Questo è il mio augurio, a te, per l’anno nuovo
(Encinitas, California, 1 gennaio 1938)
Auguri per l’anno nuovo, di Paramahansa Yogananda
Alle soglie dell’anno nuovo, entriamo in una nuova era della nostra vita con
grande determinazione e un fermo proposito spirituale.
Pregate con me: “Padre, attraversando i portali dell’anno nuovo, diamo
inizio a una vita migliore. Possa questo essere un anno di più profonda
comunione con te, l’artefice di tutti i doni. Sii tu l’unico re seduto sul
trono dei nostri desideri e dirigi, servendoti della nostra intelligenza, la
vita di ciascuno di noi. Durante l’anno appena trascorso, i desideri ci
hanno spesso portato fuori strada. Benedici noi tutti affinché le nostre
aspirazioni siano d’ora in poi in sintonia e in armonia con la tua volontà.
Concedi a ciascuno di noi le tue benedizioni affinché ogni giorno sia un
nuovo risveglio nella tua coscienza, fisicamente, mentalmente, moralmente e
spiritualmente. Ti ringraziamo, Padre, e ringraziamo le grandi anime che ci
benedicono e ci attirano verso il tuo regno. Om. Om. Amen”.
Questo è il mio augurio per l’anno nuovo: desidero che tutti voi possiate
raggiungere la terra che sta oltre i vostri sogni, dove regnano la pace e la
gioia eterne. Vi auguro di poter vedere esaudito ogni forte e nobile
desiderio che diffondete nell’etere.
Meditiamo. Pensate agli episodi felici dei mesi appena trascorsi.
Dimenticate le esperienze negative. Seminate nel terreno fresco dell’anno
nuovo il bene che avete compiuto, affinché i suoi semi vitali possano
crescere sempre più rigogliosi.
Tutte le sofferenze del passato sono svanite, tutte le privazioni
dimenticate. I nostri cari che sono stati rapiti dalla morte, vivono
eternamente in Dio. Noi esistiamo nella vita eterna ora. Se ci rendiamo
conto di questa verità, non conosceremo mai la morte. Le onde si sollevano e
ricadono nell’oceano, e quando scompaiono sono ancora una cosa sola con
l’oceano. Allo stesso modo tutte le cose esistono nell’oceano della presenza
di Dio.
Non c’è nulla da temere
Mettete in sintonia con Dio ogni stato mentale. L’onda si sente isolata e
smarrita solo quando si separa dall’oceano. Pensate costantemente al nesso
che esiste fra voi e la vita eterna e diverrete consapevoli della vostra
identità con l’Uno, eterno e supremo. La vita e la morte sono soltanto fasi
diverse dell’essere. Voi siete una parte della vita eterna. Svegliatevi ed
espandete in Dio la vostra coscienza, affinché l’idea che avete di voi non
sia più limitata al piccolo corpo. Meditate su questo concetto, e cercate di
realizzarlo. La vostra coscienza non ha confini. Guardate avanti per milioni
di chilometri: non c’è fine.
Guardate a sinistra, a destra, sopra e sotto di voi: non c’è fine. La vostra
mente è onnipresente, la vostra coscienza illimitata.
Pregate con me:
“Padre celeste, non sono più condizionato dalla coscienza dell’anno
trascorso. Mi sono liberato dall’angusta consapevolezza del corpo. Sono
eterno. Sono onnipresente negli immensi spazi dell’eternità, sopra e sotto
di me, a sinistra, a destra, davanti, dietro e intorno a me. Tu e io siamo
una cosa sola.
Noi ci inchiniamo a te, Signore, al Guru, ai santi di tutte le religioni e a
tutte le anime di ogni Paese, perché sono fatte a tua immagine. Ci auguriamo
che l’anno nuovo porti la pace a tutti i popoli della terra. Possano essi
realizzare che tu sei il Padre e che in te siamo tutti uniti dallo stesso
vincolo fraterno. Concedi loro di comprendere l’inutilità della guerra,
affinché possano vivere in pace e trasformare il mondo in un paradiso.
