Purità Ermetica
Il Silenzio
di Kremmerz
dall’OPERA OMNIA del Maestro KREMMERZ
E’ opportuno, a questo punto, dire due parole sull’occulto e sul misterioso
circa il dovere dell’aspirante mago di non parlare, cioe’ non tradurre in
pensieri e parole le prime intuizioni, piu’ o meno attendibili, che il suo
Genio gli comunichera’.
Gli antichi discepoli-sacerdoti cominciavano con l’abituarsi a tacere.
Come gli stati della materia passano dal solido al liquido, o al gassoso, la
sensibilita’ dell’organismo umano va dalla ottusita’ piu’ completa alla piu’
squisita percezione.
Tira un pugno, con la stessa forza, ad un gladiatore e ad una bambina: il
primo credera’ ad una carezza, la seconda avra’ un osso rotto. Cosi’
l’effetto della luce, del suono, del calore, dell’elettricita’ sullo spirito
umano, che e’, di fronte al corpo fisico, cio’ che e’ una fanciulla rispetto
ad un uomo.
Né e’ tutto.
Le sensazioni esterne, luce, calore, elettricita’, suono, generano idee, il
cui lavorio si ripercuote, attraverso i cinque sensi, sullo spirito e lo
appesantisce e lo ubriaca, nello stesso modo che avviene tra il cibo e lo
stomaco.
Se uno stomaco e’ stracarico di cibi, le sue funzioni sono arrestate, o
insufficienti. Cosi’ le ripercussioni delle sensazioni esterne sullo spirito
umano possono giungere perfino a paralizzarlo; cioe’ a impedirne la vita,
quindi lo sviluppo e quindi la sua manifestazione.
Puoi fare un paragone sullo sviluppo della sensibilita’ psichica tra un
operaio di uno stabilimento metallurgico, assordante di martellate, e le
percezioni spirituali dei contadini nei campi, lontani dai centri di
popolazione. Tu vedrai in questi ultimi sviluppati, istintivamente e
naturalmente, qualita’ di percezione che non troverai nel primo.
Il silenzio dell’ambiente, per lo spirito, e’ quasi una astinenza dai cibi
indigesti per lo stomaco.
Una persona ti parla. La sua parola ti risveglia una idea, o una sensazione.
Tu pronunzi un’altra parola, e il lavorio e’ doppio, in quanto devi
concepire l’idea, tradurla in parola e proiettarla nello spirito di chi ti
ascolta. La parola che tu pronunci e’ la proiezione fluidica della tua
concezione. La prova di cio’ sta nel fatto che, quando si ascolta un
vocabolo che non risponde ad un’idea fatta che ci appartiene, bisogna
concentrarsi meccanicamente per afferrare la concezione fluidica che
accompagna l’idea proiettata.
In questo caso il tuo Maestro ti direbbe una sola cosa: domina, con la
perpetua padronanza dei tuoi giudizi, tutte le illusioni dei sensi materiali
e grossolani; formati la coscienza di essere e, se lo meriti o se forzi la
tua natura, al di fuori della tua coscienza spuntera’ Raphael, o Astarot:
l’angelo o il demone; il tuo genio certamente fara’ capolino e, come gia’
papa’ Dante, avrai trovato il tuo Virgilio e con Virgilio il treno
direttissimo per il manicomio, o per la sapienza divina.
Ora il silenzio, nelle comunita’ religiose, tende a diminuire nei limiti del
possibile l’azione di tutto cio’ che puo’ turbare lo spirito e impedirne lo
sviluppo… affinche’ il braccio materiale del monaco incontri il braccio di
Cristo!
In magia, la parola e’ uno strumento di realizzazione, e il silenzio sulle
cose sacre della Verita’ e’ il modo di custodia purificatrice che
maggiormente vitalizza le idee da proiettarsi, mentre impedisce che le
ripercussioni delle idee proiettate ubriachino il mezzo ricettatore, o la
sensibilita’, del mago.
Per uscire dal pantano delle idee innestateci a viva forza dall’educazione
profana, per purificarci da tutte le immagini vive ed impure che noi
respiriamo nella vita profana, per dileguare dalla nostra mente tutto il
cumulo delle impressioni fumanti ancora dell’errore umano, l’allievo in
magia fara’ infiniti sforzi e sacrifici lunghi. Quando la purificazione si
e’ ottenuta, le percezioni intellettuali arrivano. Sono bagliori indistinti.
Poi, lampi fugaci, poi idee luminose. Ma, se tu tenti di rinchiudere i
barlumi della prima luce, che sono inafferrabili, nelle morse dei vocaboli
umani, avrai perduto il tempo: concretando e proiettando con la parola la
tua percezione, tu ne avrai tradita la natura, avrai voluto umanare cio’ che
e’ ultraumano e divino e che solo ai migliori si fa sentire, e come
sacrilego perderai la ragione della luce!
Dice il Fabre d’Olivet che lo stato del “salvatore”, del Cristo e’ uno stato
accessibile ad ogni animo umano, purche’ agisca coerentemente col proprio
principio divino, e lo spirito umano tendera’ alla reintegrazione con
l’intelligenza divina… e le nature extraumane non parlano, e sulla via
della reintegrazione non bisogna parlare.
Gli insegnamenti della magia, sapienza infinita, sono per tutti. Se vorrai
trovarti in presenza della Sfinge, custode della verita’ ultima che tutti i
filosofi intravedono e che nessuno domina, sei pregato di non credere che
tutto il mondo sapiente abbia congiurato da secoli per custodire un segreto
che non esiste. Che siano impostori e ciarlatani il Levi, Stanislao de
Guaita, il Papus, e il sottoscritto passi, ma che per prenderti in giro
abbiano tramato anche Pitagora, i Caldei, gli Egizi, gli Ordini religiosi di
oriente e di occidente… mi pare che sia troppo!
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