Scoperta una nuova funzione del sonno

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Scoperta una nuova funzione del sonno

06 marzo 2019

Il sonno ha una funzione specifica e importantissima all’interno di ciascun neurone: permette la
riparazione dei danni al DNA che si accumulano durante la veglia. La scoperta, ottenuta studiando i
cromosomi di un piccolo pesce, potrebbe spiegare come mai il sonno è così essenziale per tutti gli
organismi con un sistema nervoso – compresi noi esseri umani

da lescienze.it/mente-e-cervello

Dai vermi alle meduse, dalle mosche agli esseri umani. Tutti gli organismi con un sistema nervoso
dormono, compresi noi, che dedichiamo al sonno circa un terzo della nostra vita. Ma a cosa serve
esattamente un comportamento che si è conservato così stabilmente nel corso dell’evoluzione,
nonostante abbia alcuni svantaggi, come essere esposti all’attacco dei predatori?

In un nuovo studio pubblicato su “Nature Communications” e condotto su Danio rerio, o pesce zebra,
un modello animale molto usato in biologia, ricercatori dell’Università Bar-Ilan, in Israele,
rivelano ora una funzione essenziale del sonno, che si svolge al livello dei singoli neuroni.
Utilizzando tecniche di imaging 3D con una risoluzione di un cromosoma, gli autori sono infatti
riusciti a dimostrare per la prima volta che i neuroni hanno bisogno del sonno per eseguire la
“manutenzione” del DNA che si trova nel loro nucleo.

Il DNA può essere danneggiato sia da processi chimico-fisici, come radiazioni e stress ossidativo,
sia processi biologici, come l’attività del neurone stesso. All’interno di ogni cellula, tuttavia,
ci sono sistemi specificamente dedicati alla correzione di questi danni.

Gli autori hanno osservato il movimento del cromosoma – l’insieme di DNA e proteine visibili in
alcune fasi del nucleo cellulare – all’interno dei nuclei dei neuroni di alcuni esemplari di Danio
rerio mentre i pesci erano svegli o addormentati.

Hanno così rilevato che i cromosomi sono meno attivi di giorno, quando il danno al DNA si accumula
costantemente e può raggiungere livelli pericolosi. Viceversa, sono più attivi di notte, quando il
corpo riposa, e questa maggiore attività si associa a una maggiore efficienza della riparazione dei
danno al DNA.

Il processo di manutenzione del DNA, quindi, durante la veglia non è abbastanza efficiente e ha
bisogno di un periodo di sonno, durante il quale il cervello riceve un numero di stimoli limitato.
“È un po’ come una strada piena di buche”, ha spiegato Lior Appelbaum, che ha guidato lo studio. “Le
strade accumulano segni di usura, specialmente durante il giorno nelle ore di punta, ed è più comodo
ed efficiente sistemarle di notte, quando c’è poco traffico”.

Appelbaum chiama l’accumulo di danni al DNA il “prezzo della veglia”, ipotizzando, insieme a David
Zada, primo autore dello studio, che il sonno consolidi e sincronizzi la manutenzione del nucleo
all’interno dei singoli neuroni. “Nonostante il rischio di una ridotta consapevolezza ambientale,
gli animali devono dormire per permettere ai loro neuroni di eseguire una manutenzione efficiente
del DNA, e questo è probabilmente il motivo per cui il sonno si è evoluto ed è così conservato nel
regno animale “, ha concluso.

dx.doi.org/10.1038/s41467-019-08806-w

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