SIAMO SPECIALI?
L’intelligenza colloca l’uomo al di sopra degli animali,
ma il suo cattivo uso la rende la più grande delle minacce.
di Caitanya Carana Dasa
(da Ritorno a Krishna di Maggio-Giugno 2004)
Il guscio impenetrabile della tartaruga, l’agilità mozzafiato del leopardo, l’incredibile abilità
del camaleonte nel cambiare di colore – la natura è caratterizzata da una varietà meravigliosa. Ogni
specie di vita riceve un dono particolare dalla natura, un’abilità essenziale per la sopravvivenza e
il successo nella lotta per l’esistenza. Gli esseri umani non hanno doti fisiche straordinarie; i
loro corpi sono morbidi e vulnerabili, non sono particolarmente veloci e possono fare ben poco per
camuffarsi quando sono in pericolo. E tuttavia gli umani hanno una posizione molto superiore a tutte
le altre specie. Un piccolo uomo può domare un elefante colossale e mettere in gabbia un leone
feroce. Qual è il dono speciale della natura agli umani, quella speciale dote che li rende superiori
a tutte le altre specie? Senza dubbio è la loro intelligenza superiore. Potenziati dalla loro
intelligenza, gli umani hanno soggiogato tutte le specie inferiori. Non solo questo, ma hanno anche
costruito civiltà, sviluppato culture, inventato linguaggi, scritto letterature, si sono distinti
con le belle arti, con la ricerca metafisica ed hanno progredito nella scienza e nella tecnologia.
Sorprendentemente, nei tempi moderni, usando quella stessa intelligenza gli uomini hanno inventato
armi di distruzione di massa che minacciano di cancellare ogni forma di vita dal pianeta. Inoltre,
con questa stessa intelligenza, gli umani hanno sviluppato ideologie malvagie che hanno incoraggiato
ostilità e odio verso altri della loro stessa specie. Nel 1904 il filosofo William James disse:
“L’uomo considerato sotto il profilo biologico o da qualunque altro punto di vista è soltanto il più
formidabile animale da preda, e, in verità, l’unico che depredi sistematicamente la propria specie.”
Questa dunque è l’ironia della presente condizione dell’umanità. La più importante risorsa per la
protezione della razza umana -la sua intelligenza superiore- minaccia di distruggerla.
PIÙ VICINI AGLI ANIMALI
Guardiamo la situazione da un’altra prospettiva. Tutti gli esseri viventi sono guidati dalla ricerca
del piacere. Tutte le specie subumane ricercano il piacere attraverso le attività corporali del
mangiare, del dormire, dell’accoppiarsi e del difendersi. Gli umani fanno lo stesso, ma con modi più
raffinati. Per esempio, un uccello vive nello stesso tipo di nido anno dopo anno, generazione dopo
generazione, ma gli umani cercano di migliorare le loro residenze – dalle capanne agli appartamenti,
ai bungalow e alle ville. Una mucca mangia erba per tutta la vita, ma gli umani scelgono il loro
cibo in una grande varietà di modi di cucinare.
Il moderno sviluppo scientifico ha conferito un aspetto sofisticato alle attività umane; gli umani
si spostano con le automobili, volano con gli aeroplani, lavorano con i computer e per mezzo di
internet comunicano con tutto il mondo. Nonostante il loro progresso scientifico gli uomini cercano
ancora il piacere attraverso il cibo, il sesso, il sonno e spettacoli di forza proprio come gli
animali. Gli animali possono rimpinzarsi di rifiuti da un mucchio di spazzatura, mentre gli umani
possono stuzzicare il loro palato con cibi elaborati e confezionati. Gli animali possono accoppiarsi
in mezzo alla strada, mentre gli uomini possono coltivare fantasie erotiche per mezzo di riviste,
televisione, film e internet prima di abbandonarsi ad una sfrenata sessualità. Gli animali possono
dormire sulla dura terra, mentre gli umani possono sprofondare nell’oblio in un letto soffice in una
stanza con aria condizionata. Gli animali possono ringhiare e mostrare i denti, mentre gli umani
possono brandire armi di distruzione di massa. In questo modo il progresso scientifico può aver
cambiato l’aspetto esteriore delle attività umane, ma non ne ha realmente modificato gli scopi.
