Sciogliere gli ormeggi
DALLA TERRA AL CIELO
Il viaggio della vita procederà ed avrà successo nella misura in cui la persona riuscirà a
trasformarsi in senso evolutivo. E proprio questa trasfigurazione o trasformazione della coscienza
che caratterizza il viaggio ben intrapreso e compiuto. Come un atleta deve aggiungere fibra su fibra
ai propri muscoli guadagnandoli dal tessuto adiposo, così il nostro viaggiatore, il ricercatore del
sé, lentronauta, colui che compie il viaggio allinterno delluniverso interiore, raggiungerà
lobiettivo nella misura in cui accrescerà la consapevolezza del proprio sé profondo di natura
spirituale e ridurrà il peso condizionante del proprio ego o io storico.
Per proseguire è fondamentale liberarsi dallillusione di poter essere felici con la mera
gratificazione dei sensi o indugiando in ciò che distrae ed ostacola il proprio progresso. Solo su
questi presupposti si sarà in grado di sviluppare una visione che oltrepassa le apparenze e arriva
allessenza, che non si limita alla percezione della realtà psicofisica ma che permette di
visualizzare le dimensioni più profonde e più fondamentali dellessere e della vita.
Chi compie questa esperienza, sperimenta altri gusti e tendenze, altre emozioni, sentimenti, aneliti
e percezioni rispetto al vivere mondano. Se invece questa esperienza non ha luogo, possiamo dire che
il viaggio in realtà non è iniziato, forse perché il navigante si è dimenticato di sciogliere gli
ormeggi. Rema strenuamente ma con gli ormeggi ancora ben saldi e lalba successiva lo coglierà,
affaticato ed amareggiato, allo stesso punto del giorno precedente. Nella nostra metafora del
viaggio gli ormeggi sono i condizionamenti del carattere, le brutte abitudini, le illusioni e i vizi
della coscienza che non si è riusciti a sradicare.
Rimanere ancorati agli ormeggi, oppure viaggiare da naufraghi, sbattuti qua e là dalle onde del
karma, o invece fare un viaggio consapevole con meta deliberatamente selezionata: a noi la scelta.
di Marco Ferrini – Matsyavatara das
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