CONCETTO DI TRIDOSHA
A cura di Giovanni Fico
Definizione di buona salute
“La persona che ha i costituenti corporei (dosha) e in processi metabolici (agni) in equilibrio,
i cui tessuti (dhatu) ed escreti (mala) funzionano in maniera normale,
che ha l’anima, la mente e i sensi stabilizzati nella beatitudine,
è considerata una persona in buona salute.”
– Sushruta Sutrasthana 15.38.
Questa è la definizione di buona salute secondo l’Ayurveda, il funzionamento equilibrato di tutte le
funzioni corporee porta a uno stato di totale appagamento dei sensi, della mente e dell’anima.
Questa dovrebbe essere la normale esperienza della vita, ma se ci guardiamo intorno vediamo che la
vita non è vissuta così, la vita è intesa più come una lotta che come una esperienza di beatitudine.
A parte la riflessione che ognuno può fare sulla dignità della vita, questo concetto di buona salute
ci fa capire quanto l’Ayurveda può essere utile nei tempi moderni. Nel fervore causato dalla
continua ricerca di una maggiore crescita economica, a volte si perdono di vista i valori e i
meccanismi fondamentali della vita, la conseguenza inevitabile è che in questo modo l’individuo e la
società si ammalano. A questo punto, insieme alle moderne strategie sanitarie e sociali, può
intervenire l’Ayurveda che riporta alla memoria ciò che sta ai fondamenti della vita e permette di
indirizzare l’azione risanatrice nella maniera più efficace.
I tre dosha
Uno dei concetti più importanti dell’Ayurveda è quello dei Tridosha: vata, pitta e kapha. I tre
dosha vengono presi in considerazione nel determinare la costituzione individuale, l’origine delle
malattie, i trattamenti, i metodi per mantenere la buona salute, la routine giornaliera e
stagionale, le terapie di purificazione (pancha karma), le terapie di tonificazione, il massaggio,
il tipo di esercizio fisico, la dieta, ecc. Quindi è molto importante capire il concetto di base dei
tre dosha.
I cinque elementi (Pancha Mahabhuta) quando si aggregano per costituire il corpo degli esseri
viventi, lo fanno secondo certe modalità e si combinano formando tre energie basilari. Queste tre
energie di base sono forze vitali primarie e vengono chiamate tre umori biologici oppure costituenti
corporei, il termine che si usa in Ayurveda è dosha, poiché sono tre in numero vengono chiamati
Tridosha (Tri in sanscrito significa tre).
Nei testi ayurvedici dosha viene definito come “ciò che contamina”, quindi letteralmente dosha è ciò
che contamina i costituenti naturali del corpo, in altri termini si può dire che i dosha sono i
fattori patogeni nel corpo.
Oltre ai tre dosha corporei esistono due dosha mentali che sono rajas e tamas, le qualità di energia
e inerzia, esse fanno parte dei tre guna (sattva, rajas e tamas), le qualità della natura. Essendo
sattva la qualità della purezza e della luce non ha effetti patogeni sulla mente, mentre rajas e
tamas che producono agitazione ed inerzia sono fattori che causano disturbi della mente e quindi
vengono considerati dosha mentali.
I dosha hanno una loro identità con qualità caratteristiche, sono presenti in ogni parte del corpo
ma in certe parti si trovano con maggiore abbondanza, ognuno di essi ha delle ragioni specifiche di
squilibrio, ognuno causa determinate malattie per cui esistono trattamenti specifici.
Gli elementi nei dosha
I cinque elementi che formano la creazione fisica si combinano tra di loro per dar luogo a tutti i
processi che avvengono nella fisiologia umana. Le tre funzioni basilari sono rappresentate dai tre
dosha, in ognuno di essi c’è la prevalenza di certi elementi rispetto agli altri:
Vata il principio che governa il movimento ha la predominanza degli elementi spazio e aria
Pitta il principio che governa il metabolismo ha la predominanza degli elementi fuoco e acqua
Kapha che governa la coesione e crea la struttura del corpo ha la predominanza degli elementi acqua
e terra
Qualità dei dosha
La prevalenza degli elementi in ogni singolo dosha ne fa dedurre le loro qualità.
