Razionalità nella Scienza 3

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Razionalità nella Scienza 3

ovvero di una SCIENZA TECNOLOGICA CHE SEGUA solo la
NATURA delle COSE CREATE e della REALTA’ Completa.

La dualità della luce; problema senza soluzione?

(tratto dagli studi di Josef Hasselberg, ricercatore di Roma – Italia): “La doppia natura della luce
è uno dei problemi che la fisica ufficiale non riesce a risolvere in modo soddisfacente.

Ci sono fenomeni che fanno pensare ad una conformazione ondulatoria della luce, come per esempio
l’interferenza osservata negli esperimenti a doppia apertura (double slit experiment) e la
variazione ciclica della parziale riflessione delle onde elettromagnetiche da vetri di diverso
spessore.

Feynman, il promotore della teoria dell’elettrodinamica quantistica (quantum electrodynamics) era
convinto che la luce fosse composta esclusivamente di fotoni.

Sembra però molto più verosimile la vecchia teoria che attribuiva la parziale riflessione ad una
interferenza delle onde che, riflettendosi all’interno del vetro, causavano la parziale riflessione
dalla sua superficie in funzione della lunghezza d’onda e dello spessore del vetro.

Lo stesso Feynman, nella sua teoria, ricorre ad uno stratagemma (quello della lancetta di un
immaginario orologio) per spiegare le cicliche variazioni statistiche della parziale riflessione di
luce da vetri di diverso spessore.

Quel metodo di Feynman non è altro che un impiego diverso delle due variabili che determinano quei
cambiamenti di riflessione, cioè la distanza e la lunghezza d’onda della luce impiegata. Feynman
evita di parlare di lunghezza d’onda e ne sostituisce il tempo trascorso, misurato dal suo famoso
orgoglio immaginario.

La velocità dell’orologio però dipende – guarda caso – dalla lunghezza d’onda della luce impiegata !

Alla fine, una teoria equivale l’altra, con la differenza che quella delle onde offre una
spiegazione logica, mentre l’elettrodinamica quantistica ci dà un pronostico delle variazioni
osservate, ma senza spiegarne il meccanismo in modo convincente.

Altre osservazioni ci danno una ragionevole certezza che la luce si comporti come corpuscoli, cioè
come singoli fotoni. Si fa riferimento soprattutto al lavoro di Max Planck e alla sua scoperta che
la luce si manifesta, quando la osserviamo direttamente, in quantità ben definite, denominate
“quanti”.

Rimane allora il paradosso che abbiamo prove di valore più o meno equivalenti, sia dell’una che
dell’altra teoria; infatti, la dualità della luce è un paradosso ben accettato dai fisici. Si
ricorre quasi a piacere all’uno o all’altro punto di vista. C’è anche chi sta tuttora cercando di
osservare la luce nel suo stato “duale”, senza essere però riuscito ad individuare quel momento nel
quale un quanto di luce dimostra le caratteristiche sia dell’onda che del corpuscolo.

Possiamo asserire che nessuna cosa può mostrare, “allo stesso tempo”, caratteristiche di tale
diversità ed incompatibilità come quelle di un’onda e di una particella materiale; però è bene
evidenziare la condizione limitante che abbiamo posto con le parole “allo stesso tempo”.

Come il bruco si trasforma in farfalla e come un batterio innocuo può cambiare forma e diventare
“patogeno”, così anche la luce ha la possibilità di trasformarsi davanti ai nostri occhi.

Questa trasformazione però, avviene in quell’attimo che intercorre tra l’osservazione indiretta e
l’osservazione diretta. Non siamo in grado, con i nostri strumenti, di individuare ed osservare
questo preciso momento.

L’osservazione diretta della luce avviene con detettori più o meno sofisticati, i quali reagiscono
all’impatto dei fotoni, assorbendone il contenuto energetico, uno dei più efficaci di questi
strumenti è il nostro occhio; bastano pochi fotoni a determinare una percezione della luce. Altri
sono le cellule fotoelettriche, le pellicole fotografiche e così via.

L’osservazione indiretta non è sostanzialmente diversa da quella diretta. Si osservano sempre dei
fotoni con vari strumenti oppure direttamente.

