RELIGIONE E POLITICA

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RELIGIONE E POLITICA

Cosa c’entra Dio con la nostra società e la nostra vita?

di Sri Lalita dasi

Quest’articolo è una lettera che ho scritto ad una mia collega con la quale parlo spesso di
argomenti spirituali. L’ho scritta per cercare di rispondere ad una sua affermazione che diceva che
“la politica è una cosa e la religione un’altra; si sono commessi troppi crimini in nome della
religione, io sono disgustata sia dalle organizzazioni politiche che da quelle religiose, anche se
dentro di me credo in Dio”.

Sicuramente l’argomento del ruolo della religione nella politica (come anche nella scienza!) è un
punto delicato, perché tocca due aspetti della vita, sia sociale che personale, che intuiamo
potrebbero avere molta influenza sulla nostra felicità sia interiore che pratica. Mi fa piacere
vedere che persone come te cercano di rifletterci sopra, soppesando il pro e il contro di ogni
combinazione (o non combinazione) e se ti fa piacere vorrei offrirti alcuni spunti di riflessione
scaturiti dalla mia comprensione personale, maturata alla luce della saggezza vedica delle Scritture
antiche dell’India. In effetti gli occidentali, che non hanno più bisogno, solitamente, di pregare
per il pane quotidiano, sono abituati a pensare alla religione, per lo più, come a una formula che
permette di dare all’essere umano delle regole di comportamento sociale più virtuose e più morali:
se la gente crede in un Dio e lo teme, seguirà le Sue leggi e così la società sarà regolata.

Non è sorprendente dunque che rimanga delusa, se non disgustata, quando vede dei comportamenti
immorali, aggressivi… nel “nome della religione”. Ritorneremo più tardi su questo aspetto, ma in
ogni caso, sia questi concetti di violenza o non-violenza che quello del pregare Dio per soddisfare
i nostri bisogni o di prenderSi cura di noi nelle disgrazie hanno dei limiti ben precisi: sono solo
l’aspetto materiale (che può essere positivo o negativo, grossolano o sottile) della religione. In
questi aspetti, non c’è traccia di spiritualità, che è l’essenza stessa, la causa e la ragione
dell’esistenza della religione e che ora cercherò di spiegare.

Se esiste questo mondo, se esistono gli esseri viventi, è perché Qualcuno li ha creati. Se Qualcuno
(che chiameremo Dio) li ha creati vuole dire che Egli aveva una ragione per farlo, ragione che
probabilmente non desiderava nascondere. Anzi, in tanti episodi diversi della storia del mondo, Egli
ha fatto tutto il possibile per spiegare il Suo scopo agli esseri viventi, e soprattutto all’uomo
che, si suppone, dovrebbe avere l’intelligenza sufficiente per capire. Così, il Signore manda
ripetutamente i Suoi rappresentanti, i Suoi Santi e Saggi, Suo Figlio, i Suoi Profeti, Egli viene
persino di persona per aiutarci e ha lasciato diverse Scritture, secondo luogo, tempo e circostanze,
nelle quali si rivela… tutto ciò con lo stesso scopo di aiutare le anime smarrite in questo mondo a
ritrovare la loro posizione costituzionale, la loro posizione di Suoi eterni servitori, amici e
amiche, parenti… nel Suo regno personale (il Mondo Spirituale), eterno, pieno di conoscenza e
felicità perfette, con la sua varietà infinita.

