Quella invincibile energia che possedete

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Quella invincibile energia che possedete

Le Chiavi Mistiche dello Yoga

di Guido Da Todi

Capitolo 56:

un corpo fisico che – come anelli della corteccia di un vetusto
albero – porta il segno di non poche stagioni.

E credo di potere fare il riassunto delle mie esperienze reincarnative, con
una certa serenità. In particolar modo, di quelle spirituali.
Mi spinge a scrivere queste parole la reazione che nasce in me dalla
lettura di molti messaggi in lista. Che, come dice il nostro
Antonino Pusateri, considero sicuramente elevati e densi di
significato.

Vorrei rendervi partecipi di poche, parche sperimentazioni costanti, che m’
accompagnano nella mia ; e lo faccio perchè le considero,
appunto, quel riassunto reincarnativo di cui vi dicevo sopra. E lo faccio
anche perchè vi è, in fondo al mio animo, la tremula speranza che qualcuno
di voi si avvantaggi di esse, e renda conseguentemente più libera di
ostacoli e di dolorose interruzioni, la propria esistenza.

Solo per questo. Ritengo oramai acquisito dai più dei listanti il fatto che
ognuno di noi si esprima, verso gli altri, oramai, in un atto – consapevole
o meno – di servizio.

Vi è un’ magica, nella sfera di ogni individuo, che va
conquistata.

All’inizio, esiste solo come teorema. In seguito – quando la si è talmente
acquisita, sì che essa si manifesti in un automatismo spontaneo e senza
sforzo, nel nostro susseguirsi di giornate – diventa e si rivela come la
più ineffabile e magica forza del creato.

E lo fa nel circuito concreto della nostra vita . Cioè, è
prova a se stessa del suo valore; e constatazione individuale, ogni volta
che la esprimiamo in noi, e fuori di noi.

Sta a voi rendervene conto.

Si fa un gran parlare dell’amore. A destra ed a sinistra; nei Vangeli, e
nelle Scritture; in lista e fuori della lista.

E, ciò, sicuramente, è un bene ed una benedizione. Anche se a
livello teorico, questo sentimento costruirà, man mano, in chi prende
confidenza – pur letteraria – con esso, uno sfondo stabile alla propria
anima: di equilibrio, di spiritualità e di benessere futuri.

Io sono qui a darvi una testimonianza leggermente diversa sulla natura di
questa . Ed a riproporvene un aspetto sperimentale e – se volete –
occulto.

La mia abitudine – da molto, molto tempo – è stata quella di considerare
questa forza un fenomeno energetico, alla pari di ogni altro che esiste nel
mondo: il tuono, il fulmine, la produzione di latte materno, il miele
dell’ape, e così via.

Ogni studio esoterico porta a codeste considerazioni. In più, lo studio e
la tecnica del Kriya Yoga insegnano a considerare a fondo il pulsare dei
chakras umani, ed a riconoscere quello del cuore come
dell’amore, nell’uomo. Ed io ho praticato il Kriya Yoga; che, di sicuro,
lascia una traccia indelebile in chi lo mette a prova integralmente.

Ora, spostiamo un po’ la nostra attenzione dai problemi esistenziali di
rapporto umano che molti indicano, in questa lista; oppure, da quelli di
inadeguatezza produttiva che si ha, sovente, verso la vita in genere.

Ci troviamo – che lo si voglia, oppure no – a convivere in un consorzio
contingente, stratificato in un complesso intreccio di relazioni: il
lavoro, l’amicizia, l’amore, la parentela, gli incontri mondani, e così via.

Questo è un fatto, e nessuno lo nega.

Tuttavia, mentre ci esprimiamo nello di una simile esistenza,
risentiamo – in minima, o massima parte – tutto il peso dell’attrito, della
mancanza di sincronizzazione, del vuoto con il nostro simile, e con il
nostro destino.

E nasce lo stress, la frustrazione, l’inadeguatezza. Si potenzia il
oscuro>, e il sordo dolore , che non ha una forma palese.

Dov’è l’amore? Non sono, questi, litigi, nervosismi, arrabbiature, gelosie,
prepotenze, egoismi, e ancora altro (nostri, e altrui)?

Di solito, appare, dopo la di cui ci siamo nutriti, in
questa elettrica sede della nostra quotidianità, la visione dell’isola
dorata, rappresentata dai nostri ideali; o, dal nostro
con la lista; o, dalle vere motivazioni del nostro buon
cuore e della nostra indole.

