Rivelazione (i Quaderni di Sarmoung) 5
< I Quaderni di Sarmoung n° 1 >
– RIVELAZIONE –
(parte quinta)
L’UTILIZZO DELLE ENERGIE SPIRITUALI
Come pensate che agisca un maestro? Sapete naturalmente che esistono dei maestri su questo pianeta,
cioè umani giunti ad un punto di perfetta armonia, affrancati da ogni malattia, ormai pervenuti allo
stadio dell’immortalità. Come operano i maestri con le energie? Pur se in grado di attirare quantità
impensabili d’energie cosmiche e irradiarle sul pianeta, essi si servono allo stesso tempo delle
vostre energie personali, e diffondono anch’esse sul pianeta. Ciò avviene in conformità a cicli
molto precisi, quando i maestri si riuniscono tra loro in corrispondenza d’un certo allineamento tra
i pianeti che fa sì che il loro tempio planetario si trovi direttamente sulla linea del tempio
cosmico, la terra venendosi a trovare giusto all’estremo.
I maestri fungono da intermediari, captano l’energia del tempio cosmico e del sole, la condensano
nel tempio planetario, e da questo tempio attingono contemporaneamente alle energie spirituali che
si trovano in tutti coloro che si sono risvegliati alla spiritualità. Conglobano tutto questo, lo
fortificano e rilasciano il tutto sul pianeta. Si tratta di qualcosa di simile ad una trasfusione
sanguigna ad un ammalato, perché in tal modo agli uomini viene trasmessa una nuova energia, energia
che così perdurerà, ispirando scienziati, profeti, artisti, e quei movimenti che tentano di salvare
gli uomini o di salvare il pianeta (ad esempio le organizzazioni ecologiste o le associazioni che
orientano l’uomo a mangiare meglio).
L’uomo sul piano dell’intelligenza non può fare assolutamente nulla senza il sostegno dell’energia.
E’ come se voi possedeste la più bella delle auto, con la meccanica più sofisticata, senza poter
disporre di alcun carburante. L’auto non potrà andare da nessuna parte, perché quello che conta,
prima di tutto, è l’energia.
Ora veniamo all’intelligenza, la parte intangibile di voi stessi: sì, perché siete in grado di
sapere chi siete quando vi toccate le dita, o quando vi toccate le ginocchia, dicendo a voi stessi
“Sono questo”, e rendendovene conto in quel momento. Ma provate ad escludere il vostro corpo: chi
siete? Non riuscirete a percepirvi. Provate questo esercizio. Vi sfido a sentirvi voi stessi.
Ma voi siete tutori del vostro corpo, quindi anche dell’intelligenza. Un aspetto di voi stessi che
materialmente non riuscite a percepire, ma di cui, indubitabilmente, vi servite. Tale intelligenza
non è altro che un corpo dello stesso tipo di quello fisico, ma molto più sottile. Un corpo che
necessita a sua volta di energia per vivere ed esprimersi. Anche al suo grado è necessario ritrovare
le giuste armonie in modo da integrare le energie cosmiche.
Quando vi sentite ispirati è sempre la vostra intelligenza superiore che vi guida. Ma perché essa vi
guidi con continuità in tali capacità creative, occorre alimentarla con il tipo d’energia di cui vi
sto parlando.
Come creare questa corrispondenza tra energie? E’ necessario che facciate, come vi ho già accennato,
un bilancio di voi stessi, della vostra personalità. Perché purtroppo è proprio la personalità, che
sovente impedisce d’essere in armonia con queste energie.
Ciò non significa affatto che io condivida quella teoria che invita ad abolire la personalità come
se si trattasse d’una nociva natura, assolutamente no. Affermo, anzi, che la personalità è una
realtà meravigliosa, essa agisce in voi stessi come una guida, come i maestri. Poiché Dio stesso vi
ama, e certamente vi ama nel complesso dei vostri aspetti, come potrebbe farlo in quanto anima e non
come personalità? Egli ama suo figlio. E suo figlio chi è? E’ la personalità, è l’anima, è un tutto.
Non c’è solo l’anima che Lo interessa di voi, tutto lo interessa. Ma affinché la personalità non
diventi un inconveniente, un ostacolo alla vostra felicità, occorre che impariate a gestirla, allo
stesso modo in cui gestireste una contabilità.
È per questo che, differentemente da certuni, non affermo mai che la personalità sia da annullare,
perché è sufficiente saperla gestire, farla agire produttivamente a vostro vantaggio. I problemi
sono solo dovuti alla passività degli uomini che fino ad oggi l’hanno lasciata agire in negativo. E
da qui deriva tanta parte della vostra infelicità.