Quindi non deve sorprendere che in tutto il mondo la maggior parte dei fondi per la ricerca
scientifica provenga dalle organizzazioni militari (dispositivi di avanzata tecnologia per la
difesa) e dall’industria dei consumi (che offre metodi sofisticati per mangiare, dormire e fare
sesso).
Nonostante tutte queste complicate realizzazioni gli umani moderni sono molto migliori degli
animali? Gli animali non muoiono di fame a causa di una mancanza di cibo creata ad arte da altri
della loro stessa specie. Gli animali non soffrono d’insonnia, gli animali non soffrono pene di
cuore a causa di un amore tradito. Gli animali non sono stressati dal superlavoro e dalla
solitudine, gli animali non diventano preda dei vizi e non commettono suicidio. Mark Twain
commentava: “L’uomo è l’unico animale che arrossisce, o che dovrebbe.”
L’OPPORTUNITÀ DELLA VITA UMANA
I testi vedici offrono alcuni interessanti approfondimenti a proposito di questa strana ironia. Essi
concordano che gli umani sono dotati di un’intelligenza più elevata che li rende unici tra tutte le
forme di vita. Essi inoltre affermano che questa più elevata intelligenza dell’uomo ha uno scopo
molto più nobile della ricerca dei modi migliori per ottenere i piaceri del corpo. Dotati della loro
particolare intelligenza gli umani sono adatti ad indagare i più profondi misteri della vita. In
questo modo i testi vedici sollecitano gli umani ad esplorare con la loro intelligenza le frontiere
spirituali della vita.
Per gli intraprendenti scienziati spirituali i testi vedici offrono un valido, consistente ed esteso
corpo di conoscenza che risponde a tutte le fondamentali domande della vita. In sintesi, essi
spiegano che un sé non-materiale, conosciuto come atma o anima, dà vita al corpo e un analogo Essere
Supremo non-materiale, conosciuto come Paramatma o Anima Suprema, dà vita al cosmo. Quando l’anima e
l’Anima Suprema sono in armonia, l’anima può esperimentare la pienezza della vita. Quando l’anima si
trova in un corpo subumano, non ha la possibilità di ottenere questa pienezza, perché la non
sviluppata coscienza di animale non gli consente di accedere alla dimensione spirituale. Soltanto
nel corpo umano, l’anima ha l’intelligenza di penetrare il mondo superficiale della materia per
percepire l’energia spirituale all’interno del cosmo. Soltanto gli umani possono entrare in armonia
non solo con le energie cosmiche, ma anche con la Suprema Persona energetica, che è la sorgente e il
fondamento del cosmo.
UN ERRORE GROSSOLANO
Nell’era moderna, gli umani si sono impegnati intensamente con la loro intelligenza per comprendere
il mondo della materia. Questo ha portato a significativi progressi della scienza e della
tecnologia. La scienza moderna ha però mostrato una dogmatica riluttanza ad indagare sulla
dimensione spirituale della vita. Una persona capace di riflettere può facilmente percepire che la
vita ha un aspetto più elevato di quello materiale. Gli elettroni possono pensare? Gli atomi possono
avere emozioni? Le molecole possono avere desideri? Gli elementi chimici possono amare? Ovviamente
no. In realtà all’interno della struttura della scienza materiale non si può trovare alcuna
spiegazione per il fenomeno della coscienza. Nonostante che la realtà della coscienza sia
innegabile, la scienza moderna ha fatto ben poco per comprenderla; in verità la maggior parte degli
scienziati si sono dogmaticamente limitati a studiare la materia.
La letteratura vedica afferma che il mantenere l’intelligenza umana confinata all’interno della
materia costituisce una grossolana sottoutilizzazione delle potenzialità della vita umana. Ancora
peggio, se privati dell’accesso al dominio spirituale, gli esseri umani non possono gustare la
pienezza a cui per natura aspirano. Essi cercano affannosamente questa pienezza attraverso
manipolazioni sempre nuove della materia, ma senza successo. La frustrazione che ne risulta li
limita, li soffoca e li inganna. Occuparsi troppo della materia trascurando lo spirito porta al
fallimento e produce disarmonia, ansietà e rovina.
