Siate solo voi stessi. Sempre
Le Chiavi Mistiche dello Yoga
di Guido Da Todi
Capitolo 47:
L’attento osservatore delle abitudini di questa nostra società non può fare a meno d’ accorgersi di come la stessa sia, per buona parte, sollecitata alla propria manifestazione esistenziale da pulsioni estranee ad una vera creatività individuale.
Le informazioni di una certa cultura, i luoghi comuni, le correnti di pensiero precostituite, le tradizioni consolidate, le abitudini, i tabù, tutto ciò incanala i mass media in parametri di azioni e reazioni soggettive standardizzate e prive di una vera autonomia di scelte originali e responsabili.
Si agisce in un certo modo perchè è consuetudine; si fanno certe cose, e non altre, solo spinti dal timore della reazione del proprio ambiente e del resto dei nostri conoscenti e parenti; si è frenati dalla limpida manifestazione delle opinioni personali dal dubbio che esse possano disturbare qualche dissenziente.
È sicuramente opportuno che un certo buon senso debba comunque guidare ognuno di noi nell’esprimere se stesso e le proprie azioni, in seno ad una società, sovente ipersensibile ed ostile alle , ma intenta ad una danza costante, attorno a complesse e, in ultima analisi, vuote circonlocuzioni di sola natura formale.
Ciò, tuttavia, non significa cedere completamente le redini di una propria ragion pura, e le conseguenze responsabili che da questa derivano.
In particolar modo, il presente articolo vuole fare riferimento e portare la vostra attenzione su gran parte dei ricercatori spirituali, all’inizio del così detto Sentiero.
La lettura e lo studio di opere spirituali di grande fondamento e valore; la frequentazione di amici più maturi ed esperti della Strada Regale; la scelta strettamente metafisica di un Guru, ed ogni altro trampolino karmico e dharmico che spingono al Viaggio Mirabile sono di un’importanza pressochè vitale per ogni neofita.
Egli parte – per così dire – con il piede giusto e nella direzione giusta.
Ma tutto questo – non dimentichiamolo mai – ha la fondamentale funzione di creare, nel tempo, quei parametri adatti a che il neofita intraprenda il giusto e corretto percorso successivo, che dovrà, poi, continuare a seguire, mentre una sempre maggiore creatività e percezione metafisica si esprimeranno attraverso il proprio talento individuale.
Potrebbe, a riguardo, risultare sbalorditivo un semplice esperimento di sottile natura psicologica. Proviamo a sezionare in un qualunque e medio ricercatore spirituale – ricco di notevoli
informazioni sulla Strada Regale, assorbite da decine di testi – la parte che in lui rappresenta il guscio di cultura stratificata, di principi spirituali assimilati dall’esterno – ma non digeriti profondamente – da quella che è, invece, la calda fiammella di un suo ; di un suo contenuto originale.
Sicuramente lo vedremo barcollare, di colpo, e sentirsi , se solo riuscissimo a dimostrargli che, per la massima, egli utilizza il suo tempo, il suo dialogo spirituale, la sua atmosfera meditativa interiore, mentre si puntella quasi unicamente su una piattaforma interiore soltanto ereditata, e non dinamica e sperimentale.
Purtroppo, questa è la verità.
Gli istruttori (o, se preferite, i fratelli anziani) non godono di grande popolarità e successo quando iniziano a sollecitare l’evoluzione di coloro che il Signore affida ad essi, indicandone la zavorra teorica che ne appesantisce il mondo interiore.
Un mondo di informazioni – lo ripetiamo – estremamente prezioso ed essenziale; ma, che rischia di divenire, con il tempo, una gabbia di madide strutture intellettuali ed emozionali, se utilizzato come un punto di arrivo, e non di partenza.
Il neofita medio vive di entusiasmi tronchi e ventrali. Entusiasmi per delle dottrine che il suo Sè – divino in ogni caso – riconosce come rivelatrici di una delle faccette dell’Unico Diamante. Entusiasmi verso individui che egli reputa portatori della Luce Assoluta, e verso i quali manifesta una devozione impari e non dignitosa per il Messaggio divino che, invece, freme nel suo cuore, come in quello di chi ammira così intensamente.
Ma, egli non compie – mediamente – lo sforzo di assimilare la Verità Una; che egli continua a rimirare nei suoi luccichii esterni, mentre ne stringe fra le mani il simbolo inerte, e separato da se medesimo.
Fino a quando, tuttavia, lo stesso neofita non diverrà la diretta Verità, e potrà, quindi, fare a meno di descriverla – e ricamarne solo le rappresentazioni teoriche di cui è maestro; fino a quando non avrà la forza di riscattarsi del bagaglio informativo che possiede e che costituisce gran parte della sua personalità, librandosi nello Spazio Puro dell’Essere Uno, in una radiazione senza alcuna stratificazione ulteriore; sino a quando non avrà la forza di sganciarsi, con un deciso sforzo mentale, dalla Forma, riconoscendo se stesso come Sostanza egli non riuscirà a percepire il sottile fremito che pervade e fa rabbrividire la realtà universale.
