Peter Deunov: il profeta bulgaro

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Peter Deunov: il profeta bulgaro

di Cristina Bassi

Da studi di teologia e medicina, a fine ‘800, questo maestro di
cristianesimo esoterico ha predicato saggezza, amore e libertà. Pur oscurato
dal regime dell’Est, è riuscito a diffondere le sue intuizione e
insegnamenti.

Nel 1864, in un paesino della Bulgaria nasceva Peter Deunov, il cui nome
spirituale fu Beinsa Douno, un Maestro di Cristianesimo esoterico, ma non
solo: un musicista, medico, filosofo e chiaroveggente. Introdusse tra
l’altro la paneuritmia, ovvero “l’armonia universale del movimento” una
danza sacra, su melodie che lui stesso creò. Lasciò questo mondo il 27
dicembre del 1944, il giorno prima che la milizia comunista arrivasse per
arrestarlo.

I suoi precetti base furono: l’Amore che porta la Vita, la Saggezza che dà
la Luce, la Verità che dona Libertà. Dopo gli studi superiori in Bulgaria,
proseguì con l’università negli Stati Uniti, studiando teologia e medicina.
Ritornò in Bulgaria dopo 8 anni. Lì iniziò le sue “lezioni” con tre seguaci
a cui presto ne seguirono altri fino a diventare moltissime migliaia.

Con un primo nucleo di un centinaio di persone fu creata la prima struttura
comunitaria vicino a Sofia: “Izgrev”, ovvero il sole che sorge. E il sole fu
il centro dell’insegnamento di Deunov. Il sole, diceva, secondo la
tradizione esoterica che rappresentava, non era solo un astro nel cielo, ma
la sede di esseri che “conoscevano in maniera chiara non soltanto il passato
della Terra, ma anche il suo futuro.”

Era solito tenere discorsi in montagna, diceva che è “il simbolo della
strada, sulla quale l’allievo supera l’inerzia della materia, sviluppa le
forze supreme della sua natura, allarga l’orizzonte del suo pensiero e delle
sue idee, raggiunge la purezza del suo cuore”. In particolare si recava con
i discepoli sui monti di Rila, territorio già noto nell’antichità dove si
trovava il santuario di Orfeo e dove s’insegnavano lezioni di arte sacra, di
poesia, di musica e si annunciavano le grandi leggi della vita.

Nel suo insegnamento non era esatto dire che Dio avesse creato il mondo o
l’uomo, poiché “il Mondo divino esiste da sempre. Si riflette in quattro
mondi: fisico, astrale, mentale e casuale che si manifestano costantemente.
Si chiamano mondi dei cambiamenti. Nel mondo fisico si rivela la legge
dell’evoluzione e l’uomo si perfeziona; nel mondo astrale si rivela la legge
dell’involuzione e l’uomo si prepara per la reincarnazione”.

Secondo il Maestro Deunov, una grande parte delle malattie è dovuta ai
disturbi dei sensi, un’altra parte ai disturbi della mente. Quando le
malattie sono dovute a disturbi mentali, vengono coinvolti il sistema
muscolare e i polmoni. Invece quando si hanno disturbi di carattere
sentimentale, sono il cuore, il fegato, il sistema respiratorio e i vasi
sanguigni ad essere coinvolti.

Non ci sono veleni più forti della paura, dell’odio, del sospetto: si
ammassano nel sangue e lo avvelenano. Ma anche i pensieri negativi del
dubbio e dell’incredulità si riflettono in modo negativo su tutto
l’organismo umano: sul cervello, sui polmoni, sul fegato, sul cuore e sulla
totale vitalità e in seguito a ciò il sistema nervoso perde vigore e
s’indebolisce del tutto.

Nel suo insegnamento, il senso della vita umana sulla terra è quello di
comprendere, attraverso molteplici incarnazioni, un proposito superiore,
così da acquisire la libertà dai limiti delle forme inferiori
dell’esistenza.

Nella sua “missione” ci fu quella di costituire una Grande Fratellanza,
infatti incaricò un suo fidato discepolo O.M. Aivanhov, di fondare in
Francia la Grande Fratellanza Universale.

“Da ora in poi, dobbiamo collegare le nostre menti e i nostri cuori con
quelli di tutti gli esseri umani sulla Terra, poiché la salvezza è nelle
nostre preghiere comuni. C’è una Coscienza Suprema, che interconnette la
coscienza di tutte le persone e in questo modo crea un intimo collegamento
interiore tra loro. Questa Coscienza è una candela nella cui luce le cose
appaiono ed acquistano il loro vero significato, quello che possiedono
intrinsecamente”.

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