I culti stanno arrivando. Sono pazzi o portano messaggi critici?
di Philip Zimbardo, PhD
(Philip G. Zimbardo, PhD, e’ professore di psicologia alla Stanford
University ed ex presidente dell’APA. Ha avuto colloqui e lavorato
strettamente con
sopravvissuti del Tempio del Popolo e loro familiari, ed anche con ex membri
della Chiesa dell’Unificazione, Scientology, Synanon, Chiese di Cristo ed
altre sette)
Che senso diamo al suicidio di massa di 21 donne e 18 uomini, membri della
“setta” extra terrestre dell’Heaven’s Gate?
Spiegazioni tipiche di questo strano, inatteso comportamento comprendono una
tendenza ad accentuare i fattori interni alla persona in modo da collocare
il problema nella personalita’ disturbata dei protagonisti. Coloro il cui
comportamento viola le nostre aspettative su cio’ che e’ normale ed
appropriato vengono liquidati come stravaganti, strani, creduloni, stupidi,
malvagi o con devianze masochiste. Caratterizzazioni simili erano evidenti
nella reazione di media e pubblico ai suicidi di massa nell’ordine del
Tempio Solare in Europa e Canada, agli omicidi-suicidi ordinati dal Rev. Jim
Jones ai membri del Tempio del Popolo, cosi’ come alle recenti morti
violente dei Branch Davidians di David Koresh, e all’intossicazione da gas
di
cittadini giapponesi da parte di seguaci del gruppo Aum Shinrikyo. E ce ne
saranno ancora nei prossimi anni, vista la proliferazione di culti sia negli
Stati Uniti che in tutto il mondo, in attesa del millennio.
*Evitare gli stereotipi*
Queste pseudo-spiegazioni sono di fatto giudizi morali; inquadrati nella
saggezza del senno di poi, mancano di centrare il vero problema. Partono
dallo scopo sbagliato dell’indagine. La nostra ricerca di significato
dovrebbe invece partire dall’inizio: “Che cosa aveva questo gruppo di tanto
affascinante che cosi’ tanta gente e’ stata reclutata/sedotta ad entrarvi
volontariamente?” Vogliamo anche sapere “Che bisogni appagava questo gruppo
che non fossero soddisfatti dalla società tradizionale?”
Questo punto di vista diverso sposta il centro dell’analisi dalla condanna
dei protagonisti, che con noncuranza incolpa le vittime definendole come
diverse da noi, alla ricerca di un terreno comune nelle forze che modellano
tutto il comportamento umano. Riconoscendo la nostra vulnerabilita’
all’operato delle potenti e spesso sottili forze ambientali che
controllavano le loro azioni, possiamo iniziare a trovare modi per
combattere o prevenire quel potere che esercita una simile e a volte
sinistra influenza su di noi e i nostri simili.
Qualsiasi analisi collettiva e stereotipata della personalita’ dei membri
dell’Heaven’s Gate si dimostra inadeguata quando confrontata alla
personalita’ dei membri individuali. Rappresentavano un’ampia gamma di
background demografici, eta’, talenti, interessi e carriere prima di
impegnarsi nella nuova ideologia impersonata nello stile di vita obbediente
e completamente irregimentato che sarebbe finito nella trasformazione
eterna.
Diversita’ individuali simili erano evidenti tra i membri di molti
differenti gruppi settari che ho studiato nel corso dei decenni passati.
Cio’ che hanno
in comune sono le promesse al momento del reclutamento, influenza
pianificata e potere dell’influenza coercitiva del gruppo che compromette
l’esercizio personale della libera volonta’ e del pensiero critico. Sulla
base delle mie indagini e della ricerca psicologica dei colleghi, possiamo
discutere sulle seguenti asserzioni, alcune delle quali saranno elaborate:
1) Nessuno entra in una “setta”. Si entra in gruppi interessanti che
promettono di soddisfare i nostri bisogni impellenti. Diventano “sette”
quando vengono viste come ingannevoli, anormali, pericolose o quando si
oppongono ai valori fondamentali della società.
