Rivelazione (i Quaderni di Sarmoung) 6f

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Rivelazione (i Quaderni di Sarmoung) 6f

< I Quaderni di Sarmoung n° 1 >

– RIVELAZIONE –

(parte sesta e fine)

ECCO CiO’ CHE SIGNIFICA “PORGI L’ALTRA GUANCIA”

Potreste semplicemente camminare in mezzo alla natura ma con l’accortezza di richiamare alla mente
idee pure. Questo è un modo per integrare le energie cosmiche. Andate nella natura vestiti in modo
consono, ossia indossando tessuti e scarpe confezionati con materiali naturali. Immergetevi in
questa natura e abbiate pensieri puri: pensate agli amici che volete benedire, al bene che volete
mandare loro, alla luce che volete diffondere nel mondo affinché la guerra, la violenza e la fame
scompaiano. Sappiate che in quel momento venite a contatto con le energie cosmiche. Questo è un
possibile mezzo per coloro che non intendono di meditare.
Fissatevi intensamente su questi suoni e poi calatevi profondamente nelle sensazioni che questi
v’ispirano. Per coloro che non sanno meditare sarà un buonissimo avvicinamento e, se anche
successivamente non si facessero più progressi e si rimanesse a quel punto, poco importerebbe, si
tratterebbe comunque di un buonissimo inizio, in grado di prolungarsi in altre vite.

L’IMPORTANZA DALLA MEDITAZIONE

Esistono numerosissimi metodi di meditazione. Quello che potete praticare, senza nessun pericolo, al
di fuori di uomini o di gruppi, consiste nel prendere una candela, metterla di fronte a voi,
naturalmente accenderla, e al suo fianco mettere una grande coppa con dell’acqua. è molto importante
abbinare l’acqua ed il fuoco quando si tratta di attivare comunioni con il cosmo, perché? Perché
questi elementi emettono vibrazioni molto specifiche che attirano le energie cosmiche. Quando
meditate occorre circondarsi del maggior numero di cose che vi consentano di attirare queste
energie.

Tanto quanto la maggioranza degli individui non è in grado d’entrare spontaneamente in uno stato di
meditazione, possono passare anni ed anni prima che un individuo possa autonomamente attirare le
energie di cui parlo. Comporre uno scenario che da solo possa attirarle vi può aiutare molto. In
seguito non avrete altro da fare che mettervi in comunicazione proprio con lo scenario che avete
allestito.

Dopo aver riunito questi due elementi, dovete far scendere la calma in voi; come fare? Indurre la
quiete in sé stessi non è così facile, tanto più se intorno c’è il caos che la rende impossibile,
tanto più se l’individuo, una volta solo coi suoi pensieri, viene assalito improvvisamente da tutti
i suoi problemi, dai ricordi, dai suoi umori.. Se avete la fortuna di poter trovare la pace con un
metodo di rilassamento allora non vi sono problemi, ma a quelli che non conoscono metodi o a coloro
non vogliono farvi ricorso, suggerisco un sistema molto facile: osservate la piccola candela di cui
sopra per qualche secondo onde memorizzarne bene la fiammella, chiudete gli occhi, pensate solo a
questa fiamma, poi portate questa fiamma, solo la fiamma non tutta la candela, dappertutto dentro di
voi.

Se, ad esempio, foste afflitti da un dolore fisico, prendete la fiamma, portatela fino alla zona
dolorosa e, con quella stessa fiamma, bruciate il problema. Se improvvisamente arrivasse un
pensiero, o apparisse un immagine, o affiorasse una visione indesiderata, affiggetela come fareste
con un manifesto su di un muro e, con la fiamma, bruciatelo, bruciate quel pensiero, bruciate quel
fantasma. In questo modo sarete liberi. Se la cosa dovesse ritornare, bruciatela di nuovo, fino a
quando essa sia scomparsa.

