SCIENZA E FANTASCIENZA del VIRUS

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SCIENZA E FANTASCIENZA del VIRUS

di Valdo Vaccaro

Quanto scientifica è mai la scienza ufficiale? La pandemia aviaria-suina, la farsa giapponese SMON,
la farsa AIDS, la farsa Papilloma, la farsa SARS, la farsa della Legionella, la farsa del Nobel a
Montagnier, la farsa della presente pandemia aviaria-suina (che preferisco chiamare asinina), non
sono altro che un derivato diretto dei diktat impostati e programmati diligentemente dal Codex
Alimentarius. Non esiste e non è mai esistita una prova scientifica che germi e virus provochino le
malattie

Quanto scientifica è mai la scienza ufficiale?

Se ti dai una rinfrescata culturale sull’Enciclopedia Britannica, che è in teoria il massimo della
scienza libera e indipendente raccolta nel cartaceo, ci sono decine di pagine dedicate ai virus e
alle infezioni.
Ma neanche due righe dedicate al pulviscolo virale e alla non-infezione.
Neanche due righe dedicate agli enzimi, all’anima, ai minerali organicati e disorganicati.
Neanche due righe dedicate alla vera causa delle malattie.
Neanche due righe dedicate alle centinaia di esperimenti scomodi ed imbarazzanti per il potere.
Neanche due righe dedicate ai medici igienisti.
Faccio qui presente che il mio testo originale ha un titolo significativo, che non è Alimentazione
Naturale, come appare nelle librerie d’Italia, ma Il Ferro, l’Enzima, l’Anima, esattamente quei
valori che sono illustri assenti nella cultura ufficiale.
Il diktat del Codex Alimentarius

Le conseguenze le stiamo provando oggi sulla nostra pelle.
La pandemia aviaria-suina, la farsa giapponese SMON, la farsa AIDS, la farsa Papilloma, la farsa
SARS, la farsa della Legionella, la farsa del Nobel a Montagnier, la farsa della presente pandemia
aviaria-suina (che preferisco chiamare asinina), non sono altro che un derivato diretto dei diktat
impostati e programmati diligentemente dal Codex Alimentarius.

La descrizione del virus sui testi ufficiali del potere

Sull’Enciclopedia Britannica, targata Glaxo-Smith-Kline e Codex Alimentarius, si apprende che un
virus è una particella minuta e sottile che non si può osservare con un microscopio ottico.
Consiste in un pacchetto di composti organici (acido nucleico, Dna) circondato da un velo o da un
involucro proteico chiamato capside.
Misura dai 20 ai 250 nanometri di diametro (un nanometro uguale 10 metri elevati alla meno 9, che
dovrebbe equivalere a un centomillionesimo di metro), mentre il più piccolo batterio conosciuto
misura 400 nanometri).

I voli pindarici ed i movimenti immaginari

E fin qui tutto va bene. Le cose cominciano a guastarsi quando, abbandonati gli strumenti, la mente
ballerina dell’uomo comincia a fare i voli pindarici, per cui scattano inesorabili le cinematografie
preordinate e i movimenti immaginari.
Ecco allora che il virus, riconosciuto come morto e cadavere, ma forse qualcosa di meno di cadavere,
privo di qualsiasi meccanismo metabolico, privo di coglioni e di bocca, si comporta improvvisamente
da Gesù Cristo e resuscita. Diventa scattante ed attivo, non si sa come e non si sa perché.
Non si sa tra l’altro cosa ha mangiato e come l’ha digerito, essendo privo di stomaco e intestino.
Tutto questo lo fa non da solo. Lo fa con la collaborazione e la complicità della vittima.
Non appena entra in qualche modo nella cellula vivente di una pianta, di un batterio, di un animale
o di un uomo, avviene il miracolo cruciale del morto che respira, mangia e cammina.
Alimentato dagli enzimi della cellula ospite, si stiracchia e fa una bella dormita, si nasconde
sotto le lenzuola e fa il latitante, poi si risveglia e prende possesso della cellula stessa.
Siccome è pure incazzato nero non si sa bene perché, o forse per aver avuto degli incubi, decide di
fare il Lanzichenecco e di distruggere la cellula che lo ospita, e per effetto domino, l’intero
organismo all’interno del quale si è insinuato.

