La Psicodieta per la Nuova Era
di Giampiero Cara
Duemila anni fa, Gesù disse: “Non quello che entra dalla bocca rende impuro
l’uomo, ma quello che vi esce”. Adesso, nell’ambito della nuova
spiritualità, si sta riscoprendo il significato di queste parole: a farci
ammalare, o ingrassare non è il cibo, sono i nostri pensieri e le nostre
parole riguardo al cibo, al nostro corpo ed alla nostra realtà individuale.
Non è un’idea facile da accettare, dopo anni di convinzioni limitanti sui
cibi che ingrassano e fanno male, nonché sulla necessità di sforzarsi,
sacrificarsi, affaticarsi e sottoporsi a diete rigorose per ottenere un
corpo perfetto.
CIBO E PENSIERI
In realtà, non si è mai capito chiaramente il rapporto tra cibo ingerito e
peso corporeo, ossia in quale misura ciò che mangiamo incida sul nostro
peso. Ogni anno, un individuo ingerisce, in media, circa 330 kg di cibo e
bevande, equivalenti a quasi 7 tonnellate in vent’anni. Qual è il
collegamento tra quest’enorme quantità di cibo e i pochi chili in più che,
magari, abbiamo accumulato in qualche anno?
Tra l’altro, sappiamo tutti che ci sono persone che, pur mangiando senza
ritegno, mantengono sempre una linea invidiabile. Se le tanto temute
calorie, come sostiene la maggior parte dei dietologi, sono la causa
oggettiva dell’ingrassamento, allora dove vanno a finire le tantissime
calorie che questi “sempremagri” assumono?
Finora, per giustificare stranezze di questo tipo, la medicina è sempre
ricorsa al metabolismo, che in alcuni è più lento, o più veloce che in
altri. Già, ma perché?
L’UNICA DIETA CHE ESISTE
Nel suo libro “The Only Diet There Is” (“L’unica dieta che esiste”), la
celebre autrice e Rebirther americana Sondra Ray suggerisce una risposta
più in linea con la succitata frase di Gesù:
“Il vostro corpo obbedisce sempre alle istruzioni fornite dalla vostra
mente. L’unica cosa che conta sono le istruzioni riguardo al cibo che date
al vostro corpo”. Avete mai notato, in effetti, che di solito le persone che
mangiano quanto vogliono senza ingrassare dicono “Tanto io non ingrasso”?
Se, dunque, qualsiasi tecnica fisica, dieta e digiuno compresi, funziona
soltanto perché la nostra mente crede che funzioni, ciò spiega perché diete
antitetiche tra loro, con principi nutrizionali talvolta assurdi, riescono
ad avere tutte ugualmente successo. Di solito, però, si tratta di un
successo temporaneo, perché se non si affronta la vera causa del sovrappeso
è molto difficile raggiungere e mantenere la giusta linea per sempre.
Quindi, sempre partendo dal presupposto che a provocare il peso in eccesso
sono il nostro atteggiamento e le nostre convinzioni, per dimagrire possiamo
scegliere di eliminare i pensieri negativi che abbiamo riguardo al nostro
corpo, al cibo ed a noi stessi in genere. Vediamo quali.
I PENSIERI CHE FANNO INGRASSARE
Secondo due celebri autrici New Age come Louise L. Hay e Shakti Gawain, è la
paura la causa principale dell’obesità. L’aumento del tessuto adiposo del
corpo rivela bisogno di protezione. Si può aver paura di se stessi e degli
altri, della vita, delle responsabilità, del sesso (molte donne, in effetti,
ingrassano per non essere attraenti e quindi non ricevere proposte
sessuali).
A volte, la paura cela un sentimento di rabbia e un rifiuto di perdonare. Se
il grasso si concentra sulle braccia, rivela ira, perché ci è stato negato
amore; se è sulle cosce, è segno di collera accumulata nell’infanzia,
soprattutto nei confronti del padre; sui fianchi, indica rabbia ostinata nei
confronti dei genitori; sul ventre, ira perché ci si è sentiti negare il
nutrimento; sui glutei, che rappresentano il potere, esprime paura di non
aver potere e collera contro le figure di autorità.
Inoltre, molti ingrassano per dimostrare a se stessi di non valere granché,
e quindi per dare ragione ai propri genitori, o insegnanti, od a qualsiasi
altra autorità li definisse degli incapaci. Altri per sentirsi impotenti di
fronte al problema e quindi per potersene lamentare, attirando così un
interesse che non pensano di poter suscitare in modi diversi. Altri ancora
perché sono così arrabbiati con se stessi da volersi punire.
La maggior parte delle persone, comunque, ingrassa per essere infelice, per
doversi sempre preoccupare del proprio corpo e del cibo, così da non godersi
i piaceri della vita.
Secondo Sondra Ray, ciò riguarda il collegamento che inconsciamente molti
operano tra il piacere e il dolore, in ricordo del trauma natale. Queste
persone pensano, magari senza rendersene conto, “Non posso essere felice. Se
lo sono, accadrà poi certamente qualcosa di brutto, arriverà un momento in
cui starò male e mi sentirò infelice”. Insomma, meglio essere sempre
insoddisfatti di sé piuttosto che venire puniti dalla vita.