Poi di nuovo fissate la fiamma, pensate alla fiamma fino a quando vi sentirete in un relativo stato
di calma. Dopo di che, mettete l’immagine di questa fiamma sopra la vostra testa, fatela bruciare
intensamente, fatela ingrandire, guardatela dilatarsi e diventare sempre più bianca, luminosa,
risplendente, osservatela spargere la sua irradiazione tutto intorno a voi come una cascata, fino a
quando, improvvisamente vi ricoprirà completamente con la sua luce. Rimanete fissi su questa visione
di luce zampillante sopra di voi, fuoco irradiante che vi copre interamente con la sua luminosità,
visualizzatevi sotto questa forma e mantenetevici il più a lungo possibile. Se – come spesso accade
– un pensiero torna, non innervositevi con voi stessi, fermate la vostra meditazione e, con calma,
bruciatelo di nuovo.
Quando avete finito, fate scendere la fiamma – è necessario – fatela scendere di fronte a voi e
immaginate di rimetterla sulla candela, poi aprite gli occhi.
Esercitatevi così almeno ogni giorno e, se non poteste ogni giorno, almeno una volta alla settimana,
di preferenza la domenica. Perché la domenica? Perché da lunghissimo tempo la domenica è stata
consacrata alle opere spirituali. La domenica, dappertutto nel mondo, ci sono maestri che operano.
Si tratta di un’opportunità non indifferente, di cui approfittare in modo che queste energie possano
essere utilizzate.

E’ importante essere anche essere intelligenti, non dimenticatelo: perché provare a fare tale sforzo
su se stessi un giorno in cui nessuno sta attirando le energie sulla terra? Perché non giovarsi di
ciò che migliaia di fratelli stanno facendo come voi, del lavoro dei maestri e della loro comunione
cosmica. Approfittate dell’energia da essi evocata, servitevene per intensificare la vostra
meditazione, il vostro lavoro, e vedrete che, mettendo in pratica ciò di cui vi sto parlando, questa
visualizzazione di luce, il controllo su voi stessi, la speranza di un nuovo uomo e di una nuova
donna in voi, qualcosa cambierà. In breve tempo potrebbe accadere che il grande iniziatore, colui
che si occupa dell’umanità, vi conduca verso una guida che vi suggerisca il vostro specifico metodo
di meditazione risvegliare i chakras, o vi mandi verso un gruppo, o vi dia un’ispirazione per
rendere un servizio all’umanità.

Per esempio, potrebbe risvegliare in voi un dono. Improvvisamente potreste accorgervi d’essere
diventati radiestesisti o guaritori, ritrovarvi in grado di fare delle conferenze, o potreste
scoprire semplicemente, parlando col vostro vicino, d’esser capaci di fargli ammettere l’esistenza
del bene e di Dio.
Dal momento in cui le negatività escono da voi, qualsiasi dono può esservi conferito. Purificate la
vostra personalità eliminando le negatività. Questa è l’attenzione che dovrete esercitare piuttosto
che essere preoccupati di essere buoni cittadini o buoni parrocchiani. Abbiate cura d’avere una
personalità pulita, questa è la purezza.

LA NECESSITà DELLA PURIFICAZIONE

Dunque, che cos’è la purezza? La purezza contraddistingue un individuo quando questi non ha più
alcunché di negativo in lui, ciò significando che egli possa comunque possedere la sua personalità,
ma purificata dalle negatività. In siffatto individuo rimarranno solo elementi positivi, cioè solo
luce.
Abbiate cura d’essere puri e di coltivare una personalità limpida, altrimenti a nulla servirà
pregare, né meditare.

Anche se la preghiera e la meditazione vi potranno aiutare da qualche parte, un giorno, perdete
tempo non sapendo che il vizio dell’individuo si trova nella personalità e che il cuore della
questione sta nell’imparare a controllarla e a gestirla.

Ci sono uomini che a quarant’anni fanno ancora queste bizze, salvo poi rimproverare gli stessi
capricci ai loro figli. Ma con che diritto fanno questi rimproveri se si permettono essi stessi
d’essere capricciosi, se perseverano nel commettere azioni di cui si pentono subito dopo?