Un lavoro sofisticato di proliferazione diabolica e mefistofelica

Una volta che la cellula subisce l’informazione genetica di un virus, le sue istruzioni genetiche
vengono alterate ed essa va a formare tante altre copie degeneri di se stessa.
Un lavoro davvero diabolico e mefistofelico, con il divino creatore che sta magari sadico a
sghignazzare, quanto e più del demonio, per lo scherzo da prete inflitto alle sue creature.
Per dare un maggior tocco di credibilità al tutto, si scomoda il retrovirus (tipo i LAV, gli HTLV-I,
II e III) che immagazzina il suo programma genetico nell’acido nucleico Rna, ed usa un particolare
enzima, la trascrittasi inversa, per fare una copia del Dna dal Rna, in una conversione che permette
facilmente ai retrovirus di insinuarsi nel Dna delle cellule, trasformandole in fabbriche malvage di
altri virus mortali.

Un’interpretazione paradossale e fantascientifica che calza a pennello all’apparato medicale

Trattasi di un’interpretazione che definire inverosimile, paradossale e fantascientifica è
addirittura generoso ed eufemistico, degno delle favole dysneyane in versione malefica.
Interpretazione che possiede però una qualità fondamentale, ed è quella di inquadrarsi alla
perfezione negli schemi terroristici che fanno comodo al venale apparato medico-farmaceutico.
Il bello è che pure il movimento contestatore, quello che si oppone al monattismo internazionale,
cade nella stessa trappola ideologica e terminologica, e finisce per utilizzare pure lui termini e
concetti aberranti.

Non si negano ovviamente i batteri e i virus, ma l’azione patologica scatenante dei medesimi

Gli igienisti-naturali, che nell’America odierna preferiscono autodefinirsi salutisti, sono gli
esponenti delle due scienze più importanti e vicine agli interessi autentici dell’uomo, che sono
Scienza della Salute e Scienza dell’Alimentazione, entrambe in netto contrasto con le due tecnologie
dominanti ed opposte che sono Medicina e Dietologia.
E’ ovvio che essi non neghino l’esistenza dei batteri e dei virus, e nemmeno la presenza dei
medesimi ogni qualvolta si va ad indagare e a fare delle analisi sui malati e sui sani.
La negazione riguarda i motivi causatori della malattia, che è cosa ben diversa.

La malattia è un processo di guarigione diretto intelligentemente dal sistema immunitario

La malattia non è un’entità individuale e differenziata dalle altre 40 mila malattie, come vogliono
farci credere i medici.
La malattia è un processo iniziato dal corpo stesso (dal saggio direttore generale interno che si
chiama sistema immunitario), al preciso scopo di rifiatare, ripulirsi, ristabilirsi, rigenerarsi,
riadattarsi al nuovo clima o al nuovo ambiente.
Un processo iniziato, diretto, gestito e terminato dal corpo stesso, e non da un miliardo di piccole
bestie assatanate.

Non esiste e non è mai esistita una prova scientifica che germi e virus provochino le malattie

Non c’è, e non c’è mai stato, un frammento di prova che i germi ed i virus possano provocare delle
malattie.
Non a caso, il mondo è letteralmente saturo di batteri e virus.
Se essi fossero davvero degli infidi assalitori, come descritto sulle enciclopedie
dell’establishment, il mondo si sarebbe estinto da secoli e da millenni.

