Sensazioni e percezioni

pubblicato in: AltroBlog 0

Sensazioni e percezioni

di: Massimo Bertolucci – ecplanet.net

Secondo una ricerca dei fisiologi cellulari dell’Università Nazionale Autonoma del Messico e
dell’Howard Hughes Medical Institute, percepire un semplice tocco può dipendere tanto dalla memoria,
dall’attenzione e dalle aspettative quanto dallo stimolo stesso. Gli scienziati hanno scoperto che
il senso del tatto delle scimmie è associato all’attività cerebrale nel lobo frontale, un’area che
assimila molti tipi di informazione neurale.

Una delle questioni più difficili delle neuroscienze riguarda come il cervello converte semplici
input sensoriali in esperienze percettive complete. Molti ricercatori ritengono che le percezioni
nascano nelle cortecce sensoriali, le prime aree del cervello a processare le informazioni
provenienti dagli organi di senso. Studi recenti, però, hanno suggerito che anche l’attività in
altre parti del cervello possa contribuire alla percezione sensoriale.

Nel caso del senso del tatto, uno stimolo sulla pelle innesca un impulso che viaggia dapprima fino a
un’area chiamata corteccia somatosensoriale primaria (S1). L’informazione si muove poi verso altre
parti del cervello, dove può contribuire alla memoria, alle scelte e agli output motori.

Per studiare quali regioni cerebrali fossero coinvolte, gli scienziati hanno analizzato l’attività
neurale associata con il senso del tatto nei macachi. I ricercatori hanno scoperto che l’attività
nei neuroni di S1, dove l’informazione arriva per prima, è direttamente correlata con la forza dello
stimolo. Quando la forza delle vibrazioni indotte sulla punta delle dita delle scimmie era più
intensa, i neuroni di S1 si attivavano più rapidamente. Tuttavia, questa attività non era correlata
con le risposte comportamentali delle scimmie.

Gli scienziati hanno osservato attività neuronale anche nella corteccia premotoria mediale (MPC),
una regione del lobo frontale nota per essere coinvolta nelle scelte sulle informazioni sensoriali.
L’attività, in questo caso, rifletteva le risposte soggettive delle scimmie alle vibrazioni: i
neuroni di MPC si attivavano quando le scimmie ritenevano che ci fossero le vibrazioni (anche se non
c’erano). I risultati suggeriscono dunque che le percezioni nascano non solo dalla corteccia
sensoriale, ma anche dal lobo frontale.

Data articolo: gennaio 2008

Istituzioni scientifiche citate nell’articolo:

Universidad Nacional Autónoma de México
www.unam.mx/

Howard Hughes Medical Institute
Biomedical Research & Science Education (HHMI)
www.hhmi.org/

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *