Relazioni tra Cervello e Pensiero
di: Paolo Manzelli/University of Florence
Il Problema del Cervello come sede del Pensiero è un problema che ha interessato tutta la scienza
fin dalle sue origini
Dato che il cervello e fatto di materia ed energia ed il pensiero e trasmissibile come privo di
materia e sprovvisto della potenza associata a qualsiasi forma di energia, di conseguenza il
Dualismo della duplice natura della natura tra Cervello (quale realtà fisica) e la Mente (quale
entità immateriale) è stato alla base di gran parte della riflessione scientifica e filosofica sulle
teorie della Mente di ogni tempo, mentre al contrario il il Materialismo, non ha mai accettato tale
concezione duale associabile alla distinzione religiosa tra spirito e materia, e pertanto la Mente
per la concezione materialistica (Monismo) permane essere soltanto un fenomeno prodotto dal
funzionamento complesso del sistema nervoso.
Ippocrate dell’Isola di Cos (fu il primo medico-filosofo ( 460-370 a.C.) che preciso L’uomo deve
sapere che null’altro che dal cervello, provengono gioie, piaceri risate e divertimenti e dolori
tristezze, sconforto e lamenti correlando in tal modo il cervello ad ogni azione del comportamento
umano. Molti antichi scienziati (come ad es. il Medico-Filosofo Romano Claudio Galeno 130-200 d.C )
svilupparono dopo Ippocrate la teoria umorale, secondo cui il comportamento umano è costituito dai
quattro umori, sangue, flegma, bile gialla e bile nera; perseguendo tale concezione derivante dai
Quattro elementi di Empedocle, ritennero che fondamentalmente fosse il Cuore lartefice centrale
delle emozioni umane. Solo in seguito si capì che esiste un sistema nervoso simpatico distribuito
nel nostro corpo e comunque correlato al cervello tramite messaggi ormonali; quest’ultimo ha una sua
capacita intrinseca di espressione emotiva, ma essa non è diretta dal cuore il quale in seguito a
reazioni emotive aumenta la frequenza della sue palpitazioni.
Solo in seguito fu dimostrato che il cuore non è la fonte dello spiritus vitale, né sede
dell’emozioni ma è un vere musculus come indicò Nicola Stenone (Steensen, Niels (1638 – 1686),
fornendo prima illustrazione dell’architettura muscolare di quest’organo; si capì in seguito che
esiste un sistema nervoso simpatico distribuito nel nostro corpo e comunque correlato al cervello
tramite messaggio ormonali, quest’ultimo ha una sua capacità intrinseca di espressione emotiva, ma
essa non è diretta dal cuore il quale in seguito a reazioni emotive aumenta la frequenza della sue
palpitazioni.
In epoca più moderna, il Filosofo Francese RENE’ DESCARTES detto CARTESIO (1596-1650) tentò di
unire le due concezioni Meccanicista e Spiritualista (Monistica e Dualistica) con uno stratagemma.
Infatti nel suo dire cogito ergo sum (se penso, allora esisto) egli vedeva una azione del cervello
guidata da entità e forze capaci di definire un riflesso puramente meccanico in risposta a stimoli
ambientali, il quale non richiede alcuna partecipazione della Mente avvenendo automaticamente.
Tuttavia ipotizzò l’esistenza di una connessione focalizzata nella Ghiandola Pineale situata nel
Talamo del cervello, che avrebbe avuto la funzione di interfaccia interagente tra il cervello e la
mente umana pensante favorendone le con capacità critiche e riflessive coscienti. Con tale
stratagemma Cartesio ebbe un successo inaspettato in quanto ricongiunse la dicotomia tra materia
cerebrale e mente spirituale, dando contemporaneamente adito ad una separazione di ruoli e domini
cognitivi, dove la religione aveva come pertinenza la Res Cogitans (sostanza cosciente) ossia
l’anima e lo spirito, che è immateriale, mentre la scienza doveva occuparsi esclusivamente della Res
Extensa (sostanza materiale.
Ancora oggi, benché le science del cervello e la psicologia dell’apprendimento abbiano avuto
notevoli sviluppi, non resta ancora possibile definire facilmente la natura del pensiero né sulla
base delle concezioni che abbiamo storicamente ereditato sia nell’ambito della evoluzione
concettuale della scienza che della filosofia ovvero della teologia. Occupandoci di Ricerca ed
Innovazione Educativa nell’ambito del Laboratorio di Ricerca Educativa il LRE/EGO-CreaNET, ha
proposto una innovazione paradigmatica del pensiero scientifico in proposito delle relazioni tra
Cervello e Pensiero, al fine di favorire la comprensione della natura del pensiero teorizzando una
continua interazione tra Energia, Materia ed Informazione, che, se verrà sviluppata e
opportunamente condivisa, potrà dare una soluzione cognitiva all’enigma rimasto scientificamente
insoluto sulla funzione catalitica dell’informazione e del pensiero in natura.
Data articolo: gennaio 2008
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Paolo Manzelli
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Università degli Studi di Firenze
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