La medicina medievale e gli spiriti maligni

La medicina medievale affibiò la colpa delle malattie agli spiriti maligni, a qualcosa che non
poteva essere visto, tastato e provato, ma che poteva attaccare a sua discrezione e a suo piacimento
il corpo e l’anima della gente.
Ma l’incredulità e lo scetticismo erano sempre più marcati.
La reputazione di preti, papi, esorcisti, speziali, fattucchieri, stregoni e medici stava davvero
sotto i tacchi. Era l’epoca in cui il regresso della religione davanti alla scienza lasciava un
vuoto enorme.

La santificazione del dio Pasteur

Luigi Pasteur l’occupò con arguzia, rivestendo contemporaneamente le virtù di un santo e gli
attributi di un dio.
L’immagine mitica di Pasteur, simbolo di una civiltà nuova, razionale, progressista, si adornò
dell’aureola dorata dello scienziato e del padre dell’umanità.
La sua prestigiosa parola diventò sacra più del vangelo.
Guai all’eretico che osasse contestarla e metterla in dubbio.

Ma le malattie continuavano imperterrite a colpire la gente

Pasteur adattò dunque la sua teoria dei germi (conosciuti e non) a tutte le malattie, e convinse il
mondo che sono i microbi ad attaccare e ad invadere il nostro corpo.
Ma, a dispetto delle vaccinazioni e delle pastorizzazioni, delle bolliture e delle cotture di ogni
alimento, della disinfezione di ogni possibile oggetto a portata di mano, di bocca e di naso, della
protezione profilattica plastificata di ogni membro e di ogni vagina, le vecchie malattie
continuavano a farsi le beffe della scema civiltà bipede.
I vaccini e i veleni al chinino o al mercurio, escogitati per combattere i batteri, portavano solo
all’avvelenamento puro e semplice dei pazienti, e a malattie ben più gravi di quelle originarie.
Fu lo stesso Pasteur, tardivamente e sul letto di morte, a dar ragione a Robert Koch, con l’ormai
celebre frase Il terreno è tutto ed il microbo è niente.

Il sano scetticismo della gente

Agli inizi del XX secolo, la gente dotata di cervello cominciò a capire e a riflettere saggiamente
che i microbi stavano dappertutto e che tuttavia si sopravviveva, per cui era lecito non credere una
virgola di quanto sostenevano i medici e i biochimici.
Con questo crescente scetticismo, la sanità mondiale si sentiva persa e vagava senza speranza, col
vuoto negli occhi, il gelo nell’anima e, quel che è peggio, pochi centesimi bucati nel portamonete.

A salvare la medicina ci pensarono i virus col loro Dna

Per fortuna vennero fuori i virus e il loro Dna.
Ecco gli autori del misfatto chiamato malattia.
I virus furono immediatamente catapultati sul banco degli imputati.
Si dimenticavano, i miseri, di considerare che i virus erano in ogni caso particelle estremamente
piccole, nonché prive di movimento e di vita propria, pari dunque alle vitamine, agli ormoni, agli
enzimi, ai minerali.

I virus sono detriti mitocondriali di cellule morte

I virus, come scrive l’indimenticato T.C. Fry, salutista americano e direttore del gruppo
igienistico scissionista Life Science di Tampa (Florida), premiato con laurea in medicina ad honorem
dalla Sorbona di Parigi, sono dei puri miti.
Trattasi di detriti mitocondriali di cellule morte.
Perdiamo centinaia di miliardi di cellule al giorno, da un organismo che ne contiene più o meno
75000 miliardi, e la maggior parte di tali perdite viene regolarmente rimpiazzata e ricostituita.

CDC, la fabbrica mondiale dell’isteria

La CDC, prostituta ufficiale e concubina mercantile di quel mostro tentacolare che si chiama
Big-Pharma, è specializzata nel fabbricare isterie preparatorie per le sue odiose campagne
commerciali.
Si crea il panico e si produce il vaccino.
Si crea la paura dello spirito maligno e si commercializza l’acqua santa in convenienti e comode
boccette.
Il contagio è una pura superstizione dei secoli bui, quando la morte nera e la peste bubbonica
imperversavano, favorite dalla sporcizia e dalla miseria, dalla fame e dal freddo, dalla mancanza di
acqua corrente, di servizi igienici e di sistemi fognari, dall’ignoranza e dai tarocchi, dalle
oppressioni del clero e dei signorotti di turno, dalla continua paura di finire in prigione o sul
patibolo per i più assurdi e futili motivi.

