Psiconeuroimmunologia: di cosa si occupa?

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Psiconeuroimmunologia: di cosa si occupa?

Sapete di cosa si occupa la psiconeuroimmunologia? In che modo sono collegati il sistema immunitario
e il sistema nervoso? Quali argomenti studia questa disciplina e in che direzione ci portano le
nuove scoperte?

La psiconeuroimmunologia è la disciplina che studia l’interazione tra il cervello, il sistema
endocrino, il sistema immunitario e le loro patologie. Tra i suoi campi di interesse troviamo la
relazione tra comportamento e progressione delle malattie immunitarie, o l’analisi del ruolo dei
fattori immunitari nelle malattie del sistema nervoso centrale.

Il termine psiconeuroimmunologia è stato coniato negli anni ’70 dallo psicologo Robert Ader e
dall’immunologo Nicholas Cohen. È nota anche come neuroimmunoendocrinologia o immunologia
comportamentale.

E una scienza multidisciplinare a cui partecipano specialisti in diversi campi: psicologia,
psichiatria, immunologia, epidemiologia, medicina, ecc. Il suo obiettivo e comprendere le dinamiche
della salute nell’uomo ed è un settore in rapida crescita.

Alla base di questa disciplina c’è il principio per cui il sistema immunitario è regolato da fattori
ambientali attraverso il sistema nervoso centrale; allo stesso tempo il sistema nervoso riceve
informazioni attraverso le sostanze che secerne il sistema immunitario.

Secondo la psiconeuroimmunologia il sistema immunitario è collegato al sistema nervoso centrale.

Storia

L’interesse nei confronti della relazione tra corpo e mente percorre la storia umana.
Nell’antichità, già Aristotele difendeva l’idea secondo cui psiche e corpo agiscono come un’unica
entità, riflettendo il cambiamento dell’una nell’altra (e viceversa).

Intorno agli anni 40 si cominciò a osservare come le emozioni influenzassero psicosomaticamente
l’insorgenza e il decorso di malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide, il lupus eritematoso
sistemico o l’ipertiroidismo. Ad esempio, si capì che il benessere psicologico dei pazienti affetti
da artrite (e con una predisposizione genetica) agisce come fattore protettivo contro la malattia.

In seguito, nel 1981, fu scoperta una rete di nervi a spiegare l’interazione tra il sistema nervoso
e il sistema immunitario. Nello stesso anno Ader, Cohen e Felten pubblicarono l’opera
“Psychoneuroimmunology“, dove veniva esposta in dettaglio l’interazione tra i due sistemi. Qualche
anno dopo, nel 1985, venne inaugurata la Psychoneuroimmunology Research Society

Scoperte principali della psiconeuroimmunologia

Esistono diverse linee di ricerca nell’ambito della psiconeuroimmunologia. Le principali riguardano:

Lesioni nella regione del cervello che controlla le difese immunitarie e nell’innervazione degli
organi del sistema immunitario.

Tratto della personalità e stati psicologici che influenzano l’insorgenza e il decorso delle
malattie da immunoresistenza.

Influenza dello stress sul sistema immunitario.

Effetti di neurotrasmettitori e neuropeptidi sul sistema immunitario.

Alterazioni comportamentali provocati dall’azione dello stress sul sistema immunitario.

Effetto delle sostanze psicoattive sul sistema immunitario.

Correlazione tra caratteristiche psicologiche individuali e difese immunitarie.

Legame tra anomalie immunologiche e malattie mentali.

Fattori psicologici

In questa linea di ricerca, l’obiettivo è specificare quali aspetti emotivi o della personalità sono
correlati alle malattie autoimmuni. Ad esempio, fattori come la tensione, la scarsa capacità di
esprimere emozioni o la mancanza di affettività.

Si è riscontrato che le emozioni positive sono associate a un certo grado di immunità nei confronti
della malattia fisica e a guarigioni rapide e senza complicazioni. Allo stesso modo si è dimostrato
che anche la personalità ha la sua importanza.

Per esempio, le persone introverse sono più soggette alle infezioni e a manifestare sintomi
somatici; tendono inoltre ad ammalarsi in modo più grave rispetto agli estroversi.

Altri studi hanno provato che un atteggiamento ottimista e autocontrollato produce una migliore
salute in generale. Ad esempio, si è accertato che i malati di AIDS e di cancro che nutrono maggiori
speranze hanno un’aspettativa di vita più lunga rispetto a quelli con una prospettiva più
realistica.

Stress

Questa è una delle strade più promettenti della psiconeuroimmunologia. Esiste una enorme mole di
lavoro su questo argomento, sebbene i risultati siano piuttosto ambigui.

Lo stress è associato a grandi cambiamenti fisiologici. Attiva il sistema simpatico
surrenalico-midollare, l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA) e altri sistemi endocrini. Tutti
influenzano il sistema immunitario, seppure in modi diversi. Nel caso dell’asse HPA, il rilascio di
cortisolo sopprime il sistema immunitario. A causa di questo meccanismo, lo stress è strettamente
correlato a malattie autoimmuni come la psoriasi o l’artrite reumatoide.

Associazione con altre malattie mentali

Un’altra area di ricerca riguarda le malattie autoimmuni che si verificano insieme con le malattie
mentali. Ad esempio, è provato che la depressione è correlata con il sistema immunitario e i
disturbi del sonno.

Cioè, quando i ritmi del sonno vengono alterati, viene alterato anche il metabolismo ed aumenta la
produzione di citochine legate a malattie infiammatorie croniche. Inoltre, vengono alterati anche i
ritmi circadiani legati al cortisolo e all’adrenalina, che, come già spiegato, sono legati al
sistema immunitario.

Sono state osservate alterazioni immunitarie anche in pazienti con schizofrenia. In effetti, è stata
ipotizzata per anni l’origine virale della malattia, poiché correlata a una maggiore incidenza di
anticorpi e anomalie nei livelli dei linfociti. Tuttavia, i risultati a questo proposito non sono
conclusivi.

Il futuro della psiconeuroimmunologia

Tenendo conto dell’interazione tra sistema immunitario e sistema nervoso, la prospettiva nei
confronti della salute può cambiare completamente.

Potrebbe essere intesa come la capacità del corpo di regolare la propria fisiologia e il proprio
comportamento a fronte di cambiamenti o alterazioni esterne. Entrambi i sistemi agiscono reagendo
all’ambiente e comunicando tra loro.

Ciò comporta un diverso modo di affrontare le malattie autoimmuni, mantenendo un punto di vista
interdisciplinare e multifattoriale.

Bibliografia

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www.amadeux.net/sublimen/dossier/psiconeuroendocrinoimmunologia___pnei.html

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