Nessuno chiede agli uomini di diventare degli asceti – così come previsto nel caso si voglia
annullare la personalità – ci sono tante e tali cose meravigliose da sperimentare con la
personalità! L’arte stessa non esisterebbe se l’uomo non avesse una personalità. Senza essa sareste
incapaci di produrre qualche cosa d’artistico, perché mancherebbe d’individualità. Non sareste
nemmeno in grado di scegliere un colore piuttosto di un altro, o una forma rispetto ad un’altra.
La personalità è uno strumento assolutamente utile all’evoluzione, perché conduce a
quell’individualità che tutti dovete acquisire, qualità che vi porterà, più avanti, all’ottenimento
di un’individualità cosmica. Per ora il solo problema è che vivete la vostra individualità solo a
livello fisico, col risultato di ottenere ciò che voi chiamate “i tratti del carattere”. Tratti che
possono assumere vesti positive e negative, ecco il problema.
Per la personalità avviene la stessa cosa, le sue energie possono avere sia polarità positiva che
negativa, il che significa semplicemente che insieme alle qualità coesisteranno anche i difetti. Ma
c’è qualcosa di fantastico, ed è per questo che vi proibisco di essere disperati!
Guida la tua personalità come guideresti un veicolo, perché il tuo corpo di fatto rappresenta solo
questo per la tua anima.
Guida la tua personalità, e se ti senti orgoglioso, senza vergogna riconoscilo! Non pensare neanche
di confessarlo al tuo amico, al tuo vicino, a tuo padre, a tua moglie, o a Dio, a nessuno.
L’ammissione deve avvenire dentro di te, tramite la tua coscienza. Riconosci la causa e sublima la
causa. Scopri in te la fantastica energia d’umiltà che si nascondeva dietro a quell’orgoglio; sii
come la rosa e come la rosa apriti; come la rosa sei nato su di un rovo, ma il rovo ha potuto
generare uno dei più bei fiori del vostro pianeta. Guarda uomo, osserva il giglio, simbolo stesso
della regalità, guarda dove cresce, nella melma; guarda il fior di loto, che cresce in acqua morta,
stagnante, dove vivono solo i rospi!.
Fate queste cose, vi basta solo un po’ di volontà, tutto qui. Non è necessario digiunare, correre
dietro a guru d’ogni genere, pregare Dio mattino, mezzogiorno e sera. “Mandami la luce!”, ma che
luce volete che Dio vi mandi! La luce è in voi. Non vi è nulla da spedire, tanto più che non è stato
creato – finora almeno – alcun servizio postale per questo genere di spedizione. Non vi è nulla da
dare, tutto è già in voi. Dio vi ha a tal punto amato il giorno della creazione, da trasmettere in
voi tutte le forze, tutte le energie, tutte le grandezze, tutte le felicità necessarie. E’
sufficiente che l’uomo vada a cercare in fondo a se stesso, e che faccia uno sforzo.
Non bisogna “Voler essere per paura di non essere” (ad esempio buoni o luminosi). E’ pericoloso,
anche perché, quando è così, le energie scemano velocemente e in breve non siete più nelle
condizioni necessarie per continuare nell’impegno. Per questo vi confermo che tutti i cambiamenti
sono possibili, ma solo se lo volete veramente, profondamente. Non funziona, invece, se intendete
migliorare solo perché è di moda, o perché vi sentite colpevoli in qualche parte di voi, o perché
non pensate d’essere abbastanza puliti, o semplicemente perché volete scoprire un nirvana qualsiasi.
Questi motivi non sono sufficienti: vi occorre necessariamente “volere con responsabilità”.
Poi cercate di ricordare anche le vostre azioni. Per esempio se un giorno siete stati maleducati con
qualcuno, e se questo avesse lasciato un segno di colpevolezza. Se, nel caso, vi foste detti “Ecco.
sono una persona scortese”, oppure “Sono un vero maleducato”, o “Sono un ignorante senza cultura”.
Allora prendetene nota, perché dovete assolutamente esorcizzare il vostro mentale e il vostro morale
a proposito di voi stessi.
Se avete la tendenza ad essere generosi, annotatelo, “Sono generoso”, e pensate a tutte le volte che
siete stati generosi. Oppure se siete avari, segnatelo e pensate a tutte le volte che siete stati
avari. Fate questo bilancio, ma in modo molto serio e molto autentico.
