Quando hai fretta, cammina lentamente
Tratto da:
< QUANDO HAI FRETTA, CAMMINA LENTAMENTE >
(TEA, Milano, 1999)
GLI OTTO PASSI
Eknath Easwaran
In questo capitolo parlerò degli otto punti del programma da me elaborato
per vivere bene, che ho personalmente seguito nel corso di tutta la mia
vita. I passi del mio programma sono trattati in maniera più esauriente nel
mio libro ‘Meditation? (Meditazione), in cui dedico un capitolo a ciascuno,
e in una serie di audiocassette dal titolo ‘The Theory and Practice of
Meditation’ (Teoria e pratica di meditazione).
Per comodità del lettore, ogni punto è accompagnato dalla riproposta dei
suggerimenti più significativi contenuti nei capitoli precedenti.
1. Imparare a rallentare
Per evitare di correre tutto il giorno, cominciate presto la giornata,
alzandovi di buon’ora. Ogni mattina, dedicate mezz’ora alla meditazione, o
alla lettura di brani ispiratori e alla riflessione. Non permettete
intrusioni di nessun tipo in quello che è il momento più prezioso di tutta
la giornata.
Fate colazione con molta calma.
Organizzatevi in modo da arrivare sempre in lieve anticipo, a prescindere
dall’impegno che vi aspetta.
Semplificatevi la vita: non pretendete di fare più di quello che le vostre
forze vi permettono. Cominciate con l’elencare le varie attività, poi
vagliate l’elenco e depennate tutti gli impegni inutili, o che non
forniscano un effettivo beneficio.
Non cercate di fare l’impossibile, né di soddisfare ogni vostro desiderio.
Attenetevi giorno per giorno agli impegni più importanti e ricorrete al
mantra per non farvi distrarre.
Dedicate ai pasti il tempo necessario. Sedete sempre a tavola e gustate il
cibo in compagnia. Ripetete il mantra prima di mangiare e masticate
lentamente.
Non lasciatevi travolgere dalla fretta. Ogni volta che vi accorgete di
correre, ripetete il mantra per aiutarvi a rallentare il ritmo.
Esercitate la pazienza.
Non fate fretta a chi vive e lavora con voi. Date loro tempo, in modo da con
cederlo di riflesso anche a voi.
Coltivate i rapporti interpersonali in ogni occasione: vi aiuterà a
invertire il processo di spersonalizzazione in atto nel nostro mondo.
Passate meno tempo davanti al televisore.
Riducete gli impegni dei vostri figli. In questo modo semplificherete loro
la vita, consentirete loro di godere appieno di quello che fanno e
guadagnerete tempo anche voi.
È importante non confondere la lentezza con l’indolenza, che genera
negligenza, temporeggiamento e generale inefficienza. Nel rallentare i
ritmi, curate meticolosamente l’esecuzione dei dettagli. Date il meglio di
voi anche nei compiti più banali.
2. Esercitare l’attenzione
Evitate di fare due, o più cose, contemporaneamente, anche se vi sembrano
facili e pensate di poterle fare a occhi chiusi. Eseguire più di una cosa
alla volta significa insegnare alla mente a disperdersi, e questo è l’esatto
opposto della concentrazione, condizione essenziale per una buona esecuzione
in ogni campo.
Allenate la mente a dividersi in tempi diversi, anche quando le insegnate a
esitare, a proiettarsi nel passato, o nel futuro, a rimuginare sui problemi,
ad agire per costrizione o d’impulso e così via.
Quando, ad esempio, mangiate e leggete contemporaneamente, una parte della
mente pensa al cibo e l’altra alla lettura; ma, nessuna delle due attività
viene eseguita come si deve.
Quando parlate con qualcuno, date al vostro interlocutore tutta l’attenzione
di cui siete capaci.
Rammentate le parole del Buddha: « Se stai camminando, cammina. Se sei
seduto, resta seduto. Non barcollare ».
Quando guidate, prestate attenzione alla strada. Non ascoltate musica che
distrae, né parlate con i passeggeri. Dite loro che avete bisogno di
concentrarvi. Analogamente, se i passeggeri siete voi, non parlate
continuamente con chi guida.