Vata che è composto principalmente di spazio e aria, in generale è secco, leggero, ruvido, mobile,
freddo, sottile e permeante.
Pitta, composto di fuoco e acqua, è caldo, acuto, liquido, di odore sgradevole, leggermente untuoso,
acido e piccante.
Kapha, composto di acqua e terra, è freddo, denso, lento, stabile, viscoso, pesante, liscio, soffice
e appiccicoso.
Conoscendo la composizione e le qualità dei dosha risulta abbastanza facile correlarli con il cibo e
lo stile di vita. Il principio da applicare è che i cibi e i comportamenti che hanno le stesse
qualità di un dosha aumentano quel dosha particolare, mentre le sostanze e lo stile di vita che ha
qualità contrarie a un certo dosha lo fanno diminuire. Per esempio, essendo spazio e aria gli
elementi predominanti nel dosha vata, esso verrà aumentato da cibi come i cavoli e i legumi che
tendono a produrre aria, verrà aumentato anche da uno stato di agitazione prodotto dallo stress e
dall’irregolarità nello stile di vita. Vata verrà invece diminuito dai cibi pesanti, untuosi e
acquosi, verrà diminuito anche da uno stile di vita regolare e tranquillo.
Fattori che squilibrano i dosha e disturbi correlati
Vata viene aggravato da cibi che hanno le sue stesse qualità come cavoli, cavolfiori, broccoli,
cetrioli, meloni, patate, crackers e ogni tipo di pane secco, mele, fast food, ecc.
Le attività che aumentano vata sono: viaggiare, stare svegli fino a tardi la notte, guardare troppa
televisione, vivere in un ambiente rumoroso, mangiare mentre si è ansiosi o depressi, sottoporsi a
un continuo stato di stress, avere attività sessuale eccessiva.
I disturbi causati da questi fattori potrebbero essere: dolori articolari, pelle secca, perdita
della memoria, palpitazioni, insonnia, ansia, depressione e rigidità muscolare.
Pitta viene aggravato da cibi acidi e piccati come peperoncini, cibi fritti, melanzane, pomodori,
cipolle crude, aglio, limone, spinaci, dal bere troppo tè, caffè, alcool e troppo fumo.
La rabbia, il mangiare mentre si è arrabbiati, attività che comportano una grande passione,
esposizione al sole e al caldo, troppo esercizio fisico o attività competitive, sono i comportamenti
che aumentano pitta.
I disturbi possono essere iperacidità, problemi della pelle, sensazioni di bruciore, disturbi del
fegato come itterizia ed epatite, perdita dei capelli, infezioni urinarie, calcoli alla cistifellea
e vari tipi di febbre.
Kapha viene aumentato da cibi molto freddi, pesanti, untuosi, dolci, grassi, latte e latticini,
gelati e carne.
Le attività che squilibrano kapha sono: dormire durante il giorno, non fare sufficiente attività
fisica, vivere in un clima freddo e umido, ecc.
Le malattie che insorgono a causa degli squilibri di kapha possono essere: asma, tosse, anoressia,
obesità, pigrizia e debolezza della digestione.
Fattori naturali che squilibrano i dosha
A parte i fattori di squilibrio elencati fin qui, i dosha si squilibrano naturalmente secondo la
stagione, in diverse ore della giornata e nei vari periodi della vita.
Vata aumenta naturalmente in autunno, nell’ultima parte del giorno e della notte (14-18; 02-06) e
nella vecchiaia.
Pitta aumenta naturalmente in autunno, intorno a mezzogiorno e mezzanotte (10-14; 22-02) e durante
la giovinezza e la maturità.
Kapha aumenta naturalmente in primavera, nella prima parte del giorno e della notte (6-10; 18-22) e
durante l’infanzia.
Questi periodi di aggravamento dei dosha valgono per tutti, anche per le persone che godono di buona
salute.
Luogo dei dosha nel corpo
Anche se i dosha si trovano in tutto il corpo, i dosha sono localizzati prevalentemente in certe
parti di esso.
Kapha si trova nella parte superiore del corpo: testa, naso, gola, torace, parte superiore dello
stomaco, articolazioni, tessuto adiposo.
