Giornate molto lunghe, turni con orario spezzato, impossibilità di conciliare vita lavorativa e vita
sociale e/o familiare. Tutto questo vi è familiare? Il miglior modo per intervenire è eliminare la
fonte di stress. Ma quando questo non è possibile, che possiamo fare?
Le persone sono il bersaglio di diverse fonti di pressione. In media, dedichiamo al lavoro 8 ore al
giorno, il che rende il lavoro una delle più importanti fonti di stress. Se il lavoro si trasforma
in un incubo, possiamo sentirci sottovalutati, esausti e impotenti.
Fortunatamente, lessere umano ha una grande capacità di adattamento. Tuttavia, a volte le esigenze
del lavoro richiedono una serie di sforzi eccessivi che producono diversi problemi di adattamento.
Inoltre, ciascuno di noi si adatta alle esigenze lavorative in modo proprio.
Lo stress da lavoro può avere gravi conseguenze per la salute fisica ed emotiva dei lavoratori.
Gestione dello stress lavorativo
La migliore forma di gestione sarebbe leliminazione della fonte di stress. Per questo, lintervento
potrebbe essere finalizzato a modificare alcuni aspetti in cui è organizzato il lavoro al fine di
aumentare ladattabilità dei lavoratori.
Un esempio di questa modifica delle condizioni di lavoro può essere un cambio di orario, passando da
un turno spezzato ad uno continuato. Uno dei vantaggi delladozione di un turno continuativo (ad
esempio dalle 7:00 alle 15:00) è che consente una conciliazione con la vita sociale e familiare che
difficilmente potrebbe verificarsi se si lavorasse con un turno spezzato.
Strategie per intervenire sullo stress lavorativo
Tuttavia, a volte è molto difficile o impossibile eliminare la fonte dello stress. È allora che
diventa necessario dotare i lavoratori di strategie che consentano loro di affrontare situazioni che
generano disagio.
I programmi di prevenzione dello stress sul lavoro mirano ad apprendere abilità personali che
consentano ai lavoratori di agire quando il lavoro diventa un incubo. Si concentrano su vari
obiettivi, come il modo in cui percepiamo le situazioni legate al lavoro, il modo in cui le
affrontiamo o le diverse risposte emotive che proviamo.
1. Tecniche generali da applicare se il lavoro diventa un incubo
Lobiettivo di queste tecniche è aumentare o rafforzare le risorse personali dei lavoratori per
affrontare lo stress. Alcune strategie generali consisterebbero in:
Sviluppare una buona condizione fisica attraverso lesercizio fisico regolare. In generale,
lattività fisica aumenta la resistenza fisica del corpo agli effetti dello stress e aumenta anche
la resistenza psicologica. Questo perché lesercizio ci costringe a spostare il centro della nostra
attenzione, il che facilita il riposo e il recupero dellattività mentale.
Dieta corretta. È una misura consigliabile per alleviare gli effetti dello stress. Una buona
alimentazione ci consentirà di avere energia per rispondere alle esigenze della vita in generale e
del lavoro in particolare.
Sostegno sociale. Le relazioni sociali con il nostro gruppo di riferimento facilitano ladattamento
e promuovono lintegrazione. Il gruppo può diventare una fonte di aiuto psicologico.
2. Tecniche cognitive
Lo scopo delle tecniche cognitive è promuovere modi alternativi di percepire, interpretare e
valutare le situazioni. Esistono molte tecniche di questo tipo, ma vogliamo citare le seguenti:
Ristrutturazione cognitiva. Cerca di fornire modi e procedure per riorganizzare il modo in cui la
persona percepisce e interpreta una situazione. Lobiettivo è quello di promuovere pensieri e
interpretazioni di situazioni lavorative che siano più adattive.
Desensibilizzazione sistematica. È una tecnica che cerca di ridurre lansia e le reazioni di paura a
situazioni che minacciano il lavoratore. Lo fa mettendo in pratica risposte della persona
incompatibili con lansia, mentre il lavoratore è esposto alle sue paure.
Inoculazione dello stress. Lobiettivo è che il lavoratore impari e sviluppi capacità di coping, che
agirebbero come anticorpi psicologici, come quando ci danno un vaccino e il nostro corpo risponde
e combatte linvasore. Per quanto riguarda lo stress, questo può essere raggiunto attraverso
laddestramento alle tecniche di respirazione, al rilassamento o alla risoluzione dei problemi.
3. Tecniche fisiologiche
Lobiettivo è ridurre leccitazione fisiologica in eccesso, influenzando allo stesso tempo il
disagio emotivo e fisico che laccompagna. Fondamentalmente, cercano di insegnare al lavoratore a
rilassarsi e respirare. Ne vogliamo evidenziare due:
Tecniche di controllo del respiro. Sono molteplici e puoi trovarne un compendio in questo articolo.
Lobiettivo dei metodi di respirazione è quello di ottenere una migliore ossigenazione
dellorganismo, permettendoci di ottenere effetti benefici nellimmediato.
Tecniche di rilassamento mentale. Vale la pena menzionare la meditazione, attraverso la quale è
possibile ottenere cambiamenti fisiologici grazie al permetterci di concentrare lattenzione su
varie attività e disconnetterci da fonti di stress.
Donna che medita sul lavoro
Rilassare i muscoli che hanno accumulato tensione emotiva aiuta anche la mente a rilassarsi.
4. Tecniche comportamentali
Il suo scopo è promuovere comportamenti alternativi e più adattivi. Le varie tecniche
comportamentali includono:
Formazione assertiva. Migliora lautostima e quindi riduce limpatto della reazione allo stress.
Consiste nello sviluppare la capacità che ci permette di esprimere i nostri sentimenti, desideri e
bisogni liberamente, in modo chiaro e inequivocabile a coloro che ci circondano.
Formazione nelle abilità sociali. Cerca di stabilire abilità che si traducano in successo quando si
tratta di raggiungere obiettivi personali con altre persone, migliorando al contempo la percezione
di efficacia e sicurezza nei rapporti con i colleghi.
Inoltre, sul posto di lavoro è importante allenare alle strategie che permettano ai lavoratori di
gestire il proprio tempo, soprattutto quando sono oberati di lavoro. Tra questi possiamo trovare la
delega o la distribuzione delle responsabilità tra più persone e la negoziazione, che favorisce la
flessibilità e la comprensione di altri punti di vista.
Bibliografia
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Olmedo, M. (2010). Estrés laboral. Atrapados por el estrés, 30-35.
Atalaya, M. (2001). El estrés laboral y su influencia en el trabajo. Industrial data, 4(2), 25-36.
revistasinvestigacion.unmsm.edu.pe/index.php/idata/article/view/6754
da lista mentem gg
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