Programmiamo i nostri obiettivi

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Programmiamo i nostri obiettivi

Brano tratto dal libro “Pensare positivo”
di Carmen Meo Fiorot
Edizioni Giunti Demetra

“Programmiamo i nostri obiettivi”

Come si può arrivare a ottenere ghe tutto ciò che facciamo sia fatto
perfettamente e nel contempo ci soddisfi e ci dia uno stato di
benessere? È infatti inutile lavorare se non si hanno poi dei
risultati soddisfacenti. Bisogna svolgere l’attività che abbiamo
scelto di svolgere sapendo che i risultati saranno così e così.

È indispensabile a tal fine programmarli esattamente, e ciò va fatto
in uno stato* di calma assoluta, di rilassamento, nella situazione
mentale in cui non percepiamo più tensioni, né forze esterne che ci
persuadono, ci violentano, ci plagiano, ma. vediamo solo chiaramente e
fortemente il nostro obiettivo e percepiamo il gfin desiderio di rag-‘
giungerlo.

Queste tecniche vengono usate anche per gii sportivi. Valentina
Vasilevna mi ha detto che lei addestrava i’campioni non sempre in
palestra o in campo, ma in poltrona, o sulla moquette, con
l’esperienza mentale.

Mi ha raccontato di quella giovane che anni fa ha strabiliato’tutti
perché è riuscita a saltare altissimo. «Le ho fatto fare tecniche di
rilassamento e di concentrazione – mi ha detto Valentina – e poi ho
cominciato a dirle: “Ora ti vedi mentre salti così e sei bravissima”.
Poi, il giorno dopo, un po’ di più, un po’ di più, e il tuo corpo
diviene sempre più leggero…»

Conclusione: con un mese di addestramento (basterebbero 21 giorni) nel
momento in cui va a partecipare al suo campionato, la persona ha già
addestrato la mente.

La sua mente è pronta, e lei percepisce il proprio corpo leggero,
forte e sicuro, ed è certa che avrà la vittoria, perché in questo
addestramento mentale c’è l’immagine del successo.

Io vivo già sin da questo momento il successo che avrò. Mi vedo già
come se avessi in mano il mio successo. Lo immagino intensamente;
l’immaginazione è creativa, determina modificazioni, ere? la realtà.
Non «spero», non «chissà», non «se avrò fortuna», non «forse», ma io
vivo il momento del successo, sento che ottengo ciò che voglio
ottenere, mi sento diventar;» ogni memento sempre più persona di
successo.

Sia chiaro che essere persona ..li successo non significa diventare a
ogni costo primo ministro o qualcosa del genere, ma essere persona di
successo vuol dire fare, e nej mfgliore dei modi, ciò che io scelgo di
fare, qui e ora, hic et nunc, come dicono quelli che parlano in
latuio.

Ebbene, io mi vedo, ho il successo già in mano, sono vittorioso,
ottengo quello che fortemente desidero. Arriva così il momento in cui
la persona, che già si è vista con la corona d’alloro, la stampa, la
televisione, i fotografi, sul palco, acclamata, sarà preparata
psicologicamente, e sicuramente avrà il successo: ma deve avere
assoluta certezza del successo.

Questo tipo di addestramento è usato oggi ovunque e da ogni categoria
di persone. I grossi industriali, i grossi impresari, i politici hanno
ormai capito che, o passano per questa strada, o’ avranno qualcuno
che, addestrandosi a tutti i livelli, fisico, emotivo, mentale e
creativo, li supererà rapidamente.

“Creiamo noi stessi e il nostro successo”

Un discorso di sviluppo personale non può prescindere dal discorso
della creatività, lino sviluppo personale e creativo determinerà il
successo non solo di una società ma, se generalizzato, di un intero
Paese.