L’elemento indiretto viene introdotto dopo, come elemento di “interpretazione”.

Nel caso dell’interferenza viene interpretato il risultato visibile, cioè le aree chiare e scure che
si alternano, e viene così dedotto che ci deve essere stata una cancellazione ed un aumento di
luminosità a causa dell’interferenza tra un’onda ed un’altra.

Nel caso delle variazioni cicliche della parziale riflessione della luce dalla superficie di vetri
di diverso spessore, osserviamo sempre fotoni riflessi e quelli non, e “deduciamo” che ci potrebbe
essere stata una riflessione delle onde all’interno della lastra di vetro, la quale potrebbe aver
prodotta questa variazione nella riflessione esterna.

Sostanzialmente i due tipi di osservazione differiscono solo nel tempo al quali si riferiscono, cioè
l’osservazione diretta è riferita al “tempo presente” mentre quella indiretta si riferisce ad un
tempo passato.

Questa differenza ci dà la chiave per una diversa interpretazione del fenomeno della dualità della
luce.

Le deduzioni sul tempo passato sembrano dar retta alla teoria ondulare, mentre le osservazioni nel
tempo presente favoriscono la teoria corpuscolare. In altre parole, la luce quando viaggia, è un
fenomeno ad onda e quando invece è osservata direttamente, cioè quando incontro un detettore, si
presenta in forma di particella.

Come si può spiegare la capacità della luce di trasformarsi in questo modo ? Dobbiamo scomodare la
“vecchia” teoria dell’etere.

Per essere chiari, quando parliamo della presenza di un etere, ci dobbiamo almeno per adesso,
limitare ad una descrizione ipotetica di effetti, perché non siamo in grado, con gli strumenti
attualmente disponibili, ne di osservare, ne di influenzare direttamente questo “campo di fondo”,
questo “mare d’energia”, che immaginiamo essere l’etere.

Ci sono delle prove a sostegno dell’esistenza di un campo di fondo dello spazio ad alto potenziale
energetico (chiamato recentemente “zero point field”), ma queste non hanno ancora trovato, per la
verità, un assenso generalizzato della scienza cosiddetta “ufficiale”.

Torniamo però all’argomento luce, affermando per adesso solamente che essa è “il punto d’incontro
tra l’immateriale e il materiale”.

Come detto sopra, la luce è in partenza un fenomeno ondulatorio. Si pensa che l’onda
elettromagnetica, in analogia alle onde su uno specchio d’acqua, si diffonda in modo sferico “su uno
specchio di spazio”, per così dire.

E’ un’analogia difficile questa, perché passa da due a tre dimensioni, ma se immaginiamo lo spazio
tridimensionale avere anch’esso una specie di superficie, la quale è il punto di contatto tra
universo fisico e campo di fondo o etere, possiamo vedere come ci possono essere delle onde
elettromagnetiche che si diffondano lungo questo confine. Come le onde sullo specchio d’acqua si
diffondono al confine dell’acqua con l’aria, agitando una superficie bidimensionale in uno spazio
tridimensionale, così le onde elettromagnetiche si diffondono al confine dello spazio
tridimensionale, agitando la “superficie”, chiamiamola così per mancanza di un termine più esatto,
in un “continuo” a quattro dimensioni.

Il diffondersi dell’onda è praticamente esente da attriti e potrebbe in teoria andare avanti
all’infinito. In realtà però, noi vediamo che la luce delle stelle distanti perde intensità e che la
sua lunghezza d’onda varia, anche se di poco. Noi osserviamo uno spostamento della lunghezza d’onda
delle stelle più distanti verso il rosso, il cosiddetto “red shift”. Questo è stato interpretato da
Hubble come prova di una continua espansione dell’intero universo fisico, ed in conseguenza è stato
citato a conferma della teoria del “big bang”.

Il red shift potrebbe però ugualmente essere un fenomeno di lento degrado dell’energia di quell’onda
elettromagnetica che è alla base del fenomeno luce.

Quando l’onda elettromagnetica trova, nel suo viaggio, un qualsiasi ostacolo, piccolo come una
singola molecola o grande come un intero pianeta, questa collisione dà luogo a disturbi localizzati
ma assai stabili nel tempo. Sono disturbi nel campo energetico di fondo, dalla forma di piccolissimi
vortici di pura energia. Noi possiamo percepire e misurare questi vortici e li chiamiamo fotoni.

