Scienza e Conoscenza – N. 42
Nuove scienze e antica saggezza per svelare i misteri della vita
Autori Vari
Tum tum, tum tum, tum tum: il battito del cuore della mamma è uno dei primi suoni percepiti dal feto
nell’utero. Quale migliore auspicio sonoro della musica forte, sicura e ritmata del muscolo
cardiaco materno per linizio di una nuova vita! Oggi sappiamo che le percezioni uditive, legate
alla maturazione anatomica e funzionale dellorecchio medio, iniziano a otto settimane e si
perfezionano gradualmente fino allottavo mese di gestazione quando si completa anche lo sviluppo della coclea, nellorecchio interno.
Lambiente sonoro in cui il feto è immerso è ricco di stimoli provenienti dal corpo materno – il
battito del cuore in primis, ma anche i rumori legati alla digestione – e, a partire dalla
trentesima settimana, di stimoli provenienti dallambiente esterno cui il bambino reagisce in
maniera diversa. Negli ultimi mesi il feto in utero percepisce chiaramente le voci di mamma e papà,
impara ad identificarle per poi riconoscerle e ritrovarle dopo la nascita. La voce della mamma è per
il bambino appena nato un faro nella notte, un filo sottile e soave che lo guida alla scoperta del mondo.
Il bambino è sensibilissimo alle sfumature della voce materna: si tranquillizza se la voce della
mamma è calma, serena, avvolgente come una coccola; al contrario reagisce con il pianto quando la
voce è alterata e manifesta insofferenza, nervosismo, stress e rabbia. È facile ed intuitivo capire
come lambiente sonoro in cui siamo immersi condiziona il nostro vivere e il nostro benessere.
Scientificamente sappiamo che le cellule – spiega Federica Gorni nellarticolo sul Para-Tan –
comunicano luna con laltra tramite il loro campo magnetico, inviando e ricevendo le informazioni necessarie a svolgere specifiche funzioni.
Tale campo magnetico può essere considerato la memoria della singola cellula. Il movimento
vibratorio degli elettroni presenti nel nucleo della cellula determina cambiamenti nel campo
magnetico della cellula, e di conseguenza ne modifica il comportamento o la funzione. Ne consegue
che sottoponendo le cellule a specifiche vibrazioni è possibile cambiare il comportamento della
cellula stessa come vogliamo. Per questo il suono ci può aiutare nella strada verso la guarigione,
per raggiungere uno stato di benessere psico-fisico armonico e duraturo: suoni – scrive Diego
Vellam nellarticolo sulla diapasonterapia – che penetrano dolcemente, non inducono nella persona
resistenza o disagio alcuno, e arrivano nel profondo, lì dove il cambiamento attende di aver luogo.
In questo nuovo fascicolo di Scienza e Conoscenza questi e altri esperti ci guidano alla scoperta
dellaffascinante mondo dei suoni che guariscono, siano essi prodotti dalle innumerevoli sfumature
della voce umana – come nel metodo Soul Voice di Karina Schelde – dalla potenza dei Mantra – come
nella pratica del Para Tan; o dalle frequenze dei diapason terapeutici. Accanto a questo percorso,
si snoda un approfondimento sulla fisica del suono e sul perché la musica suscita in noi emozioni.
Buona lettura… ad alta voce!
Alcuni articoli della rivista:
Il suono Un’indagine critica – Davide Fiscaletti
La musica del bosone di Higgs – Davide Fiscaletti
Quel motivetto che mi piace tanto – Marco Capozza e Laura Pieroni L’orchestra sinfonica fetale – Paola Ulrico Citterio
Diapasonterapia, il Suono, la Guarigione – Diego Vellam
Alfred Tomatis e l’Audiopsicofonologia – Alessandro Silva
Para-Tan Mantra che cura – Federica Gorni
Dar voce alla voce dell’anima – Maria Cristina Franzoni
La musica del Cosmo – Corrado Ruscica
Storm-glass: strani barometri che non predicono il tempo – Mariagrazia Costa, Giorgio Papeschi, Mara Larini
21 dicembre 2012 Ultimo atto – Sabrina Mugnos
Sono-fotodinamica – Sabrina Bigi
Mal di testa, addio! – Urbano Baldari
Il dottor Valesi risponde – Vincenzo Valesi
Intervista a Bert Hellinger – Elsa Masetti
Il suono unindagine critica
Un viaggio tra fisica e psicofisica per capire le caratteristiche e la natura del suono
Il suono può essere interpretato sia come fenomeno ondulatorio nellaria o in altri mezzi elastici
(stimolo) sia come eccitazione del meccanismo uditivo che da luogo alla percezione acustica
(sensazione). La scelta delluno o dellaltro punto di vista da luogo a due aspetti dellacustica,
la fisica e la psicofisica, a cui corrispondono diverse grandezze: frequenza e altezza, intensità
sonora e sensazione sonora, forma donda (o spettro equivalente) e timbro. Ecco un breve esempio:
per le frequenze basse lorecchio umano percepisce unaltezza differente a intensità differenti,
aumentando il volume laltezza scende. Note pure di frequenza 168 e 318 Hz a basso volume risultano
discordanti sgradevoli, a volumi più alti tuttavia lorecchio li percepisce come in relazione di ottava (come fossero 150 e 300 Hz).
