Revenge of the right brain

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Revenge of the right brain

di: Alessio Mannucci

da ecplanet.net

“La tecnologia elettronica sostituisce lo spazio visivo e recupera quello acustico in una forma
nuova, poiché lo sfondo è ormai comprensivo dei detriti della civiltà alfabetica (…) la nuova
forma dell’artefatto pervade la cultura ospite come nuovo cliché, o omeostasi, nella ‘sudicia
bottega da rigattiere’ della cultura, recuperando cliché più vecchi, sia come intrinseci principi
informanti il nuovo sfondo e la nuova consapevolezza, sia come figure archetipali nostalgiche, poste
in relazione con il nuovo sfondo. Il tutto si realizza con una trasformazione di significato…”
(Marshall McLuhan, “The Global Village”, Oxford University Press, 1986, “Il Villaggio Globale”,
Sugarco Edizioni, Milano, 1989).

Radiologi. Analisti finanziari. Ingegneri software. Guru del management. Peter Drucker ha definito
questa nuova classe di lavoratori della società dell’informazione come “knowledge workers”
(lavoratori conoscitivi), “gente pagata per la sua conoscenza piuttosto che per la sua forza fisica
o abilità manuale”. In Italia si chiamano “lavoratori immateriali” o anche “lavoratori cognitivi” o
anche “cognitivariato”. Questi lavoratori si distinguono secondo Drucker per la loro “abilità di
acquisire e applicare la conoscenza teorica e analitica”.

Ma le cose potrebbero presto cambiare. Il futuro potrebbe non appartenere alla mentalità logica,
precisa e rapida dell’emisfero sinistro, caratteristica dell’era informatica. “Oggi, il nostro
ambiente universale di flusso elettronico simultaneo, di informazione costantemente
interscambiabile, favorisce la priorità sensoriale dell’emisfero destro” (Marshall McLuhan, op.
cit.)

Da tempo gli scienziati neurologici ritengono che una ipotetica linea divida i due emisferi – destro
e sinistro – del nostro cervello. Negli ultimi 10 anni, grazie soprattutto all’avanzamento delle
tecniche di MRI (Magnetic Resonance Imaging), i ricercatori hanno cominciato a identificare con
maggiore precisione le funzionalità delle differenti aree cerebrali. Scoprendo come in effetti
l’emisfero sinistro sia funzionale al pensiero sequenziale e analitico, mentre il destro a quello
emotivo e sintetico.

Con le sue 100 miliardi di cellule neuronali e 1 quadrilione di connessioni sinaptiche, il cervello
umano costituisce l’organo più complesso mai apparso sulla faccia della Terra. I due emisferi
lavorano in concerto per permettere tutte le nostre attuali capacità cognitive. Lo studio della
struttura cerebrale finora ha portato alla conclusione che i due emisferi abbiano caratteristiche
specifiche seppur complementari.

In molti ritengono che le capacità analitiche lineari dell’emisfero sinistro, associate alla logica,
all’apprendimento, al lavoro, agli affari, emerse in particolare insieme ai lavoratori cognitivi
dell’era informatica, siano destinate ad essere soppiantate da quelle dell’emisfero destro: in un
mondo sconvolto dalla delocalizzazione, sommerso dalle informazioni, orfano del sacro, potrebbero
essere le specializzazioni “spirituali” dell’emisfero destro ad emergere, le capacità artistiche,
empatiche, lo sguardo d’insieme, la visione trascendentale.

Potrebbe essere la fine dell’Era Informatica e l’inizio di quella Concettuale o Spirituale, il
passaggio da un’economia basata sul pensiero logico e lineare ad un’economia “trascendente” basata
sulle abilità empatiche e inventive dell’emisfero destro. “Il segreto del nostro sviluppo futuro
come specie dipenderà dal nostro grado di comprensione del rapporto tra la parte sinistra e la parte
destra della nostra corteccia cerebrale che costituisce la consapevolezza globale” (Marshall
McLuhan, op. cit.)

