Più studio meno Alzheimer

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Più studio meno Alzheimer

di: Donata Allegri

Secondo uno studio condotto da James Mortimer dell’Università della Florida, I “cervelloni” corrono
meno rischi di incorrere in una qualche forma di demenza in vecchiaia. Un‘istruzione superiore
derivata da lunghi studi ma anche una materia grigia più grande del normale mettono al riparo da
questo tipo di degenerazione neurologica. Lo studio è stato condotto su 294 suore tra i 75 e i 102
anni di età che hanno concesso di essere esaminate annualmente per valutare il loro stato mentale ed
hanno donato il loro cervello a scopo di studio dopo la loro morte.

Suore che avevano il diametro della testa 2/3 più alto degli altri e quelle che avevano 16 anni in
più di istruzione scolastica avevano un rischio fino a quattro volte inferiore di contrarre il morbo
di Alzheimer. Gli scienziati precisano che non si tratta di condizioni che allontanerebbero la
possibile insorgenza di malattie neurodegenerative tipiche della vecchiaia, come l’Alzheimer, ma più
semplicemente è il cervello a funzionare meglio nonostante la presenza della malattia, un surplus di
materia grigia o di cultura costituiscono una riserva extra di neuroni cui attingere in caso di
necessità.

Gli studiosi spiegano queste osservazioni dicendo che le persone con una testa grande hanno anche un
cervello più grande che quindi ha una maggior quantità di neuroni sani ai quali attingere all’inizio
della degenerazione. Nei “cervelloni“ è l’elevato numero di sinapsi a preservare dal rischio di
malattie degenerative dell’encefalo. Questo studio è stato pubblicato su “Journal of Clinical and
Experimental Neuropsychology“.

Ecplanet

Istituzione scientifica citata nell’articolo:
University of Florida

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