Salute e vaccini: cosa ci nasconde l’industria farmaceutica?

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Salute e vaccini: cosa ci nasconde l’industria farmaceutica?

Critica al sistema sanitario

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Da tempo altro non sono che aziende industriali e commerciali come qualunque altra, e, come
qualunque altra, mirano a fare lucro, cosa assolutamente ineccepibile.

Quando, però, il lucro viene dalla salute, una certa delicatezza, per non dire altro, dovrebbe
essere d’obbligo

Stefano Montanari – 22/10/2020

Estratto da “Vaccini. Si o no?” di Stefano Montanari e Antonietta M. Gatti

Scarsa eticità dell’industria farmaceutica

In definitiva, esagerando in certi atteggiamenti che di etico non hanno nulla, le industrie
farmaceutiche hanno gettato al vento quell’aureola di sacralità che le circondava.

I fatti dicono, che disturbi fisici di piccola o nessuna portata sono trasformati in problemi medici
da affrontare con poderose (e costose) armi spianate, e che sono proposti, in maniera che a volte
trascende nella vera e propria intimidazione ricattatoria, come quella messa in atto nei confronti
dei genitori di neonati, mezzi preventivi e terapeutici esaltandone le proprietà benefiche e
tacendone i rischi.

Ormai celeberrima è l’intervista del 1976 rilasciata alla rivista «Fortune» da Henry Gadsen, il
direttore del gigante farmaceutico Merck, poco prima di andarsene in pensione.

Gadsen si lamentava del fatto che si producessero medicinali solo per i malati (eravamo nel 1976)
quando il suo sogno era trattare farmacologicamente anche i sani, acquisendo, così, il mondo intero
come cliente potenziale.

Il 2 settembre 2009 il «New York Times» pubblicò in prima pagina un articolo in cui raccontava di
come alcune industrie farmaceutiche stessero lavorando sul cancro, malattia fino a quel momento
largamente ignorata, per cavare quattrini a chi di cancro stava morendo. Testualmente: «Recent
scientific discoveries have suggested new targets for cancer drug researchers to attack. And as drug
companies see profits beginning to wane from mainstays like Lipitor, the high prices that cancer
drugs can command have become an irresistible lure».

Tradotto: «Recenti scoperte scientifiche hanno suggerito nuovi obiettivi da attaccare da parte dei
ricercatori nel settore dei farmaci anticancro. E mentre le industrie farmaceutiche vedono diminuire
profitti da colonne portanti come il Lipitor, i prezzi alti che possono arrivare dai farmaci
anticancro sono diventati un’attrazione irresistibile».

Non si può nascondere come la stragrande maggioranza dei medici impegnati nei tipi di ricerche di
cui sopra e, in verità, nella grandissima maggioranza delle ricerche in campo medico, sia in
evidente conflitto d’interessi, ricevendo i finanziamenti proprio dalle industrie farmaceutiche.

In poche parole, se si vuole continuare a mantenere un laboratorio, se si vuole continuare ad andare
ai congressi (con qualche svago annesso), se si vuole continuare a pubblicare articoli (pochi sanno
che per pubblicare sulle riviste mediche si paga fior di quattrini), se si vuole fare carriera, non
si deve scontentare chi ci mette i quattrini.

È altrettanto un fatto che l’arrivo di un farmaco (o di un vaccino) è preparato con tecniche di
mercato del tutto identiche a quelle di qualunque altro prodotto e che i medici dal cui ambulatorio
si esce con una ricetta fatta di tante voci sono i più coccolati da chi può aiutarli sia
economicamente sia in termini di una visibilità che porta a fare carriera e, come effetto
collaterale, denaro.

Insomma, tanti malati o presunti tali, significano tanti quattrini e, rapidamente, il sogno di
Gadsen si sta avverando.

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Stefano Montanari, Antonietta Gatti

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Guarda il video del Dottor Montanari

https://www.youtube.com/watch?v=0iC0HHchvZU

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