Questo per far capire come lorecchio umano non sia uno strumento di misura esatto, anche se
estremamente sensibile. La psicoacustica studia le modalità con cui il sistema uditivo e il cervello
elaborano suoni e rumori. Uno studio sperimentale sistematico dei fenomeni sonori ha inizio con G.
Galilei, cui risalgono idee e ricerche sulla natura del suono e sui suoi caratteri, sulle proprietà
delle corde vibranti, sui metodi per la determinazione della velocità del suono nellaria, ecc; a
lui è dovuto in particolare laver riconosciuto nellaltezza dun suono un elemento legato alla
frequenza di vibrazione della sorgente sonora e di aver intuito la natura composita del suono delle corde.
Quasi contemporanee allopera di Galilei sono quelle di G. Benedetti, di G.F. Sagredo, che nel 1615
dimostra che il mezzo di trasmissione del suono è laria; di M. Mersenne, che effettua una prima
determinazione della velocità del suono; e di P. Gassendi, cui è dovuta losservazione
dellindipendenza della velocità dallaltezza del suono. Nel 1663 O. von Guericke dimostra che il
suono si propaga non solo nellaria ma anche nei liquidi e nei solidi. Le ricerche del XIX secolo
approfondiscono, soprattutto a opera di H. von Helmholtz e Lord Rayleigh, lo studio della
propagazione ondosa e, in particolare, degli aspetti energetici di questa, mentre linvenzione del
fonografo e del microfono (1877) pone per la prima volta il problema della registrazione e della
riproduzione dei suoni, nonché della loro trasduzione elettrica, problema che costituisce loggetto principale dellelettroacustica.
In questultimo settore, crescendo limportanza delle informazioni sonore nel quadro dei moderni
mass media, e nel collegato settore dellacustica architettonica, si sono avuti i maggiori sviluppi.
Per quanto riguarda la fisica del suono, va anzitutto detto che le onde sonore sono onde meccaniche
(vale a dire hanno bisogno di materia per propagarsi) longitudinali (vale a dire il movimento delle
particelle avviene nella stessa direzione di propagazione). Lorecchio umano è in grado di essere stimolato da frequenze comprese tra 16 e 20.000 Hz.
Unonda con frequenza inferiore a quella del campo di udibilità è chiamata infrasuono, unonda con
frequenza superiore a quella del campo di udibilità è detta ultrasuono. Londa sonora è quindi
costituita da una perturbazione del mezzo di trasmissione. In particolare le particelle dellaria
(quasi 100.000 ogni metro cubo), nella loro oscillazione, creano delle aree di compressione dove la
pressione è leggermente maggiore di quella atmosferica, e delle sacche di rarefazione, dove la
pressione è leggermente inferiore a quella atmosferica…. Continua sulla rivista
La musica del bosone di Higgs
Grazie a una tecnica a metà strada tra arte e scienza, i ricercatori hanno convertito in note i risultati dellesperimento Atlas che ha scovato la sfuggente particella
«A differenza di quanto avvenuto con i neutrini superluminari qui la scoperta cè: abbiamo trovato
una nuova particella, mai vista prima, questo è certo. Non ci potranno essere smentite»: sono alcune
delle parole di Fabiola Gianotti, la ricercatrice del Cern che ha annunciato lo scorso 4 luglio 2012
la scoperta del bosone di Higgs. La quale aggiungeva, però: «Ora si tratta solo di capire se è il
bosone standard o se la faccenda è più complicata». È possibile infatti che il bosone di Higgs non sia esattamente come i ricercatori se lo erano immaginato.
Come sottolinea la Gianotti, è presto per trarre conclusioni. Quanto siamo certi che sia proprio la
particella a lungo cercata? Difficile rispondere. I dati sperimentali a disposizione sembrano
indicare con certezza che la particella rivelata al Cern il 4 luglio è compatibile con il bosone di
Higgs secondo quanto previsto dal Modello Standard. Non ci sono motivi, al momento, per sospettare
che sia qualcosa di diverso. Però potrebbero anche esistere molti tipi diversi di bosone di Higgs.
