La psilocibina, sostanza contenuta in alcuni funghi allucinogeni, allevierebbe i sintomi della
depressione “fluidificando” il pensiero e riconnettendo alcune regioni del cervello.
28 maggio 2022 – Chiara Guzzonato
Depressione
Uno studio pubblicato su Nature Medicine getta nuova luce sul funzionamento della psilocibina, una
sostanza psichedelica presente in alcuni funghi allucinogeni utilizzata, in alcuni casi, per curare
la depressione. Secondo quanto scoperto, dopo aver assunto psilocibina la mente dei pazienti
depressi risulterebbe più interconnessa, e regioni del cervello prima rigide e chiuse a causa della
malattia tornerebbero a “parlarsi” tra loro. «La psilocibina funziona in modo diverso dai farmaci
antidepressivi convenzionali», spiega David Nutt (Imperial College London), uno degli autori dello
studio: «rende la mente più flessibile e fluida, meno ingarbugliata nei pensieri negativi tipici
della depressione».
Funghi allucinogeni
I funghi allucinogeni sono delle specie di funghi dalle caratteristiche psicoattive: sia
psichedeliche, come nel caso dei funghi contenenti psilocibina, che più genericamente inebrianti,
come in quelli contenenti muscimolo e acido ibotenico. Ne esistono circa duecento specie, diffuse in
tutto il mondo, e ogni anno i micologi ne classificano di nuove.
CERVELLO RICONNESSO. Negli ultimi vent’anni sono stati condotti diversi studi sul funzionamento dei
funghi allucinogeni nella cura dei disturbi depressivi, ma fino ad ora nessuno aveva mai indagato a
fondo su che cosa succedesse nella mente dei pazienti. Questa nuova ricerca ha analizzato le
scansioni cerebrali di quasi sessanta pazienti clinicamente depressi e ha rilevato che chi aveva
assunto psilocibina presentava una maggiore connessione tra le regioni del cervello ricche di
recettori della serotonina (un neurotrasmettitore che agisce sull’umore), normalmente “dormienti” in
chi soffre di depressione. L’effetto, evidente già dopo un giorno di trattamento, in alcune persone
perdurava fino a tre settimane dopo aver cessato l’assunzione. «Questi risultati confermano che la
psilocibina potrebbe essere una valida alternativa ai tradizionali farmaci antidepressivi», commenta
Nutt.
DURATA DEGLI EFFETTI E RICADUTE. Nonostante i risultati siano promettenti e mostrino gli effetti
benefici della psilocibina, è importante tenere a mente che la ricerca è stata condotta in un
ambiente controllato, su un campione ridotto di pazienti e che ha escluso, per motivi di sicurezza,
categorie importanti come quelle di persone con un passato di psicosi.
Pensieri ossessivi
Rigidità mentale. Il cervello delle persone depresse è caratterizzato da pensieri negativi,
ripetitivi e rigidi: questo stile di pensiero ossessivo è detto “ruminazione depressiva”.
Inoltre, come sottolinea un altro dei ricercatori, il neuroscienziato Robin Carhart-Harris, non
sappiamo ancora quanto durino gli effetti positivi sull’attività cerebrale, ma dopo un po’ di tempo
alcune persone hanno delle ricadute che potrebbero essere dovute a un ritorno alla “rigidità”
mentale tipica della depressione.
Gli studiosi si augurano in futuro di poter indagare il potenziale terapeutico dei funghi
allucinogeni non solo per la cura della depressione, ma anche per il trattamento di altre malattie
come l’anoressia o le dipendenze, anch’esse contraddistinte da rigidità mentale.
www.nature.com/articles/s41591-022-01744-z
it.wikipedia.org/wiki/Psilocibina
it.wikipedia.org/wiki/Recettore_della_serotonina
da focus.it
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