Risposte e domande sul Sentiero Spirituale

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Risposte e domande sul Sentiero Spirituale

di Roy Eugene Davis

Tratto dall’anno 4 – Numero 9
(Con la graziosa autorizzazione di Swami Niirvanananda)

D: PERCHE’NON CI SONO MAGGIORI PERSONE IN SA­LUTE, FELICI E ILLUMINATE TRA QUELLE CHE CONOSCO­NO UNO STILE DI VITA OLISTICO E PRATICANO LA MEDI­TAZIONE?

R: Per avere i benefici della conoscenza, questa deve essere saggiamente applicata. Molte persone hanno difficoltà a credere che possono avere circostanze ideali ed essere auto realizzate, alle volte sperano per un piccolo miglioramento o hanno fantasie occasionali circa le loro possibilità, invece di sostenere una fervente
aspira­zione a esprimere eccellenza con decisa intenzionalità, fede risolu­ta, e azioni produttive. Sono fermamente identificati con un piccolo senso di identità del sé e permettono di essere limitati dalle attitudini mentali negative, umori, influenze subconscie, opinioni e credenze di altri o eventi e circostanze improvvise.

Possiamo risvegliarci dall’ordinario (condizionato) stato di mente e coscienza attraverso il riconoscimento fiducioso che siamo esseri immortali, decisi a realizzarlo concretamente nella nostra es­istenza. Prendendo quella decisione in modo fermo e risoluto, incre­mentiamo la nostra capacità a crescere emotivamente, acquisiamo informazioni vere di come possiamo nutrire la nostra crescita spiri­tuale, e possiamo fare tutto ciò che è necessario fare per produrre quelle potenzialità innate per essere in salute, felice e illuminato spiritualmente.

Qualsiasi persona ragionevole e intelligente che vuole ris­vegliarsi alla realizzazione del Sé e di Dio può farlo. Anche se man­ca il desiderio di essere risvegliati, nel corso del tempo un innato desiderio di essere conscio spiritualmente causerà eventualmente un risveglio spontaneo. Con una comprensione intellettuale dei principi filosofici e di come vivere efficacemente, la crescita spirituale può avvenire in modo semplice e veloce.

La meditazione non è per ottenere qualcosa o acquisire per­cezioni straordinarie. E’ realizzare (sperimentare coscientemente) cosa già siamo e sempre siamo stati.

D: NON HO CATTIVE ABITUDINI E DI SOLITO MI VEDO COME UNA BRAVA PERSONA. TENDO A DISTRARMI FACIL­MENTE CON COSE SUPERFICIALI E NON MI VEDO DISCI­PLINATO COME DOVREI ESSERE. SPESSO SPRECO IL MIO TEMPO IN ATTIVITA’ INUTILI E NON MI DEDICO AGLI STUDI SPIRITUALI E ALLA MEDITAZIONE.

R: Siccome conosci le tue tendenze, puoi definitivamente cambiarle quando deciderai di farlo. Sii propositivo e intenzionale, decidendo cosa sia meglio per te, e non scusarti delle tue disatten­zioni o della tua mancanza di disciplina. Rimani in controllo dei tuoi stati mentali, emozioni e comportamenti. Inizia ogni giorno con la meditazione supercosciente. Sarà allora più facile fare la giusta scelta e agire appropriatamente in tutte le altre occasioni.

D: Preferisco evitare di coinvolgermi in attività che la mag­gior parte delle persone che conosco pensano siano importanti o
interessanti. Sono incline a isolarmi, anche se penso che questo mi possa portare insoddisfazione. Cosa posso fare per sentirmi a mio agio e nel posto giusto nel mondo?

R: E’ del tutto giusto essere selettivo riguardo cosa fare.
Or­ganizzati per avere più tempo in reclusione per meditare e per studi­are, scegli poi le attività che ti piacciono e che possono contribuire al tuo benessere e alla pace della tua mente. Impegnati ad essere a tuo agio all’interno di te stesso.

D: Quando medito, provo uno stato confortevole della men­te, ma non riesco ad andare oltre e sperimentare una assoluta o pura coscienza. Cosa posso fare per migliorare la mia pratica medi­tativa?

R: Mantieni la regolarità della meditazione. Quando la tua mente è molto calma, distacca l’attenzione dalle faccende mondane e dagli stati mentali ed emotivi. Può essere di aiuto ascoltare i suoni sottili che sono percepiti, e tentare di andare oltre fino alla consapev­olezza senza suono. Ricordati che sei una unità di pura essenza della Realtà ultima e aspira ad avere un cambiamento del tuo punto di vista che ti permetta di sperimentare la tua natura di pura coscienza. Evita la frustrazione. Sappi che sei destinato ad essere pienamente risvegliato spiritualmente, persisti pazientemente.

D: Ho bisogno di essere prospero. Non voglio molti soldi, solo quelli necessari per una vita confortevole e sicura. Non vor­rei essere così preoccupato con le cose materiali da perdere la mia consapevolezza o essere distratto dagli studi e dalla pratica medita­tiva.

