“Perchè io credo in Colui che ha fatto il mondo” – Antonino Zichichi

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“Perchè io credo in Colui che ha fatto il mondo”

Brano tratto da: “Perchè io credo in Colui che ha fatto il mondo”

di Antonino Zichichi

L’uomo che ha Fede è fortunato. Chi non ha Fede è una persona cui manca
qualcosa nel profondo della sua esistenza. La Fede è speranza. L’uomo che
abbandona questa speranza non è un uomo, è un disperato.

[…]

Credenti e non credenti potranno comprendere come mai debbano essere proprio
gli scienziati a impegnarsi, in prima persona, affinché cresca nel mondo una
nuova cultura, che dia all’uomo un avvenire fondato sulla Libertà, l’Amore e
la Fede. E perché debba venire, proprio dalla Scienza,una nuova speranza.
Speranza per la cui esistenza dobbiamo esser grati a Galileo Galilei: il
primo uomo al mondo che con atto di umiltà intellettuale cercò le impronte
del Creatore studiando gli oggetti volgari. […]

Ai tempi di Galileo Galilei, le pietre, gli spaghi e i legni erano
considerati oggetti volgari. Cose cioè non degne di essere studiate. […] Legando una pietra a uno spago e studiando cosa succede, nessuno poteva
prevedere che dovessero venire fuori le leggi del pendolo.

Facendo ruotare delle pietre ben levigate lungo un pezzo di legno e variando
l’inclinazione del legno, nessuno poteva prevedere che sarebbero venute
fuori le leggi del piano inclinato.

Viviamo –si dice- l’era della Scienza. Purtroppo non è vero. Imperversa la
cultura del linguaggio e la società civile si guarda bene dall’aprire le sue
porte alla Logica e alla Scienza. Viviamo come se Galileo non fosse mai
nato. In effetti la cultura del nostro tempo, detta moderna, è
pre-aristotelica in quanto nemmeno cerca di evitare che flagranti
mistificazioni diventino componenti essenziali dell’edificio culturale. Ecco
alcuni esempi.

Si fa credere a tutti che Scienza e Fede siano nemiche. Che Scienza e
Tecnica siano la stessa cosa. Che lo Scientismo sia nato dal cuore della
Scienza. Che la Logica Matematica abbia scoperto tutto e se la Matematica
non scopre il Teorema di Dio è perché Dio non esiste. Che sull’evoluzione
biologica della specie umana non ci siano problemi di alcun tipo ma certezze
scientifiche. Che siamo figli del Caos, essendo questa l’ultima frontiera
della Scienza.

La verità è ben diversa. Eccola.

Scienza e Fede sono in comunione, non in antitesi. Né la Matematica né la
Scienza possono scoprire Dio per il semplice fatto che entrambe queste
conquiste dell’intelletto umano operano nell’Immanente e non potrebbero mai
scalfire il Trascendente. Non è vero che l’evoluzione biologica della specie
umana sia basata su certezze scientifiche. Essa non è ancora nemmeno entrata
nell’edificio della Scienza rigorosa dei fenomeni riproducibili. E non è
vero che esiste il Caos , essendo il Caos deterministico la negazione del
Caos. […]

Il fascino della nostra esistenza sta nella simbiosi tra Immanente e
Trascendente. Noi siamo i testimoni di questa simbiosi. […]

Ragione e Fede non sono in antitesi. Esse sono entrambe doni di Dio. Colui
che ha fatto il mondo ci ha dato un privilegio unico: quello della Ragione.
Usando la Ragione nella sfera immanentistica, l’uomo scopre la Logica
matematica e la Scienza. Usandola nella sfera della nostra esistenza
trascendentale, l’uomo scopre la Teologia.

