Qolla: l’antica medicina delle Ande

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Qolla: l’antica medicina delle Ande

di Anna Poletti

La medicina andina è la medicina della natura.

La concezione filosofica andina, fiorita sette secoli fa durante l’impero degli Inca, ha un modo di
interpretare la malattia e il benessere simile a quello della medicina olistica che oggi sta
notevolmente affermandosi e diffondendosi anche in Europa.

Nella visione andina del mondo la natura viene considerata sacra. Anche l’uomo, che è parte della
natura, è sacro. La salute si basa sull’armonia tra la grande natura – Pachamama – e la piccola
natura – Runa- cioè l’uomo che vive in armonia con la Pachamama.

La malattia insorge quando tale armonia si spezza. Le persone che vivono in armonia con sé e con
l’ambiente devono godere di ottima salute, mentre le persone che non rispettano la natura e che
vogliono prevaricare o infrangere le leggi della Pachamama rischiano di portare caos, anarchia e
disarmonia, seminando in tal modo situazioni discordanti, le quali sono i germi della malattia.

Quando la cultura andina si manifestava nel suo pieno splendore, la medicina era molto sviluppata e
veniva chiamata Qolla. A quel tempo vi erano gli uomini di medicina, i Qhalisayaq, che stabilivano e
consigliavano i modi di vivere in armonia con la natura (medicina preventiva); esistevano inoltre
gli scienziati, Yachaq, che conoscevano le cause delle manifestazioni delle malattie.

Vi erano persone che si specializzavano nel campo della medicina. Si chiamavano Hampi Kamayoq e
conoscevano a fondo le piante medicinali, i minerali e i prodotti di origine animale; sapevano anche
diagnosticare le malattie e correggere eventuali disturbi.

I prodotti che utilizzavano provenivano esclusivamente da quanto si trova in natura: le piante
medicinali, i minerali, la terra, l’argilla, la sabbia, i cristalli, l’acqua nei suoi diversi cicli,
il fuoco. Erano in grado di preparare anche prodotti medicinali mescolando insieme elementi dei tre
mondi in specifiche proporzioni per guarire determinate malattie. Erano esperti nel sondare e
comprendere anche il mondo dell’anima ed erano coscienti dell’influenza del mondo spirituale e del
ruolo che le emozioni giocano nel determinare i diversi disequilibri energetici.

Il medico andino aveva una conoscenza di botanica, sociologia, bio-chimica, bio-fisica e astronomia,
e l’istituzione educativa dove si formava era la Yachay Wasi.

Questa vasta e profonda conoscenza della medicina è stata annientata con l’arrivo degli spagnoli
durante il periodo della conquista, ma una parte è rimasta in vita: oggi fa parte del sapere
popolare e viene tramandata oralmente.

In alcuni villaggi, i curanderos, gli eredi parziali di questa conoscenza che gli antichi peruviani
adoperavano per guarire gli altri e se stessi, sono riusciti a sopravvivere. Le regioni più note in
cui ancora vivono i curanderos sono l’Ecuador, la zona di Imambari, la zona del Colorados, le zone a
nord del Perù , il canyon del Colca, Arequipa, le zone di Puno, Chuquito, e la Bolivia nella
provincia di Saavedra.

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