Pitta si trova nella parte mediana del corpo: fegato, duodeno, reni, linfa, sangue.
Vata è presente in maggior misura nella parte bassa del corpo: vescica urinaria, colon, zona
pelvica, cosce, gambe, ossa.
Funzione dei dosha
Vata significa letteralmente movimento ed origina ogni tipo di movimento nel corpo, quindi le
attività come la respirazione, il movimento del cibo lungo il tratto intestinale, la circolazione
dei vari fluidi, l’escrezione dei materiali di rifiuto, lo scorrere degli impulsi nel sistema
nervoso, sono tutte funzioni governate da vata.
Secondo i testi classici dell’Ayurveda, l’eccesso di vata nel corpo provoca l’insorgere di 80 tipi
di malattia fra cui: artrite, stitichezza, insonnia, ansia, depressione, paralisi, ecc.
Pitta il cui significato è ciò che scalda, cuoce o digerisce, governa tutte le funzioni metaboliche
che avvengono nel corpo: la digestione del cibo, la sensazione di fame e di sete, la vista , la
temperatura corporea, le funzioni intellettuali (nel senso della capacità di digerire le idee), il
colore della pelle, ecc.
Ci sono 40 tipi di malattie causate dallo squilibrio di pitta, fra esse: itterizia, eruzioni
cutanee, infezioni delle vie urinarie, febbre, acidità, ulcere gastriche e duodenali, ecc.
Kapha il cui significato letterale è coesione o ciò che tiene insieme le cose, è responsabile della
creazione della struttura corporea. Tiene insieme i vari tessuti per dare sostegno al corpo. Le
parti solide del corpo come i tessuti sono in gran parte dovute al kapha. Kapha è anche responsabile
delle emozioni come l’amore, la pazienza e la clemenza.
Le malattie causate dallo squilibrio di kapha sono di 20 tipi, fra esse: nausea, anoressia,
digestione debole, tosse, congestione del petto, difficoltà respiratorie, obesità, ecc.
Diversi stati dei dosha nel corpo
Per il normale funzionamento delle funzioni corporee i dosha devono essere presenti un una specifica
quantità, essi possono essere presenti nel corpo in tre stati:
accrescimento quando i dosha sono presenti in quantità maggiore del normale;
equilibrio quando i dosha sono presenti in quantità normale;
diminuzione quando i dosha sono presenti in quantità insufficiente.
Di solito la causa di una malattia è l’accrescimento di uno o più dosha, mentre la diminuzione dei
dosha in generale non causa disturbi gravi anche se causa una diminuzione della funzione naturale di
quel dosha.
Esiste anche il caso in cui un dosha invade la zone del corpo e le funzioni proprie di un altro
dosha bloccandone l’azione. I sintomi che compaiono sono dati dall’eccesso del dosha invasore, ma il
medico esperto sa riconoscere questo stato di cose e per ristabilire l’equilibrio riporta il dosha
nella propria sede liberando i dosha bloccati.
Importanza dei dosha e di vata
Dosha (costituenti corporei), dhatu (tessuti) e mala (escreti) sono le categorie di costituenti del
corpo umano, quindi essi sono i fattori basilari per il mantenimento della buona salute. Dei tre, i
dosha sono il fattore più importante perché, direttamente o indirettamente, i dosha sono
responsabili dell’equilibrio dei dhatu e dei mala. Quando i tre dosha sono in equilibrio anche i
dhatu e i mala sono in equilibrio, se un disturbo è causato dall’aumento o dalla mancanza dei dhatu
o dei mala, alla base di questo c’è uno squilibrio dei dosha che sono i fattori patogeni di base.
Dei tre dosha il più importante è vata perché muove e controlla gli altri due dosha, i dhatu e i
mala.
Ogni funzione di dosha, dhatu e mala è possibile solo quando si muovono nel corpo, ed essendo vata
il dosha che presiede al movimento, è molto importante che il vata dosha funzioni in maniera
appropriata. Ciò è ancor più importante nella società moderna dove la maggior parte delle attività e
lo stile di vita adottato dalle persone tende a squilibrare vata.
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