La plasticità è una delle caratteristiche più sorprendenti del cervello. Siamo tutti ancora in tempo
per apportare cambiamenti per favorirne la salute e ridurre così il possibile rischio di declino
cognitivo e la comparsa di demenze.
Alcune abitudini aiutano a salvaguardare la salute del cervello indipendentemente dalletà o dallo
stile di vita condotto fino al momento presente. Bisogna apportare dei cambiamenti che agiscono come
vere rivoluzioni per il nostro benessere e soprattutto per la salute del cervello, che tante volte
trascuriamo quasi senza rendercene conto.
Il neuroscienziato David Eagleman nella sua opera La vita segreta della mente sottolinea il fatto
che viviamo la nostra vita tra preoccupazioni, ansia e noia, senza renderci conto che siamo una
delle creature più fortunate di questo mondo.
Non sempre apprezziamo la raffinatezza del nostro universo neurologico, quanto sia straordinario che
le persone possano disporre di uno degli organi più eccezionali presenti in natura.
Nel cervello si trova non solo ciò che siamo, ma anche ciò che possiamo diventare. Una delle sue
caratteristiche fondamentali è la plasticità, attraverso la quale possiamo modificare abitudini o
conoscenze predeterminate tramite lapprendimento di nozioni nuove. Di conseguenza possiamo
aumentare la felicità e prevenire inoltre linsorgere di malattie.
12 abitudini per salvaguardare il benessere del cervello
Molti di noi associano le demenze come lAlzheimer alle persone anziane. È una malattia di cui
soffrono i nostri nonni o genitori quando raggiungono i 70 o 80 anni. Ciò che ignoriamo è che le
malattie neurodegenerative possono presentarsi durante la giovinezza e molto prima di quanto
pensiamo.
Esperti in materia, come la Dottoressa Lisa Mosconi, direttrice associata della clinica per la
prevenzione dellAlzheimer presso la Cornell University, ci dicono che tutti possiamo e dobbiamo
essere proattivi nel prevenire linsorgenza del declino cognitivo. Inoltre, studi come quello
pubblicato dalla rivista The Lancet nel 2020, sottolineano un concetto importante.
Un gruppo di 28 esperti ha svolto unanalisi esaustiva della ricerca per concludere che possiamo
intraprendere alcune abitudini di vita che ci permettono ridurre il rischio di sviluppare demenza
fino al 40%. Quindi, poiché tutti desideriamo vivere una vita libera dalle devastazioni del declino
cognitivo, non fa mai male applicare le abitudini che secondo la scienza servono a mantenere sano il
cervello.
1. Controllare la pressione sanguigna per vivere meglio
Lipertensione è un nemico silenzioso e mortale. Non solo mette a rischio la salute cardiovascolare,
ma altera anche il flusso sanguigno e il nutrimento che arriva al cervello. Per questo, è
conveniente prendere in considerazione quanto segue:
Ridurre il consumo di sale.
Andare dal medico per effettuare controlli periodici e, se necessario, assumere farmaci per regolare
la pressione sanguigna.
Mantenere una vita attiva facendo sport regolarmente.
Controllare i focolai di ansia e stress quotidiano.
2. Per lennesima volta non fumare (e fare attenzione al fumo passivo)
Conosciamo tutti molto bene gli effetti del tabacco sulla salute. Tuttavia, al di là del noto
rischio cancerogeno, non possiamo trascurare leffetto che le sigarette hanno sul cervello.
Allo stesso modo, non basta smettere di fumare, è importante non essere esposti al fumo delle
persone che ci stanno intorno e che non hanno ancora abbandonato questa dannosa abitudine.
3. Via lalcol per salvaguardare la salute del cervello
Il problema dellalcol continua ad essere una realtà di grande impatto sulla società. È importante
sapere che il consumo eccessivo di alcol impedisce al cervello di generare nuovi neuroni, ne riduce
la funzionalità, aumenta il rischio di soffrire di disturbi psicologici e anche di demenze.
4. Il problema delle città ad alto tasso di inquinamento
Tra le abitudini che salvaguardano la salute del cervello ce nè una che non è sempre facile da
raggiungere. Vivere in un ambiente privo di inquinamento riduce anche il rischio di malattie e
declino cognitivo. Per quanto possibile, facciamo in modo di vivere la nostra vita in un ambiente
privo di inquinamento, perché unatmosfera nociva si ripercuote sulla funzionalità del nostro
cervello.