Che qualcuno rimanga deluso davanti alle atrocità che si sono commesse nel corso della storia, e che
si continuano a commettere in “Nome di Dio”, è cosa naturale. Ma ciò non impedisce a Dio di esistere
e dunque non impedisce che noi abbiamo la responsabilità, come esseri umani, di capire cosa vuole da
noi e di aiutare gli altri, sia individualmente che come società, a ritornare ad essere in armonia
con il Suo volere… dunque con il Suo creato. Un altro punto è che è certamente un’illusione pensare
di creare armonia nella società, nelle famiglie o nella propria personalità senza cercare
coscientemente di fare il volere, il piacere di Dio. So che quest’affermazione non ti troverà
facilmente d’accordo, mi dirai che si trova ancora gente che “non crede in Dio” ed è “buona”,
“virtuosa” e “morale”… Ma prova a pensarci: prima di tutto, se confrontiamo la società italiana con
le società nelle quali lo Stato è laico e l’educazione (scuola, mass media…) che ricevono i
ragazzi/e, i futuri uomini e donne è laica da diversi decenni, ti renderai conto che la “moralità”,
la “virtù”… che c’è ancora in Italia proviene in grande misura dall’educazione e comunque dalla
storia recente molto “religiosa” dell’Italia.

Per di più possiamo notare che ciò che in una cultura può essere considerato morale può essere
immorale in un’altra cultura, e che questo, in uno sviluppo della globalità, crea dei confronti non
sempre facili da affrontare. Per ciò che riguarda invece il perché di tutte le atrocità compiute
“nel Nome di Dio”, c’è da capire che questo mondo materiale, creato da Dio per farci capire che non
possiamo essere felici senza di Lui, è proprio la “casa di cura” per tutti coloro (tutti noi) che
soffrono di invidia (più o meno sottile) verso di Lui. Anche solo il fatto di pensare che Dio non
c’entra con qualche aspetto del Suo mondo è segno della nostra invidia verso il Suo Diritto di
Proprietà Supremo, il Suo Diritto a goderne o utilizzarlo come vuole, senza pensare infine che Egli
è anche il nostro migliore amico e benefattore che ci sta riservando un futuro meraviglioso (come
persone eterne, cioè anime) se acconsentiamo ad ascoltarLo.

Ma ritorniamo ai nostri politici e capi religiosi che fanno guerre, torturano, violentano o
sfruttano… “nel Nome di Dio”: essi in effetti, sono una delle espressioni più demoniache, cioè più
invidiose, dell’anima nel suo peregrinare, perché in effetti essi nascondono i loro interessi
materiali egoistici dietro una falsa espressione di religione e trascinano così verso l’inferno
centinaia e migliaia di persone, false anche loro, perché anche loro hanno ricevuto da Dio
l’intelligenza per usarla in armonia con Lui, se lo desiderano. Ma altrettanto demoniaci sono i
politici e gli scienziati che pretendono di poter guidare la società senza fare riferimento al
volere di Dio: come faranno a capire quando e se è giusto uccidere un altro essere vivente (umano o
animale… o vegetale… che sia), un bimbo nel grembo della madre… oppure operare una trasformazione
genetica, ambientale, culturale… se non fanno riferimento al consiglio di Santi genuini, senza
interessi materiali, che non si trovano per forza in una istituzione religiosa o in un’altra, o
magari in nessuna istituzione, ma che i politici dovrebbero pregare sinceramente giorno e notte di
incontrare, o almeno pregare sinceramente il Signore di illuminarli per dare le risposte giuste ai
problemi della società che devono guidare.

È dunque dovere degli spiritualisti aiutare in tutti i modi la società a ritrovare quest’armonia… ed
è dovere di qualsiasi leader cercare la guida degli spiritualisti più illuminati, se non vogliono
macchiarsi della colpa di portare tutti verso un’involuzione interiore, verso l’inferno su questa
Terra e dopo la morte. Con questa dissertazione non intendo dire che questo mondo può essere senza
problemi… fa parte della natura intrinseca di questo mondo il fatto che dobbiamo nascere, ammalarci,
invecchiare e morire, e incontrare i tre tipi di sofferenze: quelle dovute al corpo e alla mente,
quelle dovute agli altri esseri viventi, e quelle dovute agli agenti atmosferici e alle altre cause
naturali. Altrimenti, come potremmo capire che dobbiamo sforzarci di elevarci, di elevare la nostra
coscienza, il nostro “spirito” per non rinascere più in qualche parte di questo mondo al quale in
effetti non apparteniamo?

Tua sincera servitrice

(Tratto da Movimento ISKCON)

by ~Isvaradas~ www.isvara.org

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