Prova ad andare dentro

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Prova ad andare dentro

di Osho

tratto da: Osho, The Miracle # 9

Fondamentalmente c’è un solo modo per scoprire il buddha, la verità
del tuo essere.

Però ci sono migliaia di persone con stati di consapevolezza diversi,
è per loro, dunque, che bisogna creare stratagemmi diversi, stradine
diverse che si congiungono alla strada principale. Ogni stratagemma è
dedicato al semplice compito di volgersi all’interno.

Nello stato delle cose, l’uomo nasce con cinque sensi che vanno verso
l’esterno. La natura non ti ha dato un senso speciale che va verso
l’interno. Gli occhi si aprono verso l’esterno, se li chiudi vedi solo
il buio. O persino a occhi chiusi, con l’immaginazione, nei sogni,
vedi ancora oggetti del mondo esterno. Le orecchie sono in grado di
udire solo la musica che viene da fuori, non sanno nulla della musica
che costantemente si genera dentro di te. Nessuno nasce con la
capacità di sentire la musica interiore. Le mani si protendono
all’esterno. Anche un neonato si mette ad afferrare oggetti esterni.

Questa condizione, il fatto che tutti i sensi si aprono verso
l’esterno, è stata ovviamente sfruttata. Dall’esterno ci sono state
date teologie, religioni e verità di ogni tipo, perché è questo che
chiedevamo. Vogliamo un dio che sia là, nell’alto dei cieli. Vogliamo
qualcosa, e subito troviamo chi ce la fornisce. Devi solo chiedere, e
qualcuno creerà un sistema di credenze per soddisfarti.

Lo Zen recide tutta questa spazzatura con un singolo colpo di spada.
Non ha implicazioni con qualunque cosa possa allontanarti da te
stesso, sia esso dio, inferno o paradiso, ogni tipo di ricompensa e
ogni tipo di paura della punizione.

Il lavoro del vero maestro consiste nel chiudere tutte queste porte in
modo tale che la tua energia vitale, la tua consapevolezza, non si
perda. Non esiste un congegno naturale per andare dentro, ma non è
necessario. Se condensi sufficiente consapevolezza, essa creerà la sua
via, esattamente come l’acqua, che si scava il percorso senza mappe né
indicazioni, basta che ce ne sia una certa quantità, e l’acqua inizia
a scorrere verso un mare ignoto. Non ne ha mai sentito parlare, non sa
dove sta andando.

Lo stesso vale per la consapevolezza. Una sufficiente quantità di
consapevolezza, raccolta interiormente, subito imbocca una via che
nessuno ha mai percorso, e si muove verso l’interno. I sensi esterni
sono chiusi, è questo che intendo quando ti dico di chiudere gli occhi
e abbandonare completamente il corpo in meditazione… perché tutti i
sensi sono legati al corpo. Rimani un semplice osservatore della
mente, cosicché la mente non possa portare fuori la tua energia. Se
corpo e mente sono chiusi, l’energia si raccoglie spontaneamente su di
sé e, a un certo punto, inizia a muoversi internamente. Non devi fare
altro che chiudere tutte le porte che ti allontanano da te stesso.

È una cosa semplicissima, perché non devi fare niente. Ma proprio a
causa della sua semplicità, della sua ovvietà, è diventata difficile,
la più difficile, perché nessuno te la può insegnare, nessuno ti può
indicare dove andare, come muoverti. Il maestro può solo creare una
situazione in cui il movimento spontaneo dell’energia può accadere.

È questo che io chiamo meditazione. Non è qualcosa da fare. Devi
smettere di fare. È un non-fare.

E nel momento in cui non fai, tutta l’energia che era assorbita dalle
mille cose da fare è liberata. E si accumula, finché non comincia a
scorrere verso l’interno, e il centro interiore non è molto lontano.

La meditazione, in un certo senso, è un andare oltre la natura. Per
questo si dice che è trascendentale. La natura non ti ha fornito di un
dispositivo automatico, allo stesso modo in cui ti ha fornito di
occhi, mani e orecchie, non ti ha fornito di uno strumento per far
muovere l’energia verso l’interno.

Con la meditazione trascendi i doni naturali, vai oltre la natura. Non
è contro la natura, è semplicemente tesa verso una natura più
splendida, più travolgente, più universale.

E quando avrai trovato la tua via e avrai toccato il tuo stesso
essere, avrai creato una magia. Non sarai più la stessa persona. Non
solo, anche il mondo che ti circonda non sarà più lo stesso. Ora il
tuo amore avrà un profumo nuovo, non la vecchia possessività, il
vecchio desiderio di dominio.

La tua amicizia sarà più un’aura amichevole che non un’amicizia. Non
sarà un legame, né un condizionamento. La tua visione del mondo si
farà immensamente intensa e acuta. Vedrai cose che sono sempre state
lì, presenti, solo che tu non eri presente.

Ogni fiore ti mostra qualcosa del divino. Ogni stella che brilla ti
mostra qualcosa del divino. L’intera esistenza, nella sua moltitudine
di espressioni, mostra unicamente il divino, ma tu lo riconoscerai
solo a condizione di averlo riconosciuto dentro te stesso. Allora
saprai che il tuo centro non è solo il tuo centro, ma anche quello
dell’intero universo.

Tutti, al centro, siamo uniti.

Si racconta che Bacone, un grande pensatore scientifico, forse il più
importante perché ha portato la mente umana dalla religione alla
scienza, fosse solito dire: “Se riesco a trovare il centro del mondo,
posso far muovere il mondo come voglio”. Ma non lo trovò mai, e posso
affermare che di certo non deve aver mai sentito dire che in Oriente
noi non abbiamo cercato il centro del mondo, ma il nostro centro.
Trovando il nostro centro abbiamo trovato il centro dell’universo.

Dopo, però, il desiderio di cambiare svanisce. L’universo è
bellissimo, non ha alcun bisogno di essere cambiato; tutto deve essere
gustato e celebrato.

°°°°°°°°°°°°°°°°

Stai in silenzio.

Chiudi gli occhi.

Senti che il tuo corpo è completamente immobile.

Chiudi tutte le porte che si aprono sull’esterno.

Raccogli tutta l’energia dentro di te.

Più in profondità,

sempre più a fondo…

Nel centro stesso del tuo essere

giace il cuore dell’intero universo.

Non siamo isole separate,

in questo spazio interiore

siamo una sola cosa.

Questo spazio interiore è eterno, immortale,

non sa nulla di vita o morte.

Impara a conoscerlo bene,

in modo da riuscire a ricordarlo.

Nelle attività quotidiane,

non dimenticare il buddha interiore.

Manifesta il tuo buddha

in tutte le tue azioni,

nelle parole, nei silenzi, nei canti.

Ma sempre ricorda: tu sei un buddha.

°°°°°°°°°°°°°°°°

Rilassati.

Lascia andare corpo e mente.

Tu sei un osservatore, una fiammella al centro del tuo essere.

Ma quella luce è collegata

al centro dell’universo.

È da questo centro che ricevi la vita.

Questa è la radice

che ti collega con l’anima universale.

Questo momento è benedetto…

Diecimila buddha

assorbiti in una sola consapevolezza.

Benedetta è questa essenzialità, questa essenza, questo silenzio.

Senti il silenzio.

Percepisci la sua bellezza.

Percepisci la sua gioia.

Percepisci la sua

universalità.

E in un istante

qui ora

puoi essere un buddha.

Tu sei un buddha.

L’hai solo dimenticato.

Ricorda… ricorda.

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