Poi prendete un altro foglio che metterete a fianco. Ogni volta che vi è qualche cosa di positivo,
segnatelo sul primo foglio senza prestarvi attenzione più di tanto. Ogni volta che vi è qualche cosa
di negativo, invece, annotatene l’esatto contrario sul secondo foglio. Vale a dire indicate la
qualità del vostro difetto.
Infine considerate solo il secondo foglio, che dovrà contenere tutto ciò che in voi attende d’essere
risvegliato. è così che dovete amministrarvi. Nessun maestro, per grande sia, può venire a
giudicarvi. Sentirsi dire “.tu sei un orgoglioso” non serve proprio a nulla. Invece tutti i maestri
verrebbero ad aiutarvi nel caso siate voi stessi ad accorgervi ed a sforzarvi di risolvere quel
problema. Essi non possono che essere con voi nella veste di collaboratori, non sono dei direttori,
così come Dio stesso non è un dirigente. Ma quei maestri possono venire ad incoraggiarvi, ad
aiutarvi, ad ispirarvi, a sostenervi perché diveniate ciò che con volontà avete deciso di divenire.
Conseguentemente, con il secondo foglio dov’è annotato quanto dovete acquisire di positivo, lavorate
ogni giorno a sorvegliarvi. E quando si produce un avvenimento, se di fronte a questo avevate
l’abitudine di reagire in modo negativo, con la cattiveria, con la collera, con l’impazienza, con
l’intolleranza, con l’aggressività, con l’avarizia, con l’orgoglio ecc. ecc., abbiate un riflesso, e
ditevi: “Attento, lì sto per esprimere il lato negativo della mia persona, e se lo farò, ne
soffrirò”.
Purtroppo ancora tanti di voi credono che esprimere una cattiveria possa giovare: un utile atto per
liberarvi da qualche cosa che vi pesava e che quindi dovevate assolutamente esternare. E magari
pensate anche che esercitare questa libertà renda molto felici e soddisfatti!
Ma – vi domando – cosa pensate del fatto che, esprimendo qualche cosa di negativo, emettete un
irradiamento dello stesso segno, tale per cui le energie che riceverete di ritorno saranno
corrispondenti? E del fatto che, immancabilmente, un giorno, un problema sorgerà nella vostra vita,
cosa pensate? E che dire del vostro successivo lamento: “Cosa ho fatto al buon Dio per meritarmi
questo. Non faccio che qualche piccolo errore, lo sapete, come nella pubblicità. Ma no, Dio mio, non
ho fatto che qualche minima cattiveria, non sono poi così ignobile.”.
Vedo che nella vostra testa fanno capolino i problemi, la sofferenza, i complessi, i traumi.
Potrebbero esserci milioni di maestri su questo pianeta, ma se voi non decidete di annientare le
vostre negatività, la loro presenza sarà totalmente inutile. Se, viceversa, decideste di eliminare
tali negatività, ecco che questi maestri diventerebbero di prima necessità, perché vi aiuterebbero,
vi ispirerebbero, vi guiderebbero, appunto, verso uno di essi, per darvi la conoscenza, il
controllo, magari una sorta meditazione.
Quindi, chiunque voi siate, in qualsiasi punto del cammino spirituale vi troviate, non fuggite dando
la colpa della vostra infelicità a qualcuno nel mondo. Non serve! Il mondo non è che la proiezione
di ciò che siete. Come volete che la guerra cessi su questa terra se ci sono milioni d’uomini
stressati, frustrati e depressi? E’ impossibile. Per non parlare di tutti quei nevrotici che
emettono vibrazioni caotiche; ogni volta che un individuo ha dei problemi, che è logorato,
nevrotico, nella disperazione, nell’infelicità, nella dissolutezza, che radiazione emette? Emette
una radiazione di caos, di disordine. Siccome tutto ciò che viene emanato in energia trova la sua
manifestazione nel mondo fisico, ebbene, ne consegue che gli uomini finiscono un giorno per
provocare la guerra.
Accade ancora che certi uomini, un giorno, per inciso non essendo più cattivi di altri loro simili,
finiscono per uccidere, o violentare, o picchiare qualcuno. Come dico, essi non sono più predisposti
di altri a fare atti di questo genere, non sono più violenti o malvagi di altri, ma la condensazione
d’energia caotica e negativa è tale, la loro fragilità è tale e il loro caos è tale, che la
concomitanza di tutto ciò non può non innescare la manifestazione di tali energie in un gesto
criminale.