2) Le sette rappresentano i “valori mancanti” di ogni societa’, riempiendo i
vuoti di quest’ultima. L’epidemia delle sette e’ la diagnosi di dove e come
la societa’ ha mancanze verso i suoi cittadini.
3) Chi non si informa alla fine si fa imbrogliare. Con la deformazione, la
distorsione e la perdita dei valori umani fondamentali nella nostra società
in rapida evoluzione, le illusioni e le cambiali vengono credute ed
acquistate troppo velocemente – senza controllare la realta’ o il credito.
4) Qualsiasi cosa un membro di setta abbia fatto, voi ed io potremmo essere
reclutati o convinti a farlo – alle condizioni giuste o sbagliate. La
maggioranza di individui “normali, nella media, intelligenti” possono essere
condotti a commettere azioni immorali, illegali, irrazionali, aggressive ed
autodistruttive contrarie ai loro valori o personalita’ – quando condizioni
ambientali manipolate esercitano il loro potere sulle predisposizioni
individuali.
5) I metodi di reclutamento dei culti, l’indottrinamento e l’influenza dei
membri non sono una forma esotica di controllo mentale, ma solo banali
tattiche di influenza sociale praticate quotidianamente da tutti i
professionisti della conformita’ e dagli agenti sociali di influenza,
applicate più intensamente.
*Il Fascino*
Qual’ e’ il fascino delle sette? Immaginate di essere parte di un gruppo in
cui troverete amicizia istantanea, una famiglia premurosa, rispetto per i
vostri contributi, una identita’, sicurezza, semplicità ed un programma
quotidiano organizzato.
Imparerete nuove abilita’, avrete una posizione
rispettabile, acquisirete conoscenza personale, migliorerete la vostra
personalita’ e intelligenza. Non esistono violenze o crimini, e il vostro
stile di vita sano significa che non ci sono malattie. Il vostro leader
potrebbe promettervi non solo di guarire ogni malattia e predire il futuro,
ma farvi dono dell’immortalita’, se siete un vero credente. Inoltre
l’ideologia del vostro gruppo rappresenta un progetto spirituale/religioso
unico (in altri culti e’ un miglioramento politico, sociale o personale)
che, se seguito, migliorera’ la Condizione Umana da qualche parte nel mondo
o nel
cosmo.
Chi si innamorerebbe di un tale fascino? La maggioranza di noi, se fosse
esercitato da qualcuno di cui ci fidiamo, in un ambiente familiare, e in
modo particolare se abbiamo bisogni insoddisfatti.
Molto del reclutamento dei culti viene fatto in famiglia o da amici, vicini,
colleghi, insegnanti e reclutatori professionisti altamente addestrati. Il
reclutamento non avviene solamente per strada o negli aeroporti, ma in
contesti familiari per la potenziale recluta: a scuola, a casa, nei caffé,
sul lavoro, agli avvenimenti sportivi, alle conferenze, in chiesa o durante
cene o seminari gratuiti di valutazione personale. Il gruppo dell’Heaven’s
Gate ci ha insegnato che il reclutamento e’ ora attivo anche su Internet e
nel World Wide Web.
In uno studio del 1980 in cui C. Hartley ed io abbiamo esaminato e
intervistato piu’ di 1.000 studenti di scuola superiore selezionati
casualmente nell’Area della Baia di San Francisco, il 54 per cento ha
raccontato di aver vissuto almeno un tentativo attivo di reclutamento da
parte di qualcuno identificato come appartenente ad un culto, e il 40% ha
detto di aver sperimentato da tre a cinque di questi contatti. E questo
molto prima che il reclutamento elettronico potesse divenire un’attrattiva
per una generazione di giovani cresciuti come navigatori web.
Che cosa rende tutti noi particolarmente vulnerabili al fascino delle sette?