Se noi in Italia e in tutto l’Occidente non Impareremo ad avere un
atteggiamento positivo, a utilizzare, come fanno in Oriente,
l’emisfero cerebrale destro della creatività e se non riequili-breremo
emisfero sinistro e destro, rimarremo soffocati, verremo mangiati,
fagocitati da Cina e Giappone che stanno conquistando il mondo. Ma in
Giappone, nelle scuole, nessuno può essere ammesso alla classe
successiva se non ha inventato o creato almeno una innovazione
positiva, o uno strumento, un qualsiasi oggetto (radio transistor,
frullatore, giocattolo ecc.); l’importante è che abbia inventato
qualcosa usando la sua personale creatività, in caso contrario non
potrà essere promosso. Non bastano le nozioni, né è sufficiente la
ripetizione. La ripetizione’ passiva delle altrui cose non serve.
L’innovatore, quello che realizza quel tanto di più, sarà quello che
emergerà sugli altri. Lo stesso è p3r le aziende e per le persone che
vi cooperano.

Coloro che riescono a essere degli innovatori positivi, avranno
successo. 11 loro successo sarà il successo della società, di cui
tùtti dfevodo andare orgogliosi.

Ciascuno potrà inoltre Inventare nuove strade di approccio per avere
un rapporto diretto e veloce con le persone che vuole contattare e per
ampliare il proprio raggio d’azione.

Di solito, quando tengo i corsi di creatività, come primo esercizio,
metto le persone in coppia, una di fronte all’altra, e dopo un po’ le
invito a voltarsi schiena contro schiena e ciascuna dice tutto ciò che
è riuscita a cogliere dell’altra. La persona mentalmente veloce, che
ha occhio, che sa sfruttare la situazione al secondo, saprà fare una
descrizione esatta e completa, sia fisica che psicologica, della
persona che ha di fronte. Deve saper vedere, indovinare, sentire,
percepire, capire chi ha davanti: occhi, pelle, gesti, indumenti ecc.,
e deve inoltre intuire se ha davanti una persona rigida o una persona
flessibile e, dopo un sfa pur b$3ve colloquio, deve comprendere della
mei desima quali siano i punti di forza e quali i punti in cui è più
vulnerabile e inoltre quali gli appigli cui potrà agganciarsi per
conquistare la simpatia di quella persona, per affascinarla.

Il termine fascino non è soltanto da attribuire a una bella donna.
Tutti noi, uomini o donne, dovremmo avere fascino, la capacità di.
ittrarre l’altra persona. Tutti infatti emaniamo delle onde. Fascino è
questo: emanazione di ondé positive, che arrivano all’altro, per cui
l’altro si pone in apertura, cioè accoglie quello che tu dici, accetta
quello che tu fai, gli piaci o le piaci, così ti’metti in sintonia
immediatamente con tale persona che non ha più resistenze di sorta.

Soprattutto se si ha un’attività impegnativa, se ogni giorno si devono
incontrare delle persone col compito di convincerle, è indispensabile
si sappia come affascinarle perché abbiano fiducia, perché comprendano
che si è lì per comunicare con loro, per fare il loro interesse, non
il nostro. Ebbene, quelle persone ci crederanno se saremo credibili,
se avremo quella capacità di fascinazione che è indispensabile a tutte
le persone, perché tutti abbiamo ogni giorno rapporti col nostro
prossimo, ma è indispensabile in maniera particolare a chi deve
vendere un prodotto, sia materiale che di idee.

Come si può intuire da questa rapidissima introduzione, parleremo qui
dell’essere umano in generale, non solo del venditore, noasolo del
dirigente, né solo dell’industriale, ma di ogni persona che ha un
livello oggettivo e un livello soggettivo, che è fatta cioè di mente e
di corpo, di interiorità e di esteriorità – parte visibile, soma –
che parla in un certo modo. Il corpo esprime: e dalle varie posture
che assume, noi possiamo capire coiu’è chi ci sta di fronte.

È ovvio die persone bene addestrate, portano il proprio corpo come si
deve: spalle eretta, testa alta, sguardo sicuro, stretta di mano
giusta; sanno come e quando sorridere e quando star seri e possiedono
tutte quelle nozioni che determinano l’indispensabile patrimonio
professionale. Abbiamo però anche un livello soggettivo profondo che
conosciamo così poco e di cui ci rendiamo conto, ad esempio, quando di
notte abbiamo degli incubi e ci viene voglia di urlare.