Negli ultimi cinquecento anni la diffusa accettazione della visione scientifica del mondo e la
concomitante trascuratezza o rifiuto della spiritualità hanno generato un gravissimo squilibrio dei
valori materiali e spirituali. Il mondo moderno è una testimonianza delle conseguenze catastrofiche
di un modo di vita disarmonico. A livello individuale si registra un incremento
dell’insoddisfazione, dello stress, della depressione, dei vizi e del suicidio e a livello globale
c’è un aumento delle agitazioni sociali, dei delitti, della violenza e del terrorismo.
LA FELICITÀ AL DI LÀ DEI SENSI
I testi vedici spiegano che la vera felicità non può venire dalla stimolazione dei sensi, ma da un
amore disinteressato e la perfezione dell’amore si ha quando esso è riposto in modo tale da non
essere mai limitato o contrastato. Ogni anima ha una relazione eterna d’amore con la Persona Suprema
in un dominio di dimensione più elevata dove non c’è la morte. La vita umana, caratterizzata da una
coscienza sviluppata, fornisce all’anima l’opportunità di far rivivere questa relazione. Perciò i
testi vedici spingono gli umani intelligenti a concentrare le proprie energie non per favorire le
richieste del corpo materiale, bensì per risvegliare la natura d’amore dell’anima immortale.
Per ottenere questa divina armonia d’amore, i testi vedici delineano un programma sistematico
centrato sulla meditazione su un suono divino, in particolare il canto del maha-mantra: Hare
Krishna, Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare, Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare. Un
essere umano che avanza sulla via dell’armonia può accedere, in questa stessa vita, ad una realtà
interamente nuova di profonda conoscenza, di stimolanti esperienze e di una felicità sempre
crescente, insieme all’indifferenza per le richieste dei sensi. Questa dolce armonia d’amore divino
culmina nel ritorno dell’anima nel mondo spirituale, per gioire nuovamente ed eternamente di un
amore senza fine con il Supremo.
L’essenza di un essere vivente è il desiderio; i nostri desideri dirigono e determinano tutta la
nostra vita. Le persone possono avere apparentemente aspetti esteriori attraenti – acconciature
estrose, abiti alla moda, telefoni mobili di alta tecnologia, vistose automobili e via dicendo. Se
però i loro desideri coincidono con quelli degli animali comuni – attrarre il sesso opposto, cercare
stimoli per la lingua e via dicendo – esse non sono altro che animali sofisticati. Srila Prabhupada
con insistenza faceva notare che un cane può muoversi su quattro zampe e un essere umano su una
macchina su quattro ruote, ma se lo scopo ultimo per entrambi che si stanno muovendo è lo stesso –
cercare i piaceri del corpo – dov’è la superiorità dell’uomo sul cane?
Gli esseri umani diventano veramente speciali solo quando i loro desideri sono più elevati di quelli
degli animali. Essi allora possono desiderare la più alta felicità che solo una sincera spiritualità
può dare. Conoscendo il piacere, essi respingono i piaceri ricercati dagli animali, ritenendoli
indegni di un’intelligenza sviluppata. Essi saggiamente rifiutano di percorrere il sentiero battuto
da tutti gli altri esseri viventi, un sentiero che porta alla vecchiaia, alla malattia e alla morte.
La Bhagavad-gita (7.3) afferma che un essere umano dotato di questa coscienza è molto speciale e
raro – uno su milioni.
Perciò il dovere di ciascuno di noi è di scegliere tra i nostri desideri. Vogliamo continuare ad
essere solo comuni creature, tutte con lo stesso desiderio di mangiare, dormire, accoppiarsi e
difendersi come milioni e bilioni di forme di vita su tutto il globo? Vogliamo continuare ad essere
soltanto un numero nelle statistiche senza significato di questo mondo? O piuttosto saremo così
coraggiosi e speciali da perseguire gli elevati obiettivi spirituali della vita? Ci assumeremo la
sfida di guidare un globale continuo risveglio spirituale che è l’unica speranza per la moderna
società deviata? Il mondo aspetta di vedere.
Caitanya Carana Dasa, di 26 anni, è un discepolo di Sua Santità Radhanath Swami. È laureato in
ingegneria elettronica e delle telecomunicazioni e fa servizio a tempio pieno alla ISKCON di Pune.
Dirige una rivista gratuita via internet The Spiritual Scientist, che dà una presentazione
scientifica della filosofia della coscienza di Krishna.
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