Non portate il lavoro a casa: né nella borsa, né nella mente. E, viceversa,
non portate al lavoro i vostri problemi personali.
Quando vi accorgete che l’attenzione va a posarsi su qualcosa che esula dal
qui e ora – per esempio, avvenimenti che riemergono costantemente dal
passato – usate il vostro mantra per liberarla. Concentratevi sul lavoro, o
fate una breve e rapida camminata ripetendo mentalmente il mantra.
Ogni gesto merita la vostra completa attenzione. Se avete l’impressione che
non sia così, domandatevi se vale veramente la pena farlo.
Ricordate sempre che anche se un dato compito vi sembra banale,
nell’eseguirlo bene state addestrando la mente.
3. Esercitare i sensi
Nei cibi che mangiamo, nei libri e nelle riviste che leggiamo, nei film che
vediamo, negli spettacoli televisivi che seguiamo, siamo tutti soggetti al
rigido condizionamento dei nostri gusti personali.
Per liberarvi da tale condizionamento, abituatevi ad assecondare i gusti
delle persone che vi circondano, anziché seguire i vostri.
Modificate anche le vostre opinioni, soprattutto se ritenete che siano
troppo rigide, o basate sull’emotività. Le vostre opinioni potrebbero non
essere migliori di quelle degli altri.
Imparate a lavorare di buon grado anche con chi non vi va a genio.
Non sprecate tempo pensando al passato, o al futuro. Ripetete il vostro
mantra per riportare l’attenzione sul presente.
Prediligete alimenti sani, senza farvi condizionare dai gusti personali.
Come il corpo, anche la mente si nutre, attraverso i sensi. Scegliete con
cura letture e spettacoli, domandandovi sempre se contribuiscono a elevare,
o svilire la vostra stessa immagine e quella degli altri.
Ricordate che siamo quello che pensiamo. Ciò che penetra nella mente diviene
parte integrante del nostro essere.
4. Mettere gli altri al primo posto
L’egoismo erige un muro che si frappone tra voi e gli altri.
Quando vi accorgete di pensare soltanto alle vostre esigenze, ai vostri
desideri, ai vostri progetti, o alle vostre idee, ripetete il mantra che
avete scelto e spostate l’attenzione sui bisogni degli altri.
Imparate a mettere il benessere degli altri prima del vostro. Potete
cominciare con i familiari e con gli amici, nella cui cerchia esiste già una
base di amore e rispetto da cui partire.
Trasformate questo impegno in un gioco: lasciate che sia l’altra persona a
ordinare per voi al ristorante, per esempio, o andate a vedete il film che
lei preferisce.
Partecipate alle attività dei vostri figli. Godete della loro felicità.
Non siate mai competitivi, in nessun rapporto. Al contrario, cercate di
essere complementari agli altri.
Nel momento in cui nascono delle divergenze, rammentatevi che per dissentire
non è necessario diventare scortesi.
Ascoltate le ragioni altrui con attenzione e rispetto: potreste accorgervi
di concordare con esse più di quanto pensiate.
Se avete figli, provvedete prima di tutto al loro bene. Se dovete opporre un
rifiuto – il che è molto importante con i bambini -fatelo con amore,
tenerezza e rispetto.
5. Amicizie spirituali
Trascorrete del tempo con persone in grado di migliorarvi.
Penso sia molto utile frequentare chi condivide i nostri stessi valori
spirituali. Se intendete seguire il mio programma, l’ideale sarebbe parlare
con altre persone che perseguono lo stesso obiettivo.
Frequentate queste persone anche nei momenti di svago. Il rilassamento è un
momento importante nell’apprendere a rallentare i propri ritmi di vita.
6. Lettura di testi spirituali
I mezzi di comunicazione ci presentano un’immagine talmente meschina
dell’essere umano che è essenziale ricordare costantemente a noi stessi
qualcosa di più elevato.
Per questo motivo, consiglio di dedicare una mezz’ora circa al giorno alla
lettura di brani tratti dagli scritti e dalle opere dei grandi mistici di
tutte le religioni. Poco prima di addormentarsi, dopo la meditazione serale,
è il momento più adatto per farlo, perché i pensieri con i quali ci
addormenteremo ci accompagneranno per la notte intera.