Per qualcuno e’ una fase di transizione nella vita: traslocare in una nuova
citta’ o paese, la perdita del lavoro, l’abbandono della scuola, il divorzio
dei genitori, la rottura di un rapporto d’amore o l’abbandono di una
religione tradizionale perche’ personalmente irrilevante. Da aggiungere alla
ricetta tutti coloro che trovano il loro lavoro noioso e poco importante,
l’istruzione astratta e priva di significato, la vita sociale assente o
inconsistente, la famiglia lontana o disfunzionale, amici troppo impegnati
per trovare il tempo per voi, e fiducia scarsa nel governo.
I culti promettono di soddisfare la maggior parte di quei bisogni
individuali personali ed anche di compensare un lungo elenco di fallimenti
sociali: rendere sicuro, sano, premuroso, prevedibile e controllabile il
loro pezzo di mondo. Elimineranno il crescente senso di isolamento e
alienazione creato da mobilita’, tecnologia, competizione, meritocrazia,
incivilta’ e disumanizzazione delle condizioni di vita e lavoro della nostra
societa’.
In generale, i leader dei culti offrono soluzioni semplici ai
crescenti e complessi problemi del mondo che tutti noi affrontiamo
quotidianamente. Seguendo le loro semplici regole, la semplice
irregimentazione nel gruppo e il semplice totalizzante stile di vita offrono
un cammino semplice verso la felicita’, il successo, la salvezza. Alla fine
ogni nuovo membro contribuisce al potere del leader barattando la sua
liberta’ con l’illusione di sicurezza e gloria riflessa che l’appartenenza
al gruppo gli offre.
Sembra quasi un baratto “vincita-vincita” per coloro la cui liberta’ e’
priva del potere di rendere diversa la loro vita. Questo potrebbe essere
specialmente vero per chi, tra di noi, e’ timido. La timidezza tra gli
adulti sta salendo a proporzioni epidemiche, secondo la recente ricerca del
Dr. B.
Carducci in Indiana, e la ricerca del mio team in California. Piu’ del 50%
di adulti in eta’ universitaria racconta di essere cronicamente timido
(mancanza di abilita’ sociali, auto-stima bassa, goffo in molti incontri
sociali.)
Cosi’ come per la crescita dell’appartenenza alle sette, un modello di
benessere
pubblico e’ essenziale per capire come la patologia della societa’ e’
implicata nella crescita della timidezza tra adulti e bambini d’America.
*Una Società in Transizione*
La nostra societa’ si trova in una curiosa fare transitoria: con il
ragguardevole avanzare di scienza e tecnologia, abbondano valori
antiscientifici e credenze nel paranormale e nell’occulto, valori familiari
vengono promossi dal Congresso e dai pulpiti mentre aumentano i divorzi,
insieme agli abusi su coniugi e bambini, la paura della distruzione nucleare
in guerre tra super-potenze e’ sostituita dalla paura dei crimini sulle
strade e dalla droga nelle scuole, e il divario economico tra i ricchi e i
potenti
e le nostre legioni di poveri e impotenti cresce in modo esponenziale.
Questa confusione e cambiamento crea un caos intellettuale che rende
difficile a molti cittadini credere in qualcosa, fidarsi di qualcuno,
tollerare qualsiasi cosa importante.
Su queste sabbie mobili il leader del culto si erge, fermo, con semplici
indicazioni su quel che si deve pensare e sentire, e su come comportarsi.
“Seguimi, conosco il cammino verso la sanita’, la sicurezza e la salvezza,”
proclama Marshall Applewhite, con altri leader della setta che salmodiano
gli stessi versi in quel coro celestiale. E molti lo seguiranno.
Che cosa rende pericolose le sette? Dipende in parte dal tipo di setta,
visto che si presentano in diverse dimensioni, scopi e travestimenti. Alcune
sette sono in affari, potere e denaro. Hanno bisogno di membri che diano
soldi, lavorino gratis, vadano nelle strade a chiedere l’elemosina e
reclutino nuovi membri. Non seguiranno la linea di morte dell’Heaven’s Gate,
il loro pericolo e’ rappresentato dalle bugie e dagli inganni, dalla
devozione acritica, e dal fallimento nel mantenere le promesse fatte nel
reclutamento.
