Per i cani voce del padrone come quella di una madre

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Per i cani la voce del padrone come quella di una madre per il suo bambino

Studiati i meccanismi che scattano nel cervello di un cane quando sente la voce del padrone:
assomigliano a quelli che legano un bambino alla madre.

1 ottobre 2021 – Gabriele Ferrari

Provate a chiedere a proprietari di cani o gatti quale sia la differenza fondamentale tra i due: la
maggior parte delle risposte si incentreranno probabilmente sul modo in cui gli uni e gli altri
reagiscono alla voce del padrone – dare un ordine a un gatto è impossibile, mentre i cani sono
famosi per la loro capacità di capire cosa viene loro chiesto e di eseguirlo. Cosa significa tutto
questo per il cane, però? Che cos’ha la voce umana (e non tutte le voci umane, ma una in
particolare) che i nostri migliori amici trovano così attraente e degna di fiducia?

LA SPIEGAZIONE, FINALMENTE. Uno studio pubblicato su NeuroImage spiega per la prima volta quali
siano i meccanismi che scattano nel cervello di un cane quando sente la voce del suo umano, e rivela
che sono sorprendentemente simili a quelli che legano un bambino a sua madre.

Per scoprire gli effetti della voce umana sul cervello dei cani, il team di ricerca ha utilizzato un
classico esperimento al quale vengono di solito sottoposti i bambini, il cosiddetto “strange
situation experiment”. Si tratta di una procedura in otto passaggi durante la quale un bambino viene
lasciato giocare in una stanza a lui sconosciuta dalla quale entrano ed escono in continuazione una
serie di adulti – i genitori, ma anche una serie di sconosciuti. Osservando le risposte del bambino
alle differenti situazioni ci si può fare un’idea di quale sia la sua reazione di fronte a persone
mai viste prima e quale sia il suo attaccamento ai genitori (e quanta ansia gli procuri la loro
assenza).

E ORA I CANI. I cani dello studio sono stati sottoposti allo stesso tipo di trattamento, e nel
frattempo il loro cervello è stato monitorato tramite risonanza magnetica funzionale, per scoprire
quali aree si attivassero di più e in quale situazione.

Quello che il gruppo ha scoperto è che a livello cerebrale un cane reagisce alla voce del padrone
esattamente come un bambino reagisce a quella della madre: il loro centro della ricompensa (la parte
del cervello che “somministra” le sostanze che producono sensazioni di piacere) è più attivo quando
a parlare è il suo umano di fiducia, e questo tipo di reazione non cambia anche quando il padrone
non è in vista – in altre parole, al vostro cane basta sentire la vostra voce per essere felice,
anche se non vi vede (per cui se siete in trasferta telefonate!). In più, le reazioni positive alla
voce umana non sono legate a lodi o altri complimenti: al cane interessa il suono che emettete, non
necessariamente quello che gli state dicendo.

NON FINISCE QUI. Il parallelismo tra il rapporto madre/figlio e quello cane/padrone potrebbe
nascondere ulteriori benefici per i quadrupedi: un recente studio ha dimostrato che la voce della
madre riduce lo stress in un bambino nato prematuro e sottoposto a terapie (per esempio intubazione
e alimentazione forzata), e per i cani potrebbe valere lo stesso.

www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1053811921007539#
<www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1053811921007539> !

en.wikipedia.org/wiki/Strange_situation

www.nature.com/articles/s41598-021-96840-4

da focus.it

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