Scegliete con cura il cammino spirituale che desiderate intraprendere. Un
buon maestro spirituale mette in pratica i suoi insegnamenti, ma spetta
all’allievo giudicarlo adeguatamente. Una volta scelto, siate fedeli al
vostro insegnante.
7. Il mantra
Il mantra è una potente formula spirituale in grado di trasformare la
coscienza, se ripetuta mentalmente. Non c’è nulla di magico in tutto questo.
Si tratta soltanto di esercizio, come potete verificare voi stessi.
Ripetete il mantra silenziosamente ogni volta che ne avete l’occasione:
mentre camminate, mentre aspettate, mentre siete impegnati in azioni
meccaniche come lavare i piatti e soprattutto mentre state per
addormentarvi. Vi renderete conto che non è una ripetizione priva di senso:
il mantra aiuta a essere rilassati e vigili.
Appena vi sentite arrabbiati, timorosi, nervosi, preoccupati, o astiosi,
ripetete il mantra, finché l’agitazione non sparisce. Il mantra serve a
stabilizzare la mente e a trasformare le emozioni negative in positive.
Se possibile, quando siete agitati fate una breve passeggiata, camminando
con un passo sostenuto e ripetendo mentalmente il mantra. Il ritmo dei passi
sommato a quello della respirazione contribuirà a schiarirvi la mente.
Questi e altri modi per utilizzare un mantra per affrontare i problemi della
vita moderna sono contenuti nel mio libro ‘The Mantram Handbook’.
8. La meditazione
Questo è il punto focale del mio programma: meditare mezz’ora al giorno ogni
mattina, il più presto possibile.
Non aumentate il periodo indicato. Se volete meditare di più, fatelo di
sera, per un’altra mezz’ora, possibilmente prima di coricarvi.
Destinate un locale, o un angolo della casa, esclusivamente alla meditazione
e alla lettura di passi spirituali. Non usatelo per nessun altro scopo.
Usate una sedia dallo schienale dritto, o sedetevi sul pavimento in modo che
testa, collo e colonna vertebrale siano ben allineati.
Poi chiudete gli occhi e cominciate a ripetere mentalmente, con la giusta
lentezza, le parole di uno dei brani che consiglio di memorizzare
appositamente a questo scopo. Per cominciare, consiglio di imparare a
memoria la preghiera di San Francesco d’Assisi.
Lasciate perdere eventuali associazioni di idee e non cercate di pensare al
testo nella sua totalità. Concentrandovi sulle singole parole, il
significato s’imprimerà da solo nella vostra mente.
Non resistete alle distrazioni, ma concentratevi maggiormente sulle parole
del passo.
Se la mente pensa a tutt’ altro, riportate dolcemente l’attenzione sul brano
e ricominciate tutto daccapo.
Giunti alla fine del passo, ripetetelo di nuovo, al fine di completare il
periodo di meditazione finché non ne avrete memorizzati altri.
È utile disporre di un’ampia gamma di brani positivi e pratici che ispirino
alla meditazione. Personalmente consiglio:
II Salmo 23 (Il buon pastore)
La preghiera ebraica, Shemà Israel
Il Padre Nostro
Le « Beatitudini » (Matteo, 5, 3-12)
La Prima Lettera di San Paolo ai Corinzi, capitolo 13
(«Inno alla carità»)
L’Imitazione di Cristo di Tommaso da Kempis, Libro III, cap. 5
(«Gli effetti meravigliosi dell’amore divino»)
Il Dhammapada (I versi della Legge) del Buddha, cap. I
Il Bhagavadgita, 2. 54-72; 9. 26-34; 12 e 18. 49-73
Il Libro delle invocazioni di Ansari di Herat
Questi e molti altri meravigliosi passi compongono la mia raccolta dal
titolo ‘God Makes thè Rivers to Flow’ (Dio fa scorrere i fiumi).
Se seguito con costanza e precisione, questo programma, e lo posso
testimoniare per esperienza personale, permette a chiunque di vivere una
vita tranquilla e all’insegna dell’altruismo. Anche praticato a piccole
dosi, esso comincerà a trasformare la vostra vita, producendo profondi
cambiamenti positivi per voi stessi e per il mondo che vi circonda.
Lascia un commento