Il pericolo arriva inoltre sotto forma di insistenza su
contribuzioni di somme esorbitanti di denaro (decime, cessione di
assicurazioni sulla vita, liquidazioni di fine lavoro o proprieta’, e
tariffe per addestramento o test personali). Aggiungete, come ulteriore
pericolo, il
lavoro incessante e faticoso (passare tutto il tempo a chiedere l’elemosina,
reclutare nuovi membri, o a svolgere lavori umili a paga bassissima, o
addirittura assente).
Molti gruppi settari pretendono che i membri cessino i rapporti con la
famiglia e gli amici, il che crea dipendenza totale dal gruppo per la
propria identita’, riconoscimento, rinforzo sociale. L’obbedienza acritica
al leader e il seguire regole e comportamenti arbitrari elimina il pensiero
critico ed indipendente, e l’esercizio della libera volonta’. Questo tipo di
isolamento cerebrale e’ un pericolo terribile che in cambio puo’ portare ai
due pericoli gemelli definitivi: commettere suicidio su comando o
distruggere i nemici della setta.
Il potenziale per i peggiori abusi si riscontra in “situazioni totali” in
cui il gruppo e’ fisicamente e socialmente isolato dalla comunita’ esterna.
Il milieu totale che ne segue, e il controllo dell’informazione permettono
al
pensiero idiosincratico e paranoide di prosperare ed essere condiviso senza
limiti. La pazzia di qualsiasi leader viene allora normalizzata nel momento
in cui i membri l’abbracciano, e la follia di uno diviene “folie à deux” e
alla fine, con tre o piu’ seguaci, diventa un sistema di credenze
costituzionalmente protetto, cioe’ una ideologia difesa fino alla morte.
Un fatto ragguardevole a proposito di controllo mentale nelle sette e’ il
suo essere cosi’ ordinario nelle tattiche e strategie di influenza sociale
impiegate. Si tratta di varianti di principi psicologici sociali ben noti di
obbedienza, persuasione, dissonanza, reazione, inquadramento, manipolazione
emotiva ed altro che vengono usati quotidianamente su di noi per spingerci
a: acquistare, provare, donare, votare, unirsi a, cambiare, credere, amare
od odiare il nemico. Il controllo mentale nelle sette non e’ diverso da
queste varietàa’quotidiane, e’ diverso nella sua enorme intensita’,
persistenza, durata e scopo. Una differenza sta nel suo grandissimo sforzo
di impedire l’uscita dal gruppo, imponendo alti costi di uscita infarciti di
fobie indotte di pericolo, fallimento e isolamento personale.
*Qual è la soluzione?*
I suicidi di massa di Heaven’s Gate hanno portato le sette in prima pagina.
Se il loro numero e formula ritualmente metodica sono insolite, le sette non
lo sono. Esistono come parte di frangia della nostra società ed hanno
messaggi vitali che ci spingono a riflettere se vogliamo prevenire queste
tragedie o l’ingresso dei nostri figli e vicini in questi gruppi distruttivi
che esistono nel vicino orizzonte.
La soluzione? Semplice. Tutto quel che dobbiamo fare e’ creare una “setta
perfetta” alternativa. Abbiamo bisogno di lavorare insieme per fare in modo
che la società mantenga molte delle promesse fatte dalle sette, far nostro
il loro fascino senza i loro imbrogli, distorsioni e potenziali distruttivi.
Nessuno e’ un’isola a parte, e nemmeno un astronauta senza un centro di
controllo terrestre. Trovare quel centro, diffondere collegamenti,
arricchire quel nucleo di comune umanita’ dovrebbe essere la nostra
priorita’ primaria per imparare e condividere una lezione vitale dalla
tragedia di
Heaven’s Gate.
(Philip Zimbardo)
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