È conosciuta con il nome di “Sindrome del Saggio” o “Sindrome di Savant” e venne descritta per la prima volta nel 1789, dopo che il medico Benjamin Rush si rese conto che una delle sue pazienti era capace di calcolare l’età delle persone in pochi secondi. Da quel momento in poi, questa sindrome venne studiata con insistenza, ma la scienza non è stata capace di spiegarla.
Si presenta quando persone con problemi mentali o con danni cerebrali sviluppano abilità straordinarie in una o più aree. In molti casi queste capacità si attivano in seguito ad una lesione cerebrale.
Si tratta di una condizione oltremodo rara: fino ad oggi questa sindrome è stata diagnosticata ufficialmente solo a 50 persone, cifra che sicuramente risulta inquietante. Se poi si nota che il 50% dei Savants sono autistici, allora la sorpresa è ancora maggiore.
Caratteristiche
L’unica cosa che ad oggi è certa è che queste persone sviluppano le loro abilità grazie a un utilizzo distinto degli emisferi cerebrali rispetto a quello che ne fa l’essere umano medio. Si sono inoltre potuti individuare gli ambiti nei quali si manifestano le nuove destrezze:
Calcolo delle date: queste persone sono capaci di memorizzare calendari completi e di ricordare dati caratteristici di ogni giorno dell’anno.
Calcolo matematico: molti di loro possono realizzare complesse operazioni matematiche, istantaneamente e con una precisione enorme. Alcuni sono in grado di effettuare una divisione di addirittura cento decimali in qualche frazione di secondo.
Memoria prodigiosa: sono capaci di immagazzinare un’enorme quantità di dati. Tuttavia, mostrano difficoltà quando devono farne uso.
Abilità meccaniche e spaziali: possono misurare oggetti o distanze in modo esatto, senza l’aiuto di nessuno strumento; memorizzano con grande facilità mappe e indirizzi.
In alcuni casi acquisiscono una certa destrezza per imparare varie lingue, per misurare il tempo senza avvalersi di nessun apparecchio e per sviluppare capacità artistiche.
Casi famosi
Uno dei casi più celebri fu quello di Kim Peek, colui che ispirò il film “Rain Man”. Nella vita reale, Peek nacque con macrocefalia e un danno permanente al cervello. Era in grado di memorizzare tutto in una maniera spaventosa, ricordava il 98% dei 12.000 libri che aveva letto. Poteva anche leggere due pagine simultaneamente, una con ogni occhio, e ci metteva solo 8 secondi a farlo. Tuttavia, il suo quoziente intellettivo era inferiore a quello di una persona “normale” ed era a stento in grado di abbottonarsi la camicia.
Richard Wawro presentava un ritardo mentale, aveva un principio di autismo. Appena entrato a scuola, cominciò a disegnare con grande abilità: uno dei lavori che realizzò a soli 12 anni venne catalogato come “opera d’arte”. Il professor Marian Bohusz-Szyszko descrisse la sua pittura come “incredibile, dotata della precisione del meccanico e della visione del poeta”. Fece più di cento esposizioni e vendette più di mille opere in tutto il mondo.
Derek Amato ebbe un incidente che gli provocò una commozione cerebrale. Dopo essersi recuperato, scoprì che aveva acquisito un’insolita abilità per la musica; tutto sembrava indicare che il suo cervello si fosse riorganizzato in modo da attivare la memoria musicale. Secondi altri, si modificò la sua percezione sensoriale e questo gli permise di ascoltare in maniera differente.
Questi sono solo alcuni esempi che dimostrano lo straordinario potere racchiuso nella combinazione tra il cervello umano e il caso.
Di: Alice
da lamenteemeravigliosa.it
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