Sappiamo che tutta la materia, anche nelle particelle atomiche e subatomiche più piccole, consiste
non di una sostanza materiale, ma di energia in uno stato abbastanza stabile.

Nel 1989, il chimico tedesco Hoegl ha proposto una struttura dei corpuscoli della luce basata su due
mezzi quanti luce di carica contrapposta, chiamati da lui “negino” e “posino”, (è la stessa teoria
dell’Energia E­+ ed E-) i quali insieme formerebbero il fotone stabile. La massa del fotone, sempre
secondo Hoegl, sarebbe facilmente determinabile in funzione al quanto di Planck (h) e alla formula
di Einstein (E=mc2). Secondo Einstein, la massa di una particelle è indicazione della sua energia.
L’energia di un fotone deve essere quindi indicativo della sua massa a riposo. L’energia del singolo
fotone secondo Hoegl è 6,626176 x 10-34 J, mentre la sua massa viene determinata ad essere 7,370744
x 10-51 Kg.

Se il fotone è la più piccola particella stabile, il quanto di luce (e di materia) più minuto,
perché non dovrebbe essere proprio il fotone il “mattone” per la costruzione di tutta la materia ?

Quale candidato migliore per l’apparizione delle particelle atomiche che un fotone universalmente
disponibile e rinnovabile quasi a “piacere”?

Così si spiegherebbe la facoltà delle particelle, di assorbire e di riemettere fotoni.

Si svelerebbe anche il mistero delle numerose particelle nucleari cosiddette fondamentali, della
famiglia dei quark e simili che appaiono quasi per miracolo quando una particella nucleare viene
spaccata sotto un forte impatto. Sarebbero semplicemente dei gruppi di fotoni, delle frazioni
altamente instabili, della particella originaria.

Purtroppo l’unico metodo di studio delle particelle subatomiche oggi praticato sembra essere la
violenta distruzione di particelle in acceleratori sempre più potenti e sempre più costosi.

Ma come le confessioni sotto tortura durante la Santa Inquisizione non portavano ad alcun progresso,
così le “confessioni” della materia martoriata negli acceleratori di particelle non rileveranno mai
la struttura meravigliosa delle particelle atomiche che è la base di una varietà quasi infinita di
proprietà della materia.

Tornando un’altra volta sull’argomento della luce, abbiamo già visto che la cosa importante non è se
la luce sia una particella oppure un’onda. Non è neanche di grande interesse cercare di catturare od
osservare un quanto di luce che esibisca, allo stesso tempo, gli attributi dell’onda e della
particella.

Le domande da porci ed alle quali dovremmo cercare di trovare risposte sperimentali sono le
seguenti:

– Quali sono esattamente gli eventi che danno luogo ad un’onda elettromagnetica ?

– Quando e come esattamente si trasforma l’onda in particella ?

– E’ possibile che la particella, degradandosi, si trasformi un’altra volta in onda ?

Naturalmente si potrebbe poi andare avanti a scoprire come viene formata la materia dalle particelle
fotoniche, partendo però non dalla violenta disintegrazione di protoni e neutroni, ma dalla
possibilità dei fotoni per formare elettroni, protoni e neutroni e le corrispondenti particelle
dell’antimateria.

Considerazioni: le possibilità corpuscolari ed ondulatorie sono proprie del Campo (CIEU ) il quale
perturbandosi, accorpandosi, dilatandosi, cioè modificando la struttura geometrica dello
spazio/tempo, permette ad ogni “punto” od “ente” di avere quelle caratteristiche.

Rivediamo invece assieme, secondo i Princìpi della Scienza detta “Compensazionismo”, assiomi
diversi, alle volte chiamati “eretici”, ma che spiegano meglio e più correttamente anche i punti
detti “oscuri”, non chiari od incoerenti della scienza moderna imperante.