Eseguiamo, quindi, questo salutare esperimento su noi stessi. – fosse pure per un istante – la nostra complessa e poliedrica attività mentale, che la natura della Verità; contempliamo, infine, distesi ai nostri piedi, quei rotoli del , che sono le informazioni esoteriche e le abilità procedurali con le quali insistiamo a voler esprimere la natura dell’Uno; gettiamo lontano da noi ogni rappresentazione esteriore dell’essenza esistenziale.
Ci accorgeremo – in effetti, e con stupore – che quelle culture e quegli insegnamenti cesseranno di rappresentare quel che sono, ma si riveleranno come la rappresentazione diretta della nostra mente; e vedremo, infine, l’anello soffocante che la mente rischia di divenire, non più cingerci e soffocarci, ma, giacere inerte, lontano da noi, ai nostri piedi!
Constateremo, ancora, che la mente è solo una funzione illusoria del nostro io profondo, la quale cessa di esistere quando viene riconosciuta quale un semplice aspetto del tutto.
Nella nuova atmosfera in cui ci ritroveremo, saremo infine ; saremo la nostra natura più vergine, originale e creatrice.
Privi di nozioni, di mente che le misceli e le agiti costantemente, in un suono costante e caleidoscopico, scopriremo la natura del Nulla-Tutto; del Verbo inarticolato e del Motore Immoto universali.
Da questo ogni genio della specie ha attinto le idee archetipiche, che si sono, poi, tradotte nelle civiltà storiche di pensiero e di azione. Ogni poeta ha rapito i suoi canti melodici di iniziato alla bellezza; ogni rivoluzionario ha trovato le giuste e vere risorse a che l’umanità della sua era conquistasse un maggiore respiro di libertà.
Ed è proprio nella nudità assoluta di ogni ricchezza intellettiva, emotiva e materiale che si rintraccia la dimensione vera dell’unione con ogni cosa.
Spariscono i contrasti e gli appesantimenti, che si frapponevano tra le funzioni del nostro pensiero e l’onda irrisolta ed illimitata del non essere, del non ragionare, del non suddividere.
Qui, proprio qui inizia il Canto Innato e privo di confini di Dio. La Presenza si svela, unita e stabilizzata nel cuore di colui che ha rinunciato alle chimere di quel pulviscolo dorato, che viene sollevato, senza posa, dalla coda guizzante della sua , con i contenuti che essa conserva, con gelosia.
Spesso, io penso con malinconia e dolore al mondo freddo che circonda molti ed immensi talenti spirituali di mia conoscenza. Essi possiedono il grande dono di sapere dire . Ma, non sanno tradurre il linguaggio e le percezioni che provengono dall’. Essi – grandi monisti – non conoscono la carezza costante del Signore, che allevia l’animo, addolcisce ogni dolore, parla con autorevole realismo alle anime di migliaia e migliaia di Figli della Nuova Era.
Perché il Signore ha parlato ad Arjuna, con Voce fremente; e continua a spezzare ogni resistenza in coloro che lo cercano, appunto, nella dimensione in cui ci siamo, sinora, affacciati.
Perchè il Signore, Dio, attende sicuramente ognuno di voi, mentre parla incessante al vostro animo, da quel momento preciso in cui avete posto piede sul sentiero. Ed Egli è tutto ciò che esiste; ma è pure quell’incantevole Sguardo che ha incendiato il cuore di Santa Teresa del Bambin Gesù, che ha reso ebbro d’una pazzia eterna d’amore il piccolo fraticello di Assisi; che vi riempie, ora, di quella eco nostalgica per Casa Vostra, mentre ne ascoltiamo assieme il Suono della Voce Infinita.
Siate solo voi stessi. Sempre! Abbiate il coraggio – come faccio io – di testimoniare direttamente ad ogni fratello e sorella la tenera, sollecita, reale presenza dell’Uno, in ogni cosa. Dite a tutti che la sacca sdrucita della forma è agitata da un possente vento interno, che soffia fuori da ognuna delle sue mille e mille lacerazioni: il vento della Presenza!
Non abbiate vergogna, o timore di farlo. Sciogliete la neve che ricopre l’animo dei grandi teorici del Pensiero Metafisico. Parlate loro di quel granulo infiammato che esiste in ogni particella dell’universo, e che ha fatto dire a Gesù, Il Cristo:” Con il Mio Amore attrarrò tutti a Me!”.
(Guido Da Todi)
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