SIATE RESPONSABILI DI VOI STESSI

V’invito una volta per tutte a divenire adulti e responsabili. Padroneggiatevi, controllatevi, ma
non per essere coronati di gloria, né per ottenere una coscienza che vi rassicuri, no, semplicemente
per avere accesso alla felicità di cui parlo, alla felicità cui tutti agognate. E poiché siete voi
che la cercate, avete solo da fare ciò che necessita per ottenerla.

L’individuo che vuole indossare una collana di perle e sa che la coltivazione delle perle dipende
solo da lui, non aspetterà su di una roccia che Dio gli mandi una perla, ma si tufferà nel profondo
del mare a cercare l’ostrica, aprirla ed estrarne il gioiello. Per l’uomo la felicità è tale a
questa perla.

FERMATE RIMORSI E SENSI DI COLPA

La vita vi è stata data gratuitamente come un regalo, ne potete fate ciò che volete. Sappiate che se
vivrete troppo negativamente, avrete certamente delle situazioni da controllare e da risolvere prima
che la felicità possa scendere su di voi. Ma non vi è nulla di complicato in questo e, soprattutto,
interrompete sensi di colpa e rimorsi! A cosa servono i rimorsi? Sono solo ricatti stupidi nei
confronti di voi stessi; nulla è più infantile del rimorso, nulla è più inutile del senso di colpa,
nulla è più vano del rimpianto.

E’ sufficiente agire adeguatamente al momento giusto. A cosa serve avere rimorsi! è da immaturi! Se
vi tormentate o vi affliggete a proposito per qualche vostra azione dissennata, smettetela di
colpevolizzarvi, di mangiarvi le unghie e di piagnucolare. Ditevi “No, sono adulto. Lì ho commesso
una stupidaggine, lo riconosco. Quindi vado a scusarmi, vado ad attuare rapidamente qualche cosa che
mi riscatterà, un azione che farà del bene alla persona vittima della mia stoltezza”. Questo
significa essere adulti.

Se vi comporterete così, espellendo da voi tutti questi rimorsi, libererete la vostra coscienza dai
complessi, dai traumi, da turbamenti completamente inutili. Liberatevi da tutto ciò. Come potete
ritrovare la felicità se sotto di voi sotterrate tutti questi scheletri!

NON AFFEZIONATEVI AI VOSTRI PROBLEMI

Liberatevi! Per farlo occorre solo che desideriate veramente essere liberi. Dico questo perché la
maggioranza della gente, contrariamente a quanto sarebbe ragionevole pensare, tiene molto ai suoi
problemi. Ma certo! Anche se vi sorprende è così, perché spesso i problemi servono ad esercitare,
sia consciamente che inconsciamente, un ricatto verso altri. Non dimenticate che le relazioni fra
gli uomini sono sovente dei rapporti di forza e, in conseguenza, un complesso, un problema, un
trauma, possono diventare un’utile leva psicologica per colpevolizzare il prossimo, per mantenerlo
in un certo stato, per tenerlo vicino a sé, eccetera, eccetera. Gli esseri umani sono abilissimi a
trovare mille ragioni per mettere in atto questi comportamenti, tanto puerili quanto dannosi.

Assodato che molti individui tengono molto ai loro problemi, cosa si può fare per cambiare qualcosa?
Nulla, purtroppo nulla. Né Dio, né il Papa potranno fare alcunché per loro, fino a quando non
avranno capito che danneggiano soprattutto sé stessi. L’unica azione che potreste tentare su di loro
è cercare di persuaderli che praticano una condotta infantile, sia che si tratti di un ricatto verso
il singolo individuo, che verso la società. Sì, perché molti, piuttosto che un padre, una madre, o
un marito o una moglie, intendono ricattare l’intera società. è quello che avviene nei casi degli
emarginati o dei dissoluti, che con il loro atteggiamento pretendono minacciare la società.