Sappiate quindi che siete tutti responsabili, per colui che infierisce sul suo vicino, per un
omicidio che avviene anche a migliaia di chilometri da casa vostra, per la violenza e anche per la
guerra; la collettività è responsabile perché emette vibrazioni che hanno la facoltà di indurre
degli esseri umani, già in scarso equilibrio per via della loro fragilità e indecisione, a fare ben
peggio di quanto avrebbero potuto.
La prova scientifica è già stata fatta: in un quartiere o in una città dove un certo numero
d’individui si riunisce regolarmente per meditare, il tasso di criminalità decresce. Com’è
possibile? Pensate che in qualche modo sia possibile corrompere Dio? Naturalmente no! E’ il fenomeno
della magia delle energie. Un gruppo di meditanti che irradia energie positive e benefiche,
semplicemente, diffonde equilibrio invece di caos, armonia in luogo di disarmonia. Per conseguenza,
le persone fragili, coloro che non hanno ancora trovato la propria strada, quelli che, pencolanti,
sarebbero capaci di cadere per la minima pressione di qualsiasi energia, ebbene, non perdono
l’equilibrio, anzi, al contrario, evolvono.
Per questo motivo, quando meditate di ritirarvi pensando che il mondo è cattivo, che la gente è
vile, che tutto vi fa schifo, e volete allontanarvi dalla terra per andare verso Dio onde non essere
più torturati da nessuno e da niente, siete in grave errore! Si tratta di un comportamento inidoneo,
molto dannoso alla vostra evoluzione.
Nel momento stesso in cui meditate di gettare la spugna, mancate d’intendimento, siete come una
madre disposta ad abbandonare i suoi figli perché sono turbolenti. Verrebbe forse in mente ad una
madre di abbandonare i propri figli perché sono esuberanti o perché compiono delle stupidaggini? No,
la madre, con amore, con pazienza, rimane loro vicina. Ella tenta di educare i figli lasciandogli la
libertà di fare anche delle stoltezze, ma li educa. Questo è esattamente ciò che fanno anche i
maestri. Il rapporto che c’è tra voi ed i maestri è esattamente il medesimo di quello tra la madre
ed il bambino. Ed è il rapporto che dovete cercare d’imitare relativamente ai vostri simili.
Per cui, se avete appena un po’ d’intendimento, e volontà di fare un mondo migliore, non fosse che
per i vostri figli, sentitevi responsabili delle energie che emettete.
Controllate la vostra collera. Non dico che essa sia proibita, no, assolutamente no, ma nel momento
in la collera diventa qualche cosa di troppo nocivo, perché sta conducendovi a commettere atti
d’aggressività, nel momento in cui vi rendete conto che state per emettere questa energia, pensate
ai vostri bambini, pensate al mondo che ha bisogno di luce, e controllatevi. Quando avvertite che
state per divenire aggressivi, collerici, fermate tutti i pensieri in voi, quale che sia la potenza
delle energie che vi animano in quel momento. Poi ritiratevi, in solitudine, percepite tutte le
energie che si agitano in voi, presagite il caos che ciò potrebbe diffondere all’esterno e in voi
stessi, sentite il malessere che regna in voi, e chiedetevi: “Voglio vivere questo malessere più a
lungo? Sono io masochista a tal punto da prolungare questo malessere più a lungo? E se sono
masochista perché devo rimproverare Dio, il maestro, mia moglie, mio marito, il mio vicino, di non
permettermi la felicità, d’essere i responsabili della mia pena?”.
Il vostro prossimo ha la facoltà di insultarvi, è l’uso che fa della sua libertà. Egli ha
esattamente la stessa prerogativa alla libertà che avete voi. Ma l’importante è che voi diventiate
consapevoli che egli non fa che esercitare la sua libertà, anche se la esercita stupidamente. Ergo,
non avete alcuna ragione di sentirvi offesi, perché avete gli occhi per vedere realmente ciò che
accade, avete l’intendimento per discernere cosa sta avvenendo. Allora, quando qualcuno vi insulterà
penserete “Tanto peggio, che eserciti la sua libertà, se Dio non gli ha impedito di insultarmi
perché dovrei impedirglielo io? E’ un suo problema quello che innesca in lui queste energie
negative, io mantengo la mia calma”, e sorridetegli. Vi stupirete, di quanto questo potrà
disarmarlo, a qual punto lo farà dubitare e, in che misura, domani, potrà diventare vostro amico.
…
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