PRABHUPADA CI PARLA Sfogliando la GITA
da Movimento Iskcon di Maggio-Giugno 2004
La Bhagavad-gita contiene non solo ciò che è in tutte le altre scritture rivelate, ma anche verità
che non si trovano in nessun altro testo. Questa è la sua particolarità. Quest’opera ci dà la
perfezione della scienza di Dio, perché fu enunciata direttamente dal Signore stesso, Sri Krishna…
(Srila Prabhupada)
L’essere vivente è parte integrante del Signore e partecipa della Sua natura di felicità, perciò la
sua funzione naturale è quella di offrirsi spontaneamente al servizio del Signore. Nella morsa
dell’illusione gli esseri si sforzano di raggiungere la felicità al servizio dei sensi, ma questa
ricerca del piacere per vie diverse non porterà mai alla felicità. Bisogna cercare di soddisfare i
sensi del Signore, e non i propri, che sono materiali. E’ questa la più alta perfezione
dell’esistenza ed è questo il desiderio del Signore e la Sua richiesta all’essere individuale. Il
principio di soddisfare innanzitutto il Signore è il punto centrale della Bhagavad-gita e noi
dobbiamo comprenderlo. Il Movimento per la Coscienza di Krishna si sforza di divulgare nel mondo
questo messaggio, e poichè noi stiamo attenti a non contaminare con alcuna interpretazione la
Bhagavad-gita così com’è, chiunque cerchi seriamente i benefici dello studio di quest’opera deve
ricorrere al Movimento per la Coscienza di Krishna; solo così potrà accedere alla comprensione
pratica degli insegnamenti che la Bhagavad-gita racchiude, e sotto la guida personale del Signore.
Ci auguriamo dunque che ognuno riceva il più alto beneficio dallo studio di quest’opera, la
Bhagavad-gita così com’è. Anche se una persona soltanto dovesse diventare un puro devoto del Signore
grazie a quest’opera, potremo considerare i nostri sforzi un successo.
Raggiungere Dio
Per ricordarci di Krishna dobbiamo sempre cantare o recitare il maha-mantra: Hare Krishna, Hare
Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare / Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare, seguendo l’esempio
di Sri Caitanya Mahaprabhu, cioè diventando più tolleranti di un albero, più umili di un filo d’erba
e mostrando ogni rispetto agli altri senza aspettarsene in cambio. Così saremo sicuri che
all’istante di lasciare il corpo penseremo a Krishna e raggiungeremo il fine supremo. (Bg. 8.5)
L’importanza dell’ascolto
E’ molto importante ascoltare, e su questo fatto insiste molto Sri Caitanya Mahaprabhu, il Signore
venuto a insegnare la coscienza di Krishna al mondo moderno. Sempre per questo motivo è detto che
tutti gli uomini devono cercare l’occasione di ascoltare le parole di anime realizzate, in modo da
diventare gradualmente capaci di capire ogni cosa. Allora cominceranno senz’altro ad adorare il
Signore Supremo. Sri Caitanya insegnava che nella nostra era non è necessario cambiare la propria
posizione familiare e sociale; bisogna solo abbandonare il tentativo di comprendere la Verità
Assoluta con ragionamenti speculativi, e imparare a diventare i servitori di coloro che hanno la
conoscenza del Signore Supremo. Infatti, se abbiamo la fortuna di prendere rifugio in un puro devoto
del Signore, di ascoltare da lui ciò che riguarda la realizzazione spirituale e di seguire le sue
orme, noi stessi saremo elevati al livello di puri devoti.
Anche se l’uomo comune non ha le capacità dei cosidetti filosofi, il fatto di ascoltare con fede le
parole di un’autorità in campo spirituale lo aiuterà a superare l’esistenza condizionata e a tornare
a Dio, nella sua dimora originale. (Bg. 13.26)
Dalla lussuria all’amore
La lussuria non è altro che il riflesso distorto dell’amore per Dio, amore naturale in tutti gli
esseri viventi. Se fin dall’inizio della vita l’uomo è educato nella coscienza di Krishna, il suo
naturale amore per il Signore non potrà degenerare in lussuria. Ma quando l’amore per Dio si
deteriora in lussuria è molto difficile farlo tornare alla condizione naturale. Eppure la coscienza
di Krishna è così potente che perfino chi l’adotta tardi può ravvivare il suo amore per Dio seguendo
i principi regolatori del servizio di devozione. Perciò, in qualunque momento dell’esistenza,
dall’istante in cui se ne comprende l’importanza e l’urgenza, si possono cominciare a regolare i
sensi sviluppando la coscienza di Krishna, servendo il Signore con amore e devozione e trasformando
così la lussuria in amore per Dio. Questa è la più alta perfezione della vita umana. (Bg. 3.41)
L’origine di tutti i problemi
Chi si preoccupa soltanto del benessere fisico degli uomini non può veramente aiutare nessuno. Un
sollievo temporaneo per il corpo e la mente rimarrà sempre insoddisfacente. E’ nell’oblio della
nostra relazione col Signore Supremo che dobbiamo cercare la causa delle difficoltà che nascono
nella dura lotta per l’esistenza. Quando un uomo diventa pienamente cosciente della sua relazione
con Krishna è in realtà un’anima liberata anche in questo corpo materiale. (Bg. 5.25)
Aiutare gli altri
Coloro che si lasciano continuamente sviare dal desiderio e dalla cupidigia perdono ogni possibilità
di comprendere il meccanismo della trasmigrazione da un corpo all’altro e del soggiorno in un
particolare corpo. In nessun modo possono capire queste cose. Invece, coloro che hanno sviluppato la
conoscenza spirituale vedono che l’anima è distinta dal corpo, che gode del corpo in diversi modi e
alla fine lo cambia. Chi possiede questa conoscenza può capire anche quanto l’essere condizionato
soffra nell’esistenza materiale. E chi conosce l’estrema sofferenza della vita condizionata, chi ha
sviluppato un alto grado di coscienza di Krishna, s’impegna il più possibile nel distribuire questa
conoscenza agli uomini. Tutti devono sfuggire a questa vita di miserie, tutti devono diventare
coscienti di Krishna e liberarsi per poter raggiungere il mondo spirituale. (Bg. 15.10)
Un’offerta di amore
Dopo aver mostrato di essere il Signore originale, il beneficiario supremo e il vero oggetto di
tutti i sacrifici, Krishna rivela quali offerte desidera ricevere. Infatti, se vogliamo votarci al
Signore col servizio di devozione e purificarci per raggiungere lo scopo dell’esistenza, che è il
servizio d’amore assoluto al Signore, la prima cosa è sapere ciò che Egli si aspetta da noi. Chi ama
Krishna Gli offrirà tutto ciò che Lui desidera, e non ciò che non gradisce o non ha chiesto. Niente
carne dunque, né pesce né uova, che Egli del resto non accetterebbe… preparare piatti vegetariani
semplici e saporiti, offrirli davanti all’immagine di Krishna o davanti alla murti, la Sua forma nel
tempio, prosternandoci e pregandoLo di accettare la nostra umile offerta sono atti che che ci fanno
certamente progredire nella vita, che purificano il nostro corpo, e producono tessuti cerebrali più
fini schiarendo così i nostri pensieri. Ma soprattutto, l’offerta dev’essere fatta con un sentimento
d’amore. Krishna non ha bisogno di cibo, Lui possiede già tutto quello che esiste, ma accetta
l’offerta di chi desidera soddisfarLo in questo modo. Perciò l’ingrediente principale nella
preparazione, nella presentazione come nell’offerta di questi piatti, è l’amore per Krishna. (Bg.
9.26)
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