12 settembre 2018
Una classe di neuroni che si trova nell’ippocampo modula il senso di sicurezza che si prova in una
situazione potenzialmente pericolosa e, di conseguenza, la capacità di regolare i comportamenti di
fronte a una minaccia. La scoperta offre un possibile nuovo bersaglio farmacologico per le terapia
dei disturbi d’ansia (red)
da lescienze.it/news
Il senso di sicurezza che si può provare in una situazione potenzialmente pericolosa è modulato
dallattività di un particolare gruppo di neuroni dellippocampo. La scoperta, pubblicata su Nature
Communications, apre le porte a nuovi approcci farmacologici per la terapia degli stati dansia
patologici, in cui sono vissute come minacciose situazioni che invece non lo sono.
I circuiti neurali dellippocampo sono stati molto studiati per il loro coinvolgimento nella
gestione dei ricordi e per il ruolo di alcuni essi, formati dai cosiddetti neuroni GPS, nella
capacità di stabilire la propria posizione nello spazio; una scoperta, questultima, che è valsa a
John O Keefe e May-Britt ed Edvard Moser il premio Nobel per la medicina o la fisiologia del 2014.
Solo in anni recenti i neuroscienziati hanno iniziato a concentrarsi sulla funzione di questa
struttura cerebrale nella gestione delle emozioni e dei comportamenti che determinano.
Studiando lattività cerebrale in un gruppo di topi, Sanja Mikulovic dellUniversità di Uppsala e
colleghi hanno notato che quando un animale era in presenza di una potenziale minaccia ma si sentiva
comunque al sicuro (perché il pericolo era distante oppure perché aveva un rifugio sicuro), nella
parte ventrale dellippocampo si manifestava una caratteristica attività ritmica, detta delle onde
theta di tipo 2.
I ricercatori hanno quindi scoperto che queste onde erano innescate dallattivazione di un tipo
particolare di neuroni, chiamati interneuroni OLM, attivazione che invece non avveniva se i topi
erano in una situazione di grave pericolo imminente.
Esperimenti successivi hanno mostrato che lattivazione a comando di quei neuroni portava i topi ad
assumere comportamenti rischiosi che normalmente avrebbero evitato; al contrario, la loro
disattivazione forzata poteva innescare comportamenti ansiosi in situazioni poco minacciose. Poiché
negli interneuroni OLM sono presenti recettori della nicotina, questo potrebbe spiegare anche perché
nelle situazioni di stress i fumatori aumentino il consumo di sigarette.
E anche possibile che nelle persone con una maggiore tendenza a correre rischi questi neuroni
dellippocampo siano particolarmente sensibili allattivazione. (Nel caso delle persone che amano
letteralmente il rischio entrano in gioco anche altri circuiti neuronali, anzitutto quelli del
sistema della ricompensa, che usa come neurotrasmettitore principale la dopamina, ma non
lacetilcolina, come invece gli interneuroni OLM.)
La scoperta di questo specifico tipo di neuroni apre le porte alla ricerca di farmaci per la terapia
delle gravi forme di ansia, come lansia generalizzata; gli interneuroni OLM potrebbero essere usati
come bersaglio specifico, evitando il ricorso a farmaci che, agendo su tutto il cervello, causano
anche effetti avversi.
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