Quando i cervelli sono in sincronia

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Quando i cervelli sono in sincronia

28 aprile 2017

Quando diverse persone sono impegnate in un compito comune, le loro onde cerebrali seguono schemi
tra loro molto simili, come se fossero sincronizzate. Lo dimostra un esperimento su una classe di
studenti di liceo seguiti per un semestre nelle normali attività didattiche (red)

da lescienze.it

Quando sentiremo dire “siamo tutti sintonizzati sulla stessa lunghezza d’onda”, d’ora in poi sapremo
che non si tratta di una metafora. Uno studio pubblicato su “Current Biology” da ricercatori della
New York University e dell’Università di Utrecht guidati da David Poeppel ha infatti dimostrato che
quando un gruppo di persone sono impegnate in un compito comune, per esempio assistere a un lezione
in classe, le loro onde cerebrali mostrano schemi tra loro molto simili.

Nello studio, Poeppel e colleghi hanno registrato simultaneamente il tracciato
dell’elettroencefalogramma di una classe di studenti di un liceo di New York durante un intero
semestre scolastico e nel corso delle normali attività didattiche. Grazie a una tecnica di analisi
innovativa, hanno verificato che l’attività cerebrale dei soggetti era “sincronizzata”, in misura
minore o maggiore a seconda dei diversi compiti in cui la classe era impegnata.

“Le nostre onde cerebrali ‘cavalcano’ gli schemi di onde sonore e di impulsi luminosi che ci stanno
intorno, e quanto più prestiamo attenzione agli schemi temporali, tanto più il nostro cervello
rimane collegato a questi schemi”, ha spiegato Suzanne Dikker dell’Università di Utrecht, coautrice
dello studio. “Perciò, se io e una persona vicina siamo più impegnati, le nostre onde cerebrali
saranno più simili tra loro, perché sono ‘sintonizzate’ sulla stessa informazione”.

Secondo gli autori, la sincronia cerebrale ha come obiettivo principale la sincronizzazione del
comportamento durante l’interazione sociale umana. Per esempio, è richiesta quando due persone
intrattengono una buona conversazione, quando camminano per strada, o ballano insieme. Questi
risultati corroborano l’idea che un fattore cruciale per l’attivazione del cervello è l’interazione
sociale, anche se le persone stanno solo ascoltando la stessa lezione o guardando lo stesso filmato.

“La sincronizzazione cerebrale influenzava anche l’interazione sociale faccia a faccia, e rifletteva
quanto l’insegnante e gli altri studenti piacessero al soggetto analizzato: riteniamo che tutti
questi effetti possano essere spiegati ipotizzando che nelle attività studiate, che implicavano
interazioni dinamiche di gruppo, entrino in gioco i meccanismi di attenzione condivisa”, ha aggiunto
Dikker.

Per proseguire con la ricerca, gli autori hanno ora in programma un vasto progetto in cui saranno
registrate onde cerebrali e parametri biometrici di 45 persone ospitate tutte simultaneamente in un
auditorium. Obiettivo della sperimentazione è capire in particolare quali siano le condizioni
ottimale per fruire collettivamente di uno spettacolo, quale sia, se esiste, la dimensione ideale
del gruppo di ascolto, e se le interazioni sociali prima dello spettacolo tra gli spettatori possano
migliorare l’esperienza.

dx.doi.org/10.1016/j.cub.2017.04.002

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