Benedici ciascuno di noi affinché contribuisca a costruire il tuo paradiso
sulla terra, cambiando spiritualmente la propria vita, e ispirando gli altri
con il proprio esempio. Ti amiamo, Padre, e amiamo come fratelli gli uomini
di tutte le razze. Amiamo tutte le creature, perché riflettono la tua vita.
Ci inchiniamo a te, racchiuso nel tempio di tutte le cose.
“Padre celeste, rendici forti, in questo nuovo anno, guidaci sempre con la
Tua presenza, affinché ciascuno di noi possa riflettere nel corpo nella
mente e nell’anima la tua vita, la Tua salute, la Tua prosperità e la tua
felicità. Noi siamo tuoi figli, Padre, concedi a ciascuno di noi di
diventare perfetto come Tu sei perfetto. Om, Pace, Om”.
Ogni giorno fate qualche azione buona. Contribuite economicamente a una
giusta causa, non importa in che misura, o aiutate qualcuno. Dio vi guarda
per vedere se vi commuove la sua sofferenza negli altri esseri umani.
Decidete di rendervi utili a qualcuno ogni giorno. Spesso potrete aiutare
gli altri offrendo loro semplicemente la vostra comprensione. Non provate
una gioia maligna per gli errori dei fratelli indocili, se desiderate
aiutarli a migliorare. Vedete Dio in ogni uomo, come io lo vedo. Non
deridete chi sbaglia: Dio dorme in quell’anima e dovete risvegliarlo
amorevolmente. Immedesimatevi negli altri, e allora sarete capaci di capirli
e di aiutarli con la più squisita gentilezza. Non esiste una gioia più
grande. Poiché io cerco sempre di migliorare me stesso, mi sento vicino agli
altri nel loro desiderio di diventare migliori.
L’unica cosa che contribuirà a eliminare le sofferenze dal mondo – più del
denaro, più della casa o di ogni altro aiuto materiale – è la meditazione
e il tentativo di trasmettere al nostro prossimo la consapevolezza di Dio
che percepiamo dentro di noi. Mille tiranni non riuscirebbero mai a
distruggere ciò che provo interiormente. Ogni giorno diffondete intorno a
voi i raggi della divina coscienza.
Sforzatevi di comprendere il piano che Dio ha concepito per il genere
mano – fare tornare a sé tutte le anime – e operate in armonia con la sua
volontà.
La più grande bestemmia è portare la discordia nella chiesa di Dio. Se
esistessero cento Divinità potrebbero, di conseguenza, esistere cento
religioni diverse; ma esiste un solo Dio e una sola verità. Non dobbiamo
seguire i dogmi e ‘la chiesasticità’, ma lo spirito della verità e della
realizzazione racchiuso in ogni anima.
– Le nostre azioni, passate e presenti, forgiano la catena del destino –
Pensate al nuovo anno come a un giardino che vi è stato affidato. Seminate
nel suo terreno i semi delle buone abitudini e strappate le erbe infestanti
delle preoccupazioni e delle azioni sbagliate commesse nel passato. Se non
sarete dei bravi giardinieri dovrete tornare sulla terra per essere
nuovamente messi alla prova.
Non troverete mai la felicità finché vi lascerete dominare dal destino. Per
‘destino’ non intendo ‘il fato’. Il fato non esiste. Per destino intendo
quelle cause ormai dimenticate che avete creato nel passato e che hanno
provocato gli effetti visibili nel presente.
Potete dire: “Ero destinato a diventare un ingordo”. Ma no, non siete
ingordi. Quando avete cominciato a mangiare la prima volta, non eravate
ingordi. Siete stati voi a creare quest’abitudine. L’alcolizzato non era
tale quando ha assaggiato l’alcol per la prima volta. Se continuate a
ripetere un’azione avventatamente, scoprirete che nel tempo comincia a
impadronirsi dei vostri pensieri e della vostra volontà, costringendo il
corpo a ubbidire ai suoi ordini. Naturalmente allora direte che eravate
destinati a essere deboli o falliti. Siete stati voi a forgiare, un anello
dopo l’altro, la catena che ora vi imprigiona. Non siete destinati a essere
qualcosa di preciso, a eccezione di ciò che voi avete fatto di voi stessi.
Soltanto voi avete stabilito che sareste stati buoni o cattivi quando, nel
passato, avete ripetuto specifiche azioni utili o dannose.
