Perché quando siamo in imbarazzo arrossiamo?

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Perché quando siamo in imbarazzo arrossiamo?

Da quale meccanismo cerebrale è causato il rossore sulle guance tipico dell’imbarazzo? Uno studio ha
trovato la risposta (in modo un po’ sadico).

22 luglio 2024 – Elisabetta Intini

Che cosa c’è di più imbarazzante di essere costretti a esibirsi in un karaoke di fronte a
sconosciuti? Semplice: dover rivedere in video la propria performance canora. A queste due torture
consecutive sono state esposte 60 ragazze dai 16 ai 20 anni, con un obiettivo scientifico di tutto
rispetto: scoprire come mai l’imbarazzo ci fa arrossire.

Gote rosse per l’imbarazzo: due ipotesi principali

Finora erano due, per gli psicologi, le possibili spiegazioni del rossore per la vergogna, che nel
1872 Charles Darwin definì “la più peculiare e umana tra tutte le espressioni emotive”. Secondo
alcuni arrossiamo quando consideriamo quello che devono aver pensato, di noi, gli altri; la seconda
ipotesi collega più semplicemente il rossore alla sensazione di essere esposti, al centro della
scena. Il nuovo studio, pubblicato su Proceedings of the Royal Society B, avvalora quest’ultima
ipotesi: la reazione sarebbe collegabile a un aumentato – e immediato – senso di autoconsapevolezza,
e non a elaborazioni più complesse sul giudizio altrui.

Nei panni di Elsa o Mariah

Dopo aver pubblicato un annuncio generico di ricerca di volontari per un “compito sociale” e un
esperimento che includeva la visione di filmati sotto scansione cerebrale, i ricercatori
dell’Università di Amsterdam (Paesi Bassi) hanno ricevuto la disponibilità di decine di volontarie
femmine (e solo due maschi: da qui la decisione di limitarsi a un campione al femminile).

Le partecipanti sono state invitate a sorpresa a esibirsi in un karaoke con solo quattro canzoni
disponibili: Let It go (di Elsa di Arendelle), Hello di Adele, All I Want For Christmas Is You
(Mariah Carey) e All The Things She Said delle t.A.T.u.. Le canzoni sono state scelte apposta per
richiedere virtuosismi e provocare imbarazzo. Oltretutto, le esibizioni delle giovani volontarie
sono state filmate.

Maggiore consapevolezza di sé

Dopo una settimana, le partecipanti sono state invitate in laboratorio per guardare i video delle
performance proprie o altrui mentre la loro attività cerebrale veniva studiata in risonanza
magnetica funzionale (fMRI). Per provocare maggiore imbarazzo, è stato comunicato loro che le altre
volontarie stavano guardando i loro video canori.

Le scansioni cerebrali hanno smentito Darwin, evidenziando che il rossore per l’imbarazzo andava di
pari passo con una maggiore attività nel cervelletto, una regione collegata all’arousal,
un’attivazione fisiologica legata anche alle emozioni. Si sono attivate anche aree della corteccia
visiva, perché le volontarie stavano prestando molta attenzione alla loro performance. Nessuna
attivazione è stata invece notata nelle regioni implicate nel lavoro di mentalizzazione, cioè
nell’immaginare che cosa stanno pensando gli altri.

Se dal punto di vista fisiologico il rossore è provocato dall’aumento dell’afflusso di sangue alle
guance (o alle orecchie, o al collo), in termini psicologici sembra dunque che si arrossisca perché
ci si sente maggiormente esposti, “osservati”, e non perché si immagina il giudizio degli altri su
di noi. L’ipotesi andrà comunque confermata su una popolazione più variegata di quella scelta per lo
studio.

royalsocietypublishing.org/doi/10.1098/rspb.2024.0958

da focus.it

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