PSICOSOMATICA DELLA CRISI PLANETARIA – parte 2

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PSICOSOMATICA DELLA CRISI PLANETARIA – parte 2

Le logiche neuropsicologiche dei conflitti umani e del possibile nuovo ordine planetario

di Nitamo Montecucco

Tratto dal libro “Cyber, la Visione Olistica”
Ed. Mediterranee

…segue

Un salto nel cuore celeste dell’uomo e del pianeta

Sono giunto alla conclusione che qualche cosa deve cambiare dello spirito umano. Nel nostro mondo
multipolare dobbiamo poter creare un nuovo rinascimento dalle radici comuni delle culture e delle
religioni.
Vaclav Havel

In ogni periodo di grandi transizioni si apre un ventaglio di possibilità, gli scenari del futuro
diventano tutti possibili, da quelli catastrofici a quelli più creativi e spirituali. Oggi ogni
singolo individuo – con la sua scelta consapevole o con la sua inconsapevolezza distruttiva – può
largamente influire e cambiare il corso della storia attuale e futura. Solo quando la quercia è in
germoglio il suo tronco può essere facilmente piegato in ogni possibile direzione. La sclerosi, la
rigidità è direttamente proporzionale all’età di crescita.

Proviamo ora a immaginare uno scenario positivo dell’immediato futuro – diciamo dei prossimi
vent’anni – in cui l’umanità, impegnandosi con consapevolezza e responsabilità globale, potrebbe
riuscire a sviluppare la quarta densità, il livello evolutivo dell’autocoscienza. Di nuovo prendiamo
in considerazione il microcosmo umano, sul quarto livello fisico, come paragone simbolico delle
caratteristiche di questo futuro stato sociale planetario. Sul quarto livello abbiamo il torace, che
contiene i due polmoni, il cuore e il timo, e, all’esterno, le braccia e le mani. Rispetto al terzo
livello siamo di fronte ad una estrema centralità e semplicità. Il cuore è al centro e i due polmoni
sono tra loro speculari. Mentre il terzo livello possiede differenti cicli e tempi, il quarto è
caratterizzato da un’attività ritmica continua. La pulsazione polmonare e cardiaca sono sinonimi di
vita, per il tempo soggettivo queste due pulsazioni sono “eterne” in quanto iniziano e finiscono con
l’individuo stesso. I polmoni e il cuore in particolare rivestono un ruolo centrale estremamente
positivo nel corpo, in quanto portano nutrimento ed ossigeno ad ogni cellula e riprendono indietro
scarti metabolici solidi, liquidi e gassosi (anidride carbonica).

Sintesi, centralità, ritmo, sincronicità, servizio

Il cuore è ritenuto simbolicamente il sole del sistema umano, circondato dal cielo dei polmoni, ed è
anche – come quarto chakra – il centro dell’essere, in equilibrio tra i tre centri bassi
sottodiaframmatici e i tre centri superiori del capo. Il suo antico simbolo, successivamente ripreso
dagli Ebrei come stella di Davide e sigillo di re Salomone, è formato da due triangoli intersecati,
uno con la punta rivolta in alto e l’altro con la punta rivolta verso il basso, a significare
appunto l’incontro tra le forze ascendenti terrestri e le forze discendenti celesti, tra materia e
spirito. Il cuore viene ritenuto la sede della coscienza vivente o Jivatman e, a livello
psicoenergetico, l’organo delle emozioni superiori, dell’amore impersonale. Appena sopra il cuore
risiede il timo, una delle ghiandole più importanti del corpo, che gestisce una parte fondamentale
nel complesso sistema immunitario, esso dà ai linfociti il senso del “self” , in modo che essi
possano riconoscere ogni alterazione o degenerazione delle cellule del corpo, o ogni elemento
estraneo come batteri o virus (non-self) e quindi attaccarlo ed eliminarlo. Dal torace nascono le
braccia e le mani, gli organi dell’affetto e della creatività, con cui comunichiamo espressioni e
sentimenti, con cui abbracciamo i nostri bambini, con cui abbiamo scritto i testi e le opere più
alte, con cui purtroppo, in stati di coscienza differenti, abbiamo anche lanciato bombe e sparato,
uccidendo fratelli e creature. Le caratteristiche di questo livello sono quindi senso di identità,
centralità, ritmo, sincronizzazione, equilibrio, armonia, continuità, simmetria, affetto, amore
impersonale, servizio instancabile, operatività e creatività.