Le peggiori malattie sono causate proprio da farmaci e vaccini

Il potere medico-farmaceutico usa in lungo e in largo questa credenza vuduistica, allo scopo di
trasformare la Terra in un mercato planetario dei suoi infidi veleni, come se l’umanità non ne
consumasse già abbastanza.
Ironia della sorte, le peggiori malattie, quelle più croniche e indebolenti, quelle che fanno
saltare il sistema immunitario, derivano proprio dai troppi farmaci e vaccini prescritti e
distribuiti generosamente da Mamma Medicina.
Le droghe, i farmaci tutti e i vaccini tutti, sono altamente distruttivi per le facoltà umane,
specialmente per le facoltà difensive svolte dai linfociti (creati dalle cellule linfatiche come la
milza), e dai leucociti (creati nel midollo osseo).

I veri causatori di deficienza immunitaria

Linfociti e leucociti circondano le sostanze nocive e le accompagnano regolarmente al punto di
espulsione più vicino che può essere la pelle, i polmoni, i reni o gli intestini.
Prima di essere espulsi, i veleni possono essere ulteriormente disintegrati dai linfonodi e dal
fegato.
Chi prende droghe, eroina, anfetamine, caffè, the e fumo a ripetizione, nonché chi assume farmaci, e
magari consuma pure alimenti non della specie umana (carni, pesce, latticini, uova), soffre di grave
deficienza di globuli bianchi, ovvero di linfocitopenia o leucocitopenia.
La classe medica definisce come deficienza immunitaria il possedere meno di 5000 globuli bianchi per
mm3.

Il potere sta nella canna della siringa

La prova che hanno è inconfutabile.
Consiste nel fatto di poter tenere la siringa nella destra e la mascherina nella sinistra,
indossando un camice bianco che vale ancor più della divisa militare.
Consiste nel fatto di poter entrare nelle antenne televisive, nei tipi dei giornali, nelle scuole e
nelle case della gente, senza nemmeno dover bussare e chiedere permesso.
Il potere sta nella canna del fucile, diceva un certo Mao Tse Tung.
Oggi per il mostro medico-farmaceutico, vale un altro motto: Il potere sta nella canna della
siringa.

Generato il panico, esso si trasmette automaticamente come uno tsunami.
C’è da aspettarsi un vaccino contro il virus della paura.

Questa gente è troppo potente perché una piccola voce come quella del movimento igienistico
mondiale, o quella ancora più insignificante di chi scrive, possa minacciarla.
Oggi occorrono milioni di Euro per diffondere un messaggio o un semplice slogan, ripetendolo
adeguatamente e provocando il lavaggio del cervello.
L’ondata di paura, quando è generata, si diffonde da sé in modo gratuito e progressivo come un’onda
tsunami. Il vero virus è dunque la paura.
Chissà che non stiano studiando un vaccino anche contro di essa.

La diffusione capillare del dogma vaccinatorio

Esiste una propaganda incessante che prepara tutta la popolazione mondiale a credere con fede e
reverenza al potere sanitario mondiale.
Il dogma dell’innocuità e dell’efficacia dei vaccini è protetto e diffuso in modo capillare.
Più un paese è sottosviluppato o colonizzato, più è paese delle banane, è più grande è il dominio di
Rockefeller e compagni, di Coca-Cola e McDonalds.
Se in Europa il rateo di vaccinazione tocca il 30%, in Filippine si va al 90%.
Fin dall’infanzia, dalle scuole materne alle elementari, al collegio e al liceo, i giovani si
abituano all’idea della vaccinazione, a considerarla come una formalità utile, indispensabile e
senza pericoli.
Nella mente ricettiva e malleabile dei ragazzi il credo vaccinatorio viene sistematicamente
inculcato.