Ma su cosa si basano, in concreto, queste sconcertanti previsioni?

Il post-fordismo, la fase tardo-capitalista che ha cominciato a trasferire il lavoro fuori dalle
fabbriche e dagli uffici, ha effettivamente trasformato radicalmente il mondo del lavoro.
Parallelamente all’evoluzione delle macchine specializzate nei compiti analitici e quantitativi,
caratteristici dell’emisfero-sinistro, macchine che diventano sempre più potenti, si è registrata
una crisi senza precedenti dell’occupazione tradizionale.

“In una società basata sull’elettronica, le informazioni specifiche necessarie alla produzione e
alla distribuzione, dalle automobili ai computer, saranno contemporaneamente a disposizione di
tutti. Lo spionaggio diverrà una forma d’arte. L a cultura verrà ristrutturata come in un circuito
elettrico, in cui tutti i punti di collegamento saranno importanti centri di trasmissione (…) Il
consumatore, diventato produttore, comincerà a prendere l’iniziativa che finora è sempre stata
monopolo delle società commerciali” (Marshall McLuhan, op. cit.)

Prendiamo ad esempio i servizi finanziari. I brokers della yuppie era sono storia. Il grosso del
lavoro è svolto ormai dai computers e dai programmi software. Quei pochi consulenti rimasti
assomigliano sempre più a dei psichiatri piuttosto che a degli esperti finanziari. Mentre continua a
crescere il numero degli “American Psycho”.

Prendiamo gli studi legali. La diffusione di massa di Internet ha rotto il monopolio cognitivo
detenuto dai grandi gruppi di potere, le informazioni sono ormai accessibili a tutti. Dal sito
USlegalforms.com si può downloadare – ad un prezzo modico – tutto l’armamentario di documenti un
tempo disponibile solo agli avvocati. Tramite il sito CompleteCase.com si può ottenere un divorzio a
soli 249 dollari, meno del decimo di quanto costerebbe un avvocato per la stessa causa. D’altro
canto, le abilità che non possono essere digitalizzate – la retorica, il carisma, le capacità
oratorie dell’avvocato – aumentano di valore.

E che dire dei programmatori di computer. “Ai tempi d’oro”, ha detto una volta lo scrittore e
matematico Vernor Vinge, “anche i più nerd fra i programmatori trovavano facilmente lavoro. Oggi non
è più così perché molti dei compiti più elementari vengono svolti dalle macchine stesse”. Il
risultato è che gli ingegneri del software dovranno sempre più spostarsi verso la creatività
piuttosto che la competenza.

“Il Primo Mondo si sta allineando al Terzo Mondo” (Marshall McLuhan, op. cit.)

Per il prossimo futuro sono previsti ingenti movimenti del cognitivariato da Occidente verso
Oriente, in particolare verso India, Cina e Filippine, dove il capitalismo si trova attualmente in
una fase di boom. Secondo Forrester Research, da 1a 9 impiegati nell’industria tecnologica
informatica americana si sposteranno oltreoceano entro il 2010. Si prevede che, entro il 2010,
l’India sarà il paese con il più alto numero di lavoratori di lingua inglese, e che, mentre i paesi
asiatici in via di sviluppo raccoglieranno la massa di lavoratori cognitivi senza più lavoro in
Occidente, la vita professionale del mondo occidentale cambierà radicalmente.

In un certo senso, ciò che sta per migrare a Oriente sono le capacità cognitive dell’emisfero
sinistro. Dal momento in cui il lavoro cognitivo, tipico dell’emisfero sinistro, può essere lasciato
svolgere interamente alle macchine, si apre la possibilità di sviluppare meglio quelle dell’emisfero
destro.

“Il Ventunesimo Secolo sarà l’Era dell’Acquario” (Marshal McLuhan, op. cit.)