Con la parola “ComPensAzionIsmo” si vuole dire “inconsapevolmente” ovvero con il parlare
dell’inconscio, che con il Pensiero si agisce, si ionizza e si trasmutano gli atomi cioè la materia.
Di questa Scienza le cui origini concettuali si perdono nella notte dei tempi del sapere umano, si è
fatto capofila da 20 anni uno scienziato ricercatore Italiano, Mario Agrifoglio, membro del Comitato
Scientfico Nuova Riforma, egli ha scritto un’opera: “I falsi paradossi della fisica” edizioni
Eccellenti.
L’Agrifoglio prima di arrivare a formulare la sua teoria detta Compensazionismo, essendo un’artista
pittore esperto in cromografia, ha potuto effettuare molti esperimenti sulla Luce, arrivando a
comprendere che le sue teorie sono controllabili da particolari esperimenti cromografici.
Vi trascriviamo qui di seguito alcuni sue considerazioni ricevute in un colloquio, che chiariscono
il suo pensiero e le scoperte derivate:
“Se non esistesse la “Luce” ed il “Colore” la vita non esisterebbe; se non esistesse il “Calore” e
il “Freddo”, non potrebbe esistere né la luce né il colore e di conseguenza nessuna forma di vita.
Secondo i miei studi, da 2 “Energie Primarie” di segno contrapposto, eterne, commutabili ed
assolute, una “Calda” e una “Fredda”, in condizioni determinate dalle loro stesse proprietà
intrinseche, si generano il “Moto” e la “Luce” (acromatica) e da questa si condensano aggregandosi,
tante piccolissime particelle “neutre” (Quanti hn che si trasformano in Fotoni), associabili
alternativamente ad altre tante cariche elementari o “Monopoli” delle 2 Energie Primarie Pure, che
danno vita alle cariche elettriche primarie polarizzate (dalle quali dipendono anche le varianti
cromatiche) e da queste, con altre associazioni e riassociazioni si (secondo la teoria degli
“Insiemi”) sviluppano “congiuntamente” le strutture sempre più complesse fino ai corpi viventi.
Questo semplicemente perché la materia tutta quanta, non è altro che l’unione di queste 2 Energie
primarie “congelate”, ognuna delle quali se prese singolarmente, non possono formare massa alcuna.
La luce dal canto suo, avendo in sé il principio di tale “unione”, rappresenta la vita; il colore
conseguentemente rappresenta la diversificazione della materia trasformata o creata.
E da questa percezione, già i primi uomini usavano il colore; colore e forme simbolo che, più avanti
nello sviluppo evolutivo, chiamammo Arte.

Dall’ “Enunciato di Fisica” altro trattato dell’Agrifoglio, traiamo altri utili concetti:

A+ = Ante più ed A- Ante meno, sono Monopoli Elementari (+ o -)

Compensazionismo = termine filosofico/scientifico.

Coreazione = binaria reazione interattiva specifica.

E+ = Energia Primaria Positiva equivalente al Calore Puro.

E- = Energia Primaria Negativa equivalente al Freddo Puro.

En = Energia Neutra (E+) + (E-) (T’’) = En = insieme di Materia.

hn = Quanto d’Energia neutra (costante – hn – accaenne o Quanto di Agrifoglio).

y = Fotone composto e commutabile.

hd = particella negativa elementare ( y + A- = hd).

hp = particella positiva elementare ( y + A+ = hp).

T = Temperatura di stabilizzazione.

T’ = Temperatura di condensazione termica.

T’’ = Temperatura di fusione o di UnIone.

X = temperatura di fusione : E+ ed E- (X) = En.

Da questi recenti riScoperte, traiamo le considerazioni e gli assiomi seguenti:
Secondo la giusta interpretazione della Termodinamica si individua all’origine di ogni cosa, una
componente NEGATIVA di Energia (E-) ovvero il Freddo Puro (Ynn) allo stato Bosonico senza massa ed
un’altra componente POSITIVA di Energia (E+) ovvero il Caldo Puro (Yang) sempre allo stato Bosonico
senza massa.
Queste apparenti 2 Forze Eteriche “contrapposte”, sono i 2 “lati” o caratteristiche intrinseche
dell’Energia Eterica Fondamentale (E) che permea ed è proprietà propria dell’Infinito che è anche
Eternamente instabile, cioè potenzialmente in moto in ogni punto di Sé.