Come spiegano i ricercatori del Cern, alcune proprietà sono coerenti con le predizioni del modello
teorico: il punto (i canali) in cui è stato osservato e la massa, suggerita anche da altre misure
indirette. Nei prossimi mesi i gruppi di lavoro del Large Hadron Collider cercheranno di chiarire se
questo è davvero il bosone di Higgs, se è una prima particella di una grande famiglia o se si tratti
di qualcosa di completamente diverso. Per la fine dellanno si dovrebbero avere le prime prove che
alcune sue caratteristiche sono le stesse attese per il bosone di Higgs. Dai grafici sperimentali
alla melodia Leclettico bosone di Higgs, che potrebbe rivoluzionare la fisica, è adesso in grado anche di deliziare le orecchie con il suo suono trillante.
Grazie a una tecnica a metà strada tra arte e scienza, la sonificazione, gli scienziati hanno
convertito in note i risultati dellesperimento Atlas (uno dei due esperimenti che hanno dato la
caccia al bosone di Higgs) che ha scovato la sfuggente particella. I fisici hanno eseguito una
sonificazione, cioè hanno associato i dati indicati dal grafico a delle note, ottenendo una musica.
Di per sé lidea di criptare uninformazione scientifica desumibile da dei grafici mediante dei
suoni non è affatto nuova. In fondo sono forme di sonificazione anche i tamburi parlanti africani, o
gli squilli di tromba che indicavano alle truppe cosa fare sul campo di battaglia.
Ma la declinazione scientifica di questo strumento antichissimo utilizza tecnologie avveniristiche.
In teoria il principio è molto semplice: a ogni dato dellimmagine prodotta dallesperimento Atlas è
stata associata una nota. Sembra un gioco ma non lo è. Per ottenere la musica del bosone si è
dovuto scegliere tra una infinità di alternative diverse, selezionando il criterio migliore per
rendere la traduzione da dati a note allo stesso tempo fedele e gradevole. Il nuovo risultato è
condivisibile e apprezzabile anche dal pubblico dei meno esperti. Per questa speciale traduzione il
requisito fondamentale è avere a disposizione una potenza computazionale enorme. «Per la riuscita di
questa sonificazione è stato fondamentale far lavorare in parallelo un gran numero di computer connessi da una rete molto veloce» … Continua sulla rivista
L’orchestra sinfonica fetale
L’avventura musicoterapica in acqua per lo sviluppo armonico del nascituro, a livello relazionale e neurologico
Ascoltiamo e parliamo con tutto il corpo. Tutti noi produciamo e recepiamo onde e vibrazioni.
Linsieme di questi flussi determina il nostro suono unico e particolare. Esistono dunque delle
corrispondenze precise tra vibrazioni, energia, emozione e benessere. Percepire queste sensazioni in acqua è unesperienza unica, avvolgente, coinvolgente e assolutamente piacevole.
Tutto ciò è possibile proprio perché quando siamo in acqua, in una situazione di relax, lelemento
avvolgente culla-acqua, con le sue proprietà distensive ed energizzanti, insieme alluso di alcuni
strumenti musicali, ci rinvia nel luogo dove tutto ha inizio: lutero materno. Lacqua rappresenta
la totalità, il più fecondo degli elementi, il mutamento continuo e la forza vitale della terra.
Muoversi in acqua significa vivere la fluidità, non opporsi alle sue caratteristiche ma conoscerle e
prenderne atto. Lacqua è lo strumento mediatore per eccellenza nella relazione interpersonale,
perché permette un contatto con noi stessi più nel profondo; amplifica il bisogno di sicurezza, di
appagamento affettivo, di percezione dellio e di presa di coscienza del proprio vissuto esperenziale.
In quanto simbolo materno, favorisce lunione, la separazione, lidentità, il gioco, la
sperimentazione corporea e il movimento del neonato. Ho iniziato ad interessarmi di musicoterapia
parecchi anni fa. Lessere musicista, musicologa, musicoterapista in continua evoluzione, mi ha
portato ad allargare i miei orizzonti verso il settore prenatale, ossia verso lorigine del caos
sonoro ed emotivo della vita. Il mio lavoro consiste nellapportare benessere al nascituro e alla
mamma che lo accoglie, grazie allutilizzo di un metodo musicoterapico preventivo di mia ideazione… Continua sulla rivista
Scienza e Conoscenza – N. 42 >> http://goo.gl/sfWCR
Autori Vari
Nuove scienze e antica saggezza per svelare i misteri della vita Editore: Scienza e Conoscenza – Editore
Data pubblicazione: Novembre 2012
Formato: Rivista – Pag 80 – Cartacea – Ebook
http://www.macrolibrarsi.it/libri/__scienza-e-conoscenza-n-42.php?pn=1567
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