RICERCA: CERVELLO VEDE PRIMA GLI EVENTI CHE RITIENE PRIORITARI

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RICERCA: CERVELLO VEDE PRIMA GLI EVENTI CHE RITIENE PRIORITARI

(AGI) – Roma, 2 ago.- La successione con cui il nostro cervello percepisce gli eventi non e’
inevitabilmente basata sul loro effettivo ordine temporale ma sulla “forza” della risposta
cerebrale, cioe’ dell’intensita’ del segnale neurale, e non e’ dovuta ad un incremento di velocita’
di elaborazione nelle vie visive corticali o sottocorticali. Cio’ significa che, sul piano
temporale, tendiamo a percepire prima gli eventi cui prestiamo maggiore attenzione. Questa
importante conclusione e’ il frutto di uno studio internazionale condotto dall’Ircss Fondazione
Santa Lucia di Roma in collaborazione con il dipartimento di neuroscienze dell’universita’ della
California, San Diego. La ricerca e’ pubblicata sulla rivista “Nature Neuroscience”.

Lo studio, condotto da Francesco Di Russo, e’ stato realizzato su soggetti normali registrando
l’attivita’ elettrica cerebrale (Eeg) attraverso la tecnica dei potenziali evento correlati (Erp). A
tale scopo la Fondazione Santa Lucia ha messo a disposizione il laboratorio di elettrofisiologia
(Erp Lab) del suo centro ricerche di neuropsicologia, diretto dal professor Luigi Pizzamiglio. Si e’
analizzato un fenomeno percettivo-attenzionale dove due oggetti presentati simultaneamente vengono
invece percepiti in sequenza poiche’ l’apparizione dell’oggetto cui si presta maggiore attenzione e’
anticipata rispetto a quello cui se ne presta meno.

Fino ad ora tale effetto veniva spiegato con una maggior velocita’ della trasmissione neurale per
gli oggetti attesi rispetto a quelli non attesi; al contrario, la ricerca non ha evidenziato
elementi a favore di questa interpretazione e le conclusioni suggeriscono che l’attenzione aumenta
la forza del segnale neurale mantenendone inalterata la velocita’. (AGI) Vip –
021435 AGO 05

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Cervello: Lo Studio, ‘Vede’ Prima Cio’ Che Sembra Piu’ Importante

Roma, 2 ago. (Adnkronos Salute) – E proprio vero: quando una cosa ci sembra importante non vediamo
altro. Il cervello umano, infatti, sembra dare priorità agli eventi che considera importanti,
illudendoci che essi avvengano prima di altri, semplicemente intensificandone la percezione. Ciò
significa che, sul piano temporale, luomo tende a percepire prima, gli eventi cui presta maggiore
attenzione. E la conclusione che emerge da uno studio internazionale condotto dallIrcss Fondazione
Santa Lucia di Roma in collaborazione con il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università della
California, San Diego, pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience. La ricerca ha analizzato un
fenomeno percettivo-attenzionale dove due oggetti, presentati simultaneamente, vengono invece
percepiti in sequenza poiché lapparizione dell’oggetto cui si presta maggiore attenzione è
anticipata rispetto a quello cui se ne presta meno. Finora tale effetto veniva spiegato con una
maggior velocità della trasmissione neurale per gli oggetti attesi rispetto a quelli non attesi.

Al contrario, la ricerca non ha evidenziato elementi a favore di questa interpretazione e le
conclusioni suggeriscono che l’attenzione aumenti la forza del segnale neurale mantenendone
inalterata la velocità. Ai soggetti esaminati è stato occasionalmente presentato un suono improvviso
che automaticamente spostava l’attenzione verso l’uno o l’altro dei due stimoli; ciò ha consentito
di determinare se lo spostamento riflesso dellattenzione può modulare la velocità dellelaborazione
sensoriale nel sistema visivo. Il risultato è che il suono improvviso influenza lordine percepito di
eventi visivi.

Questa scoperta – commenta Francesco Di Russo, coordinatore dello studio – ci mostra che il nostro
cervello dà la priorità agli eventi che consideriamo importanti e ci illude che essi avvengano prima
di altri semplicemente intensificandone la percezione. La sfida per futuri lavori sarà ora quella di
definire gli eventi neurali che convertono laumento di segnale in una percezione di ordine
temporale. Ciò, secondo il ricercatore italiano, potrebbe essere utile per verificare, ad esempio,
cosa succede in pazienti cerebrolesi con disturbi dellattenzione.

(Red/Adnkronos Salute)

it.news.yahoo.com/050802/201/3bvw6.html

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