Proseguiamo sui paradossi della fisica:
La teoria del “big bang” è del 1948; la scoperta del primo “quasar” che la smentiva è del 1963; la
scoperta della prima “bolla di calore” è del 1977 per mezzo del satellite Heao 1; la scoperta di una
galassia a 14 miliardi di anni luce è del 1989; la scoperta per mezzo del satellite Cobe, che tutto
il Cosmo, l’Universo è a bolle “calde” e “fredde”, è del 1992 !! Queste scoperte confermano le
affermazioni di Mario Agrifoglio.
Questi 2 “lati” o caratteristiche dell’Energia Fondamentale che compone e permea l’Infinito, si
rivela, cioè si manifesta a bolle Calde e Fredde (E+ ed E-); questi sono gli Stati Fondamentali
Contrapposti dell’Etere (E) di cui è composto anche l’intero Universo.
Gli Stati Eterici Fondamentali contrapposti dell’Energia E che si manifesta nei suoi aspetti E+ ed
E-, sono costituiti da Monopoli (Ante più: A+) ed (Ante meno: A-); dall’unione, fusione od insieme
dai quali nasce: il Quanto di Agrifoglio (hn) di Energia che ha la proprietà di essere Composto e
Commutabile, cioè con proprietà ambivalenti di “corpuscolo” ed “ondulatorie”; questo si propaga ad
onde ElettroDiaMagnetiche lungo linee di forza del Campo (CIEU) assumendo velocità (c) e sostituisce
il Quanto (h) ritenuto erroneamente indivisibile e non commutabile dalla fisica cattedratica
imperante.
L’individuazione di questi DUE stati contrapposti dell’Energia Eterica Fondamentale (E) fa parte
della Nuova concezione scientifica denominata ”Compensazionistica”, ove lo stato detto Neutro che
nasce dall’unione dei due “lati” contrapposti (E+ ed E-) della Energia Fondamentale E, assume vari
ruoli verificabili con le attuali tecnologie, fornendo risposte molto attendibili nell’ambito di
un’ampia analisi scientifica comparata.

Attraverso questa Nuova Concezione reinterpretiamo molti fenomeni noti come:

1) Lo Zero Kelvin (O° K) è soltanto il punto limite del “moto” (entropico) e non il punto limite del
Freddo in quanto il Freddo Puro in se stesso è Energia a componente Eterica Negativa che di
conseguenza può concentrarsi enormemente possedendo un moto lento concentrico.

2) Il Calore può a sua volta esistere Puro essendo Energia a componente Eterica Positiva che
possiede un moto lento eccentrico, tende ad espandersi (fra 2 stati eterici contrapposti esiste una
forza interattiva che agisce nel Finito anche su distanze cosmiche per l’instabilità intrinseca
stessa dell’Infinito); dall’unione interattiva fra queste 2 Essenze contrapposte (E+ ed E-) nascono
le “forze” reattive conseguenti che vengono chiamate “energie”.

3) Lo stato Neutro primario è il punto di equiparazione fra le 2 componenti contrapposte, le quali a
condizioni specifiche, possono coReagire, unendosi, aggregandosi (teoria degli insiemi) fra i
rispettivi Monopoli, dai quali prendono vita i “Quanti di Luce” (hn) e da questi i Fotoni (y) dai
quali si ha il principio di Massa relativa.

4) L’agitazione termica è semplicemente la reazione causata dalla miscelazione a diverse percentuali
dei 2 stati Eterici contrapposti, agenti in vari modi a seconda dei casi specifici e che agiscono
anche frammisti agli stati gassosi, liquidi, solidi e di plasma, con i quali si accentua la
sensazione di temperatura più o meno elevata in rapporto quantità.

5) Le trasmutazioni atomiche, i trapassi, ovvero anche la “morte” degli esseri Viventi, sono
derivati da scompensi termici, che sono squilibri dai giusti rapporti che devono esistere fra
l’Energia Eterica Fondamentale (E=0), che si manifesta in (E+ ed E-), in quanto solo i giusti
rapporti di aggregazione fra di esse, consentono la manifestazione dell’Energia Neutra, ovvero della
Materia, compreso quella Biologico Vivente Informata.