Tale doloroso e improvviso stato di disagio ci capita talvolta anche
di giorno. Vediamo della nostra vita solo il negativo. Ce ne hanno
fatte troppe, ne abbiamo subite di tutti i colori, abbiamo ricevuto
pacche sui denti a destra e a manca, magari sin da quando eravamo
piccoli, ci sembra di avere avuto troppo, o troppo poco, o niente
amore. A volte i sogni ci rivelano carenze incredibili della nostra
infanzia. Ci è stato tolto tantodi ciò che ci era dovuto. E allora,
ecco che queste carenze e queste sofferenze macinano nel profondo e
possono riemergere. Che cosa fa da passaggio, da strumento che porta
da fuori,a dentro e viceversa? È la mente. E la mente non è solo
cervello.

Il cervello è già qualcosa di meraviglioso. La mente è molto di più.
La mente è l’insieme dell’intelligenza, della sapienza, delle memorie
che sono dentro ogni cellula che forma il nostro corpo, e lo
determina.

Questo insieme, che costituisce un elaboratore potente, impegnato
ventiquattro ore su ventiquattro a lavorare in maniera molto più
veloce e perfetta di qualsiasi computer costruito dall’uomo, e che ha
infinitamente più dati di quanti noi possiamo immaginare, è parte di
noi.

Diveniamo gli operatori consapevoli della nostra mente

Di solito diciamo: «Io ho una mente». Non è corretto. Dovremmo dire
«Io sono anche una mente, un centro di autocoscienza». No? abbiamo
inoltre un gran dopo: siamo mente, ma possiamo esserne allo stesso
tempo gli operatori consapevoli.

È un grandissimo dono, un enorme privilegio. Ma noi purtroppo di
solito ignoriamo ciò, e difficilmente sappiamo essere gli operateci
consapevoli e corretti della nostra mente. Non ci sono state date le
istruzioni per l’uso di questo strumento meraviglioso. O le abbiamo
perdute strada facendo e così usiamo una ben piccola parte delle
neutre possibilità. Molto spesso ne facciamo un uso sbagliato e ci
danneggiamo, e otteniamo risultati che sono esattamente l’opposto di
quelli che vorremmo, purtroppo quasi sempre in maniera blanda e
inadeguata, ottenere. E finisce che il nostro computer lavora non per
noi, ma contro di noi.

Che fare? È indispensabile anzitutto programmare nei dovuti modi le
nostre scelte, le nostre finalità, i nostri obiettivi e conoscere le
metodiche corrette per raggiungerli. Possono essere obiettivi sul
piano degli affari, sul piano affettivo o’su quello relativo alle
scelte e alla programmazione della nostra vita in generale. Dobbiamo
fare un’arte della nostra vita.

* *

“Atteggiamento mentale positivo”

È necessario ritrovare l’atteggiamento mentale positivo, acquisire la
certezza che è possibile recuperare l’armonia perduta, imparare a
rilassarsi, a vincere lo stress che ci toglie la capacità» di agire e
di vivere in piena salute, è possibile imparare a risolvere i nostri
problemi, a modificare i nostri comportamenti. E possibile
incrementare in maniera inimmaginabile le nostre prestazioni,
realizzare la nostra vita secondo i nostri desideri, diventare sani,
felici e di successo; è possibile liberarci da quei fattori dannosi
per la salute che sono il pessimismo, l’invidia, i’ira, l’odio e
l’egoismo, e addestrarci ad assumere quell’atteggiamento mentale
positivo che ci mantiene in buona salute e ci consente di permanere
sereni ed equilibrati dinanzi a qualsiasi evenienza della nostra vita.

Ogni obiettivo andrebbe programmato, si è detto, in maniera corretta.
È pur vero che a volte %

situazioni e bagagli interiori molto pedanti frenano il cammino per il
raggiungimento di tale obiettivo. Quella specie di’pentola a pressione
(,he è il nostro subconscio, poi, se non ha una valvola, è sempre a
rischio di scoppio.

Chi è stato compresso come una molla e chi nella sua infanzia e nella
sua giovinezza non ha ricevuto che rimbrotti e mortificazioni, e mai i
gratificanti riconoscimenti e gli appoggi psicologici amorevoli e
positivi che sono necessari come l’aria che si respira, dovrà lavorare
molto per ripristinare la perduta dignità e ritrovare la fiducia in se
stesso. Tale fiducia dovrebbe essere patrimonio di ciascun essere
umano, come di ciascun popolo.

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