Ciò appare evidente nel caso si discuta con loro: immediatamente respingono il mondo
rimproverandogli l’origine di tutti i problemi, nonché d’essere causa della loro stessa
emarginazione, come se fosse stato il pianeta ad averli respinti, come se l’intera società li
considerasse “bambini bastardi”.
Sarebbe veramente vitale far prendere loro coscienza del ricatto che stanno mettendo in pratica,
dell’irrealtà che stanno vivendo, quindi dell’infelicità di cui sono preda: non vi è essere più
infelice di un emarginato, non vi è essere più disperato di un dissoluto. Ciò accade proprio perché
questi individui vivono nel più totale autoinganno rispetto a ciò che è effettivamente concreto e
autentico. La felicità deriva proprio dal poter vivere in contatto con la realtà, la realtà delle
energie e dei principi di cui vi ho parlato pocanzi.

LA FELICITà DERIVA DAL VIVERE LA REALTà DEI GIUSTI PRINCIPI

Quando rispetterete questi principi, non come delle leggi, ma perché li desidererete, quando ad essi
aspirerete, coscienti che lì si trovano la verità, la realtà e la felicità, allora riscontrerete che
saranno queste stesse prerogative a venirvi incontro perché voi state andando verso di loro.
Sbagliate se credete che la felicità sarà data solo a coloro che procedono appaiati a tali principi,
questa è una visione troppo semplicistica del mondo!

Il problema è che l’uomo vive talmente in contraddizione con i principi, che anche il solo fargli
risalire la corrente per andare verso il lato positivo di essi, innesca in lui l’impressione di
privarsi di una certa realtà del mondo per entrare in una sorta d’uniformità e adeguarsi a un
dovere. Ve lo ripeto, il mondo non è una struttura di leggi alle quali occorre obbedire, siete
completamente liberi delle scelte che fate, scelte che però danno alla vostra vita un certo colore.
Quindi non lamentatevi del colore che date alla vostra vita: se fare il male, se essere infelici è
ciò che avete scelto, molto bene, nessuno verrà a rimproverarvelo, se piace a voi continuate, ma non
venite a piangere, non venite a lamentarvi.

Osservate colui che uccide: immancabilmente, per la legge di causa-effetto, in un’altra vita dovrà
essere ucciso. Dovete comprendere che l’atto di esercitare un’autonomia attingendo alla negatività
non è esercizio di libertà, ma solo un mezzo ancora più grande per rendersi schiavi. E’ il mezzo per
essere tra coloro che saranno schiaffeggiati o uccisi, perché l’obbiettivo per cui quell’essere si
reinarnerà su questa terra sarà principalmente proprio quello! Ditemi allora, dov’è la libertà?

Dov’è la libertà in un comportamento negativo? Quale libertà credete di esercitare se sarete
incatenati ad essere schiaffeggiati e uccisi, costretti a rinascere per morire e soffrire, destinati
a tribolazioni di cui vi lamenterete e per le quali verrete da noi a chieder conto!

Ecco che la libertà non consiste nell’esercitare le vostre negatività, bensì nell’esprimere le
vostre positività. E sì, ve lo confermo, la libertà può manifestarsi anche sulla terra, ma solo nel
positivo, la libertà è in cielo, e il cielo può scendere sulla terra, e i bambini diverrebbero tutti
celestiali.

Se un essere umano è protetto dalle forze cosmiche, quanto desidera gli sarà concesso, le tutele gli
saranno date, i suoi desideri saranno esauditi. Mentre colui che vive nel segno delle forze negative
avrà solo problemi, impedimenti, rovine, carestie, malattie. Vi ripeto, allora dov’è la libertà?
Quando chi ha fatto solo lo sforzo di essere positivo può viaggiare, andare sulle stelle, diventare
ricco, importante, felice, avere casa, famiglia, auto ecc.. Tutto in cambio della semplice emissione
di energie positive che, essendo in armonia con le energie cosmiche, ed il cosmo essendo abbondanza
e amore, permettono al bambino che emette il desiderio di essere corrispondentemente accontentato
con abbondanza e amore.