Quarta densità planetaria: la coscienza a 360 gradi

Quando consideriamo noi stessi nello spazio e nel tempo, le nostre coscienze sono ovviamente come
individui separati di una particella-immagine, ma quando passiamo al di là dello spazio e del tempo
forse esse possono diventare ingredienti di un singolo continuo flusso di vita. Come avviene con la
luce e l’elettricità, così può avvenire con la vita; i fenomeni possono essere come individui che
conducono esistenze separate nello spazio e nel tempo, mentre, nella realtà più profonda, oltre lo
spazio e il tempo, noi tutti possiamo essere membra di un unico corpo.
Sir James Jeans

La quarta densità corrisponde al reale stato di coscienza dell’essere umano completo e integrato. E’
l’atmosfera di armonia in cui vorrebbero vivere tutte le persone sensibili e di cuore. Sono
dell’opinione che la grande maggioranza dei cittadini del pianeta desideri e quindi si stia
lentamente evolvendo verso questa dimensione spirituale, orientata ai valori profondi, al rispetto
della vita e della libertà.

In India, il passaggio dal terzo al quarto livello è considerato il primo salto quantico nel Divino,
che corrisponde alla prima iniziazione ossia al passaggio dalla coscienza automatica (subconscia)
del normale stato di veglia ad una reale autoconsapevolezza o coscienza di sé. Quando si vive in
questo stato di autoconsapevolezza, tutte le informazioni prima scartate dal cervello (fino al 90%
del totale), perchè considerate inutili o ridondanti, arrivano vive e presenti alla coscienza: tutte
le sottili sensazioni corporee si risvegliano, i cinque sensi si acuiscono, la percezione di sé e
del mondo diventa globale, proprio come una coscienza sferica a 360 gradi solidi. Questo è anche il
modello del nuovo piano di coscienza della Terra, la coscienza di Gaia.

Questo stato dell’essere, di cui abbiamo riportato alcune tra le esperienze più significative, è il
frutto della ricerca interiore e del vero desiderio della conoscenza superiore, della bellezza e del
Divino. Entrare in questo stato inizialmente può essere estremamente intenso e destrutturante, poi
con la pratica e il tempo diventa uno stato continuo, uno stile di vita sobrio e presente.

Dato che ogni azione, parola ed energia che esprimiamo è sincronica con il nostro stato reale e che
ogni quantità di energia emessa dal nostro essere riflette la nostra interezza, è evidente che, come
abbiamo dimostrato con le nostre ricerche sull’aumento di sincronicità tra meditanti, due persone in
quarto stato comunicano un numero di informazioni estremamente più elevato con un ridotto numero di
parole in quanto tra loro si è formato uno stato di relazione empatica, uno stato di sinergia, di
profonda interconnessione e coerenza. Come nelle relazioni d’amore, anche in quarta densità una sola
parola, o anche il silenzio, possono assumere un intenso significato là dove pagine scritte senza
cuore e senza coscienza lasciano solo un vuoto di significato.

Ed è il vuoto di senso a caratterizzare questa civiltà attuale, a spingere ad un’insulsa
moltiplicazione delle informazioni, che tuttavia sono in gran parte senza importanza. Tonnellate di
libri, musiche, film, telenovelas, commedie senza valore perché senz’anima. Divisione, sesso,
potere, produzione. I libri, i film e le grandi opere musicali da salvare rimangono una percentuale
molto bassa sul totale.