Sì, come una palla di gomma, tutto ciò riesce sempre a riemergere, dal
fondo palustre dei nostri insuccessi, e, puntualmente, torna a disporsi in
posizione preminente sul nostro orizzonte ideale.

Salvo, poi e di nuovo, scomparire nel nostro mini viaggio carontico, lì,
nelle giornate dharmiche costanti e immancabili…

Ed allora, ecco l’ apparire.

Quel famoso , di cui tanto si parla, è necessario che si mostri,
prima o poi.

Non si tratterà di semplice e sola
prossimo>; nè di un’apertura, ancora soggettiva e, forse, potenziale verso
la vita intera.

Parliamone, quindi, di questo amore.

Tutto il palcoscenico delle esperienze da noi vissute nel consorzio umano a
cui si accennava prima ci continuerà ad apparire con il solito sapore di
legno stantio, di uno schema fatto di materia urticante, di un quadro
ostile e statico se non indaghiamo sull’aspetto che esso assumerebbe sotto
l’influsso del nostro amore; che può illuminarlo, sin nelle più intime
fibre, di una calda natura, di un rigenerante flusso cicatrizzante; e può,
di certo, mutarne la generale lunghezza d’onda, da pigra ed inalterata, in
dinamica e sempre nuova creatività.

La vita abituale, e mediocre, che ci ritroviamo a sperimentare prima di
ogni insegnamento spirituale
– e anche dopo – continua a raffrontarci – per forza di cose – con i soliti
personaggi e la solita commedia di quel palcoscenico. Ci sono il nostro
capo ufficio, oppure il datore di lavoro ostili ed esigenti; ci sono la
compagna, oppure il compagno che non apprezzano le nostre aspirazioni e
tendenze spirituali; la nostra noia, e gli abituali di varie
neghittosità che costituiscono la zavorra personale di ognuno di noi.

Insomma, amici miei, chi più ne ha, più ne metta.

Eppure, credo che pochi – fra i numerosissimi studiosi della nostra
magnifica metafisica – abbiano veramente sperimentato cosa possa
significare .

Mi spiego meglio.

Il mio discorso non riguarda alcuna religione, in particolare; e neppure
alcuna corrente spirituale, dell’occidente, o dell’oriente.

È stato appurato dalla scienza biologica l’esistenza della conduzione
elettrica dei nostri neuroni cerebrali. Qualunque sforzo mentale è
automaticamente accompagnato da una liberazione di energie contemporanee
ad esso, che scorre nelle cosiddette ; ossia, le
strutture molecolari dedicate, che collegano neurone a neurone.

In larga misura lo stesso fenomeno si estende ad ogni emittenza emozionale,
di coscienza e d’animo che ognuno di noi produce, mentre si esprime in
questo mondo.

Come una lampada al neon che abbia la potenzialità di aumentare e di
diminuire il suo arco luminoso, in modo ritmico, sì da rischiarare o
diminuire, in modo corrispondente, la visibilità delle cose attorno ad
essa, così noi – con ogni sentimento provato nell’intimo – accentuiamo,
oppure oscuriamo lo spazio soggettivo del nostro universo.

È un dato di fatto che forma la base empirica di ogni ricerca e conclusione
dell’illuminato esoterismo.

Una cosa, però, bisogna aggiungere a tutto ciò. E cioè che, se noi mutiamo
ottica interiore – e, di conseguenza, vediamo allinearsi a tale nostra
azione interiore anche il nostro mondo esteriore – constateremo che lo
schema della nostra individualità, attivata in tale direzione, produrrà
pure un risultato energetico.

Ogni trama della nostra mente è accompagnata, quindi, da un suo flusso di
forza dinamico.

Siamo padroni, o meno, di accettare queste sottili rivelazioni. Ciò
nonostante, esse affermano un’incontrovertibile realtà dei fatti, che la
medesima scienza inizia ad esplorare.

In definitiva, il bandolo della matassa è nelle nostre mani.

Sarebbe, di certo, improponibile affermare che – di primo acchito – colui
che si decide a variare le sue strutture mentali raggiunge immediatamente
dei risultati eclatanti, sin dai primi sforzi.

Non sarebbe né equilibrato, né onesto.

Tuttavia, a noi è sufficiente indicare l’origine del problema, ed affermare
con forza che il controllo delle nostre pulsioni fondamentali non è poi
tanto difficile a conquistarsi, come sembra.

Basterebbe un piccolo esperimento che ognuno di voi può fare adesso –
interrompendo la lettura – per dare a tutti una prima intuizione delle
possibilità incredibili che ha questa facoltà di mutazione dell’ottica
mentale.