Non c’è contrasto tra Fede e Religione. Ce lo dice –ed è incredibile-
l’Immanente.La Logica Matematica non ha mai scoperto un teorema che negasse
l’esistenza di Dio. E non c’è una sola scoperta scientifica che possa
portare alla negazione di Dio.[…]Fede e ragione sono in alleanza e portano a
Dio. […]

Potremmo avere, nel mondo, grandi e avanzati laboratori di Fisica Moderna,
con molte applicazioni tecnologiche, di quelle che aiutano l’umanità a
vivere meglio.[…]Le industrie che producono ordigni di guerra e i laboratori
che studiano e progettano strumenti di stragi non sono frutto del progresso
scientifico. Essi nascono dal connubio tra potere politico, cultura
dell’odio e tecnologia di morte.[…]

Nel mondo è il potere politico che decide come usare i risultati delle
scoperte scientifiche. L’uso della Scienza non è più Scienza. L’uso della
Scienza si chiama Tecnologia. La scelta tra tecnologia buona e tecnologia
selvaggia è nelle mani del potere politico.[…]I pericoli cui l’umanità va
incontro nascono dal connubio tra esplosione applicativa della tecnica
selvaggia, priva di qualunque valore etico-morale, e la proliferazione di
forme ideologiche pseudo-scientifiche, che hanno dato vita a forme
totalizzanti di potere politico[…]Questo connubio ha stravolto le verità
fondamentali e ha fatto sì che oggi la Scienza venga confusa con le bombe e
la produzione tecnologica selvaggia.

La Scienza viene addirittura accusata di gravissimi misfatti. Gli esempi
più drammatici sono il pericolo dell’olocausto ambientale, l’enorme
espansione delle tecnologie belliche e la fame nel mondo. Come se non
bastasse, e sta qui il paradosso più clamoroso, alla stessa Scienza viene
attribuita la caratteristica essenziale di essere il nemico numero uno della
Fede.[…]

La cultura dominante ha posto il tema dell’evoluzione biologica della
specie umana sul piedistallo di una grande verità scientifica in contrasto
totale con la Fede.[…]

Arrivati all’Homo Sapiens Neaderthalensis (centomila anni fa circa) con un
cervello di volume superiore al nostro, la Teoria dell’Evoluzione Biologica
della specie umana ci dice che, quarantamila anni fa circa, L’Homo Sapiens
Neaderthalensis si estingue in modo inspiegabile. E compare infine, in modo
altrettanto inspiegabile, ventimila anni fa circa, l’Homo Sapiens Sapiens.
Cioè noi. Una teoria con anelli mancanti, sviluppi miracolosi, inspiegabili
estinzioni, improvvise scomparse non è Scienza galileana.[…] Come può
un’applicazione, ancora tanto imperfetta e lacunosa, dell’elettromagnetismo-
qual è la teoria dell’evoluzione umana – pretendere di negare l’esistenza di
Dio? Eppure l’uomo della strada è convinto che Charles R. Darwin abbia
dimostrato la nostra diretta discendenza dalle scimmie: per la cultura
dominante non credere alla teoria Evoluzionistica della specie umana è atto
di grave oscurantismo, paragonabile a ostinarsi nel credere che sia il Sole
a girare intorno, con la Terra ferma al centro del mondo. E’ vero l’esatto
contrario.

Gli oscurantisti sono coloro che pretendono di fare assurgere al rango di
verità scientifica una teoria priva di una pur elementare struttura
matematica e senza alcuna prova sperimentale di stampo galileano.[…]Sappiamo
con certezza che l’evoluzione biologica della specie umana è ferma da almeno
diecimila anni(dall’alba della civiltà)[…]momento dal quale siamo in grado
di studiare con certezza le proprietà di questa forma di materia vivente
detta uomo. Durante diecimila anni questa forma di materia vivente è rimasta
esattamente identica a se stessa. Evoluzione biologica: zero. Invece in
appena quattrocento anni l’evoluzione culturale ha permesso alla stessa e
immobile forma di materia vivente di evolvere in modo tale da distinguersi
nettamente da tutte le atre forme di materia vivente […]