Informarsi meglio, sentire tutte le campane, prima di decidere sul da farsi

Una mente scientifica dovrebbe esigere lo studio di tutti gli aspetti del problema, per fare almeno
una sintesi integrale, sottoponendo l’argomento vaccini alla prova dei fatti.
Ma la medicina è tutto fuorché una scienza.
E’ piuttosto una sofisticata tecnica mestieristica e mercantile, basata troppo frequentemente sul
marketing, la promozione vendite, la commissione e la venalità.

Il ragazzini non si fanno incantare dalle scemenze

Molto più sensato, razionale e logico definire i cosiddetti virus come frammenti subcellulari o
meglio ancora mitocondriali.
Tanto più che, anche se vuoi convincere tuo figlio piccolo, che non si fa incantare dalle scemenze,
non puoi raccontargli che un virus, grande quanto un miliardesimo di cellula, può prendere controllo
di un universo un miliardo di volte più grande di lui.

Sarebbe come pretendere che un moscerino velenoso si introducesse in un grosso elefante africano e
ordinasse al pachiderma di riprodurre miliardi di moscerini fino a farlo scoppiare.

La vita sana crea salute, tutto il resto sono balle

Ignorare le farabutte balle sull’Aids e su tutte le malattie infettive, è il minimo che si possa
fare.
Vivete tutti in modo naturale e rilassato.
Fate una sonora pernacchia alle sconcezze che arrivano a ripetizione dal video o dalla carta
stampata.
Primi causatori di malattie immunitarie sono i farmaci e i vaccini.
La vita sana crea salute e libera da tutte le malattie. Gli igienisti sono testimoni viventi di
tutto questo.

Ristudiamo il grande John Tilden e il suo illuminante concetto di tossiemia

Lo studio delle leggi del dr John Tilden sulla tossiemia è certamente mille volte più importante ed
illuminante di tutte le nefandezze sciorinate dalla medicina negli ultimi anni.
La tossiemia è il terreno.
La tossiemia è la presenza nel sangue, nella linfa, nei fluidi, negli organi, nei tessuti e nelle
cellule, di non importa quale sostanza estranea ed incompatibile con la salute del nostro corpo.
Un livello minimo di tossiemia ce l’abbiamo sempre, ed è pertanto fisiologico, innocente.

I guai cominciano quando si passa il limite di tolleranza

La tossiemia diventa tossica quando il suo accumulo oltrepassa il limite di tolleranza, e produce la
goccia che fa traboccare il vaso.
La tossiemia può essere endogena naturale, (autointossicazione da scarti cellulari mitocondriali non
espulsi regolarmente), endogena intestinale (autointossicazione da decomposizione alimenti non
digeriti), ed esogeno-chimica (dovuta a farmaci, vaccini, coloranti, fumi, insetticidi).
Senza un’elevata tossiemia non svilupperemo mai alcuna malattia.

Gli antibiotici e i microrganismi

Nel caso di raffreddore o febbre, i batteri hanno il compito di sgomberare il terreno, per cui
occorre lasciarli fare tranquilli il loro lavoro.
Se si prendono degli antibiotici, i batteri muoiono e la febbre se ne va, ma il terreno rimane
tossico come e più di prima, col risultato che alla prossima occasione ci ritroviamo con una crisi
peggiore da dover risolvere.
Chiaro che gli antibiotici non servono contro i virus, perché nei virus non c’è bio, non c’è vita
(ennesima prova di quanto squinternate siano le asserzioni contro i mostriciattoli virali, non solo
vivi ma pure sadici ed agguerriti).