Nelle reazioni chimiche, in cui si osservano le variazioni di temperatura, una piccola parte della
massa costituente le sostanze impiegate, viene espulsa sotto forma di “energia termica” di cui
l’energia positiva, il calore si libera salendo verticalmente, mentre quella negativa si libera
scendendo verticalmente; ciò è rilevabile con opportune metodologie anche nei temporali, ciò può
essere controllato dalle immagini chiare che ci inviano i satelliti; infatti controllando dai
satelliti l’atmosfera verso la terra in una zona ove vi è in atto un temporale, si vedono i fulmini
che salgono o scendono dalla terra alle nubi, mentre se si osserva anche la parte superiore
dell’atmosfera, quindi di quelle nubi, quella verso lo spazio cosmico ed il vuoto, possiamo
osservare con chiarezza che nell’attimo del lampo nelle nubi, fuoriescono dei fasci/getti diretti
anche in direzione del vuoto cosmico; ecco l’Energia che si scinde nelle sue fondamentali
manifestazioni: E- verso la terra ed E+, verso lo spazio.

Altro esempio, la morte degli esseri viventi: anche in questi casi il “calore” dell’energia termica
è solo una delle 2 componenti che escono dal corpo/Campo Energetico Informato (CEI) e questa sale
verticalmente, essendo parte dell’Energia/Materializzata nel Campo Elettromagnetico; il lato “caldo”
contiene una parte del Corpo/Campo Elettromagnetico Informato, quella legata a quel lato
dell’Energia Calda; essa contiene anche la coscienza del “morto” che “aggrega” a sé parte degli
Atomi del Campo/Corpo, quelli “omogenei e simili”; l’altra parte del Corpo/Campo Energetico
Informato (il Corpo Eterico, Bio elettrico) rimane nel corpo in quanto legata all’Energia Fredda che
tende a scendere verso terra; la conferma di questa perdita di energia (fredda e calda), quindi di
massa, si può accertare nel momento della reazione del trapasso; dopo questa prima scissione il
corpo si abbassa di temperatura, cioè diviene cadavere, creando altre reazioni chimiche possibili a
quelle nuove temperature; la decomposizione delle cellule del cadavere che avviene per la continua
perdita di Energia+, creerà ancora aumento di temperatura per le nuove reazioni chimiche prodotte,
quindi nuova scissione in 2 lati dell’Energia cellulare per poter decomporre fino in fondo tutte le
singole parti del cadavere, fino a non lasciare più traccia visibile di sé, cioè riducendo il tutto
ad una “dispersione” di Atomi che si ricicleranno nella Natura, informandola di tutti i pensieri e
le azioni vissute dal soggetto e quindi da ogni singolo atomo aggregato fin dal concepimento al
corpo del soggetto morente, queste informazioni sono raccolte nel momento del trapasso, per mezzo
dello scambio della memoria totale fra i vari componenti atomici del corpo.

Se mettiamo un morente su di una sensibile bilancia un momento prima dell’esalazione dell’ultimo
respiro, troviamo un determinato peso, che diminuisce di qualche decina di grammi appena il soggetto
ha esalato l’ultimo respiro ed il corpo tende a divenire freddo; questo esperimento è già stato
effettuato, ma si è “creduto” di misurare il peso dell’anima; pensate a quale stupidità certi
studiosi medici scienziati (Americani) di Tanatologia (studio della morte) sono arrivati; questo
avviene perché essi NON conoscono le semplici ma sacrosante Leggi dell’UniVerso.
Se togliessimo dalle sostanze materiali, le 2 Energie (calde e fredde) esse perderebbero la loro
Massa che si dissolverebbe istantaneamente nei 2 lati (E+ ed E-) della Forza Eterica Fondamentale
Informata.

Ecco perché lo 0° Kelvin è da considerare solo come punto limite di moto ma non di freddo, in quanto
rappresenta il punto in cui l’Energia+ (calda e positiva) viene espulsa e con essa l’agitazione
termica che è causata dall’azione sinergica delle 2 Energie contrapposte, quando esse tendono ad
unirsi ed a convivere nella stessa sostanza.

da www.mednat.org/

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