Ricostruzione emotiva per trovare il benessere

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Ricostruzione emotiva per trovare il benessere

La ricostruzione emotiva è l’arte di fare qualcosa per salvarci quando ci troviamo in un “vicolo
cieco”. È la capacità di gestire le nostre emozioni per trovare l’armonia e il benessere.

Abbiamo provato tutti quella sensazione paragonabile a cadere nel vuoto senza paracadute o come se
stessimo annegando senza trovare nulla a cui aggrapparci. Sono momenti di estrema tristezza in cui
non vediamo la luce né la possibilità di trovarla. Sono questi i momenti in cui abbiamo bisogno di
una ricostruzione emotiva.

Ricostruirsi emotivamente significa ritrovare sicurezza e andare avanti, anche se a piccoli passi.
Significa anche ridurre i rischi e trovare nella propria vita dei punti saldi per costruire una base
solida che permetta di riemergere.

La ricostruzione emotiva è un percorso duro e difficile in cui impiegherete buona parte delle
energie che vi restano. Ciononostante, sarà un investimento utile. In questo articolo spieghiamo
cos’è e presentiamo alcune strategie che potranno esservi d’aiuto.

“Ricostruire noi stessi fa parte del viaggio che stiamo vivendo.”

Se mi conosco, mi gestisco meglio

La ricostruzione emotiva consiste nel progettare e gettare nuove fondamenta per la nostra vita.
Significa trasformarsi ed eliminare tutto quello che ci ferisce. A tale scopo, bisogna analizzare
quanto accaduto. Forse è giunto il momento di sedersi e analizzare cosa è successo ultimamente e
perché vi siete ritrovati nella condizione che state vivendo.

Questo è un utile esercizio sia per le vittorie sia per le sconfitte, sebbene in quest’ultimo caso
l’introspezione sia favorita solo dall’inerzia emotiva. D’altra parte, si tratta di un percorso
graduale in cui c’è spazio per l’insight: quando identifichiamo i problemi e ne abbiamo coscienza,
acquisiamo più consapevolezza di noi stessi.

“Ricostruire emotivamente noi stessi è l’arte di prenderci cura di noi nei momenti più difficili.”

Ricostruzione emotiva, l’arte di essere assertivi

L’assertività è un’arte. Si tratta di esprimere in modo efficace la nostra posizione quando una
situazione non è favorevole. In molte occasioni non è facile dire di no a una persona cara o a un
superiore, anche se stiamo solo difendendo i nostri diritti.

Perché abbiamo bisogno dell’assertività per la ricostruzione emotiva? Perché ci apre uno spazio in
cui possiamo vederci come essere autonomi, con capacità e diritti (oltre che obblighi e
responsabilità). In questo modo, possiamo rafforzare il controllo su di noi che è stato intaccato
dai sentimenti di impotenza.

Mi amo e mi ricostruisco

Un altro passaggio della ricostruzione emotiva è ritrovare l’autostima, ovvero quell’insieme di
sentimenti che derivano dal concetto che abbiamo di noi stessi. Ha a che fare con la parte più
emotiva del nostro Io.

Perché è così importante nella ricostruzione emotiva? Perché siamo più inclini a prenderci cura di
chi si prende cura noi (genera in noi sentimenti positivi). Se abbiamo cura di noi stessi, dunque
avremo voglia di prenderci cura di noi. Può sembrare complesso, ma vi accorgerete che non è così
difficile: è solo un cerchio che si chiude.

Benvenuti cambiamenti!

La ricostruzione emotiva prevede diversi cambiamenti interni ed esterni. Alcuni autori identificano
due tipi di cambiamenti. In particolare, Paul Watzlawich, tra i principali autori della teoria della
comunicazione umana, li descrive nel suo libro Change: la formazione e la soluzione di problemi
riferendosi all’individuo in relazione al sistema. Si concentra soprattutto su quelle situazioni in
cui la persona avverte che non c’è via d’uscita e dunque parla di:

Cambiamento 1. Apportare delle modifiche per tornare a una situazione simile a quella precedente la
crisi.

Cambiamento 2. Mutamenti che ci mettono in una posizione diversa rispetto all’inizio della crisi. In
questo caso si parla di trasformazione.

Possiamo imparare qualcosa da ogni cambiamento, sia esso di tipo 1 o di tipo 2. È anche vero che non
sempre è possibile o facile ottenere un cambiamento di tipo 2. Quindi, anche recuperare l’equilibrio
attraverso un cambiamento di tipo 1 può aiutarci.

I benefici della ricostruzione emotiva

La ricostruzione emotiva offre grandi benefici. Eccone alcuni:

Migliore qualità della vita.

Instaurare relazioni più sane.

Migliora il rapporto con noi stessi.

Migliora la conoscenza di noi stessi.

Aumenta la nostra autostima.

Migliora la nostra gestione emotiva.

Minori livelli di sofferenza.

Potenzia la nostra assertività.

La ricostruzione emotiva dipende in gran parte dalla nostra forza di volontà e dalle nostre
decisioni, anche se alla fine l’aiuto altrui può essere molto prezioso. Inoltre, se lo riteniamo
opportuno, possiamo sempre rivolgerci a un professionista che può aiutarci a dare forma alla nostra
ricostruzione emotiva.

Prima di concludere, è bene ricordare che, sebbene si parli di ricostruzione emotiva, non si tratta
mai solo di una ricostruzione a questo livello. Per esempio, bisogna anche tener conto della
ricostruzione cognitiva. Le varie ricostruzioni sul piano teorico sono facili da separare, ma nella
pratica hanno limiti non ben definiti.

La ricostruzione emotiva è una vera e propria avventura. Ciononostante, non dobbiamo avere paura di
affrontarla, soprattutto perché offre eccellenti risultati se realizzata in momenti emotivamente
positivi. Il motivo? Abbiamo più energie a disposizione e in genere i cambiamenti da apportare non
sono numerosi.

Bibliografia

Watzlawick, P, Fisch, R., & Weakland, J. H. (2003). Cambio. Barcelona, España: Herder.

it.wikipedia.org/wiki/Insight

da lista mente

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