Dunque, per comprendere i motivi del proprio eccesso di peso, è importante
chiedersi da chi o da che cosa si sta cercando di difendersi, cosa non si
vuol lasciare andare e verso chi si prova rabbia o rancore.
E’ meglio farlo proprio mentre si sta mangiando, soprattutto un cibo
ritenuto “proibito”, per sentire le emozioni ed i pensieri associati.
Provate senso di colpa, frustrazione, noia, angoscia, rabbia, sconforto,
ansia? A cosa associate queste sensazioni? Ad un momento della vostra vita,
ad una particolare situazione, al lavoro, ad una persona specifica, a dei
ricordi d’infanzia? Cimentatevi subito in questo esercizio. Potreste
scoprire delle cose davvero sorprendenti su di voi.
LA “PSICODIETA” IN OTTO FASI
Insomma, pare proprio che, per raggiungere e soprattutto mantenere il peso
forma, sia indispensabile agire sul corpo, partendo dalla mente. Per farlo,
esistono vari programmi, ma fondamentale resta quello messo a punto da
Sondra Ray nel libro citato: una psicodieta in otto fasi basata sull’amore,
sul piacere e sul perdono.
Prima, però, di passare in rassegna le otto fasi, una per una, è bene
ricordare che, per dimagrire come per ottenere qualsiasi altro risultato, è
fondamentale che ci sia soprattutto la disponibilità a cambiare, a lasciar
andare la paura, a vedere se stessi e gli altri in modo nuovo.
Prima fase – Eliminare i pensieri negativi su di sé, sul proprio corpo e sul
cibo. E’ importante scriverli ogni volta che vi vengono in mente, magari su
un apposito taccuino, sempre a portata di mano.
Seconda fase – Riempirsi di affermazioni positive, cioè trasformare tutti i
pensieri negativi che avete scritto in frasi positive, affermative, sempre
al tempo presente. Per esempio, se avete scritto sul vostro taccuino “Non
penso che si possa dimagrire con la mente”, adesso potete scrivere. “Io,
(nome), posso dimagrire con i miei pensieri positivi”. Potete riscrivere le
frasi che preferite su dei biglietti da appendere ovunque vogliate, oppure
ripeterle a voce alta e registrarle su una cassetta; per poi riascoltarle
nel corso della giornata.
Terza fase – Usare la visualizzazione, ossia immaginarsi come si vorrebbe
essere fisicamente. Fatelo in maniera dettagliata e realistica, dopo esservi
rilassate profondamente, e sentitevi come se già foste proprio così. Secondo
vari studi, la visualizzazione può produrre, col tempo, degli effetti
concreti, perché le nostre cellule reagiscono alle situazioni immaginate in
maniera molto vivida, proprio come se fossero reali.
Quarta fase – Lasciare andare la rabbia. Abbiamo già parlato degli effetti
deleteri sul vostro corpo del fatto di trattenere la rabbia, e anche di come
sia possibile scaricarla in maniera innocua.
Quinta fase – Scrivere i propri sentimenti. Fatelo magari su un apposito
diario, soprattutto quando vi sentite di cattivo umore. Questo vi aiuterà a
comprendervi meglio e, in particolare, a capire quale stato d’animo vi
spinge ad ingurgitare cibo.
Sesta fase – Essere felici del cibo che si mangia. Se ogni volta che
mangiate un dolce dite ” – mi fa male, mi fa ingrassare, mi odio perché non
riesco a non mangiarlo – “, allora quel dolce vi farà male davvero. Invece,
secondo recenti studi, un pensiero positivo come “sono felice di mangiare
questo dolce, lo faccio perché mi voglio bene”, stimola il cervello a
produrre “mediatori chimici del benessere”, come la serotonina (che ha un
effetto calmante) e le endorfine (che trasmettono energia ed euforia);
ossia, proprio quelle sostanze i cui livelli vengono innalzati dal consumo
di zuccheri e grassi. Così vi sentirete bene prima, mangiando solo una
quantità moderata di dolce.
Settima fase – Amare il proprio corpo. E’ molto importante, perché
disprezzando il vostro corpo contribuite a mantenerlo nella forma attuale
che non vi piace. Provate allora a guardarvi meglio allo specchio ed a
scoprire soltanto le cose che vi piacciono in voi. Pensate al vostro corpo
con amore e parlatene sempre in termini positivi. Con la gentilezza si
possono ottenere cose davvero sorprendenti…
Ottava fase – Concedersi ogni tipo di sano piacere. In questa dieta, è
davvero un imperativo categorico: fate qualsiasi cosa vi procuri piacere e
benessere, trovate sempre nuovi modi di appagarvi e di rendervi felici.
Potete fare l’amore col vostro partner, ascoltare una bella musica, godervi
un bel massaggio, od una sauna… Per chi vuole mantenere la salute del
corpo e della mente, godersi la vita non è un lusso, ma un dovere!
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