Ciascuna anima, dunque, è dominata sia dal destino che essa stessa ha
prestabilito, sia dalle azioni che ha liberamente compiuto nel presente. È
bene sapere in che misura la vostra vita è dominata dal destino e in che
misura siete voi a dominarla secondo i vostri intendimenti. Quasi tutte le
mattine, quando vi svegliate, decidete di fare alcune cose, ma poi non fate
ciò che avevate progettato. La vita moderna non è equilibrata. Tutti si
affannano per raggiungere qualcosa che, una volta ottenuta, non interessa
più veramente. Prima di crearvi dei desideri impellenti, fate delle scelte
giudiziose. Se, ad esempio, guidate un cavallo che vi ha preso la mano e sta
scappando con la vostra carrozza, la prima cosa da fare è riprendere il
controllo del cavallo.
Analizzate le vostre azioni e cercate di capire se i cavalli selvaggi dei
sensi stanno trascinando la vostra vita, priva di controllo, alla sicura
distruzione. Se avete qualche abitudine negativa che non siete ancora
riusciti a domare, imparate a tenerla sotto controllo. Essere schiavi delle
abitudini, ad esempio l’alcol o il sesso, vi distruggerà. Cominciate ora a
controllarle. Inciampare e ricadere nei comportamenti sbagliati è soltanto
una debolezza momentanea; non pensate di essere completamente perduti. Se
trarrete un insegnamento dalle vostre esperienze, il terreno su cui cadete
si trasformerà in un sostegno che vi aiuterà a rialzarvi di nuovo. Non
risollevarsi dopo essere caduti è, invece, un segno di grave debolezza. La
vostra anima deve, comunque, essere liberata e l’unico vero peccato è
smettere di perseguire questa meta.
Le scritture induiste affermano che ogni anima è unica e libera. Non è
soggetta all’ereditarietà; attira, al contrario, una famiglia e alcune
precise caratteristiche genetiche, a causa delle correlazioni esistenti con
il proprio ego o pseudo natura o di altre affinità create da abitudini e
desideri del passato. Il vostro carattere può essere dolce o scontroso, ma
Dio non vi ha resi tali. Se arbitrariamente vi avesse creato così come
siete, non sareste responsabili delle vostre azioni. Il sistema giuridico
corrente è imperfetto perché non riesce a penetrare l’interiorità dell’uomo.
La pena può corrispondere al reato, tuttavia – a meno che non corrisponda
anche alla configurazione karmica dell’anima – il criminale potrebbe non
pentirsi del male commesso né desiderare di correggersi.
Quale che sia il suo stato, l’essere umano può migliorare grazie
all’autocontrollo, alla disciplina, a una dieta corretta e alle leggi della
salute. Perché pensate di non poter cambiare? La pigrizia mentale è la causa
segreta di ogni debolezza. L’essere umano mentalmente pigro è senza
speranza: non vuole fare nemmeno uno sforzo per raggiungere il successo.
Deve trasformare il suo temperamento incline alla pigrizia e smettere di
pensare che il suo stato attuale sia predestinato.
Anche la consapevolezza di appartenere al sesso maschile o femminile può
essere completamente dimenticata. Nel sonno scompare e vi trasformate in
esseri liberi. Quando ogni mattina Dio vi sveglia, vi sentite liberi, ma non
appena ha inizio la giornata, diventate nuovamente preda di tutte le
vincolanti abitudini della coscienza materiale.
Non vivete, un giorno dopo l’altro, immersi nella stessa sofferenza. Se
pregate e credete in ciò che domandate, riceverete le benedizioni e l’aiuto
di Dio.
Se avete una cattiva abitudine, create un antidoto mentale e servitevene
continuamente finché non l’avrete neutralizzata. Dite risolutamente a voi
stessi che volete essere diversi, che ora potete anche essere deboli, ma che
in futuro diverrete forti. Nel momento stesso in cui decidete di
correggervi, cambierete, sarete diversi.
Immaginate ad esempio di essere ingordi. Se siete mentalmente decisi, appena
pensate all’autocontrollo, diverrete automaticamente padroni di voi. Finché
siete convinti di essere forti, potete resistere mentalmente alla
tentazione. Se, ad esempio, andate in collera facilmente, decidete che oggi
non vi arrabbierete. Anche se inizialmente riuscirete a controllare l’ira
soltanto per qualche minuto, continuando a persistere non vi arrabbierete
mai più.