La carica dei virus e dei batteri di origine esterna

Quanto ai virus esterni, provenienti da altre persone o da animali o piante, è sempre un giochino da
ragazzi per il nostro sistema immunitario isolare e fagocitare questo tipo di invasori.
A condizione che il proprio sistema immunitario non sia stato messo fuori uso dai vaccini e dai
farmaci.
Ed è proprio per tutti questi motivi che non esistono e non sono mai esistite malattie propriamente
microbiche, cioè causate direttamente da batteri e virus, ma soltanto malattie tossicologiche e
malattie di carenza.
Chiaro che i consumatori di carni altrui si imbottiscono pure di virus e tossine degli animali
morti, nonché dei batteri che intervengono in soccorso, ovvero di materiali che mettono a dura prova
il sistema immunitario.

Nessuna trasmissione di malattia e nessuna vera ereditarietà

Ognuno ha il suo grado individuale di tossiemia, e questa realtà non può essere trasmessa.
Al massimo, se uno è intossicato brutalmente, la sua pelle trasmetterà odori pesanti e sgradevoli,
portatori di asfissia e di fastidio.
Tutti i sintomi influenzali, inclusi quelli del cosiddetto Aids (febbre, diarrea, tosse, eruzioni
cutanee, debolezza estrema), rappresentano un indispensabile processo di eliminazione.
Nessuna malattia può essere propriamente ereditaria.
Possiamo però ereditare una predisposizione, una diatesi (inclinazione) nervosa, tubercolare,
artritica, linfatica, cardiaca, cancerogenica.
Oppure possiamo ereditare degli organi piccoli, un petto piccolo, una carenza di difese immunitarie.

La teoria del contagio proviene dall’antica stregoneria

Ecco spiegato il perché il contagio non esiste se non nella mente distorta e superstiziosa dei
monatti.
La teoria del contagio proviene direttamente dalla magia e dalla stregoneria antica, dalle
fattucchiere e dalle streghe con la scopa.
Il dr Luc Montagnier, premiato col Nobel, parla spesso di germi che possono moltiplicarsi in numero
incontrollabile. Lo hanno premiato per questo. Dove e quando mai ha visto in natura un germe
moltiplicarsi in modo incontrollabile? Forse sui cartoni televisivi dei mostriciattoli giapponesi?

Mai contrastare la natura

La natura controlla tutto, proprio tutto.
Se tiri una fucilata a una lepre, essa muore. Nel giro di poco tempo, se i corvi non l’hanno già
divorata, i microbi si moltiplicano per mangiare il suo cadavere e, quando non restano che le misere
ossa e della peluria, anche i germi spariranno.
La natura controlla anche la febbre.
Non c’è alcun pericolo di sforare, poiché il corpo non si suicida mai, per cui il pericolo è nullo.
Quando i batteri hanno finito di gozzovigliare al nostro interno con le porcherie che trovano in
surplus, per cui la tossiemia è rientrata nei limiti, essi spariscono.
L’unico pericolo mortale sta semmai nel voler contrastare testardamente la natura.

Una salubre bevuta di colera all’Università di Vienna

Il dr Max Joseph von Pettenkofer (1818-1905), fisiologo igienista bavarese, professore di
batteriologia all’Università di Vienna, pur disinteressandosi delle diatribe dei suoi contemporanei
Pasteur, Béchamp e Koch, era arrivato da anni alla conclusione che i microbi non causano alcuna
malattia.
Un giorno, mentre dava un corso nel laboratorio di batteriologia, con grande stupore dei suoi
allievi, prese un bicchiere colmo di un liquido, e lo fece verificare strumentalmente uno per uno
dai suoi ragazzi. Tutti si accertarono che conteneva milioni di microbi viventi di colera.
Richiamò la loro attenzione e inghiottì l’intero contenuto. Il dr Kruif, che era presente alla
lezione, scrisse poi che in quel bicchiere erano presenti milioni di bacilli attorcigliati, fatti
apposta per infettare e sterminare potenzialmente un intero reggimento. Pettenkofer non si prese
alcuna malattia.