Malattie planetarie da blocco evolutivo

Nella nostra società l’inibizione del cervello mammifero, connesso al quarto stato evolutivo e
l’utilizzo smodato dell’emisfero dominante razionale del cervello superiore legato ai desideri del
cervello rettile generano uno stato di forte determinazione e di carenza di amore e sentimento.
L’elettroencefalogramma con il Brain Olotester fatto su persone che vivono una vita “normale” rivela
spesso un “buco” a livello delle onde alfa, connesse con il cuore e il cervello mammifero. Una
“anemia emozionale” che spesso è alla base della depressione e della sindrome da stress.

I sintomi di questo blocco a livello psicoenergetico sono rilevabili in ogni persona della nostra
società, dai bambini ai vecchi, e si possono suddividere in eccessi del terzo, come: nervosismo,
irrequietezza, stanchezza cronica, pigrizia, cefalea, scarso o smodato desiderio sessuale, gastriti,
coliti, insonnia; e carenza del quarto, come: depressione e demotivazione, mancanza di finalità (non
si ama nulla), basso sentimento affettivo anche per il proprio partner, mancanza di autentici
sentimenti, vuoto interiore, crisi di identità, difficoltà per le donne a raggiungere l’orgasmo
vaginale (fenomeno che coinvolge ben il 70 % della popolazione statunitense, un dato impressionante
che è stato interpretato come parziale chiusura del cuore che quindi non crea la corretta sinergia
con i centri sessuali e il conseguente stato di fiducia e di mancanza di abbandono al partner).

In ogni parte del mondo, la grande maggioranza delle persone vive una vita tipicamente orientata
alla terza densità e lamenta questo genere di sintomi. Tali problemi sono così comuni che vengono
ormai considerati “normali” o inevitabili. Bisogna tuttavia ribellarsi a questa forma di omertà
autolesionista. La trasformazione può avvenire per chiunque lo desideri, senza limitazioni di età,
cultura o intelligenza.

Medicina e meditazione, abbiamo visto, nascono dalla stessa radice indoeuropea med, che significa
riflettere, pensare profondamente. La medicina per l’attuale situazione di inconsapevolezza
planetaria è sicuramente la consapevolezza profonda che ci porta la meditazione, un profondo
riflettere sulla nostra coscienza e sull’intero pianeta, sui suoi bisogni e sulle sue bellezze. Per
favorire una salute globale, il primo lavoro di ogni educatore o terapista orientato allo sviluppo
del potenziale umano è di aiutare ogni persona a diventare cosciente di questo blocco evolutivo
collettivo e ad intraprendere una sua evoluzione individuale.

Con la trasformazione della coscienza dal terzo al quarto stato, spesso i disturbi psicosomatici
lamentati scompaiono già in pochi mesi dall’inizio del lavoro evolutivo. L’intero corpo inizia un
profondo mutamento, la coscienza inizia una rivoluzione di 180° gradi, dal fuori al dentro. Sorgono
nuovi valori e vengono abbandonati vecchi dogmi. Si inizia a percepire una differente profonda
energia che sgorga dal profondo del cuore, dal centro dell’essere. Da questa trasformazione dipende
la salute e il futuro del pianeta.

Il grande rischio di non arrivare al punto critico di trasformazione

Il grande rischio è quello di non arrivare al punto critico di trasformazione e di essere soggiogati
da una logica del potere e del suo abuso sull’uomo, sulla società e sulla natura. La percentuale
reale delle persone che operano con autoconsapevolezza o con un vero orientamento spirituale,
all’interno della nuova cultura olistica è ancora molto basso. Benchè, ad esempio, il 24% della
popolazione americana sia orientata ad una concezione di vita olistica, la percentuale di coloro
che, all’interno di questo gruppo, praticano una autentica via di ricerca interiore e che hanno
realmente esperienze dirette del proprio essere, è molto più bassa. Possiamo valutare, in modo molto
approssimativo, che nelle nazioni maggiormente sviluppate la percentuale di persone che vive in un
stato di autocoscienza si aggiri intorno a valori dall’1 al 10%, che a livello planetario,
considerando la grande moltitudine di esseri umani che ancora si battono per la sola sopravvivenza,
si ridurrebbe considerevolmente ad uno 0,1-1%. Siamo quindi solo all’inizio di un processo che,
speriamo, continui con la stessa forte progressione mostrata in questi anni.

