Se noi tutti imparassimo a ridere di più…

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Se noi tutti imparassimo a ridere di più…

di Sonia Angioi

“Se un individuo è capace di amare positivamente, ama anche se stesso; se
può amare solo gli altri, non può amare affatto” ( Erich Fromm).

L’uomo di oggi tende a prendersi troppo sul serio; se noi tutti imparassimo
a ridere di più, specialmente di noi stessi, sicuramente vivremmo meglio.

Una bella risata ci aiuta a sdrammatizzare e a vedere di conseguenza
situazioni più serene intorno a noi. Altrettanto importante del riso è il
sorriso.

Il sorriso, infatti, ci apre le porte di qualsiasi tipo di comunicazione
interpersonale; è gradito da chiunque e ha l’utilità sociale di facilitare
le relazioni umane.

Le persone che sorridono mostrano di provare un’emozione positiva: mostrano
benessere e piacere di stare in compagnia.

Oltre che fare in modo di ridere il più possibile stando insieme agli altri,
guardando film comici e altro ancora, possiamo provare a rallegrarci
rivolgendo a noi stessi un semplice sorriso davanti allo specchio.

In genere, infatti, sorridiamo solo in presenza di altre persone e mai a noi
stessi.

Prima di affrontare una prova difficile, come un esame o un colloquio di
lavoro, “costringiamoci” a ridere; o, almeno, a sorridere!

La prossima volta che otteniamo un successo, accompagnamolo con sorrisi,
risate e letteralmente “salti di gioia”.

Non ha importanza il valore di quello che siamo riusciti a fare: anche un
piccolo successo, se ben “festeggiato”, può aiutarci a sentirci più felici.

Essere allegri e felici consiste nel trovare quello che c’è di bello nella
vita: tutti noi possiamo essere felici se impariamo a capire come si fa a
esserlo.

Infatti, per vivere una vita felice è necessario essere capaci di godere di
ciò che già si ha. La felicità non va affannosamente cercata nel futuro, ma
nel presente.

Ognuno di noi purtroppo sente che c’è qualcosa che ancora gli manca per
essere felice: l’amore, il lavoro, il successo etc.; la felicità viene
quindi sempre rimandata al domani e si continua, così facendo, a sfuggire
alla propria esistenza.

A volte l’infelicità deriva dalla sensazione di non avere o di non avere
abbastanza. La verità è che se vogliamo essere felici possiamo esserlo
immediatamente perché la felicità non è nel futuro ma nel momento presente:
non conta quanto abbiamo ma quanto riusciamo a godere di quello che
possediamo.

Amiamo noi stessi prima di ogni altro; curiamo il nostro corpo e nutriamo la
nostra anima; impariamo a godere di quello che abbiamo e conquistiamo la
felicità dell’attimo presente

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