Per i neuroni del cervello, il suicidio viene da dentro

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Per i neuroni del cervello, il suicidio viene da dentro

05 aprile 2013

A differenza di quanto avviene normalmente per le cellule, comprese quelle del sistema nervoso
periferico, il meccanismo di morte cellulare programmata, essenziale per il corretto sviluppo di
tessuti e organi, non è innescato da segnali esterni, ma appare regolato da processi interni alla
cellula stessa (red)

lescienze.it

Bisogna ripensare i meccanismi che presiedono all’apoptosi – il suicidio cellulare essenziale per la
corretta strutturazione degli organi e dei tessuti nel corso dello sviluppo – almeno per quanto
riguarda il sistema nervoso centrale, in cui il fenomeno si presenta in modo particolarmente
significativo. Ad affermarlo in un articolo di commento su “Science” sono Martijn P.J. Dekkers e
Yves-Alain Barde, dell’Università di Basilea, prendendo in esame i più recenti risultati della
ricerca in questo campo.

Durante il processo di crescita, la maggior parte dei neuroni che subiscono l’apoptosi va incontro
alla morte subito dopo aver raggiunto l’organo o il tessuto a cui deve collegarsi, per esempio un
muscolo da innervare. Studi sperimentali su neuroni del sistema nervoso periferico hanno dimostrato
che all’origine di questa forma di apoptosi vi è una competizione fra i neuroni diretti verso lo
stesso obiettivo, che cercano di accaparrarsi i fattori di crescita neurotrofici che esso produce.
Poiché una delle funzioni di questi fattori è proprio di bloccare i processi molecolari che portano
alla degeneraione e alla morte della cellula, era stato ipotizzato che questo meccanismo fosse
valido per tutti i neuroni.

Tuttavia recentissimi esperimenti sui neuroni cerebrali – come quelli descritti su “Nature” da Derek
G. Southwell, dell’Università della California a San Francisco, e su “The EMBO Journal” da Juan Song
della Johns Hopkins University – hanno mostrato che circa due settimane dopo la generazione, una
parte significativa dei neuroni cerebrali va incontro ad apoptosi sempre e comunque, anche quando
dispone di tutti i fattori di crescita e di condizioni ambientali ottimali.

Se il momento d’innesco dell’apoptosi e la percentuale di cellule che la subiscono sono indipendenti
dalle condizioni ambientali, osservano gli autori, ne consegue che l’apoptosi deve essere
determinata da stimoli interni, e non esterni.

Secondo Dekkers e Barde, un’ipotesi alternativa a quella dei fattori neurotrofici è che una parte
dei neuroni sia destinata fin dalla nascita a una morte precoce. Ciò presuppone però che la
divisione cellulare che dà origine a questi neuroni non sia di tipo “classico”, in cui una cellula
madre genera due cellule figlie identiche (altrimenti o sopravviverebbero tutte o morirebbero tutte
per apotosi), ma sia del tipo cosiddetto asimmetrico. Questo genere di divisione – in cui le cellule
figlie sono leggermente diverse – è piuttosto insolito, e caratteristico delle cellule staminali,
che dividendosi danno origine a una cellula staminale e una in via di differenziazione.

www.sciencemag.org/lookup/doi/10.1126/science.1236152

www.nature.com/nature/journal/v491/n7422/full/nature11523.html

www.nature.com/emboj/journal/v31/n23/full/emboj2012290a.html

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