5. Il miglior investimento? La riserva cognitiva
Definiamo riserva cognitiva quel costrutto neuropsicologico che ci permette di affrontare i
cambiamenti cerebrali legati alletà o ad alcune patologie.
Rimanere mentalmente attivi fa aumentare la capacità di questa riserva, rende più forti le
connessioni neurologiche e questo fa sì che il passare del tempo abbia meno effetto su di noi.
Tra le abitudini per salvaguardare il benessere del cervello, non dimenticate di nutrire la vostra
curiosità, di imparare ogni giorno cose nuove, leggere, scoprire, avere conversazioni stimolanti,
praticare giochi di memoria o di stimolazione cognitiva.
6. Mantenere un peso sano ci permette di godere di una migliore qualità della vita
Sappiamo che lobesità è un fattore di rischio per più di una malattia: diabete, problemi
cardiovascolari, cancro. Tuttavia, il sovrappeso aumenta anche il rischio di sviluppare demenze.
Pertanto, non esitate a rivolgervi agli esperti (nutrizionisti, endocrinologi, psicologi
) per
raggiungere e mantenere il peso forma.
7. Il collegamento depressione-demenza: chiedere aiuto nel trattamento di questo disturbo
Questo è un dato importante. Studi, come quelli condotti presso lUniversità di Cambridge,
dimostrano che esiste una relazione tra depressione e demenza. La ricerca, durata oltre 35 anni, ci
mostra che coloro che hanno sofferto di depressione maggiore non trattata presentano un rischio
maggiore di sviluppare declino cognitivo.
8. Attenzione a cadute, incidenti e lesioni
Le lesioni alla testa possono causare danni permanenti e pericolosi al cervello. A volte, possiamo
cadere o farci male e mostrare subito dopo alterazioni nella funzione cerebrale.
Il più grande fattore scatenante per questo tipo di trauma si verifica a seguito di incidenti in
auto. Pertanto, cerchiamo di indossare sempre la cintura di sicurezza e di fare attenzione quando
siamo alla guida.
9. Agire per far fronte alla perdita delludito
La perdita delludito non è un problema irrilevante. Sappiamo, ad esempio, che la perdita delludito
è collegata alla depressione e quando entrambe le problematiche non vengono trattate, portano la
persona a un isolamento progressivo. Questi fattori causano il declino mentale e si tratta di
qualcosa che potremmo facilmente evitare con luso di apparecchi acustici, se necessario.
10. Prevenire il diabete tra le abitudini per salvaguardare la salute del cervello
Il diabete aumenta il rischio di demenza vascolare. È importante ricordare che tutti noi possiamo
evitare lo sviluppo del diabete di tipo 2 adottando migliori abitudini di vita.
Ridurre il consumo di zuccheri, prendersi cura della dieta e fare sport regolarmente si riflette
sulla nostra salute generale.
11. Fare esercizio fisico
Non è necessario diventare atleti. È sufficiente assumere uno stile di vita attivo in cui, ad
esempio, non manchi mai una camminata quotidiana di mezzora. Nuotare, ballare, andare in bicicletta
o trovare il tipo di sport che più si adatta alle nostre esigenze può senza dubbio ridurre il
rischio di demenze.
12. Mantenersi socialmente attivi per salvaguardare la salute del cervello
Tra le abitudini che salvaguardano la salute del cervello ce nè una da non perdere: le relazioni
sociali positive. Condividere esperienze e conversazioni interessanti con gli amici si tramuta in un
forte senso di benessere.
Avere un partner con cui costruire una vita felice piena di progetti ci mantiene attivi, felici e
ottimisti. Tutte radici di benessere che si riflettono sulla nostra salute mentale e cerebrale. Non
esitiamo a mettere subito in pratica questi suggerimenti.
Bibliografia
Gill Livingston, Jonathan Huntley, Andrew Sommerlad, David Ames, Clive Ballard, Sube Banerjee, Carol
Brayne (2020) Dementia prevention, intervention, and care: 2020 report of the Lancet Commission. The
Lancet, Vol. 396, No. 10248 Published: July 30, 2020. Doi
DOI:https://doi.org/10.1016/S0140-6736(20)30367-6
Holmquist S, Nordström A, Nordström P (2020) The association of depression with subsequent dementia
diagnosis: A Swedish nationwide cohort study from 1964 to 2016. PLoS Med 17(1): e1003016.
doi.org/10.1371/journal.pmed.1003016
www.thelancet.com/journals/lancet/article/PIIS0140-6736(20)30367-6/fulltext
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da lista mente gg
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