Cosa potrebbe accadere se, nel giro di alcuni anni, questo 1% planetario di esseri umani che vivono
in quarta densità diventasse un 5, un 10 o addirittura un 50%? Sarebbe una rivoluzione globale: la
Terra si trasformerebbe in Gaia, una vasta coscienza planetaria. È impossibile immaginare nei
dettagli una prossima società sincronica che abbia elaborato una cultura globale articolata e
rispettosa della libertà e di tutte le forme di vita, che riesca a gestire la nostra Terra come un
giardino e non come una discarica. Mente razionale e mente intuitiva, alta tecnologia scientifica e
senso della bellezza, creatività al servizio dell’uomo e della vita planetaria.

La soglia critica

Siamo pochi ma siamo già tanti, se la crescita della nuova cultura continuerà con questo incremento,
entro il primo decennio del terzo millennio potremmo raggiungere la soglia critica di minima
complessità per far scattare il processo di trasformazione collettiva in quarta densità.
Consideriamo come soglia minima l’1% di meditatori in ogni nazione del pianeta. Da millenni la
cultura indotibetana ha evidenziato che quando una persona salta ad un livello superiore di
coscienza, influenza in modo “locale” e “non locale” circa cento persone. L’1% di persone che hanno
trasformato la propria coscienza e si sono liberate dei propri condizionamenti passati, basati sulla
divisione, potrebbe rappresentare il seme per catalizzare la rivoluzione interiore sull’intero
pianeta. Le ricerche fatte in diverse città americane dalla Maharishi International University e
controllate dal MIT, il Massachussets Institute of Technology, hanno confermato questo antico
assunto: l’1% di meditatori in una città porta ad una significativa riduzione nel numero dei crimini
e delitti. Il 5% porta a positive trasformazioni sociali in modo ancora più evidente. L’1% di
meditatori sul pianeta potrebbe davvero costituire il seme capace di far nascere un nuovo pianeta e
una cultura globale basati sulla consapevolezza, sulla bellezza e sul rispetto dell’anima umana e di
ogni forma vivente.

Il sogno del Villaggio Globale

Raggiungere la soglia dell’1% in un paese democratico occidentale è già un punto di arrivo, ma
purtroppo dobbiamo considerare che molti paesi in Europa, in Asia, in Africa, nelle Americhe e in
Estremo Oriente vivono sottomessi da dittature o regimi non democratici o in stato di guerra. Per
loro la soglia dell’1% significa realizzare per lo meno il sogno di uno stato di pace e di minima
libertà. Quanto dureranno ancora le guerre e i regimi? Quando finirà di scorrere il sangue in
Africa? Quando i Tibetani saranno ancora cittadini del tetto del mondo? Quando termineranno le
politiche predatorie sui paesi del terzo mondo che portano milioni di esseri umani alla morte per
denutrizione?

Questo libro vorrebbe essere un piccolo concreto aiuto a questa trasformazione verso un futuro
collettivamente sostenibile. Il timore che ancora anima il mio cuore è di non riuscire a raggiungere
questa soglia critica di minima complessità. Molte altre volte in passato il corso positivo
dell’evoluzione umana si è interrotto e invertito. Oggi le forze contrarie a questa inversione di
tendenza sono innumerevoli, sia fuori che dentro di noi. Il momento è particolarmente critico, il
limite di irreversibilità è già stato più volte superato, distruggendo infinite porzioni di tessuto
vivente planetario, lacerando le sue fittissime ma delicate reti di relazioni intelligenti, sia dal
punto di vista degli ambienti che delle etnie. Quindi più che mai è necessaria una enorme
consapevolezza e responsabilità nel promuovere comportamenti, eventi e attività orientate ad un
futuro sostenibile.

fine

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