I vani sforzi di ammalarsi di colera e di peste bubbonica del dr Powell

Il dr Thomas Powell, morto a 80 anni, negli anni 30, aveva ridicolizzato l’intero mondo della
medicina.
Aveva lanciato la sfida di produrre nel suo corpo anche una sola malattia, inoculando in lui sotto
controllo di una giuria, i germi del colera, della peste bubbonica, e microbi di ogni genere,
facendo a gara nel recuperare ogni schifezza non velenosa reperibile sul pianeta e mescolabile in un
bicchiere.
Si fece spargere questi microbi in tutti gli alimenti che mangiava.
Si spennellò varie volte la gola con i germi della difterite.
Ma tutti gli sforzi per ammalarsi non approdarono a nulla.

Gli esperimenti di Fraser con la difterite

Il dr John B. Fraser di Toronto, descrisse sulla rivista americana Physical Culture (maggio 1919) i
suoi 150 esperimenti realizzati dal 1914 al 1918 per determinare se i microbi causano davvero la
malattia, o se invece sia la malattia generata da altre cause a produrre i microbi in eccesso.
Cominciò nel 1914 a dissetare gruppi di volontari con dell’acqua contenente 50 mila microbi di
difterite. Si attese qualche giorno, e nessuno si ammalò.
Passò allora a un secondo esperimento, con del latte contenente 150 mila microbi di difterite.
Nessun sintomo.
Nel terzo esperimento, si spennellarono le tonsille, il palato, le narici ed il sotto-lingua.
Nemmeno farlo apposta, nessun caso di malattia.
Si pensò che la difterite fosse poco adatta.

E quelli con la meningite, il tifo, la polmonite e la tubercolosi

Si intraprese un’altra serie di prove con i più pericolosi microbi della meningite.
Si invasero ancora le mucose nasali, le pareti delle narici, le tonsille, il sotto-lingua e la parte
posteriore della gola, spennellando milioni di microbi.
Non apparve alcun segno di malattia.
Altro tentativo venne fatto con la tubercolosi, attendendo lunghi mesi, ma anche lì andò buca.
Si utilizzarono pure combinazioni diversificate di microbi (tifo con polmonite, meningite con tifo,
polmonite con difterite). Niente ancora.

E quelli col raffreddore e l’influenza

Presero poi 10 soggetti maschi diversi, di varia provenienza e corporatura, e li tennero 45 minuti
accanto a 10 casi freschi di raffreddore acuto, appositamente selezionati tra i più gravi.
Dieci malati diversi che tossivano in faccia contemporaneamente a ciascuna persona sana, senza
barriere e senza mascherine.
Ma nessuno dei volontari sviluppò sintomi di influenza o di raffreddore.

Le conclusioni sono molto semplici e chiare: la malattia è pre-esistente ai microbi

La verità è molto semplice.
Batteri e virus sono onnipresenti ed ubiquitari sia nei sani che nei malati.
Le malattie scattano per motivi che esulano totalmente dai microrganismi
Lo stato di malattia, sempre di derivazione tossicologica e mai microbica, porta in seconda istanza
a disfunzioni metaboliche e a conseguente intasamento cellulare-virale ed intestinale.

I virus e i batteri che accompagnano e caratterizzano la malattia senza esserne minimamente la causa

L’accumulo di virus non espulsi da un lato e di tossine gastriche ed intestinali dall’altro, stimola
la moltiplicazione dei batteri, che sono gli unici microrganismi vivi ed in grado di proliferare.
Ed è a questo punto che alla malattia pre-esistente si aggiunge l’intensificato traffico interno di
microrganismi che la accompagnano, comportando pure qualche ulteriore fastidio e febbre prolungata,
visto che i batteri mangiano e defecano, e a loro volta muoiono e si virusizzano all’interno del
corpo, prima che tutto ritorni tranquillamente alla normalità, non appena le immondizie in eccedenza
sono state divorate e la tossiemia è rientrata sotto il suo livello di tolleranza corporale, sotto
il livello di guardia.

Valdo Vaccaro
– Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
– Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)

www.scienzaeconoscenza.it/articolo/scienza-e-fantascienza-del-virus.php

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