Scoperti i geni della memoria
a cura del CNR
I ricercatori del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) hanno individuato, in collaborazione con
colleghi americani, 140 geni del cervello che regolano i meccanismi di apprendimento. La ricerca,
pubblicata su Proceedings of National Academy of Science, apre nuove prospettive per alcune
terribili malattie della memoria, tra cui il morbo di Alzheimer.
Si aprono nuove prospettive sul funzionamento dei meccanismi della memoria e, soprattutto, nuove
opportunità per risolvere i problemi di apprendimento per malattie come quella di Alzheimer: in base
a una scoperta fatta dai ricercatori dellIstituto di Scienze Neurologiche del Consiglio Nazionale
delle Ricerche (CNR), sezione di Catania, vi sarebbero infatti almeno 140 geni interessati nei
processi di apprendimento e di memoria.
“Utilizzando moderne tecniche di indagine sul genoma – spiega il ricercatore del CNR Sebastiano
Cavallaro, che ha coordinato lo studio assieme a colleghi americani siamo riusciti ad implicare
140 geni nei processi che mediano lapprendimento ed il consolidamento della memoria”.
Le proteine codificate dai 140 geni identificati hanno funzioni diverse e rappresentano potenziali
target terapeutici la cui modulazione farmacologica potrebbe permettere lo sviluppo di nuove terapie
in grado di migliorare le capacità cognitive in condizioni patologiche, quali la malattia di
Alzheimer ed il ritardo mentale che ogni anno colpiscono milioni di persone.
Un esempio promettente è rappresentato da un fattore di crescita coinvolto nello studio, il
Fibroblast Growth Factor-18 che, una volta somministrato ad animali da laboratorio, è risultato in
grado di migliorare le capacità dapprendimento. La ricerca apre quindi nuovi orizzonti nello
sviluppo di farmaci per i disturbi cognitivi.
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