Identificate un individuo con il quale non avete un buon rapporto; non
penso che arriviate a provare odio verso di lui (…), ma, comunque,
fastidio, disturbo, ostilità: questo, sì.

Immergetevi nel profondo del vostro io (lo spazio dinamico chiamato, in
altro luogo, ). Di sicuro, rintraccerete, nel
sanctorum>, quella abituale e nota fonte di dolcezza e di tenerezza, che
risiede, per sua natura, in quell’angolo di amore posseduto
indiscutibilmente da tutti noi.

E, da questo momento, sorridete, interiormente, verso l’individuo ostile.
Vedetevi e sentitevi unito a lui con un forte affetto, quasi fosse un
componente caro della vostra famiglia.

Oh, certo, può non essere facile (e chi ha detto che è facile,
all’inizio?).Ma, bastano due secondi –
orologio alla mano – per la durata dell’esperimento. Solo due secondi. Poi,
portate l’attenzione a quanto è successo, nel frattempo.
Intanto, vi accorgerete – se avrete sinceramente sorriso all’oggetto del
vostro problema – che in quei è accaduto
l’inimmaginabile; la vampata di affetto emessa e ’riuscita a
dissolvere . Che, magari, subito dopo si è ricomposto –
questo sì; ma, a ben vedere, restando orbato di gran parte della coesione
che, prima, lo teneva in vita.

Bastano due secondi di forte affetto impersonale, emessi verso chiunque
abbia un rapporto disarmonico nei nostri riguardi, per demolire delle
resistenze che sarebbero durate –stratificandosi – anni ed anni.

Abbiate bene a mente che questo semplice esperimento non ha nulla a che
fare con la vuota e teorica costruzione di un’intelaiatura mentale. No!

Dopo ogni verso un ostacolo esterno, permane a
pulsare anche quell’energia di cui parlavamo poco fa; la magica energia che
– in misura evidentemente archetipica e cosmica – i grandi Guru gestiscono
costantemente, emanandola verso tutta l’umanità.

Ma, ogni cento chilometri cominciano con il primo passo.

Ed allora iniziate con il farvi una lista accurata di quanti – in
definitiva – rendono la vostra vita dolorante e . E rendeteli
oggetto di un flusso soggettivo di simpatia e di amore.

Cosa vi costa, a fronte dei benefici che ne riceverete? Intanto, l’amore
toglie la paura.
Quell’uomo, o quella donna vi facevano paura? Amateli, con il cuore;
inviate il nella loro direzione occulta. E
vi garantisco che – sempre se lo farete con sincerità – quelle persone
cesseranno di intimorirvi, sin dalle prime volte.

Esistono degli angoli di angosce e di timori (formulati, o
astratti) nel vostro orizzonte soggettivo? Illuminateli con il potere
gocciante del vostro luminoso amore interno; metteteli in evidenza
improvvisa, con il caldo raggio creatore che ogni anima possiede, ben
celato in sé, dall’eternità. Trasmettete verso di loro la fiamma del vostro
calore, ed essi cominceranno a squamarsi, a bruciare – a loro volta- ed a
trasformarsi in .

Pochi conoscono il potere dinamico dell’amore. Pochi sanno che il semplice
sedersi in una poltrona, con atteggiamento amorevole, pieno di simpatia per
tutto ciò che esiste, ed il visualizzare le note discordanti che esistono
nella nostra vita, irrorandole con il nostro cuore medesimo, e con la forza
della nostra dedizione costituisce l’atto di più alta armonizzazione
pratica con l’universo.

Ma, a lungo andare, diverrete padroni di questa facoltà. E, camminando per
la strada, entrando in qualunque ambiente, incontrando amici e persone
ostili avrete il potere di radiare, a volontà, questo unguento
cicatrizzante e benefico; lo farete automaticamente, senza pensarci.

Sono convinto che la facoltà di cui sto parlando sia una delle prime
attività spontanee di ogni Guru e Spirito elevato. In ognuno dei quali la
gente percepisce – e praticamente tocca – questo grande alone di
amore, che avviluppa ogni cosa, non già come velleità e desiderio, ma in
qualità di una energia sovrana, comune ad ogni .

E di questa energia, oggi, abbiamo toccato il seme. Essa risiede in tutti
voi. Da sempre.

Possa costituire la vostra benedizione e lo strumento della vostra non
lontana libertà dal dolore! Dedicatele un po’ del vostro tempo. Non avrete
da pentirvene!

(Guido Da Todi)

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