R: Pensa ad una vita olistica dove le componenti spirituali, mentali, emotive, fisiche, sociali e ambientali sono armoniosamente integrate. Sebbene la consapevolezza spirituale è la più importante, non c’è ragione perché tu non possa anche essere soddisfatto in tutti gli altri aspetti della tua vita. Una vita vissuta in modo efficiente ti aiuta a sviluppare i poteri mentali e intellettuali e ti renderà capace di essere auto-realizzato mentre adempi ai tuoi doveri e soddisfi i tuoi propositi. Impara a produrre e ad attrarre le cose e circostanze che vuoi o che necessiti.

D: Sebbene capisco che tutte le cose viventi sono destinate a morire, quando vengo a sapere che qualcuno che conosco è morto, o la morte di un animale domestico o se vedo il corpo di un animale investito sulla strada, mi pervade un sentimento di tristezza. E’ gi­usto per me provare quel sentimento o devo cercare di essere più oggettivo evitando reazioni mentali ed emotive?

R: A meno che sei costantemente nella coscienza cosmica e hai una chiara consapevolezza dell’esistenza di tutte le dimensioni, è naturale reagire come te. Quando la tua comprensione intellettuale e il potere dell’intuizione aumentano non avrai più emozioni dolo­rose, tristezza o dispiacere.

Quando vieni a sapere del passaggio di qualcuno che con­osci, desidera che possa continuare a sperimentare il benessere e il risveglio nell’altra sfera. Quando pensi a qualcuno irradia il meglio per loro. Da ora in avanti rifletti sul tuo breve soggiorno sulla terra, della tue circostanze attuali, delle esperienze possibili nei prossimi anni, e l’estensione della consapevolezza spirituale che vuoi avere quando sarà il momento di lasciare questo mondo. Ricorda che sei un essere immortale e sforzati costantemente di migliorare la tua comprensione dell’Infinito.

D: I membri della mia famiglia e i miei cari amici sono buone persone. Noi andiamo molto d’accordo fino a quando non discutiamo di idee religiose e di Dio. Loro hanno visioni rigide e tradizionali e provano a convertirmi al loro modo di pensare. Voglio la loro amicizia, ma non posso parlare di questi temi che muovono forti sentimenti e complicano la nostra relazione.

R: Perché vuoi la loro amicizia? E’ giusto avere relazioni se ne vale la pena. Non pensare che ne hai bisogno, o che le devi man­tenere perché li puoi aiutare anche se non vogliono o necessitano del tuo aiuto.

D: Ho letto in una rivista che venti minuti di meditazione tutti i giorni è raccomandata per la riduzione dello stress e anche per altri benefici. E’ utile meditare anche più a lungo?

R: I venti minuti di meditazione vigile ha molti aspetti po­sitivi: riduce lo stress, diminuisce la pressione arteriosa, rinforza il sistema immunitario, da stabilità emotiva, pacifica la mente e mi­gliora la concentrazione. Per coltivare lo stato supercosciente e la realizzazione trascendentale sono raccomandate sessioni di vigile meditazione di 30 minuti fino ad un ora.

D: Mentre stiamo ancora rivegliandoci alla realizzazione del Sé, ci sono dei benefici pratici da conoscere circa le verità più elevate che possono aiutaci ad essere più consci spiritualmente?

R: Possiamo vivere più facilmente, liberamente e gioiosa­mente se pensiamo razionalmente e se le nostre azioni sono più ef­ficaci. Possiamo usare le nostre abilità eccezionali per meditare con facilità, comprendere e neutralizzare le condizioni disturbanti del nostro subconscio. Immagina circostanze ideali, producile o attraile e mantieni sempre la pace della mente e la stabilità emotiva.

La nostra più alta comprensione ci permette di evitare la paura, la confusione, la solitudine, l’infelicità, la dipendenza da abi­tudini dannose nel modo di pensare, percepire o agire. Sapendo che siamo esseri spirituali immortali e che i cambiamenti nella coscienza collettiva degli esseri umani non avvengono così velocemente, pos­siamo pazientemente mantenere una visione più allargata e distante circa l’ emergere delle circostanze locali, nazionali e
internazionali.

Mentre la riconoscenza per la nostra comprensione ci permette di vivere efficacemente, possiamo usare le nostre abilità per comple­tare la nostra crescita spirituale. L’incremento del potere dell’ intel­ligenza discriminativa può essere usato per discernere chiaramente la nostra pura essenza e il nostro potere di
concentrazione può essere usato per meditare efficacemente.

Un ininterrotto fluire dell’attenzione è la concentrazione.

Rimanere stabilmente concentrato su un oggetto definito o ideale è la meditazione. L’ auto risplendente (svelate o rivelata) oggetto contemplato in meditazione è il samadhi (unità-realizzazione). – Patanjali’s Yoga-Sutra 3:1,2,3

Il diretto approccio meditativo alla realizzazione del Sé è la contemplazione vigile della nostra pura essenza fino a quando tutti i cambiamenti della mente e consapevolezza cessano o sono trascesi.

Quando la purezza del proprio vero Sé, mente, intelletto e
consapevolezza sono equilibrati, l’assoluta conoscenza del Sé prevale. – Patanjali Yoga Sutra 3:56

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