La Scienza è frutto di un formidabile rigore logico-matematico, che trova
nella Natura il confronto diretto con l’opera del Creatore. La Scienza è
Amore verso il Creato. Essa rappresenta il desiderio intimo dell’intelletto
umano di decifrare la Logica scelta da Colui che ha fatto il mondo.[…]

Quando in Scienza noi scopriamo qualcosa, questo corrisponde ad aprire
orizzonti nuovi alle nostre conoscenze. Orizzonti che possono avere due
sbocchi applicativi. Uno verso il bene. L’altro verso il male. La tecnologia
ha bisogno di principi etici.[…] Oggi l’uomo saprebbe distruggere tutti i
centri propulsori di vita nel mondo, in poche ore appena, ma non ha fatto
nulla per difendere da pericoli naturali questa navicella spaziale nella
quale è nato e vive. Anzi c’è di più. Ai pericoli naturali
(terremoti,eruzioni vulcaniche, asteroidi e comete) l’uomo ha aggiunto
quelli da lui stesso prodotti: le cinquantatré Emergenze Planetarie. Abbiamo
imbottito il pianeta di bombe chimiche e nucleari e là, dove sarebbe dovuto
fiorire un’industrializzazione sana ed ecologicamente rispettosa delle leggi
naturali, abbiamo preferito l’industrializzazione selvaggia. Se le
applicazioni tecnologiche delle grandi scoperte scientifiche fossero state
studiate a fini di pace e di progresso, nel nostro pianeta adesso non ci
sarebbero né Emergenze Planetarie né le decine di migliaia di testate
nucleari da smantellare.

La novità in questa visione d’insieme, che caratterizza lo stato in cui si
trova la nostra navicella spaziale, sta nel senso nuovo di responsabilità
nato nel cuore della comunità scientifica internazionale grazie al Manifesto
di Erice(1982). Noi scienziati non dobbiamo più permettere che le
applicazioni tecnologiche di ciò che noi stessi scopriamo siano fatte senza
il nostro controllo. Non è impresa da poco. Non è mai stato così. E le
difficoltà da superare sono enormi. Però il fulcro della nostra etica sta
proprio in questa nuova sfida.[…] E questo possiamo farlo solo grazie a una
Grande Alleanza tra Scienza e Fede.

La tecnologia a tutti nota (elettrodomestici, satelliti, computer)è poca
cosa rispetto a quanto si sarebbe potuto fare se alle applicazioni pacifiche
delle grandi scoperte scientifiche fosse stata data la priorità dovuta.

Un esempio: quello degli organi artificiali. La medicina ha aperto una
nuova frontiera quando ha saputo passare alla fase della sostituzione
dell’organo malato e sostituendolo con uno perfettamente funzionante.[…]

La sostituzione degli organi malati con altri organi sani ma naturali ha
fatto nascere un ignobile mercato nero che imperversa nelle zone più
derelitte del pianeta dove vengono commessi delitti indescrivibili. Le
metropoli del Terzo Mondo sono diventate zone di massimo rischio per
l’infanzia.[…] È senza precedenti che nel 1982 diecimila scienziati si siano
riconosciuti nello stesso documento: il Manifesto di Erice.[…]

Noi siamo testimoni delle tre esistenze nell’Immanente: cosmo,vita e
coscienza.[…]

Della nostra esistenza immanentistica , studiata in modo rigoroso dalla
Scienza, sappiamo molto. Moltissimo. Siamo però lungi dall’avere capito
tutto.[…]la sfera trascendentale della nostra esistenza non può essere
suscettibile dello stesso tipo di analisi di quella immanentistica.[…] L’uomo sa di non potere dimostrare tutti i teoremi possibili nella logica
dell’Immanente.[…]

Porre il Trascendente sotto il controllo delle leggi scoperte dall’uomo
nello studio dell’Immanente sarebbe di gran lunga più assurdo.

Ecco perché l’unica risposta all’esistenza del Trascendente è l’atto di
Fede.[…] Atto che può essere fatto né solo di Scienza né solo di Logica; in
quanto sia la Logica sia la Scienza, di quell’irripetibile spettacolo della
Creazione, sono solo una parte.

