SCIENZA E VEDANTA – LA FORMA UMANA 7

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SCIENZA E VEDANTA – LA FORMA UMANA 7
E L’EVOLUZIONE DELLA COSCIENZA (PARTE SETTIMA)

A cura di Andrea Boni

L’Origine dell’Universo.

Sutra I.1.2
janmadyasya yatah

Janma – nascita, Adi, e il resto, ad esempio mantenimento e dissoluzione,
Asya – di questo (universo), Yatah – da lui, da quel Signore.

Egli, il Brahman, è colui che crea, mantiene e dissolve l’universo – 2

Commentario Scientifico

Dal commentario di Baladeva Vidyabushana leggiamo:
La parola ‘janmadi’ utilizzata nel Sutra è una Bahu Brihi, ossia una parola composta. Il suo
significato, letteralmente, intende creazione, mantenimento, dissoluzione. La parola ‘asya’
significa di questo Universo, ossia questi quattordici pianeti o ‘loka’ popolati da vari jiva a
partire del più importante, Brahmaloka, e terminando con il più piccolo filo d’erba, dove le anime
godono e soffrono in base alle loro buone o cattive azioni; questo misterioso universo la cui
profondità nessun intelletto umano può comprendere; questo magnifico mondo di strane costruzioni. La
parola ‘yatah’ significa “Da Lui”, ossia dal Dio Supremo, la cui potenza è inconcepibile, che è
l’agente della creazione tanto quanto la causa materiale, da cui si origina, si preserva e si
distrugge l’Universo. Egli è il Brahman. Egli è il tema principale dei Vedanta Sutra, e costituisce
l’oggetto principale di ricerca.

Il primo sutra dell’opera di Badarayana è un forte incoraggiamento ad intraprendere la conoscenza
della Verità Assoluta, Dio, la Persona Suprema, Il Brahman. In questo secondo sutra, invece,
l’Autore fornisce una prima descrizione del Brahman. Esso è ciò che crea, sostiene e dissolve
l’Universo. La Verità Assoluta è così connessa agli aspetti cosmologici. Ognuno di noi, in misura
diversa, si è interrogato circa i misteri della nascita e della morte, ed in particolare della
creazione dell’Universo. Peraltro, questo è stato da sempre uno dei temi più affascinanti per
scienziati e teologi. In questo capitolo cercheremo allora di rivedere alcune teorie proposte circa
la nascita dell’universo, con particolare riferimento alla teoria del big-bang, e di metterle in
relazione con la teoria Bhaktivedantica. Con il termine Bhaktivedanta si intende tutta la
letteratura Vedica che oltre al Vedantasutra propriamente detto, e che caratterizza la parte più
speculativa della Conoscenza, include anche la letteratura che descrive in modo specifico la bhakti,
ovvero la via della devozione, e quindi la Bhagavadgita, lo Shrimadbhagavatam, e altre opere.

Il secondo sutra dell’opera di Badarayana è un incoraggiamento a considerare la formulazione di una
nuova teoria teistica circa la nascita e l’evoluzione dell’Universo. Fino ad oggi le teorie che sono
state proposte degli scienziati occidentali non sono orientate in questo senso, sebbene diversi
eminenti ricercatori abbiano più volte espresso la necessità di una visione alternativa ed
innovativa per riuscire a fornire spiegazioni con un orizzonte di senso rispetto a quanto formulato
ad oggi. Brian D. Josephson, premio Nobel in Fisica presso la Cambridge University, afferma: “Ora ci
sono due modi per affrontare la questione circa se e come Dio abbia un’influenza sulla natura. La
prima è continuare a seguire la linea teoretica materialistica adottata fino ad ora e cercare di
ottenere, a partire da questo approccio, una teoria del tutto. Questo è senza dubbio un processo
molto difficoltoso. Potrebbe richiedere secoli per arrivare al suo completamento [ammesso che si
possa giungere ad una conclusione …]. Un approccio alternativo per lo scienziato è affermare: ‘bene,
proviamo a valutare l’ipotesi opposta, ovvero proviamo a considerare il fatto che esista un’Entità
Suprema, oltre la Natura materiale, Dio, ed includiamolo come principio all’interno delle teorie
scientifiche; come sarebbe la scienza con questa nuova prospettiva in cui Dio entra a “giocare” un
ruolo nella manifestazione dei vari fenomeni?”.

La visione Bhaktivedantica supporta appieno questa formulazione teoretica e il secondo sutra del
vedantasutra è un primo importante postulato in tal senso. Secondo il Vedanta, infatti, esiste una
sorgente ultima, senziente, al di la del piano materiale:

Aham sarvasya prabhavo
Mattah sarvam pravartate
Iti matva bhajante mam
Budha bhava-samanvitah

“Sono la fonte di tutti i mondi, spirituali e materiali. Tutto emana da Me. I saggi che conoscono
perfettamente questa verità Mi servono con devozione e Mi adorano con tutto il loro cuore”
(Bhagavad-Gita X.8)

scienzaespiritualita.blogspot.com/

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