– L’esempio dei grandi uomini dimostra che il nostro destino non è
preordinato –
Cercate di ricordare tutti gli aspetti buoni e positivi della vostra vita e
non sottolineate i vostri difetti. Voi siete il vostro più grande nemico. Se
non riuscite a perdere le vostre abitudini inveterate la responsabilità è
unicamente vostra. Dovete essere molto decisi per riuscire a farlo. Nessuno
vi tiene legati al destino se non voi stessi.
L’esempio dei grandi uomini dovrebbe indurvi a rifiutare l’idea che il
vostro destino sia prestabilito. Essi sono diventati grandi cambiando il
proprio comportamento. Voi potete fare altrettanto. Di solito coloro che
nella vita hanno fatto grandi cose, hanno anche subìto grandi insuccessi, ma
si sono rifiutati di lasciarsi sconfiggere; chi ha raggiunto il proprio
scopo ha vinto e perso molte battaglie, ma non si è mai arreso a un
‘destino’ perverso.
Da ragazzo soffrivo di cattiva digestione e avevo una cassetta piena di
medicine per curare questo disturbo. Quando lo accennai al mio guru, lo
Swami Sri Yukteswar, egli disse: “Perché non provi la guarigione divina? Non
devi soffrire così”. Io ero convinto che non ci fosse alcun rimedio, ma
quando il Guru mi parlò in questi termini, la sua convinzione colpì
profondamente la mia mente, e da quel giorno guarii.
Vi commiserate credendo che le vostre debolezze e le vostre difficoltà siano
ineludibili. Cambiate questo modo di pensare: respingete la coscienza di
essere un povero mortale, ricordate sempre che siete un figlio di Dio. Io so
che posso volere tutto ciò di cui ho bisogno, e che la Natura mi ubbidirà.
– Dissociatevi mentalmente dalle limitazioni del corpo –
Come prima cosa cominciate a controllare le abitudini fisiche, determinate
dalle consuetudini della vostra famiglia, dei vostri antenati e del mondo
intero. Resistete alla loro influenza. Mentre cercate di liberarvi da
un’abitudine o da uno stato fisiologico, non datevi per vinti neanche
mentalmente. Non permettete alla vostra anima di accettare nessuna delle
limitanti suggestioni fisiche. Prendetevi cura del corpo, senza però
identificarvi con il corpo.
Rendetevi conto di essere una cosa diversa dalla forma mortale. Innalzate
una barriera mentale fra il corpo e la mente.
Affermate:
“Sono separato dal corpo. Il caldo, il freddo, la malattia non possono
turbarmi. Sono libero” e le vostre limitazioni diminuiranno sempre di più.
Ma se il corpo convince la mente di essere malato, allora la sofferenza
aumenterà. Se trascurate il fisico e non rafforzate la mente potete anche
contrarre una malattia cronica. Non permettete mai alla mente di essere
dominata dal corpo; questo è estremamente importante. Decidete di non
accettare nessuna delle condizioni che il corpo le impone. Ma negarle
soltanto non basta. Dovete educare la mente a distaccarsi completamente
dalla coscienza del corpo. Ciò non significa che dovreste trascurare un
braccio rotto, affermando che il braccio non esiste. Curatelo
opportunamente, ma non lasciatevi turbare mentalmente dal disagio del corpo.
Dissociatevi da tutto ciò che vi succede. Scoprirete allora che nessun
dolore fisico potrà più affliggervi.
La salute e la malattia sono sogni della mente. Voi siete Spirito e come
tali trascendete i sogni della salute e della malattia. Benché siate
temporaneamente imprigionati nel corpo, superate mentalmente i concetti
limitanti della salute e della malattia. Se vivete nel continuo timore della
malattia, non fate altro che concentrarvi sul male temuto e attirarlo.
Rendete la mente impenetrabile a tutte le sensazioni fisiche. Io non sento
neppure il bisogno di dormire quando ricordo a me stesso di essere lo
Spirito e che lo Spirito non dorme.
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