SCIENZA E VEDANTA – LA FORMA UMANA 5

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SCIENZA E VEDANTA – LA FORMA UMANA 5
E L’EVOLUZIONE DELLA COSCIENZA (PARTE QUINTA)

A cura di Andrea Boni

I differenti modi di percepire la Verità Assoluta(1).
La Verità Assoluta, ciò che è oltre il piano sensoriale, può essere percepita secondo tre differenti
modalità. Ciò è ben espresso nello Shrimad Bhagavatam I.2.11:

Vadanti tat tattva-vidas
Tattvam yaj jnanam advayam
Brahmeti paramatmeti
Bhagavan iti shabdyate

“I saggi che conoscono la Verità Assoluta chiamano questa sostanza unica, al di là di ogni dualità,
col nome di Brahman, Paramatma o Bhagavan”.

Bhaktivedanta Swami Prabhupada commentando questo verso afferma:

“La Verità Assoluta è contemporaneamente soggetto e oggetto perché in Essa non c’é alcuna differenza
qualitativa. Perciò, Brahman, Paramatma e Bhagavan sono manifestazioni uguali sul piano qualitativo.
Questa sostanza unica è realizzata come Brahman impersonale da coloro che studiano [ed interpretano
in modo impersonale] le Upanishad, come Paramatma localizzato dagli yogi, come Bhagavan dai devoti,
[ovvero da coloro che si rapportano all’Assoluto in termini personali, una Persona con la Quale
scambiare sentimenti di intenso Amore e devozione]. Bhagavan, la persona Suprema, rappresenta
l’aspetto ultimo della Verità Assoluta [, ovvero la forma più intima e per questo difficilmente
accessibile stati rimossi tutti gli ostacoli interiori]. Il Paramatma è la manifestazione parziale
del Signore, mentre il Brahman è lo sfolgorio irradiante del Suo corpo, come i raggi che emanano dal
corpo del sole. […] Come si è visto nel primo shloka del primo capitolo, la Verità Suprema è
sufficiente in sé stessa, possiede la conoscenza perfetta ed è libera da ogni illusione generata dal
concetto della relatività. Nel mondo del relativo ciò che conosce è differente da ciò che è
conosciuto, mentre sul piano della Verità Assoluta non c’è alcuna differenza. Nel mondo del
relativo, chi conosce è l’anima spirituale vivente, o energia superiore, e ciò che è conosciuto è la
materia inerte, o energia inferiore. C’è dunque dualità tra l’energia inferiore e l’energia
superiore.

Sul piano dell’Assoluto, invece, conoscente e conosciuto appartengono entrambi all’energia
superiore.” Si tratta di tre forme di energia che emanano da una stessa sorgente, quindi come tali
non esistono differenze fondamentali, tuttavia si distinguono differenti qualità di energie. Il
Brahman non ha attributi ed è il principio astratto della Verità. E’ l’aura che emana dall’energia
più intima, quella più profonda, Bhagavan. La Scuola advaita Vedanta ha come scopo la realizzazione
di questa forma dell’Assoluto. Facciamo l’esperienza della forma di Paramatma quando si prova
un’intensa ispirazione ad esempio in qualche attività scientifica, religiosa o artistica. In tutti
questi casi l’ispirazione arriva dal Paramatma, che guida ogni essere vivente dal cuore. E’ il
Paramatma che indica la via agli uccelli migratori, o quella forma sottile che guida qualsiasi
organismo nel suo viaggio all’interno del mondo fenomenico. Bhagavan è la Suprema Persona, l’aspetto
più intimo della Verità Assoluta. Può essere realizzato solo da coloro che, avendo compreso
l’illusorietà del mondo materiale, avendo inoltre compreso la necessità di dare e ricevere Amore,
perché ognuno di noi nella parte più profonda della personalità è Amore, si abbandonano con un atto
di intima e sincera devozione all’adorazione di Dio attraverso i principi emanati dal Bhaktiyoga.
Tutte le Scuole Vaishnava del Vedanta hanno come scopo la realizzazione di questa forma
dell’Assoluto.

(1) Tratto e parzialmente rivisto da un articolo di Bhakti Svarupa Damodara Goswami pubblicato sulla
rivista Savijananam, del Bhaktivedanta Istitute.

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