Perché tutti credono di avere ragione? La colpa è di un bias cognitivo appena scoperto

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Perché tutti credono di avere ragione? La colpa è di un bias cognitivo appena scoperto

Si chiama illusione dell’adeguatezza dell’informazione, ed è un bias che ci fa credere di avere
sempre una visione completa sulla questione quando, in realtà, non è così.

23 ottobre 2024 – Chiara Guzzonato

Il bias dell’ “illusione dell’adeguatezza dell’informazione” è alla base di quelle discussioni senza
fine in cui tutti sono convinti di avere ragioni e poco disposti a cambiare idea.

Avete presente quelle discussioni senza fine nelle quali tutti credono di avere ragione e non si va
da nessuna parte? Ora sappiamo che queste spiacevoli situazioni potrebbero essere causate da un bias
cognitivo chiamato “illusione dell’adeguatezza dell’informazione”, per il quale tendiamo a pensare
di avere tutte le informazioni necessarie per farci un’opinione quando invece ci manca una buona
fetta della storia. «Il problema è che le persone non tengono conto degli unknown unknowns»,
spiegano i ricercatori, riferendosi alle cose che non sappiamo di non sapere perché ne ignoriamo
l’esistenza.

Questo nuovo bias, descritto in uno studio pubblicato su PLOS ONE, è simile a un altro pregiudizio
cognitivo chiamato realismo ingenuo, che ci fa pensare che la nostra visione sia oggettiva anche
quando è palesemente soggettiva – rendendoci difficile accettare come valide le opinioni altrui.

LO STUDIO. Per comprendere come funzioni l’illusione dell’adeguatezza dell’informazione, i
ricercatori hanno chiesto a 1.261 americani di leggere un articolo riguardante un ipotetico problema
di carenza d’acqua in una scuola. Un primo gruppo ha letto un articolo dove si sosteneva che la
soluzione fosse che la scuola si unisse a un’altra, un secondo gruppo ha letto un pezzo che
sosteneva l’opposto, e cioè che la scuola dovesse rimanere separata, e un terzo gruppo di controllo
ha invece letto entrambi, avendo quindi un quadro più completo della situazione.

INFORMAZIONI PARZIALI. È emerso che la maggior parte delle persone del primo e del secondo gruppo
era convinta di avere tutte le informazioni necessarie per fornire una valutazione oggettiva sulla
questione, stabilendo se la scuola dovesse unirsi o rimanere separata. Tuttavia solo il 55% delle
persone nel gruppo di controllo era a favore dell’unione tra le due scuole, a dimostrazione del
fatto che evidentemente la soluzione al problema non era così ovvia.

DISPOSTI A CAMBIARE IDEA. La cosa interessante è che, una volta avuto il quadro completo del
problema, alcuni partecipanti sono stati disposti a cambiare la propria opinione e i risultati a
questo punto sono stati quasi uguali a quelli del gruppo di controllo – con un 55% favorevole
all’unione delle scuole, e un 45% sfavorevole.

Lo studio dimostra dunque che possiamo combattere il bias dell’illusione dell’adeguatezza
dell’informazione rendendoci conto che ci mancano informazioni cruciali e colmando queste lacune:
l’umiltà di riconoscere la propria visione parziale e la curiosità di sapere il resto della storia
ci può aiutare a comprendere meglio l’opinione altrui prima di giudicarla.

journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0310216

da focus.it

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