Dio e i miracoli appartengono solo alla Fede

I miracoli della Madonna di Fatima, quelli di San Gennaro, di Sant’Antonio,
di san Francesco sono o no credibili per la Scienza?[…] Il miracolo è
qualcosa alla cui spiegazione l’uomo non potrà mai arrivare usando
ragionamenti rigorosamente logici. Né riuscirà a ripeterlo mettendo in opera
le tecnologie più avanzate della Scienza.[…]

Se la Scienza e la Matematica arrivassero un giorno a scoprire Dio, cosa
dovrebbe essere questa entità cui alcuni di noi credono e altri no? Dio,
fosse la Scienza a scoprirlo, non potrebbe essere che fatto di Scienza e
basta. E se fosse la matematica ad arrivare al Teorema di Dio, il Creatore
del Mondo non potrebbe che essere fatto di logica Matematica e basta. In
nessun caso Dio resterebbe quello che deve essere : Dio. E cioè tutto.[…] Ecco perché il vero miracolo non potrà essere mai incapsulato né in una
verità scientifica né in una verità logico-matematica. Il miracolo è opera
divina ed è quindi manifestazione diretta di quell’entità troppo grande per
essere riconducibile alle due più straordinarie conquiste dell’umano
intelletto: Logica e Scienza. E il miracolo fosse riconducibile a queste due
grandi conquiste, non potrebbe più essere miracolo.[…]

Quindi il miracolo è destinato a essere creduto da coloro che hanno il dono
della Fede. E a non esserlo, da coloro che questo dono hanno perduto.

L’uomo cosiddetto moderno è tempo che si svegli.[…] Perché continuiamo a
considerarci moderni e civili pur sapendo che ogni anno sono condannati a
morte milioni di innocenti: per fame. E questo avviene, non in un momento
realmente drammatico nella vita del pianeta, come sarebbe se fosse stato
colpito da un asteroide in grado di sconvolgerne i cicli vitali, producendo
tremende carestie, ovunque. È già successo più volte, in milioni e milioni
di anni. La mega-condanna a morte, per fame, avviene in uno dei periodi più
floridi che questo pianeta si sia trovato a vivere. La sua capacità
produttiva è tale che potrebbe rendere felici non i cinque miliardi e
novecento milioni di abitanti, ma tanti miliardi in più.[…] La cultura
dominante ha seminato ideologie fratricide. Ha incitato alla vendetta,
all’odio, alla distruzione del nemico. E noi raccogliamo lotte, violenze,
stermini di massa, campi di concentramento. Tutto ciò è stato fatto usando
come bandiere ideologie liberatrici che hanno invece prodotto tragedie e
ingiustizie ben peggiori di quelle che si volevano combattere.

Su questa strada ideologica, l’umanità corre verso l’abisso, che porta alla
distruzione di tutti i valori.[…]

La primavera, l’estate, l’autunno, l’inverno, l’alba, e il tramonto. Il
cielo stellato. La Luna piena. Appartengono a tutti gli abitanti della
Terra, uomini e donne, vecchi e bambini, nessuno escluso. È diritto di
tutti i viaggiatori della nostra navicella spaziale possedere la luce del
Sole, l’ebbrezza di un tramonto, il fascino delle stagioni e tutte le grazie
terrestri che Iddio ha dato non a un potente e al suo popolo, ma a tutti gli
abitanti del pianeta.[…]

Combattere questa cultura si può e lo si deve fare non con le armi di cui
questa stessa cultura ha imbottito gli arsenali di guerra, ovunque nel
mondo. Le nostre armi sono l’amore, il perdono, la carità, la fratellanza
tra i popoli, la solidarietà con i deboli e i derelitti, affinché tutti su
questo satellite del Sole abbiano diritto di vivere in pace e prosperità
materiale e spirituale.

Antonino Zichichi

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