Ritrovare l’equilibrio col digiuno terapeutico

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Ritrovare l’equilibrio col digiuno terapeutico

di Amadio Bianchi

Quali sono i benefici che apporta il digiuno? Come superare i timori che la nostra societa’ ci ha
instillato nei confronti di questo antichissimo sistema di purificazione e guarigione? E come
praticare il digiuno in maniera sicura, in modo da trarne effettivi vantaggi, soprattutto nei
periodi di cambio di stagione come questo?

Ecco i consigli pratici e le raccomandazioni di un esperto. Non ho alcun dubbio nell’affermare che
la nostra e’ una societa’ opulenta, almeno dal punto di vista alimentare, e tutti siamo afflitti da
sovralimentazione. Negli ultimi anni di questo secolo si e’ potuto notare la presenza di malattie
anche croniche, considerate diretta conseguenza del benessere, e l’attenuarsi, o, addirittura, lo
scomparire di altre derivate da alimentazione carente, tipiche, ad esempio, del dopoguerra.

*Benefici fisici e psicologici*

Mi capita sempre piu’ spesso di ricevere richieste di informazione o consigli per pratiche di
digiuno. Devo dire che, personalmente, non sono totalmente favorevole a questo genere di pratiche,
pur avendone fatta una larga esperienza. Ritengo che l’uomo farebbe meglio a ricercare la soluzione
dei suoi problemi portando il proprio generale comportamento verso l’equilibrio , senza essere
costretto a correre ai ripari quando la salute ormai si e’ compromessa.

Ammetto, tuttavia, che il digiuno, esercitato con conoscenza di causa, possa generare dei benefici,
fisici e psichici, di portata rilevante. E un aspetto fisico, sicuramente importante, e’ che tale
esercizio favorisce l’ eliminazione delle tossine accumulate nelle riserve del corpo, mentre da un
punto di vista psicologico il digiuno rinforza il carattere e la determinazione in chi lo pratica.

Prima di iniziare, comunque, e’ bene tener conto che, durante i primi due o tre giorni, gli stimoli
della fame si avvertono con insistenza. Cio’ e’ causato dall’abitudine anche mentale di assumere
cibo, e di solito questi momenti sono accompagnati, soprattutto nei soggetti piu’ intossicati, da
sensazione di nausea, vomito o cefalea.

Sensazioni prodotte, come gia’ si e’ detto, dalla considerevole quantita’ di tossine che la pratica
stessa tende a liberare nel corpo e che non devono preoccupare, in quanto le stesse vengono
naturalmente eliminate dagli organi preposti a questa funzione; ossia cio’ avverra’ attraverso la
sudorazione, attraverso l’urina, le feci o la respirazione.

*L’importanza dell’acqua*

Diviene importante, percio’, durante il digiuno, bere molta acqua, non fredda e non gasata. Colgo
l’occasione per farvi notare, una volta in piu’, che l’ assumere due, tre litri di acqua al giorno
dovrebbe essere una normale abitudine per chiunque, ma ancor piu’ per coloro che intendono
migliorare la qualita’ della loro salute.

E’ un grave errore pensare, come fanno alcune donne, che l’acqua gonfi o ingrassi. L’acqua, invece,
per esempio, migliora le funzioni dell’intestino. Spesso la carente assunzione di liquidi e’ una
delle cause dell’aumento di peso o dell’intossicazione in generale. E per migliorare il
funzionamento dell’apparato digerente, vi consiglio di assumere anche delle fibre, mangiando, ad
esempio, alimenti completi, come pane o pasta integrale.

Per ritornare al digiuno, devo affermare che, se condotto con intelligenza ed equilibrio, non
presenta alcun pericolo, almeno fino al quarantesimo giorno. Sì, poiche’ e’ solo dopo il
quarantesimo giorno che il corpo nel suo processo per così dire di “autofagia” si indirizza verso
parti rischiose o delicate. Inizialmente, invece, esso si rivolge con intelligenza alle riserve
naturali; ai tessuti cioe’ che gia’ hanno funzione di immagazzinamento, e lo fa rispettando alcune
priorita’.

Solo dopo il quarantesimo giorno potrebbe rivolgersi anche ai tessuti del cuore, divenendo pertanto
pericoloso.

*Alcuni consigli pratici*

Consiglio, dunque, a coloro che intendono servirsi della pratica del digiuno per disintossicarsi, o
perdere un po’ di peso, eliminando così alcuni disturbi o rafforzando sistema nervoso e volonta’, di
procedere come segue

: 1) Scegliere un periodo di otto giorni, durante i quali preciso che e’ bene lavorare normalmente
(sempre che il lavoro non sia causa di stress, altrimenti conviene, durante questo periodo,
diminuirne il ritmo). Il lavoro, soprattutto quando e’ sano e ben gestito, tiene la mente occupata
evitandovi di stare continuamente all’ascolto di ipotetici disturbi che “secondo voi” la pratica
potrebbe causarvi.

2) Preparatevi psicologicamente, e quando iniziate siate forti e determinati ad andare fino in
fondo. Una interruzione della pratica vi danneggerebbe moltissimo dal punto di vista psicologico,
rendendovi piu’ deboli.

3) Diminuite nei primi tre giorni, gradatamente, la quantita’ di cibo, passando, soprattutto, da
cibi solidi a liquidi, fino ad assumere soltanto brodo vegetale nelle ultime ore del terzo giorno.

4) Osservate due giorni di digiuno completo, bevendo, tuttavia, molta acqua, durante tutto il
giorno.

5) Riprendete, negli ultimi tre giorni, ad assumere cibo, passando con gradualita’, dai liquidi nel
primo giorno ai solidi nel terzo. Digiuni intelligenti come questo sono destinati a farvi ritrovare
un buon equilibrio non soltanto fisico, ma anche mentale.

(Amadio Bianchi)

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