Proprietà terapeutiche del Cardo Mariano

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Proprietà terapeutiche del Cardo Mariano

da coscienza.org

Pianta erbacea annua appartenente alla famiglia delle composte tuboliflore. Si trova specialmente
nell’Italia centrale e meridionale.

Ricercata dai raccoglitori per le sue ottime qualità terapeutiche.

Utilizzata come stimolante dell’attività gastrica, diuretico, febbrifugo.

O silybum marianum

Contiene una gran quantità di complessi di bioflavonoidi (fitoestrogeni) chiamati flavonolignani, e
che comprendono principalmente la silibina insieme alla isosilibina, deidrosilibina, silidianina,
silicristina, ecc.. Questi fitoestrogeni, come quelli negli altri ingredienti di Wonderup, regolano
la produzione ormonale femminile, il cui equilibrio è fondamentale per il benessere generale della
donna.

Altre caratteristiche e proprietà:

Il cardo mariano godeva un tempo di molta stima nella medicina popolare, stima che è andata via via
sfumando ingiustificatamente. La pianta, infatti è ricca di virtù terapeutiche che la rendono
preziosa in particolare nelle disfunzioni epatiche.
Ha infatti una lunga storia nella medicina popolare come tonico per il fegato. La silimarina
contenuta nel cardo mariano ha dimostrato un effetto protettivo contro molti tipi di tossine
chimiche, incluso l’alcool. Un estratto di cardo mariano è usato per migliorare la funzione epatica,
proteggere contro i danni al fegato e accelerare la rigenerazione delle cellule epatiche
danneggiate. Studi clinici hanno confermato l’utilità di estratti standardizzati di cardo mariano in
casi di intossicazione del fegato, cirrosi, e altre malattie croniche del fegato relative all’abuso
di alcool.

Proprietà e uso medico dei flavonoglinani (Silimarina) dal Sylubum marianum
[Properties and medical use of flavonolignans (Silymarin) from Silybum marianum] Phytotherapy
Research (United Kingdom), 1996, 10/SUPPL. 1 (S25-S26)]

Gli estratti purificati di flavonolignani dai frutti del cardo mariano (Silybum marianum (L.)
Gaertn., syn. Carduus marianus L.) contengono principalmente silimarina, un composto isometrico di
silibinina, ssosilibinina, silicristina e silidianina. La Silimarina è usata per il trattamento del
danno tossico al fegato (indotto da alcool, droghe o tossine ambientali) e per la terapia di
supporto in infiammazioni croniche del fegato e nella cirrosi epatica. La silimarina e i suo
isometro principale, la silibinina, hanno dimostrato di possedere proprietà antiossidanti prevenendo
così la ossidazione dei lipidi e la distruzione delle membrane nelle celule. Inoltre, la biosintesi
delle proteine e la rigenerazione delle cellule sono così accelerate nel fegato danneggiato, il che
porta al ripristino delle funzioni epatiche. A certe tossine velenose da funghi viene impedito
l’accesso alle cellule del fegato da parte della silibinina grazie alla inibizione competitiva dei
recettori alle membrane delle cellule. Il trattamento endovenoso con un derivato solubile della
silibinina è attualmente un importante fattore salvavita nella terapia standard di casi di
avvelenamento da Amanita phalloides. Infine, è stato recentemente dimostrato che la silimarina
inibisce la produzione di lecotriene il che spiega il suo effetto antiinfiammatorio e la sua azione
antibiotica. Test clinici confermano gli effetti positivi trovati negli studi sperimentali. Così, la
silimarina è oggi non solo la miglior sostanza documentata per la terapia del fegato ma anche uno
degli estratti vegetali più accuratamente ricercati e studiati con meccanismi di azione conosciuti.

* tonico e rigenerante del fegato – aiuta in problemi e ingrossamenti del fegato: malattie epatiche
da alcolismo, da consumo di droghe, epatite cronica, cirrosi epatica, itterizia, sensibilità a
sostanze chimiche, esposizione a tossine industriali, programmi di disintossicazione. Protegge il
fegato da avvelenamento tossico da funghi velenosi. Rigenera i tessuti del fegato danneggiati
dall’epatite, cirrosi, alcolismo, droghe, e tossine ambientali. Aiuta anche contro la fatica, la
depressione e le allergie alimentari.

Il Cardo mariano previene il danno dei radicali liberi alle cellule del fegato, previene la
formazione di leucotriene e stimola la produzione di nuove cellule del fegato (sintesi proteica o
produzione di proteine di cellule), accelerando il processo di rigenerazione. Il fegato protegge il
corpo da sostanze chimiche tossiche. La silibinina nel cardo mariano protegge il fegato da tossine
ambientali che entrano nel corpo tramite il cibo, l’acqua, l’aria e la pelle. La silibinina non ha
alcun effetto sul sistema enzimatico del fegato; perciò, protegge il corpo dagli effetti dannosi di
droghe farmaceutiche e dall’anestesia senza interferire con l’azione delle droghe.
Con tutto quello che il fegato deve filtrare tutti i giorni, non è una sorpresa che possa essere a
volte sovraccaricato. Il cardo mariano può aiutare a ringiovanirlo e anche a proteggerlo dai danni
futuri. Chiunque abbia avuto epatiti, cirrosi o alte condizioni del fegato dovrebbe aggiungere il
cardo mariano come integratore. In effetti, non farebbe male se tutti lo prendessero abitualmente
come erba tonica.