La libertà ve lo ripeto, è solo questa. Divenendo positivi conoscerete la libertà. Fino a quando
sarete negativi non saprete cosa sia, non sperimenterete la felicità, non proverete nulla di nulla,
sarete solo dei poveri infelici che si trascinano per terra strepitando.

Date le circostanze non credete che occorra iniziare a prendere in considerazione un altro modo di
vivere? Lo sforzo che vi si richiede non è gran che! Piuttosto, vi confermo che questo sforzo da voi
proprio nessuno lo pretende, ma siete proprio voi che ne avete bisogno, perché desiderate essere
felici, perché vagheggiate la luce.
RISVEGLIATE LA LUCE DENTRO DI VOI

Per poter mangiare il pane si è dovuto seminare il grano nella terra, raccogliere il frumento, fare
la pasta, cuocere la pasta. Altrettanto è per il vostro essere, gli Dei hanno piantato in voi il
germe della luce, ma tocca a voi farla crescere, raccoglierla e cucinarla per poterne mangiare.
Siate il terreno della vostra luminosità, siate il campo nel quale seminare il vostro germe di luce.
Capite questo e sarete dei buoni giardinieri, altrimenti morirete di fame.

è quanto vi ho già spiegato poc’anzi: quando l’intelligenza non ce la fa più, quando l’anima non ha
più energie per sopravvivere, ebbene l’individuo muore. Si origina in lui un’intensa sensazione di
morte, nel fisico si perpetua una sensazione di vuoto, di malessere, egli è a disagio nella sua
pelle. Di conseguenza non potrà rimanere cinque minuti solo con se stesso, avrà bisogno di amici, di
musica, di folla, di televisione, di giochi e di divertimenti .

La felicità è semplice da acquisire, è ovunque, è quanto di più comune esista nell’universo, è in
ogni dove come il cielo che vi circonda, come la nuvola che va da qualsiasi parte, come l’acqua che
scende dovunque. Ma che cosa fa sì che l’acqua arrivi al giardino? Un passaggio per canalizzare
l’acqua. Che cosa permette alla nuvola d’annaffiare un giardino? Il vento che la spinge. Voi dovete
essere questo vento e questa gola per costruire il vostro giardino, per costruire la vostra
felicità. Spero di cuore che abbiate successo.

Se qualcuno in questa sala ha un problema da confidarmi, venga, non abbia paura, non abbia nemmeno
vergogna, mi dica pure: “Io penso in tal modo, c’è una cosa che mi fa male, come posso liberarmene?
Ho tale difetto, ho tale abitudine, ho tale angoscia, ho tale sofferenza, come posso
affrancarmene?”. Non abbiate paura e venite a me. Vi aspetto, non temete né la mia parola, né gli
sguardi degli altri, colui che intende liberarsi deve dimostrare l’impegno a voler essere liberato.
Ma se nessuno viene andrò via. Vedo che tutti sono felici, quindi mi accomiato augurandovi di avere
la forza di cercare la felicità. Sappiate che disponete dei mezzi per farlo, poiché la stessa forza
che permette ai miliardi e miliardi di tonnellate del pianeta di orbitare nello spazio, la medesima
energia che custodisce la terra nel vuoto, l’identica potenza che ha fatto apparire le montagne ed
esplodere il sole, è in voi. Di conseguenza perché dubitare? Risvegliate la fantastica forza che
possedete e la felicità che è in voi.

Gli uomini hanno paura, ecco perché si avvinghiano alle cose tangibili, non possono camminare sopra
una voragine su di un semplice tronco di legno se sotto c’è il vuoto, anche se il tronco di legno è
sufficientemente largo per fare passare due persone. Hanno paura e cosa fanno? Sulla passerella
mettono delle sponde e delle corde per reggersi fortemente con le mani, l’equivalente delle
religioni, delle scuole. In verità il cammino è sempre stretto come prima, sia ch’essi siano ben
protetti in una setta, sia si trovino ben appoggiati in sicurezza, sia che pensino la loro anima
abbia seguito la via giusta per essere

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