Quando impariamo a leggere, scolpiamo il cervello. Questo meccanismo ci permette di acquisire
abilità complesse – non condizionate dalla trasmissione genetica – come l’interpretazione dei
simboli.
La maggior parte delle situazioni che la vita ci mette davanti richiede un adattamento da parte
nostra. È inoltre possibile che il cervello debba soffrire o partecipare attivamente a tale
adattamento. Ed è proprio in tal senso che si esprime il legame tra plasticità neuronale e lettura.
In questo articolo descriviamo la plasticità cerebrale e diamo uno sguardo approfondito al sistema
nervoso, da una prospettiva biologica e ambientale. Se volete conoscere il legame tra plasticità
neuronale e lettura, continuate a leggere!
Ogni individuo, se lo vuole, può diventare scultore del proprio cervello.
-Santiago Ramón y Cajal-
Plasticità neurale e lettura: cosa sono rispettivamente?
La plasticità neuronale è un affascinante fenomeno che coinvolge il sistema nervoso. È un meccanismo
grazie al quale alcuni neuroni si formano, altri che cambiano il loro schema di ramificazione
attraverso i loro rami (dendriti) e altri ancora muoiono.
Parliamo di un fenomeno che rende possibile loblio, ma anche lapprendimento. A mano a mano che
acquisiamo nuove conoscenze, grazie a detta plasticità, il cervello si trasforma. È ciò si verifica
lungo tutto il corso della vita.
Daltro canto, la lettura, secondo la Treccani, è lazione di decifrare un testo scritto.
Unesperienza associata allapprendimento e che richiede di essere praticata.
Relazione tra plasticità neuronale e lettura
La plasticità neuronale e la lettura sono strettamente legate. Entrambe coinvolgono il sistema
nervoso. Quando impariamo a leggere, si verificano diversi meccanismi cognitivi, tra cui
lattivazione della corteccia occipitale. Allo stesso modo, avviene una riorganizzazione dei
circuiti neurali.
Laspetto interessante è che si tratta di un meccanismo di attivazione ambientale, giacché fino a
oggi non è stata individuata alcuna componente genetica specificamente legata allinterpretazione
dei simboli. Si tratterebbe, pertanto, di un processo con un importante indirizzamento o
condizionamento culturale.
Durante la lettura, di fatto, si attivano le aree dedite alla traduzione di simboli o lettere in
linguaggio e il sistema visivo: le informazioni vengono trasformate affinché possano esser comprese.
Allo stesso modo, si attiva larea di riconoscimento di volti e oggetti complessi e si creano nuove
connessioni.
Quando impariamo a leggere, avvengono importanti cambiamenti a livello cognitivo. In sintesi,
aumenta lattività cerebrale della corteccia. Ed è per questo si parla di riorganizzazione
corticale.
La ricerca scientifica in merito alla relazione tra plasticità neuronale e lettura
Cosa dice la scienza al riguardo? La ricerca neuroscientifica ci ha fornito molte risposte.
Attraverso studi di neuroimaging, si è potuta studiare lattivazione del cervello per aree.
Nello studio condotto da Skeide e colleghi (2017), sono state ottenute immagini del cervello di
persone che non avevano ancora imparato a leggere e scrivere. Nel corso della ricerca, sono stati
osservati cambiamenti significativi nella fase di apprendimento della lettura e della scrittura.
Nello specifico, si tratta di uno studio longitudinale che ha fatto uso della risonanza magnetica
funzionale nei momenti in cui soggetti erano a riposo. Si è dimostrato che dopo 6 mesi di
alfabetizzazione si possono già notare diversi cambiamenti nella fisiologia del cervello.
Uno studio più recente ha ottenuto risultati che vanno nella stessa direzione. Boltzmann e colleghi
(2019) hanno condotto delle ricerche nellambito dellacquisizione della lettura in età adulta.
Hanno infine pubblicato un articolo sullo Zeitschrift für Neuropsychologie nel quale si legge che la
maggior parte degli studi condotti associa lapprendimento della lettura in età adulta a cambiamenti
strutturali e funzionali del cervello.
Quali aree cerebrali si attivano?
Quando si impara a leggere in età adulta, si attivano altre aree cerebrali oltre la corteccia
occipitale: le aree sottocorticali, il mesencefalo e il talamo. I ricercatori hanno scoperto che si
attivano anche le connessioni tra il lobo occipitale e il collicolo superiore e i nuclei pulvinari.
Tuttavia, bisogna considerare che durante la lettura facciamo anche uso dellattenzione,
strettamente associata al movimento oculare. Allo stesso modo, possono attivarsi meccanismi di
autoregolazione per lo svolgimento di un compito, come il controllo motorio ed emotivo, legato alle
funzioni esecutive.
Queste ricerche hanno individuato nuove aree di attivazione in relazione alla lettura, mentre la
riorganizzazione corticale era già ben nota. Tali risultati si sommano allipotesi che la base
neurale della lettura sia molto più ampia di quanto si pensasse.
In sintesi, la plasticità neuronale e la lettura sono legate alla riorganizzazione corticale e
allattivazione di diverse aree cerebrali che generano cambiamenti strutturali e funzionali. La
lettura, pertanto, arricchisce le connessioni del nostro cervello; mentre apprendiamo, diventiamo
scultori.
econtent.hogrefe.com/doi/abs/10.1024/1016-264X/a000254?journalCode=znp
advances.sciencemag.org/content/3/5/e1602612
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