LA SOCIETÀ DELL’ABBONDANZA

Le capacità dell’emisfero sinistro ci hanno fatto ricchi. L’economia informatica, alimentata dalle
armate di lavoratori cognitivi, ha prodotto degli standard di benessere inimmaginabili dai nostri
giovani nonni. Le loro vite erano caratterizzate dalla scarsità. Le nostre sono state caratterizzate
dall’abbondanza. Abbondanza di merci, di beni materiali, di meraviglie tecnologiche, di lussi – e
lussurie – diventati perfino patologici.

Che cosa ha prodotto tutta questa abbondanza? La prosperità dell’Era Informatica è andata di pari
passo con la graduale perdita di sensibilità umane come la bellezza, la poesia, l’emotività, la
spiritualità. Fin quanto ancora si potrà spingere il consumismo delle “favolose nullità” che
riempiono le nostre vite ?

“La sovrabbondanza di beni o evidenti esibizioni di ricchezza hanno provocato un cambiamento nel
clima di scambio. E quasi simultaneamente avviene un’inversione laddove l’immagine della ricchezza
diventa più importante dell’abilità reale di essere solventi” (Marshall McLuhan, op. cit.)

THE SPIRITUAL AGE

Più cresce l’abbondanza, più accelera l’automazione del lavoro, più aumentano le
psico-tecno-patologie quotidiane, e più si avvicina la venuta dell’Era dello Spirito. Se l’Era
Industriale ha vissuto sulla schiena del proletariato, se l’Era Informatica ha prosperato grazie
all’emisfero-sinistro del cognitivariato, la prossima Era dello Spirito esalterà le proprietà
dell’emisfero destro. Da una società di agricoltori siamo passati ad una società di industriali e
poi ad una società di cognitivisti. Ora stiamo progredendo verso una società di creatori,
empatizzatori e costruttori di senso.

Non stò parlando di un futuro manicheista in cui gli individui si divideranno tra quelli, a rischio
di estinzione, che privilegiano le modalità dell’emisfero-sinistro, e quelli, in estasi, che
privilegiano le modalità dell’emisfero-destro, di un mondo in cui gli istruttori di yoga guidano BMW
e i programmatori di computers vivono sotto i ponti. Il pensiero lineare, logico, analitico, non si
estinguerà, ne avremo ancora bisogno. Ma non sarà più quello dominante.

Nell’Era dello Spirito prevarranno attitudini concettuali che coinvolgeranno il senso estetico,
l’abilità di creare bellezza artistica ed emotiva, la creatività, la capacità di reinventare il
nuovo, l’empatia, la capacità stabilire interazioni umane più profonde, la trascendenza, la capacità
di superare i limiti dell’ordinario.

Queste abilità sono sempre state caratteristiche dell’umano, fin dalla sua comparsa sulla Terra.
Sono stati gli stessi uomini, con le loro creature, le società, ad atrofizzarle per privilegiare il
razionalismo dell’emisfero sinistro. Ora è giunto il tempo di reintegrare il nostro “lato destro”,
le immense potenzialità, per gran parte ancora oscure, del pensiero intuitivo e irrazionale.

“La nuova società dell’emisfero destro preferisce svolgere un ruolo artistico e abbandonarsi con
gioia alla qualità della vita piuttosto che alla quantità” (Marshall McLuhan, op. cit.)

Quel qualcosa che ancora sfugge alla comprensione, al materialismo, al determinismo, al positivismo,
che trascende la logica e la dialettica binaria. Quel qualcosa che nessun super-computer potrà mai
calcolare, quel desiderio di infinito che nessun prodotto di quest’epoca dell’abbondanza potrà mai
appagare.

“Come un pilota della navicella spaziale, l’uomo è posto ora al comando della navicella Terra. Non
esistono più passeggeri, ma solo l’equipaggio” (Marshall McLuhan, op. cit.)

Tratto da: “A Whole New Mind: Moving from the Information Age to the Conceptual Age”, di Daniel H.
Pink, Riverhead Books, marzo 2005.

E-mail: Alessio Mannucci

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