* antidoto all’avvelenamento – soprattutto da un fungo velenoso, l’Amanita falloide

La silibinina e altri componenti del complesso della silimarina furono scoperti come benefici nel
trattare malattie epatiche in Germania vari decenni fa. Un passatempo nazionale molto popolare in
Germania è raccogliere i funghi, una pratica con rischi inerenti, come l’Amanita phalloides.
Consumare l’Amanita falliode porta a gravi e di soluto mortali danni al fegato (ne distrugge le
cellule) – in effetti, coloro che sopravvivono all’avvelenamento da Amanita falloide sono così
danneggiati che spesso necessitano di trapianti di fegato per sopravvivere.
Miracolosamente, la silimarina si lega alle cellule del fegato impedendo ai veleni del fungo di
legarsi loro stessi, quindi bloccando il loro effetto velenoso. La silimarina è anche il grado di
neutralizzare direttamente il veleno stesso, il che la rende efficace anche se presa dopo che il
veleno del fungo è stato ingerito. L’estratto di cardo mariano, per questa ragione, è tenuto a
portata di mano negli ospedali tedeschi dove viene somministrato in casi di emergenza per trattare
gli avvelenamenti altresì fatali da Amanita falloide.

* colagogo – agisce sul fegato e sui sistemi di disintossicazione grazie alla sua abilità di
stimolare lo svuotamento della cistifellea e il flusso di bile nel duodeno.

* agisce come antiossidante, con un controllo del danno da radicali liberi molto maggiore che la
vitamina E.

La silibina, che si trova nel Cardo Mariano, stimola l’attività di un enzima, il Super Oxide
Dismutase (SOD), che agisce come spazzino dei radicali liberi molto più potente della Vitamina E. In
presenza della silibinina, meno glutathione, un enzima che riduce l’ossidazione, è usato nei
tessuti, il che risulta in una minore diminuzione di gluthatione. Il glutathione riduce l’attività
dei radicali liberi, non solo nel fegato, ma in tutto il corpo. Il cardo mariano inibisce l’enzima
lipoxigenase prevenendo la formazione di leucotrieni, componenti responsabili di infiammazioni.

* galattogeno – stimola la produzione di latte materno nelle puerpere

* allevia i crampi e i dolori mestruali

* cura i mal di testa associati al ciclo mestruale

* riequilibra gli ormoni femminili (estrogeni)

* effetto emolliente nel curare la pleurite

* antiemorragico – conosciuto fin dall’antichità per questa proprietà

* depurativo – purifica il sangue e il fegato

* diuretico – facilita l’eliminazione do tossine attraverso l’urina

* febbrifugo – scaccia la febbre

* le foglie hanno soprattutto proprietà aperitive. Il Cardo mariano viene anche usato come
componente aromatica e aperitiva per la preparazione di liquori. Stimola l’appetito e favorisce la
digestione.

* antispasmodico – previene i crampi muscolari

Precauzioni d’uso

Può avere un blando effetto lassativo dovuto alla stimolazione della cistifellea, ma questo effetto
dura solo due o tre giorni e poi scompare.

In cucina: Erba da usare in insalate e come verdura cotta (ha un sapore simile agli spinaci)
* In passato era spesso coltivato nei giardini

* I gambi possono essere mangiati e sono saporiti e nutrienti

* Le foglie tenere possono essere mangiate in insalata

* Le cime fiorite erano in passato bollite e mangiate, come le punte di asparagi
Il cardo mariano è una pianta che è un vero dono della natura perché è sia cibo che medicina. In
primavera, i germogli possono essere bolliti e mangiati come cavoli e le foglie tenere possono
essere aggiunte alle insalate. In autunno, i semi sono un cibo preferito per i cardellini e un
medicinale importante per gli uomini.

Storia e tradizione:

* Considerato un ottimo stimolatore del latte materno da inserire nella dieta per le puerpere

* Si pensava avesse proprietà curative contro i morsi da serpente

* Portato intorno al collo proteggeva da morsi di serpente

* I frutti erano usati per curare l’idrofobia

* Applicato esternamente, si diceva fosse benefico in casi di cancro

* La pianta giovane e tenera può essere bollita e mangiata in primavera come purificatore del sangue
* I frutti sono stati usati per molti anni per una varietà di condizioni e malattie soprattutto del
fegato. Tuttavia, l’uso medicinale della pianta, tranne che come semplice amaro, fu praticamente
interrotto all’inizio del ventesimo secolo.

Era usato dalle puerpere europee per aumentare il loro latte materno. Le chiazze bianche sulle
foglie rappresentano gocce del latte della Vergine Maria cadute mentre allattava il bambin Gesù. Da
qui il nome mariano.

fonte:

www.anagen.net/cardo.htm

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